[Eiichiro Oda] ONE PIECE

Da Miyazaki a Taniguchi, passando per Toriyama, Otomo ed Oda. Una cartella con gli occhi sbrilluccicosi nella quale incontrare ninja, guerrieri, paladine della giustizia e strambi pirati.
  • Molti si lamentano del cambiamento di Nami e Robin ma che ci vuoi fare, le poppe vendono.
  • Io preferivo la prima parte, perché i disegni erano più gradevoli (ora sono confusissimi e ogni personaggio lo rende bruttissimo), l'umorismo era meno idiota e il manga andava più sulle sue gambe senza piegarsi a fanservice, tette, personaggi fighi infilati a forza, allenamenti, time skip e tecniche ipersgrave. Inoltre il nuovo look dei personaggi non mi piace in nessun caso salvo Nami, che però non è più lei così.
    Continuo a seguirlo con piacere quando esce, ma non mi ci strappo più i capelli, per me l'apice del fumetto è stata la saga di Water seven, nulla di quello che è venuto dopo mi ha emozionato così, nemmeno la saga con Jinbe che pure è un personaggio che adoro ma come narrazione sapeva un po' troppo di già visto.
    Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".
  • Mike Haggar ha scritto:Io preferivo la prima parte, perché i disegni erano più gradevoli (ora sono confusissimi e ogni personaggio lo rende bruttissimo), l'umorismo era meno idiota e il manga andava più sulle sue gambe senza piegarsi a fanservice, tette, personaggi fighi infilati a forza, allenamenti, time skip e tecniche ipersgrave. Inoltre il nuovo look dei personaggi non mi piace in nessun caso salvo Nami, che però non è più lei così.
    Continuo a seguirlo con piacere quando esce, ma non mi ci strappo più i capelli, per me l'apice del fumetto è stata la saga di Water seven, nulla di quello che è venuto dopo mi ha emozionato così, nemmeno la saga con Jinbe che pure è un personaggio che adoro ma come narrazione sapeva un po' troppo di già visto.
    Sinceramente non vedo tutte queste cose, i disegni per me sono anche migliori che in passato (e che significa che sono tutti brutti ..non è che prima fossero belli),e a parte il timeskip e gli allenamenti (che sono necessarie) le cose che hai citato ci sono da sempre.
  • Trovo che il disegno sia peggiorato, sia in termini di resa delle tavole (molto più cariche e confuse) che dei volti dei personaggi (se guardi come veniva disegnato Rufy nei primi numeri e come lo disegna ora, si nota la differenza, e il nuovo stile non mi piace).
    Nei primi numeri non c'erano personaggi eccessivamente popputi (Nami ad esempio aveva una normalissima maglietta a righe i primi tempi, ora è sempre mezza nuda e le sono aumentate le misure), le tecniche di Rufy erano estremamente semplici, quasi banali, e comiche, e perciò funzionavano, senza questa cosa dell' "ambizione" che ha iper-sgravato Rufy (e molti altri personaggi) rispetto ai suoi compagni.
    Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".
  • Premesso che adoro lo stile di Oda, anche io devo ammettere che è sicuramente meno ispirato rispetto al bendiddio grafico che abbiamo avuto più o meno tra l'arco di Skypiea e l'inizio di Thriller Bark. Ma è comprensibile che dopo anni di serializzazione la mano di Oda ormai disegni per automatismi e scene un po' più preimpostate.
    La cosa in cui è veramente peggiorato è il character design dei personaggi femminili, prima con due linee riusciva a differenziare una Kaya da una Bibi, ora abbiamo solo cloni di Nami e, più raramente, di Robin, con poche eccezioni. E' un po' fastidioso ma nulla di grave, la qualità dei disegni rimane comunque incredibilmente elevata per una serie a cadenza settimanale.


    Sulle TETTONE, effettivamente è banale trovarsi solo strafigone maggiorate e anche io preferivo una Nami con taglie più umane, ma è da dopo il volume 23 che Oda le fa crescere di una taglia al capitolo, quindi niente di nuovo.
    Stesso dicasi dell'ambizione, introdotta in trama nel volume 25. Potrà non piacere come scelta, ma non è una cosa introdotta all'improvviso nella seconda parte.
  • ONE PIECE 58

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    Il nome di quest'epoca è "Barbabianca"

    Se da un lato lo stile narrativo adottato da Oda per descrivere la caoticità della battaglia raggiunge qui il suo apice, dall'altro iniziano ad avvertirsi i primi problemi di questo arco narrativo. C'è certo senso di ridondanza, dovuto da un lato dal numero elevato di splash e doppie che rendono i capitoli più corti mettendo troppo in evidenza i cliffhanger a raffica; dall'altro, ad una certa stanca da parte dell'autore nel barcamenarsi con un cast ampissimo, il che evidentemente lo porta ad utilizzare passaggi non proprio brillantissimi ("E' il comandante Marco!" "E' Cappello di Paglia!!" e frasi simili ripetute in continuazione).
    Il gran numero di avvenimenti aiuta comunque a mascherare questi difetti: ma sarà un'arma a doppio taglio, visto che inizieranno a pesare di più nel prossimo volume, proprio quando si aggiungeranno altri problemi di narrazione nel tirare le fila della saga.
    Più problematiche, in questo tankobon, sono invece alcune scelte nella stesura della trama vera e propria. Innanzitutto il tradimento di Squardo è decisamente poco credibile: va bene spingere sull'odio per Roger, ma tutta la storia del patto è assurda in sé, per non parlare delle modalità con cui il pirata si fa abbindolare.
    Seconda cappellata, lasciando stare quell' amenità del magma che brucia il fuoco, è la reazione di Ace alle provocazioni di Akainu. Ora, che Ace sia una testa calda quando si insulta il Barbapapone lo si sapeva dalle sue miniavventure, ma in questo contesto è semplicemente stupido e svilisce di molto il personaggio, che in questo mondo manda all'aria tutti i sacrifici dei suoi compagni e ignora l'ultimo ordine del suo capitano.
    Peccato, peccato, tra l'altro si tratta di due episodi che indirettamente danneggiano anche Akainu rendendolo un cattivone da farsa: fortuna che le scene da nazinvasato bilanciano.
    Albo da buttare? Nah, ché la trama è ancora buona ed interessante, l'uso dei personaggi è molto buono: abbiamo qualche gradita scena con protagonista Crocodile, che viene usato piuttosto intelligentemente; Garp ha pure il suo bel momento; e soprattutto grande spazio riservato a Barbabianca, che si dimostra uno dei personaggi meglio scritti del manga, protagonista di alcune tra le scene migliori dell'intero arco narrativo.
    SBS inutilette, si salvano quella sui comandanti di Newgate e quella sull'ispirazione per Ivankov (che qualche mese dopo si è fatto arrestare per oscenità, LOL). Adattamento buono, bellissima la citazione a Bob Dylan da parte di Oda.
  • IMHO Marineford è la prova che Oda se la cava maggiormente con i combattimenti singoli che con gli scontri di massa......probabilmente [spoiler]insieme a Dressrosa[/spoiler] è l'arco narrativo che maggiormente si avvicina ai concetti base dello shonen: botte pure e semplici. Dopotutto lo stesso Oda in una occasione ha definito Marineford una deviazione dal suo modus operandi, segno che anche a lui non è piaciuta molto.
    PORTAMANTELLO ha scritto: La cosa in cui è veramente peggiorato è il character design dei personaggi femminili, prima con due linee riusciva a differenziare una Kaya da una Bibi, ora abbiamo solo cloni di Nami
    Nulla di strano, dopotutto per Oda Nami è la donna ideale, visto che si è sposato con una sua cosplayer :LOL:
    (se guardi come veniva disegnato Rufy nei primi numeri e come lo disegna ora, si nota la differenza, e il nuovo stile non mi piace
    Semplice cambio di stile E' una cosa comune a tutti i mangaka.
    le tecniche di Rufy erano estremamente semplici, quasi banali, e comiche, e perciò funzionavano, senza questa cosa dell' "ambizione" che ha iper-sgravato Rufy (e molti altri personaggi) rispetto ai suoi compagni.
    Non ci vedo nulla di strano, Rufy è il capitano, logico che sia nettamente più forte dei suoi compagni. Poi mica doveva andare avanti per sempre a suon di trucchetti e mosse stupide, se no come diavolo diventa il Re dei Pirati ? Puo non piacere, ma c'è lo vedi Rufy che sfida in questo modo imperatori e ammiragli ?

    Tanto lo spirito dell'opera mica è scemato, tutt'altro, è sempre incentrato su esplorazioni, lotte ai tiranni e avventura, solo in modo più serioso e meno cazzone, dopotutto ora siamo nel Nuovo Mondo, il mare dei grandi dove i deboli non sopravvivono, non nel Mare Orientale o nella prima metà della Rotta dove bene o male te la cavi.
  • In questi giorni è uscita la ristampa del 59 comunque, bei tempi è li che ho iniziato a compare il manga.
  • ONE PIECE 59

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    La Morte di Portuguese D. Ace

    Un titolo abbastanza esplicativo, no? Con buona pace delle fangirl, Ace muore e il volume si apre con le sue ultime parole. Non una morte poi così toccante o particolarmente significativa, ma la dipartita delle figure di riferimento è una tappa abbastanza forzata in ogni epopea che si rispetti ed Oda tutto sommato se la gioca bene, complice anche la sua politica, che avrà anche risparmiato la vita a numerosi personaggi in modo a volte un po' ridicolo, ma di contro riesce ad esaltare gli avvenimenti di cui si tratta con l'adeguata dose di pathos. Carino il discorso finale del fratellone, il conseguente denial mode di Rufy è stato accusato di aver rovinato l'atmosfera ma in realtà è un modo molto credibile ed umano di rappresentare le reazioni del personaggio senza scadere in piscodrammi da quattro soldi.
    Ben più epica la morte di Barbabianca, il classicissimo vecchiaccio che crepa lasciando la sua eredità spirituale alle giovani generazioni: uno stereotipo abusatissimo che ha reso l'avvenimento in sè prevedibile, a fronte di uno storytelling particolarmente brillante che ha saputo donare profondità agli ultimi attimi dell'Imperatore. Difatti Oda è stato assai bravo a caratterizzare il Bianco così bene ed in così poco tempo e l'uscita di scena di un personaggio, che oltre al peso "specifico" di trama è anche uno dei meglio scritti dell'opera, è resa più che degnamente e la grandiosità delle ultime pagine del capitolo Edward Newgate, il Grande Pirata fanno ampiamente perdonare la licenza poetica con cui il mangaka cancella palesemente la ferita inferta da Squardo dalla schiena del papone.
    Barbabianca e Barbanera, i protagonisti del Grande Incidente: il primo ridona linfa alla leggenda dello One Piece, piazzando lì il foreshadowing per l'inevitabile guerra che già in molti prevedevano per la fine del manga; il secondo riapre l'Era della Pirateria, portando a compimento il piano messo in moto più di trenta tankobon fa. Va detto che se lo scopo originario era solo quello di procurarsi nuovi compagni la cosa è un po' meh e si spera che possa anche esserci qualcosina in più, mentre per quanto riguarda la storia del doppio Frutto è assai interessante notare come sia stata anticipata nel volume 45, anche se la frase era volutamente anomala e l'ambiguità è stata persa in traduzione. Un po' goffo l'espediente del telo nero, ma vabbé.
    Poi però il meccanismo si rompe.
    Difficile dire se Oda abbia ritenuto troppo complicato tirare singolarmente le fila per tutti i personaggi in gioco o se abbia semplicemente voluto scorciare un arco narrativo il cui canovaccio diventava estenuante: fatto sta che è nella conclusione della Guerra che si accatastano una serie di errori nella stesura della trama e nella modalità della stessa che, unite ai difetti rilevabili qua e là in questi volumi, fanno precipitare la qualità della saga.
    Prima l'ingresso ad cazzum di Law, che ovviamente avrà le sue ragioni ma che sul momento puzza molto di deus ex machina, complice la totale assenza di un'anticipazione di tale scelta narrativa; poi l'intervento demente di Kobi, che degrada il personaggio e si inserisce nel contesto di un raro quanto pessimo tentativo di fare la moraluccia da parte di Oda; infine l'arrivo di Shanks, una tamarrata spiacevole in cui, invece di porre l'accento sulle perdite subite dalla Marina e sulle capacità diplomatiche del Rosso, si spinge tutto sull'Imperatore che ffabbrutto, alla faccia dell' Equilibrio delle Tre Forze e di quelli che amano il tasso minimo di fanservice in ONE PIECE.
    Oda aveva promesso una saga epica e forse è stato proprio questo tentativo di fare figo fino alle estreme conseguenze ad averla rovinata, specie in questa parte finale. Ed evidentemente l'autore stesso si è reso conto dei suoi errori, visto che poi ritratterà dichiarando di non essersi aspettato tanto entusiasmo per quella che per lui rimane una deviazione dall'Avventura di Rufy&Co, che nelle sue intenzioni rimane (per fortuna!) il pezzo forte della sua storia.
    Purtroppo questo periodo di calo qualitativo non termina di pari passo con la fine delle ostilità: dopo un paio di capitoli piacevoli sulle conseguenze della battaglia di Marineford, segue infatti un flashback tutto dedicato all'infanzia di Rufy ed Ace, flashback le cui problematiche emergeranno prepotentemente nel prossimo volume, che confermerà un trend di saliscendi qualitativo da cui il manga si è liberato solo in tempi recenti.

    Oh, e tra l'altro la ristampa diventa trimestrale, giustamente visto che siamo a 10 numeri esatti dalla edizione originale italiana. Speriamo solo che la Star mantenga una certa regolarità per la New Edition, a fronte della periodicità schizofrenica della prima edizione.

    Diario di Bordo

    Misteri risolti:

    Il Grande Incidente
    -In cosa consiste?

    Dadan
    -Chi è? E' forse la persona a cui Garp ha affidato l'allenamento dei nipoti?

    Marshall D. Teach (“Barbanera”)
    -Qual è il suo piano e perché ha invaso Impel Down?


    Misteri aggiunti:

    Marshall D. Teach (“Barbanera”)
    -Come ha estratto il Frutto da Barbabianca?
    -Come ha fatto a mangiare due Frutti? In che consiste la sua anomalia?

    Jewelry Bonney
    -Perché piange alla morte di Barbabianca?

    Trafalgar Law
    -Perché ha salvato Rufy?

    San Juan Wolf
    -Che bestio è?
    -Come faceva a essere rinchiuso ad Impel Down uno così grosso? Svarione di Oda o c'è un motivo?
  • D'accordo con te, in effetti si capisce che Oda non deve averci messo molto impegno per fare la Guerra per la Supremazia (in particolare nel finale, perchè la parte iniziale è gestita bene) e che preferisce il classico schema viaggio di isola in isola. Per questo mi fa rabbia vedere i casual che magari hanno cominciato a leggere OP da li lamentarsi della ripetitività della trama citando proprio questo arco narrativo che non è del tutto da buttare comunque, del resto lo stesso Oda ha dichiarato che sembrerà una bazzeccola in confronto alla battaglia finale.
    Prima l'ingresso ad cazzum di Law, che ovviamente avrà le sue ragioni ma che sul momento puzza molto di deus ex machina, complice la totale assenza di un'anticipazione di tale scelta narrativa
    Non proprio, se ti ricordi nel 58 aveva detto ai suoi uomini d prepararsi a partire.....
    poi l'intervento demente di Kobi, che degrada il personaggio e si inserisce nel contesto di un raro quanto pessimo tentativo di fare la moraluccia da parte di Oda;
    Beh, li ci st: nonostante detesti il personaggio di Koby li in mezzo era poco più che un ragazzino, che in un attimo di sconforto dovuto alle tante morti cede e dice quello che pensa ad Akainu, un rimando a quello successo contro Alida nel volume 1.
  • Don Homer ha scritto:Non proprio, se ti ricordi nel 58 aveva detto ai suoi uomini d prepararsi a partire.....
    Vero, me ne ero dimenticato. La scena in sè per me rimane bruttina comunque, troppo apertamente provvidenziale e comunque un po' randomica. Sarà anche per il fatto che nel giro di pochi capitoli ben 3 si concludono con l'arrivo a sorpresa di qualcuno e per forza di cose quello più ingiustificato dà una sensazione sgradevole.

    Beh, li ci st: nonostante detesti il personaggio di Koby li in mezzo era poco più che un ragazzino, che in un attimo di sconforto dovuto alle tante morti cede e dice quello che pensa ad Akainu, un rimando a quello successo contro Alida nel volume 1.
    Sì, il riferimento ancora più evidente è alla scena in cui Hermeppo voleva sparargli ma, anche lasciando stare i riferimenti e le domande che in proposito verrebbero da farsi circa la qualità di scrittura di un personaggio che dopo 58 volumi ripropone le stesse identiche dinamiche, il problema è un altro: Kobi dice semplicemente una minchiata, non sta né in cielo né in terra che cerchi di fermare Akainu ed è ancora più grave che Oda cerchi di farci la moralina con la differenza tra la giustizia e il male. Ma che, scherziamo? Momento pessimo lol.
  • Beh, alla fine Koby è una persona normale (rispetto agli altri) che cerca di farsi le ossa in un mondo pieno di gente fortissima....anche se lo trovo uno dei personaggi meno riusciti. :D
  • Eh, quello che vuoi, ma se ti ritrovi a dare ragione al supernazista di magma magari c'è qualcosa che non va :P
  • Non essere troppo severo con il flashback di Rufy e Ace, a me è piaciuto. Poi potrebbe avere dei risvolti per la trama futura....
  • Visto che ho un pò di tempo libero, ho deciso di dare delle opinioni spicciole su gli archi narrativi di One Piece:

    Romance Dawn: Uno degli inizi migliori che abbia mai visto in un manga, riesce a caratterizzare molto bene Rufy e Zoro e i concetti base del manga, idem per la lotta con Morgan.
    Bugy: Idem, per via dell'introduzione di Nami e della nemesi (in senso buffo) del protagonista.
    Il villaggio di Shirop: Noiosetta, giusto per il personaggio di Kuro, che ritengo uno dei cattivi migliori.
    Baratie il ristorante galleggiante: Idem, per lo piu perchè trovo strano che in uno spazio cosi piccolo accada di tutto e di più, giusto per l'apparizione di Mihawk e il flash di Sanji.
    Arlong Park: Il primo scontro impegnativo per la ciurma, con in mezzo la bellissima storia di Nami. Unica pecca è Arlong, che ho sempre trovato un cattivo scialbo.
    Rogue Town: Carina, introduce il primo dei tanti parallelismi con Gold Roger e i primi membri forti della Marina.
    Whiskey Peak: Introduzione generale alla Rotta Maggiore, a Bibi, Robin e la Baroque Works. Carina, anche per il "One Man Show di Zoro).
    Little Garden: Idem, l'ambientazione e il duello fra Dori e Brogi sono interessanti però.
    Regno di Drum: Vale solo per il flashback di Chopper, uno dei più belli mai sfornati da Oda.
    Alabasta: Fantastica, il primo cattivo che riesce veramente ha mettere in difficoltà la ciurma, la Guerra civile, gli scontri con la Baroque Works, l'introduzione di Ace....
    Jaya: C'è tutto OP in questa saga, che non fa da introduzione solo a Skypea, ma a tutti gli avvenimenti del manga fino a Marineford, visto che vengono introdotti personaggi come Orso, Doflamingo, Barbabianca ecc.
    Skypea: Dal punto di vista narrativo è inutile, ma c'è tutto quello che si vuole da un avventura; isola inaccessibile, città d'oro nascosta nella giungla, prove da superare ecc. In più ha uno dei flash più belli del manga. Uno potrebbe leggersi questa saga senza mai aver letto OP ed'esserne soddisfatto.
    Davy Back Figth: Demenziale, l'idea del gioco fra pirati è fantastica, è in più introduce Aokiji.
    W7/Enies lobby: la saga che mi ha fatto innamorare di Op: ritmo a gogò, colpi di scena uno dietro l'altro, due flashback fantastici, lo scontro fra Rufy e Usopp, la dichiarazione di guerra al mondo, l'ascesa di Rufy e co a pirati di fama mondiale... e poi Sogeking.
    Thriller Bark: Abbastanza pesante e prolissa, carina l'idea di ispirarsi ai film horror e il gioco di squadra, oltre che l'introduzione di Brook.
    Arcipelago Sabaody: la mia terza saga preferita, ottimo ritmo, le 11 supernove, la vera storia di Gold Roger, schiavismo, nobili e un finale inaspettato (chi se lo sarebbe immaginata la disfatta della ciurma ?)
    Amazon Lily: Noiosetta, giusto per l'introduzione di Hancock e del periodo di Rufy da solista.
    Impel Down: Bel modo di riportare sulla scena i vecchi antagonisti di Rufy più qualche personaggio nuovo (Jinbe e Ivankov). Interessante che per una volta Rufy sia dalla parte del "torto".
    Marineford: Ottima all' inizio, confusionaria e pasticciata nel finale. Inaspettata la morte di Ace. Il flashback dei tre fratelli è carino, anche se a posteriori suona come un tentativo di giustificare la morte di Ace. Bella la panoramica generale.
    Isola degli uomini pesce: Sarò scemo io, ma a me è piaciuta : ha uno dei flashback migliori, l'isola è interessante e ci butta qualche informazione per il futuro. In più è una scusa per mostrare le nuove abilità dei protagonisti.
    Punk Hazard: Prima saga del Nuovo Mondo, per me è la migliore dai tempi di Enies Lobby: isola bizzarra, tantissimi personaggi, riferimenti alla mitologia, un sacco di colpi di scena e scene divertenti.
    [spoiler]Dressrosa: Ottimo ritmo, tantissimi personaggi e colpi di scena uno dopo l'altro. Per ora non mi sbilancio, preferisco aspettare il finale[/spoiler]
    Ultima modifica di Don Homer il lunedì 26 maggio 2014, 00:20, modificato 1 volta in totale.
  • Comunque nella mia città è gia arrivata la ristampa del tanto discusso volume 60.
  • ONE PIECE 60

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    Fratellino Mio

    Il flashback di Rufy ed Ace arriva in un momento particolarmente delicato: la Guerra non si è conclusa degnamente e la voglia di vedere altre e più interessanti vicende, o anche solo di tornare all'avventura con la Ciurma, è tanta. Aggiungiamoci che questa analessi è lunghetta ma non tanto riuscita e si capisce perché la si considera il peggiore nella altrimenti notevole sfilza di background realizzati a regola d'arte.
    Non è però tutto da buttare: ci sono sicuramente dettagli odiani apprezzabilissimi, come la motivazione della partenza di Rufy proprio a 17 anni, o la retcon carina sul tatuaggio di Ace, da sempre considerato una gag vista la pronuncia simile del nome del fiammiferone e di "Asce" per i giapponesi. Molto buona poi Goa, un'ambientazione interessante e (tristemente) credibile, che oltre ad inserirsi bene nel mondo di soprusi da sempre attribuito al Governo Mondiale pone le basi per il movimento rivoluzionario.
    Cosa non funziona invece? Innanzitutto, il fastidioso tentativo da parte dell'autore di nobilitare retroattivamente la morte di Ace: una mossa davvero deprimente, tanto più che la giustificazione non è neanche tanto consistente e potevamo benissimo tenerci quella di Ace testa calda che emerge anche dalle sue Miniavventure.
    In secondo luogo, Sabo. Ora, anche se è evidentemente un'aggiunta a posteriori, Oda se la cava anche bene con il miniforeshadowing delle tre tazze. Il problema è piuttosto che ne esce un personaggio noiosetto e, soprattutto, protagonista di una sottotrama talmente ovvia che lo stesso mangaka non fa nulla per cercare di mascherarla: non si capisce quindi perché aggiungere il personaggio per dargli una storia così poco interessante, sperando in sviluppi più intriganti per il futuro. Nel frattempo il fandom si autodistrugge tra negazionisti ("Sabo non è vivo!!1!") e gente che invece lo vede ovunque, in qualsiasi personaggio, passato e futuro, attribuendogli doppie identità, perdite della memoria ed altre scemenze.
    Ma probabilmente il difetto più grande sta nel come Oda ha scelto di giocarsi questo flashback: essendo principalmente un raccordo tra scene che avevamo già visto e informazioni già in possesso del lettore da tempo, è piuttosto noioso in certi passaggi decisamente telefonati e quindi la sua lunghezza risulta ingiustificata, considerato poi che riserva molto spazio a questioni anche interessanti ma introdotte un po' all'improvviso, sacrificando invece lo spazio di personaggi attesi come Dadan o interessanti come Garp.
    Ed è un peccatone... perché invece il resto del volume è bellissimo! Finalmente si varia un po' con le reazioni del dopoguerra e la qualità torna ad impennarsi: dall'elaborazione del lutto di Rufy, scontata ma d'impatto, alle ottime panoramiche che spaziano dalle destinazioni della Ciurma (menzione d'onore a Franky idiotissimo che con la parodia del flashback di Chopper e soprattutto all'ottimo Usop che cita Le Tredici Vite e Mezzo del Capitano Orso Blu) agli Astri di Saggezza, passando per la Marina e le Supernove. Davvero si affrontano e elaborano tante sottotrame e dall'atmosfera che si respira si capisce come Odacchi stia tirando un po' le fila per appianare alcune questioni e portare a conclusione questo cruciale punto di svolta nel suo immenso lavoro. Da brividi le tavole conclusive che fanno da teaser al Nuovo Mondo e che richiamano anche le parole con cui Zeff si era congedato nel lontano Volume 8: parole che spesso sono state interpretate come foreshadowing geniale o come retcon mal pensata, ma che in realtà si pongono nel mezzo fra le due, viste che i due "paradisi" citati sono chiaramente differenti e anche le due espressioni giapponesi rendono l'idea di una sicura correlazione e al contempo di una voluta ambivalenza tra i due termini. Insomma, retcon sì ma con un certo stile: Oda si riprende alla grande dal pastrocchio narrativo della Guerra del flashback e questo trend positivo continuerà per un bel po' e sicuramente continuerà nel prossimo volume, crocevia che concluderà più che degnamente il primo atto per dare il via alla seconda parte delle avventure della Ciurma di Cappello di Paglia.
    SBS un po' scadenti, doverose le segnalazioni sulle tazze dei fratelli e sulle differenze con la mazza ferrata di Albida... scandalosa la rivelazione del Frutto di Sengoku, il potere più brutto dell'intero manga.


    Diario di Bordo

    Misteri risolti:

    Orso Batholomew
    -Cosa ha detto a Ray?

    Geografia
    -Perchè, a detta di Zef, c'è anche chi definisce la Grand Line "Paradiso"? Semplice riferimento alla varietà di avventure, alle Isole nel Cielo o altro?


    Misteri aggiunti:

    Bagy "il Clown"
    -Cosa vuole da lui il Governo?

    Trafalgar Law
    -Come mai conosce la "D"?
  • A me Sabo piace come personaggio (anche se mi scoccia vedere come il suo nome spunti fuori ogni 2x3) e visto che in questo volume è ovvio che si sia salvato spero di rivederlo da adulto.
  • Preso oggi il volume 71:
    [spoiler]Bel volumetto, che apre la saga di Dressrosa in positivo: tantissimi personaggi, isola bislacca e ben caratterizzata e decine di sottotrame. Non si respirava un aria simile da un pò.[/spoiler]
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