[Naoki Urasawa] Pluto

Da Miyazaki a Taniguchi, passando per Toriyama, Otomo ed Oda. Una cartella con gli occhi sbrilluccicosi nella quale incontrare ninja, guerrieri, paladine della giustizia e strambi pirati.
  • Immagine
    [ho provato a resistere, lo giuro, ma non c'è stato niente da fare...]
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Volendo c'è anche questa interpretazione... XD

    Immagine

    Comunque, scherzi a parte, il manga non l'ho letto (penso che lo prenderò in prestito, se qualcuno dei miei amici lo compra).
    Astroboy del maestro Osamu Tezuka (del quale ancora non c'è un'edizione decente in Italia
    Se non sbaglio, sono usciti i box della versione animata per la Yamato.
    Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".
  • Lo so, ma io voglio la versione cartacea di Tezuka ;_;
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Immagine
    Il primo numero del nuovo manga di Urasawa si era concluso con la comparsa di Atom, che in questo volume ottiene la copertina e si divide con Gesicht le indagini: i due però non si spalleggiano, bensì seguono ognuno la propria strada. Gesicht
    Particolarmente suggestive le scene con Atom, l'analisi del luogo del delitto grazie alla ricostruzione tridimensionale e i dialoghi che analizzano "l'animo" del robot messaggero di pace, che sembra essere in grado di provare emozioni più di chiunque altro. Ma anche gli altri robot minacciati dal serial killer sembrano iniziare a provare emozioni, fatto che unito alle possibili modifiche della memoria di Gesicht mi ricordano sempre più Blade Runner.
    Avvincente lo scontro di Brando, orchestrato magistralmente mostrando il combattimento con un vedo-non vedo inquietante che rende ancor più terrificante l'assassino; a rendere ancor più misteriosa la situazione ci sono alcuni omicidi che paiono essere compiuti da un essere umano, e non si capisce se sia un partner del robot-killer oppure agisca autonomamente.
    Nonostante la vicenda tratti di robot, mi pare che sia l'opera di Urasawa che più di ogni altra si concentri sulle relazioni d'affetto personali, descritte nella famiglia di Brando o nel rapporto di coppia di Gesicht, anche se questi legami potrebbero essere più artificiali di quanto non sembri.
    Interessante il fatto che l'albo si chiuda con un cliffhanger simile a quello del #1, l'apparizione di un personaggio ben noto ai conoscitori del cast di Astroboy di Tezuka.
    Le premesse più che buone con questo secondo numero sono confermate, e la qualità dell'opera potrebbe essere innalzata dal fatto che sia un manga compiuto in otto volumi, evitando così le eccessive complessità o sbrodolamenti in cui Urasawa a volte cade nei suoi lavori più longevi.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Immagine
    Entra in scena Uran e, come già successo nei numeri precedenti col personaggio rappresentato in copertina, può essere considerata la protagonista del volume, avendo il ruolo principale del volume pur comparendo in un numero ridotto di scene; la sorellina di Atom, oltre al carattere ingenuo e vivace, si caratterizza per l'empatia che prova per gli esseri viventi percependone le sensazioni anche a distanza.
    Per il resto questo terzo albo l'ho percepito come di passaggio nell'indagine, nonostante ci siano diversi passaggi interessanti: l'introduzione del robot pacifista Epsilon che non ha collaborato alla guerra passata di cui tanto si è parlato, la descrizione del materiale Zeronium che sembra essere fondamentale negli omicidi seriali, la rivelazione che Gesicht è un agente root diverso da tutti gli altri...
    La trama però si risveglia nella parte finale dove viene introdotto l'affascinante pittore robot, il quale contribuisce a dimostrare che gli esseri artificiali stanno acquisendo sempre più umanità; come sempre il cliffhanger è efficace e fa intuire che il volume successivo avrà un ulteriore cambio di registro, stavolta con [spoiler]l'ingresso in scena di Pluto[/spoiler].
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Immagine
    Altro bel numero, mi ha piacevolmente sorpreso per tre elementi.
    L'inizio del volume con la vicenda di Ochanumizu e del cucciolo robot è molto toccante, pur essendo del tutto diversa mi ha ricordato la storia di North #2 nel primo albo; il cagnolino meccanico è una figura emozionante nella sua "vitalità" e nella tenacia con cui persegue lo scopo per il quale è stato costruito, prima di spegnersi definitivamente. Un'altra pennellata che delinea come, nella società di Pluto, la linea che divide gli esseri viventi dai robot è sempre più sottile.
    Gli episodi successivi proseguono l'indagine con il solito ritmo lento, che sulla lunga distanza si apprezza di più con una rilettura globale; arriva però una scarica di adrenalina quando per la prima volta vediamo Atom comportarsi come Astroboy, volando a reazione com'era consuetudine nella serie di Osamu Tezuka. Con questo numero infatti il fumetto di Urasawa si allontana un po' dall'ambientazione realistica vicina all'autore, per spingersi verso atmosfere e toni più da fantascienza "leggera", una direzione che spero sarà percorsa gradualmente sempre di più.
    Il finale poi aggiunge della sostanza alla trama, dando qualche retroscena sulla costruzione di Atom, sul suo creatore Dottor Tenma, elementi che probabilmente saranno approfonditi in futuro per darci un quadro completo sulla storia dei robot e su come si sono inseriti nella società del futuro così come li vediamo.
    Una lettura sempre interessante, piacevole anche dal punto di vista visivo; dal punto di vista grafico forse è la serie di Urasawa col maggior impatto.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Immagine Immagine
    Due volumi letti consecutivamente a causa dell'accumulo, nei quali continua ad essere portata avanti l'indagine riuscendo però a tenere acceso l'interesse con qualche novità o momento particolarmente interessante.
    Superata la metà del manga, Urasawa decide di rinarrare le origini di Astroboy secondo il suo stile, stratagemma utile soprattutto per introdurre il padre-creatore che acquista un ruolo più importante.
    Ci sono diventi momenti dai quali trabocca una forte sensibilità robotica: le percezioni empatiche di Uran che pur essendo ripetitive continuano ad essere emozionanti, le rivelazioni sul passato di Gesicht e il rapporto con la moglie, l'immagine del robot speranzoso che pianta un fiore...
    Cominciano però ad aumentare i momenti di azione, con lo scontro Heracles/Pluto e la sequenza di Gesicht al cospetto di Sahad; forse Urasawa si sta preparando a un climax adrenalico da fantascienza moderna (qualcosa à la Blade Runner)?
    Preferirei nettamente qualcosa di simile, un finalone da blockbuster come c'era stato in 20th Century Boys, piuttosto che una conclusione più "tranquilla" come quella di Monster.
    Mi aspetto due numeroni al cardiopalma.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Immagine Immagine
    Conclusione soddisfacente? Assolutamente sì.
    Drammatico il #7, con il tornado e la morte di Epsilon come eventi centrali dell'albo. Ma la soddisfazione principale è finalmente vedere Pluto in tutta la sua imponenza, vederlo in azione minaccioso come ce lo si aspettava, scoprire che quell'alone di mistero che gli era stato costruito attorno non era tutto fumo e niente arrosto.
    Ma il climax, com'è giusto che sia, arriva nell'eccellente #8 dove si risveglia Atom più rabbioso che mai: in un qualunque shonen manga sarebbe salito al livello super-sayan, avrebbe gli occhi iniettati di fuoco o gli si sarebbero ingrossati i muscoli, ma il tappeto emotivo che noi conosciamo è molto più efficace e infonde in questo modo più tensione. Quando si arriva allo scontro finale, alla splash page di Pluto VS Atom, sappiamo che tutto sta per finire portandoci dietro quella carica che ci è montata dentro durante il riepilogo di quanto avvenuto in tutta la serie, al saluto di tutti i robot uccisi... E poi il finale, forse buonista, forse meno movimentato di quanto ci si aspettava, ma di certo il momento più vicino ai toni della serie originale, con un Atom con i "cornini" che risaltano quasi per avvicinarlo alla versione tezukiana. Credo sia il finale di Urasawa che più mi ha soddisfatto alla prima lettura, complice anche la relativa brevità e semplicità della serie; un ottimo omaggio che ha saputo fondere nel modo migliore possibile gli stili di due maestri del manga.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Immagine
    Passate un paio di settimane dopo la conclusione di Pluto, mi sono riletto l'intera serie in un paio di giorni.
    Una lettura consecutiva è sicuramente la forma migliore per apprezzare questo manga, dato che la sua struttura è piuttosto compatta: il modo in cui vengono gestiti i misteri e i rimandi mi portano a paragonarlo più a un film o a un romanzo rispetto a un telefilm o ad altre forme seriali. Effettivamente ci sono singoli momenti, cicli di episodi e vicende emozionanti e ben costruite in ogni volume, così che nessun albo fosse una delusione: però il quadro generale fatto di rimandi, deii flash sul passato di Gesicht spiegati al lettore sul finale, dei personaggi citati ma il cui ruolo nella storia o la cui identità è rivelata solo negli ultimi episodi, non è chiaro con intervalli troppo lunghi ad interrompere la lettura. E se questo è vero in Italia, dove abbiamo potuto goderci Pluto in circa un anno e mezzo, non oso immaginare cosa dev'essere stato in Giappone dove tra l'inizio e la conclusione sono trascorsi ben 6 anni.
    La fruizione totale nel corso di 48 ore consente di godere a fondo di come sono state sviluppate alcune tematiche nel corso di tutta la serie, in particolare l'umanità dei robot che traspare dalle emozioni che traspaiono sempre più evidentemente, oltre ai legami visibili quando stringono amicizie o legami amorosi, si occupano di cuccioli feriti, dedicano la loro viti a figli o bambini (robotici o umani che siano) quasi a voler garantire un futuro al pianeta, istinto innato negli organismi biologici.
    Quello che ho apprezzato di più, e che avevo già lodato nei commenti dei singoli volumi, è la perfetta via di mezzo che Urasawa riesce a creare tra il suo stile e quello di Tezuka. Rileggendo tutto ho constatato una graduale trasformazione, con l'inizio che è molto più vicino allo stile classico di Urasawa degli altri suoi manga, per poi spingersi man mano sempre più verso gli standard di Tezuka, con gli ultimi volumi decisamente più incentrati sulla componente action da shonen come nell'Astroboy originale.
    Confermo la mia opinione che si tratti di un Signor Manga, tra quelli che ho letto di Urasawa si posiziona subito dietro 20th Century Boys.
    Immagine
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Torna a “Manga”