[Akira Toriyama] Dragonball

Da Miyazaki a Taniguchi, passando per Toriyama, Otomo ed Oda. Una cartella con gli occhi sbrilluccicosi nella quale incontrare ninja, guerrieri, paladine della giustizia e strambi pirati.
  • Eh certo, come no, specie in Dragonball, l'anime dai frame tarocchi :omg:
    Cmq se volete parlare di Dragonball sentendovi pienamente IT correte subito ad aprire i thread realtivi a serie animata e OAV.
    Ammesso che ci teniate.
  • Io quando passerò a parlare di tutti i manga (ovvero quando avrò concluso per il sollazzo lwe recensioni dei fumetti Disney New Generation e Marvel, quindi più o meno nel 2012) li aprirò... Non per la serie animata, ma per gli OAV e i film sì
  • Ma presumo che per allora avrai anche trovato la ragazza...
  • Bè, vista l'indicazione di Grrodon qui sopra, e l'appropinquarsi del blockbusterone hollywoodiano, direi che è l'ora di una bella maxi-analisi di Dragon Ball, suddivisa per saghe.
    Ma prima, un po' di storia generale.

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    Nel 1984, Akira Toriyama inizia a disegnare Dragon Ball; per discostarsi da tutti i shonen manga che uscivano all'epoca, ispirati dalla cultura occidentale, Toriyama decide di ispirarsi al racconto giapponese Viaggio in Occidente, nel quale un monaco compie un lungo viaggio in India per recuperare importanti manoscritti buddisti da riportare in Cina, accompagnato nella sua avventura da una scimmia, un maiale e un demone, che se ne vanno a zonzo cavalcando un dragone.
    Prendendo spunto da alcuni di questi personaggi, e sostituendo i testi sacri con sfere in grado di esaudire qualunque desiderio, nasce il primo ciclo di storie, mescolando il tutto con qualche combattimento d'arti marziali infarciti d'umorismo, com'è tradizione del cinema di Jackie Chan.
    E' questa la dimensione nella quale Toriyama naviga più abilmente, e quella più vicina alle sue doti d'autore, tanto che tutte le sue opere, dalle storie brevi con le quali ha cominciato a Dr. Slump & Arale, e perfino i brevi fumetti successivi a Dragon Ball, sono permeati da un costante umorismo demenziale, che sembra essere il cavallo di battaglia dell'autore.
    Però, il manga (e la sua serie animata) hanno un successo inaspettato, in tutto il globo. Così, il mangaka segue il lato oscuro, comincia a fare personaggi sempre più fighi, combattimenti sempre più lunghi (e a tratti incomprensibili), e superpoteri che hanno come unico scopo quello di esaltare il pubblico caciarone da film d'azione, scarsamente interessato a quei gioiellini di scrittura che erano le prime storie. Verso la fine del manga Toriyama rinsavirà, reinserendo quell'umorismo che aveva accantonato per assecondare la maggior parte dei fan acquisiti; ma ormai il danno è fatto, con una parte centrale molto sotto la media, e una nomea acquisita come serie di combattimenti che caratterizzerà per sempre il manga.
    Manga che, ad oggi, può essere considerato il manga più importante mai scritto, se non altro per il ruolo che ha avuto nella diffusione del fumetto giapponese: per molti lettori è stato il primo fumetto del Sol Levante mai letto, e sicuramente è stato fondamentale nell'esportazione delle opere giapponesi nel resto del mondo.
    Inoltre, sono svariati gli autori di Shonen che hanno dichiarato di essersi ispirati a Dragon Ball per le proprie serie, tra le quali Naruto e One Piece.
    La serie è proseguita per più di 10 anni, per un totale di 519 capitoli raccolti in 42 tankobon.

    In Italia, la serie a fumetti arriva nel 1995 (proprio mentre in patria stava per concludersi) pubblicata in 62 volumetti dalla Star Comics, che decide bene di sfruttare il successo della serie (dovuto anche dalla ripetuta trasmissione della serie animata) pubblicandone anche una prima, una seconda e una terza ristampa: le prime due ristampe sono composte di 42 volumi, esattamente come in Giappone, mentre la terza ristampa consiste nella Perfect Edition, ovvero un'edizione composta da volumi con una maggiore dimensione e foliazione, e con le pagine a colori quando erano apparse come tali in Giappone. Inoltre, questa Perfect Edition contiene nuove copertine a sfondo rosso disegnate appositamente da Toriyama, oltre a 4 pagine conclusive realizzate per l'occasione. Tra queste qual è la migliore? La prima edizione (la cosidetta edizione "dalla costina azzurra") presenta volumi sottili, con copertine diverse dall'originale e numeri che contengono un numero inferiore rispetto ai tankobon originale; nonstante questo è l'edizione storica con la quale il manga è arrivato in Italia, e va celebrata come tale. La prima e seconda ristampa hanno lo stesso formato e copertine dell'edizione originale (la seconda ristampa ha anche le costine identiche, che compongono una lunga immagine unica); la Perfect Edition invece ricalca appunto una riedizione uguale realizzata in Giappone, con copertine differenti dalle prime (e forse non all'altezza di quelle, Toriyama evidentemente deve aver perso la mano) e anche una nuova immagine che si compone sulle costine, ma comunque risulta l'edizione più accattivante per via del formato più grande e delle pagine a colori.
    Il successo di Dragon Ball attirò però in Italia l'attenzione del MOIGE, che demonizzò la serie soprattutto per alcuni atteggiamenti del Maestro Muten, portando addirittura a censurare una scena (quando Bulma mostra le mutandine, inconsapevole del fatto che Goku gliele aveva tolte nel sonno), accusata di pedofilia. La Star Comics fu obbligata a modificare alcune vignette e dialoghi nel primo numero, così che la scena sia presente in versione integrale solamente nella prima edizione.
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    Episodi 1-23, Tankobon 1-2 / Perfect Edition 1-2

    Tutto cominciò dalla ricerca delle sfere del drago. Goku e Bulma.
    Un bambino puro, ingenuo, cresciuto sulle montagne assieme al nonno, unico altro essere umano che abbia mai visto; assolutamente all'oscuro dei comportamenti da avere con gli altri (specialmente col sesso femminile) e delle abitudini che regolano la società. Se questo non lo rendesse già abbastanza strano (rendendo già irresistibilmente simpatico il protagonista), Goku ha anche una coda, e parla con un globo arancione come se fosse suo nonno: si tratta in realtà di una sfera del drago, un oggetto che porterà il ragazzo a viaggiare per il mondo, dopo l'incontro con Bulma.
    Bulma infatti è alla ricerca delle sfere del drago, sette pietre che permettono a chi le riunisce di evocare il Drago Shenron, in grado di esaudire qualunque desiderio; la ragazza capisce che Goku potrà essergli d'aiuto grazie alla sua forza, e lo convince a diventare suo compagno di viaggio.
    La coppia è assemblata alla perfezione: l'ingenuità e la completa indifferenza al fascino femminile di Goku trovano un perfetto contraltare nell'ammiccante Bulma, dall'animo irascibile pronto a reagire ad ogni atteggiamento sopra le righe del suo nuovo amico.

    Dopo pochi giorni di viaggio Goku effettuerà una deviazione per salvare una tartaruga di mare, buona azione che permetterà al ragazzo di fare la conoscenza del Maestro Muten, un eremita maniaco inizialmente presentato come un bizzarro asceta possessore di artefatti magici (la sfera del drago, la fenice, la nuvola Kinto, il ventaglio della musa...) ma dopo poco sarà trasformato in un maestro di arti marziali, per assecondare le richieste dei lettori interessati ai combattimenti. Lo vedremo in azione per la prima volta quando emette la KameHameHa, potente onda energetica (e mossa più celebre di tutta la serie) che emetterà trasformandosi da vecchietto gracilino a un omone iper-muscoloso, in una scena sorprendente. La dualità tra i suoi due aspetti (esperto combattente e maniaco impunito) lo rende uno dei personaggi più affascinanti della prima parte del manga.

    Il secondo compagno di viaggio è Olong, maiale trasformista che inizialmente è affrontato da Goku come una minaccia, attraverso le diverse forme spaventose che prende, fino a quando non sarà smascherato il suo reale aspetto. La sua perversione, affine alla sua natura suina, difficilmente viene tenuta a freno, fino a quando Bulma non riesce a tenere in scacco Olong grazie alla caramella Popò Bon. Nonostante tutto Olong tornerà utile, sia per soddisfare i desideri hot di Muten, sia per salvare il mondo da Pilaf, al cospetto del drago Shenron.

    I successivi personaggi che vengono introdotti sono Yamcha a Pual; il primo è presentato come una temibile minaccia ed effettivamente è tale per Goku, che lo affronterà in quello che è il primo combattimento un minimo avvincente della serie. Il secondo è un "compagno d'asilo" di Olong, anch'esso in grado di trasformarsi, la cui utilità si riduce per lo più a spalla di Yamcha, così da dargli qualcuno con cui parlare nella parte iniziale della serie dove i due viaggiano soli.
    Il personaggio di Yamcha nella sua prima apparizione è spassoso grazie alla sua intolleranza al sesso femminile, probabile derivazione del personaggio di Tsun Tsukutsun di Dr. Slump & Arale; questa caratteristica influenzerà anche gli scontri, nei quali non viene tralasciato l'umorismo (nè è un esempio il "rimbalzo" di Yamcha contro il margine superiore della vignetta)

    La penultima sfera si trova nel castello dello Stregone del Toro, un omone la cui reputazione è quella di un demonio spietato; giunto sul luogo, Goku riesce però ad accattivarsi dell'uomo grazie alle sue conoscenze di Son Gohan e Muten. E proprio l'eremita della tartaruga interviene per spegnere un enorme incendio che divampa sul Monte Padella: è questa l'occasione nella quale vedere per la prima volta le abilità di Muten, che sprigiona una potenza inaspettata con l'onda Kamehameha.
    Il colpo dovrebbe essere arduo da riprodurre, ma il giovane Goku riesce ad effettuarlo già al primo tentativo, evidente segnale di una predisposizione innata al combattimento, interessante alla luce di ciò che scoprirà quando sarà adulto.
    La storia a Monte Padella, oltre al bonario Stregone del Toro, introduce anche sua figlia Chichi, bambina con la quale Goku scambia con leggerezza una promessa di matrimonio che sarà onorata qualche anno dopo; la giovane Chichi è timida ma è in grado di difendersi da sola, simile alla Tsun Tsururin di Dr. Slump & Arale.

    Prima del gran finale della saga, Goku, Bulma e Olong si recano in un villaggio terrorizzato da un bizzarro coniglio antropomorfo, col potere di trasformare le persone in carote col solo tocco della mano: l'avventura, pur se slegata da tutte le altre vicende, è l'occasione per vedere ancora in azione Yamcha e Goku, qui pronti a collaborare contro un nemico comune. Inoltre, dopo il caso isolato nel primo episodio, Goku torna ad utilizzare il suo bastone, che sfrutterà di più in futuro, ma evidentemente Toriyama voleva rinfrescarci la memoria a riguardo.

    Il "gran finale" presenta Pilaf e i suoi due scagnozzi, nemici così simpatici da essere poi riutilizzati in futuro; l'elemento vincente è ancora una volta il perfetto equilibrio tra umorismo e epicità, racchiusi nello stesso personaggio, riuscendo nonostante la sua goffaggine ad essere considerato come un'effettiva minaccia. Minaccia sventata da Olong, che nel climax della saga, al cospetto del temibile drago Shenron, riesce a stemperare i toni chiedendo alla creatura un paio di mutandine da donna, richiesta che comunque riesce a salvare il mondo: altro esempio di come possano coesistere comicità demenziale ed effettivo avanzamento della storia.
    Ma il vero colpo di scena si ha quando, al chiarore della luna piena, Goku si trasforma in un gigantesco scimmione che distrugge il palazzo di Pilaf, mettendo in serio pericolo di vita anche i suoi compagni di viaggio; ecco quindi venire spiegata l'esistenza della coda di Goku, elemento che poteva sembrare una mera bizzarria, ma che ora acquista un significato, e in futuro sarà ulteriormente chiarito.

    Questo primo ciclo di storie riesce in pochissimo tempo a presentare molti personaggi fondamentali della serie ed elementi che saranno sviluppati in futuro; non c'è un personaggio che stoni, ognuno è considerabile come un piccolo gioiellino di caratterizzazione in grado di accattivarsi la simpatia dei lettori. Come già detto, il fattore migliore di questa saga è il perfetto sviluppo della storia, per certi versi epica e "seria" con una leggerezza e una comicità che sarebbero potuti risultare incompatibili per molti autori. Inoltre, Toriyama gioca qui con elementi umoristici "bassi" (il sesso, le tette, la cacca, la pipì) utilizzati però come potrebbe fare un bambino, il che permette di utilizzarli con stile, senza mai scadere nella volgarità; ne è un esempio lo spassoso tormentone del "Pat Pat" di Goku, chiaro segnale della sua ingenuità e di come questa possa cozzare con le norme comportamentali della nostra società.
    Nel corso della saga i lettori manifestarono un crescente interesse per i combattimenti, portando Toriyama ad inserirne di più, e sfruttando Muten come esperto in materia, così che Goku possa recarsi da lui per allenare la sua tecnica...
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    Episodi 24-32, Tankobon 2-3 / Perfect Edition 2-3

    Dopo la prima ricerca delle sfere, Toriyama sente il bisogno di una saga di transizione, necessaria ad introdurre più prepotentemente l'elemento di combattimento che i lettori acclamavano a gran voce; nel farlo però riesce a introdurre ben due personaggi nuovi, e di sicuro non annoia il lettore con noiosi allenamenti a suon di pugni e calci.

    Innanzitutto, il soggiorno alla Kame House è l'opportunità di approfondire il personaggio di Muten, uno dei personaggi più simpatici presentati nel precedente ciclo di storie; qui possiamo rivedere tutti i suoi atteggiamenti da pervertito, sempre comici, confermando però anche quella potenza incredibile che già si era intuita al Monte Padella. Oltre alla Kame-Hame-Ha, ora lo scopriamo anche dotato di una forza e una velocità sovrumane, insospettabili per un vecchio maniaco; le sue abilità non sembrano però essere segrete, dato che Muten pare avere una discreta fama in tutto il mondo, al punto che aspiranti combattenti sognano di essere allenati da lui.
    Uno di questi è Crilin, che sfruttando le debolezze dell'eremita della tartaruga riuscirà a convincerlo ad accoglierlo sotto la sua al...ehm, carapace. Crilin inizialmente viene presentato come un ostacolo per Goku nel corso degli allenamenti, perchè desideroso di primeggiare, ma col tempo questa rivalità diventerà amicizia, facendo diventare i due ragazzi amici per la pelle; tra l'altro Crilin è una perfetta spalla per Goku, decisamente meno ingenuo, ma inferiore al protagonista della serie per quanto concerne la forza fisica e l'abilità in combattimento.
    Il secondo personaggio introdotto è Lunch, futura "casalinga" alla Kame House, e gioia per gli occhi del maestro Muten; Goku e Crilin la trovano durante un inseguimento con la polizia, dato che la ragazza possiede una seconda identità criminale. Lunch infatti è caratterizzata dalla particolare trasformazione che avviene quando starnutisce: mora, bellissima e svampita nella sua indole naturale, quanto aggressiva e violenta dopo un semplice starnuto. Il personaggio di Lunch sarà un personaggio di contorno, soprattutto nella prima metà di Dragon Ball, ma questa sua caratterizzazione semplice quanto efficace avrebbe consentito di sfruttarla più a lungo in una serie di episodi comici.

    Il rafforzamento fisico sarebbe potuto avvenire in modo molto noioso, con normali esercizi e scontri tra i due ragazzi, ma il tutto avviene in modo divertente e all'apparenza poco sensati per sviluppare la propria forza: però, come avveniva col celebre "dare la cera, togliere la cera", tutte le attività quotidiane che il maestro Muten fa fare a Goku e Crilin (consegnare il latte, scavare, coltivare un campo...) servono in realtà per rafforzarli un po' alla volta ogni giorno.
    L'allenamento prosegue in modo molto variegato, anche grazie alla sua strutturato ad episodi autoconclusivi, in ognuno dei quali Muten assegna un diverso esercizio o attività ai due ragazzi, uno schema che sarebbe potuto sfruttare più volte, prima di passare alla fase successiva: la messa in pratica dell'anno di allenamenti con l'eremita della tartaruga avverrà al torneo Tenkaichi, nel quale la serie si concentrerà per la prima volta solo sui combattimenti...
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    Episodi 33-54, Tankobon 3-5 / Perfect Edition 3-4

    Dopo un'avventura on the road in piena regola, e il successivo allenamento di arti marziali, la serie prosegue il suo naturale percorso con un vero e proprio torneo di lotta, un format narrativo che sarà ripreso da molti shonen manga dopo Dragon Ball, soddisfacendo i lettori giapponesi tanto vogliosi di combattimenti. Questo primo torneo occupa un peso importante nell'economia della storia, dato che Toriyama lo fa durare esattamente quanto la prima ricerca delle sfere del drago, e non lo crea quindi solo come un ciclo di intermezzo tra saghe più importanti.
    Fortunatamente, così com'è avvenuto per l'allenamento di Muten, gli scontri non si limitano ad essere uno sfoggio di mosse e forza fisica, ma contengono in ogni caso uno spunto comico o comunque diverse mosse nelle quali l'aspetto umoristico prevale su quello aggressivo; questa caratteristica riprende lo stile di combattimento dei film di Jackie Chan, attore molto apprezzato da Toriyama che viene qui omaggiato. Tra i partecipanti al torneo c'è infatti Jackie Chun, personaggio misterioso che è il fulcro di una sottotrama investigativa che percorre tutto il torneo, nella quale Yamcha cerca di smascherare il Maestro Muten, che si cela sotto l'identità fittizia con la quale partecipa alla competizione.
    Ma vediamo cosa riesca ad inserire l'autore in ogni scontro.

    Crilin VS Bacterian
    Il primo combattimento del torneo ha per protagonista Crilin e lo svolgimento non ha alcuna velleità seriosa, dato che tutto gira attorno alla puzza di Bacterian e al suo essere disgustoso, caratteristiche ben lontani dalla piega epica che prenderà in futuro la serie. La risoluzione della sfida è qualcosa di assolutamente surreale, puro nonsense, laddove Goku fa notare a Crilin che non può sentire la puzza perchè non ha il naso, sua caratteristica fisica bizzarra che mai avremmo pensato sarebbe potuta tornare utile: la ciliegina sulla torta viene poi data dalla puzzetta di Crilin, colpo di grazia che mette al tappeto l'omaccione maleodorante.

    Yamcha VS Jackie Chun
    Il secondo quarto di finale è decisamente breve, consiste giusto in un paio di balzi dei due contendenti; la rapida risoluzione serve a dimostrare l'abilità di Jackie Chun/Muten, così da far saltare la mosca al naso di Yamcha, che comincia a sospettare sull'identità dell'anziano combattente

    Lan Fan VS Nam
    Anche il terzo scontro, pur se con un paio di mosse di arte marziali, è basato principalmente su un meccanismo comico, ovvero l'imbarazzo di Nam davanti al corpo femminile (caratteristica che ricorda lo Yamcha della prima saga); divertenti le reazioni dell'austero combattente, ma giustamente anche questo combattimento si conclude rapidamente.

    Goku VS Giran
    L'ultimo quarto di finale è l'unico a svolgersi in due puntate, dilungamento comprensibile per due motivi: innanzitutto vi partecipa Goku, che sarebbe il protagonista del manga, e nel corso della lotta avviene un evento che ha bisogno del suo spazio all'interno della narrazione, ovvero la ricrescita della coda. Nonostante Giran sia un nemico mostruoso che riesce a mettere in difficoltà Goku per più di una volta, per il finale Toriyama opterà ancora una volta per un finale umoristico, preferendo mostrare il dragone agitare la bandierina bianca piuttosto che mostrare un vero e proprio KO.

    Crilin VS Jackie Chun
    La prima semifinale vede fronteggiarsi allievo e maestro (ormai per il lettore è chiaro che Jackie Chun è in realtà Muten) e il duello tra i due mostra finalmente un vero e proprio combattimento a suon d'arti marziali, anche se intervallati con momenti comici, come l'utilizzo delle mutandine da donna per distrarre l'avversario. Ma il momento più divertente è sicuramente la replica al rallentatore dello scambio di colpi solo "perchè il pubblico non ha visto nulla"; mi viene da ridere pensando a cosa potrebbe succedere se lo stesso venisse fatto per i combattimenti contro Freezer o Cell...

    Goku VS Nam
    Goku deve affrontare un rivale del quale ci viene presentato il background che lo renderebbe un potenziale vincitore, così da poter esaudire il suo sogno legato alla sua drammatica storia: alla fine il premio non si rivelerà necessario, ma Nam ne esce come un uomo ingenuo (o forse ignorante sulle nuove tecnologie). Anche qui il combattimento comincia ad offrire momenti di pura azione, ma non mancano gag come il colpo della trottola di Goku, o gli scambi di posizione durante il colpo della croce celeste di Nam.
    In questo combattimento va anche segnalata la presenza per la prima volta di scontri aerei, tradizione che si ripeterà in seguito nella serie, fino a quando i personaggi non impareranno addirittura a volare.

    Goku VS Jackie Chun
    Anche la finale del Torneo Tenkaichi vede il maestro affrontare un suo allievo, e in questo caso il più forte, al punto che deve usare tutte le sue forze per poterlo battere: Muten sa che Goku ha raggiunto il suo livello, e ce la metterà tutta per farlo perdere, così che non si monti la testa in futuro. Il livello raggiunto dal ragazzo è chiarito dopo i primi colpi, quando avviene il primo scontro di onde energetiche della serie; le due Kamehameha hanno la medesima potenza, e i due avversari dovranno continuare ad affrontarsi basandosi solo sulla forza fisica. Non è ben chiaro come possano tutti (Yamcha in primis) assistere alla Kamehameha di Jackie Chun senza domandarsi dove l'abbia imparata...
    C'è qualche elemento di comicità (come la mossa dell'ubriacone) ma qui Toriyama preferisce conferire un tono decisamente più importante alla battaglia, al punto che per rendere il tutto ancor più epico fa trasformare nuovamente Goku in scimmione; la scena risulta un po' forzata, dato che la coda era apparsa casualmente proprio poco tempo prima, e che dalle altre vignette non c'era alcun segnale che facesse intuire l'arrivo della sera... Inoltre, anche la distruzione della luna da parte di Muten è un po' forzata, e complica le cose per Toriyama che in futuro disegnerà nel cielo il satellite terrestre, dimenticandosi evidentemente dell'infelice destino che gli aveva riservato.

    A conclusione del torneo Tenkaichi, il giudizio è più che positivo, anche se in futuro vedremo edizioni ben più avvincenti. E' pero in questo caso che vengono fissate le caratteristiche della competizione, evidentemente così apprezzata al punto che l'autore deve modificare la durata quinquennale inizialmente annunciata per poterlo riproporre tra una ricerca di sfere del drago e l'altra. Gli elementi vincenti sono sicuramente il design semplice quanto affascinante del campo di gioco, e il simpaticissimo presentatore, che riesce ad accattivarsi l'apprezzamento dei lettori con qualche siparietto, senza però essere troppo ammiccante e forzando battute anche quando non ce n'è bisogno.
    Il pubblico numeroso che assiste alla competizione è disegnato in modo eterogeneo, con la comparsa tra le numerose teste degli spettatori di divertissement inseriti da Toriyama, tra animali antropomorfi, i personaggi del Mago di Oz (durante il duello tra Nam e Goku) e addirittura l'uomo dei Marshmallow di Ghostbuster, visibile durante il discorso introduttivo alle eliminatorie.
    Ma il Torneo Tenkaichi è anche l'occasione in cui per la prima volta vediamo indossare a Goku la celebre tuta arancione, che terrà indosso per tutta la successiva ricerca delle sfere del drago, e che adotterà in futuro come suo "costume ufficiale", in omaggio al Maestro Muten, che lo ha iniziato all'allenamento sulle arti marziali.
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  • DeborohWalker ha scritto: ecco quindi venire spiegata l'esistenza della coda di Goku, elemento che poteva sembrare una mera bizzarria
    In realtà la "vera" motivazione della coda è che il Son Goku originale era una scimmia (la storia originale è famosissima in Asia, e qualunque lettore giapponese coglie al volo la parodia).
  • Sì, lo so, ma non puoi inserire un umano con la coda come se niente fosse, quindi il "licantropismo" di Goku è una giustificazione a quell'appendice non propriamente comune... Per la parte di manga con Goku bambino il lettore la accetta come una semplice "mutazione" del personaggio (come tra l'altro avviene in altro modo per Olong, Pual, Lunch, quindi in quell'universo sono tollerate), mentre poi una volta adulto anche la natura da gorillone godrà di un'ulteriore spiegazione.
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    Episodi 55-56, Tankobon 5 / Perfect Edition 4

    Prima Micro-saga di una macro-saga più grossa; a dirla tutta sono solo due episodi ed è difficile definirla una saga (dura infatti come un qualunque ciclo dedicato a una sfera del drago durante la prima ricerca), ma dato che le successive micro-saghe saranno decisamente più corpose, è il caso di considerarla a parte. Viene infatti qui introdotto il Red Ribbon, organizzazione militare che Goku dovrà fronteggiare per poter proseguire la sua ricerca delle sfere del drago, decidendo poi di impedire ai cattivoni di turno di impossessarsi delle sfere per i loro loschi scopi. La struttura di questa macro-saga, con un membro dell'organizzazione che viene affrontato in ogni micro-saga è veramente efficace, e sarà poi giustamente sfruttato in futuro anche in diversi altri shonen manga eredi di DB (un esempio ne è la saga della Baroque Works in One Piece).
    Anche la presentazione del Comandante Red, nella quale viene rivelata la sua bassezza solo dopo qualche pagina in cui è apparso come una figura minacciosa, ricorda uno schema sfruttato spesso in One Piece nella presentazione dei villain più grotteschi.

    Oltre a introdurre la macro-saga, qui avviene ben poco, dato che la ricerca della sfera del drago per Goku si limita a frugare in un cespuglio e sconfiggere con un paio di mosse il Capitano Silver; effettivamente questo ciclo avrebbe potuto essere sostituito da Toriyama con qualcosa di più complesso, come i successivi, e in un certo senso si può considerare come un'occasione mancata. Ma forse era proprio nelle intenzioni dell'autore presentare rapidamente questo esercito che darà filo da torcere al protagonista, per poi mostrarlo in azione solo in futuro. Intanto il Comandante Red ha capito che Goku potrebbe essere una minaccia per i suoi scopi, e comincia a tenerlo d'occhio...
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    Episodi 57-67, Tankobon 5-6 / Perfect Edition 4-5

    Goku attera rocambolescamente in mezzo alla neve, dove rimane congelato; fortunatamente una bambina lo trova e lo porta in salvo a casa sua dove, assieme alla madre, il ragazzo può riscaldarsi e rifocillarsi. L'ambiente familiare in stile baita di montagna è tratteggiato molto bene, sia ora che nel finale della saga; qui Goku scopre che l'esercito del Fiocco Rosso sta soggiogando la popolazione del villaggio per ricercare la sfera del drago e, per ringraziare le sue soccorritrici, si offre di sconfiggere i loro oppressori.
    Per farlo dovrà introdursi alla Muscle Tower un edificio all'interno del quale in ogni piano lo attende una diversa minaccia e un diverso combattimento, con una struttura molto simile a quella di un videogioco; tra l'altro la sequenza lineare di combattimenti pare quasi riprendere il Torneo Tenkaichi con Goku che affronta altri nemici consecutivamente, senza però altri personaggi di mezzo per uno schema ad eliminazione diretta.

    Il sergente Metallic è il primo androide che Goku dovrà affrontare nella sua vita (ma ce ne saranno altri...); la sua natura e il suo volto sono sicuramente debitori del film Terminator, un omaggio di Toriyama al film che era uscito qualche anno prima. Il robot mette seriamente in difficoltà Goku, ma sul finale lo scontro prende una piega più comica, con il ragazzo che crede di aver ucciso l'avversario staccandogli la testa, per poi concludere il tutto con l'esaurimento delle batterie.

    Il terzo piano della Muscle Tower è protetto da Murasaki, uno degli avversari più divertenti che dovrà mai affrontare dotato di abilità ninja, su queste però avrà il sopravvento la goffaggine del personaggio, estremamente orgoglioso al punto da prendere la sfida contro Goku come qualcosa di personale, dalla quale vuole uscire vincitore in qualunque modo. Tutto comincia con una sorta di bizzarro nascondino (lol, la gag della bandiera americana), per poi continuare tra inseguimenti e scontri fisici, nei quali Murasaki viene definitivamente umiliato ritrovandosi col bastone di Goku conficcato nel sedere.
    Alla fine dello scontro si scopre che il ninja ha quattro gemelli, ma neanche l'attacco in massa riesce ad avere la meglio su Goku; come ultima risorsa Murasaki si affida all'androide Otto, un robottone minaccioso che però si rivela essere una sorta di Frankenstein, sia nell'aspetto come nell'animo buono. Goku e Ottone (come sarà ribattezzato) diventeranno buoni amici, e il robot è un personaggio veramente adorabile, nonostante compaia solo in una manciata di episodi.

    In una sala segreta della torre è relegato il mostro Sproing, che sarà sguinzagliato dal generale White contro Goku e Ottone: la creatura ha un corpo flaccido che respinge ogni tipo di attacco che Goku gli sferra contro, compresa la Kamehamha. Questa sua composizione organica mette in seria difficoltà Goku, al punto che ci si chiede realmente come potrà mai sconfiggerlo, dopo aver usato tutte le sue carte; riuscirà a farlo solo utilizzando, per la prima volta, anche l'ambiente circostante, trasformando il mostro in un rigido blocco di ghiaccio.

    L'ultima minaccia per Goku è il generale White che potrebbe fare ben poco contro Goku, se non fosse per il sindaco preso in ostaggio; questo fatto permette all'ufficiale del Red Ribbon di sparare alle spalle del ragazzo con una mega-pistola che riesce a stenderlo. Il fatto è eccezionale, ma nonostante metta al tappeto Goku, riesce a risvegliare l''ira di Ottone che, non tollerando chi fa del male ai propri amici, si sbarazza con un potente pugno del generale White.

    Tornato al villaggio, Goku si riprende e scopre che la sfera del drago l'aveva Ottone: purtroppo non è quella con quattro stelle, ma il ragazzo la prenderà comunque con sè. Da notare come questo avvenga quasi per caso, Goku non sta raccogliendo le sfere per esprimere un nuovo desiderio, anche se ora sa che ne avrebbe la possibilità. Dopo aver scoperto che la nuvola d'oro è ancora "viva", Goku può rimettersi in viaggio, salutando per sempre una compagnia di personaggi che personalmente mi è rimasta nel cuore come alcuni dei migliori comprimari presenti nel manga.
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    Episodi 68-83, Tankobon 6-7 / Perfect Edition 5-6

    Lo scontro col generale Blue per ottenere la sfera a tre stelle è quello con la struttura meno lineare di tutti, che potremmo idealmente suddividere idealmente in tre blocchi: la formazione dell'equipaggio, la missione vera e propria, e poi un finale-divertissement.

    La saga comincia con una visita a casa a causa del Dragon Radar rotto; è l'occasione per vedere per la prima volta una vera e propria megalopoli, constatando coi nostri occhi il livello tecnologico raggiunto nell'universo di Dragon Ball, anche se la presenza di determinati mezzi e oggetti come le capsule ce lo facevano intuire. La sorpresa più grande è però scoprire che Bulma, il personaggio che ci ha fatto conoscere le capsule, non ne è solo una normale utilizzatrice, ma è la figlia dell'uomo che le ha inventate! La visita alla Capsule Corporation ci fa anche conoscere i due genitori di Bulma, comparse fantastiche che rendono il tutto decisamente più divertente; il soggiorno dura però poco, dato che Bulma decide di partire con Goku alla ricerca della sfera del drago, per godersi una giornata diversa dal solito, con la speranza di trovarsi un nuovo ragazzo poichè Yamcha sembra essere stato archiviato. Dopo aver scoperto che la sfera si trova sul fondale marino, Goku e Bulma fanno una visita dal Maestro Muten per procurarsi un sottomarino; la capatina alla Kame House è l'occasione di rivedere i personaggi che la abitano, compreso l'eremita maniaco in azione, prelevando anche Crilin che decide di unirsi alla missione.

    I tre ragazzi si introducono nella caverna dove sperano di trovare la sfera del drago, seguiti dal generale Blue e dai suoi uomini; mentre proseguono capiscono di trovarsi nel nascondiglio di un antico tesoro pirata, protetto da diversi trabocchetti. Grazie a Goku, che si sbarazza di un robot, di un polipo gigante e di un corridoio pieno di sensori, il terzetto riesce a proseguire la ricerca: proprio vicino alla sfera vengono però fermati dall'ufficiale del Red Ribbon, che oltre a palesare la sua divertente natura gay, mostra un potere in grado di bloccare completamente l'avversario. Fortunatamente però passa un topolino che terrorizza Blue, così Goku, Crilin e Bulma possono fuggire dalla caverna pronta a crollare da un momento all'altro; Goku recupera la sfera del drago e, come ciliegina sulla torta durante la fuga, porta in salvo anche il topo che gli ha salvato la vita, addirittura disposto a infilarselo in bocca. Ma neanche questa sfera è quella di nonno Gohan, così Goku deve continuare la sua ricerca; o almeno così pensa, poichè un redivivo Blue ruba il fagotto con le sfere del drago e parte alla volta del...

    ...Vilaggio Pinguino! Eggià, Toriyama confeziona quello che ritengo essere uno dei cross over più azzeccati di sempre, facendo incontrare due personaggi così simili nel carattere ma così diversi per il contesto in cui sono immerso, protagonisti dei suoi due manga più celebri. Innanzitutto, è un piacere avere di nuovo l'occasione di vedere personaggi così simpatici e amati dal pubblico giapponese, che all'epoca della prima pubblicazione non si vedevano da quasi 3 anni; inoltre, vederli interagire con Goku e il generale Blue è lo spunto per creare numerose situazioni comiche, dall'incontro tra Suppaman e l'ufficiale del Red Ribbon, allo stupore di Goku di fronte alla potenza fisica di Arale, che lui ritiene una sorta di esempio della quale eguagliare la forza con un costante allenamento. Perfetti i toni della narrazione, che si adattano alle atmosfere del Villaggio Pinguino, interagendo con la brutalità di Blue e il suo violento desiderio di possedere le sfere.
    Non è ben chiaro perchè, nel primo episodio pubblicato a colori nella Perfect Edition, Toriyama abbia colorato la nuvola d'oro di rosa, quando è sempre stata gialla (come suggerisce anche il nome).
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    Episodi 84-92, Tankobon 7-8 / Perfect Edition 6-7

    Dopo la lunga sfida contro il generale Blue, Goku arriva al santuario di Karin seguendo gli impulsi del Dragon Radar; qui, senza troppi sforzi, riesce a trovare la sfera del drago con quattro stelle che aveva cercato a lungo, in possesso dell'indianino Upa e del suo muscoloso padre. Il Red Ribbon però manda sul posto il killer Tao Bai Bai per sbarazzarsi di Goku e l'uomo, oltre a mandare al tappeto Goku credendolo morto, uccide Bora sotto gli occhi impotenti del figlio; l'assassino è un personaggio estremamente affascinante tanto nell'aspetto, quanto nel comportamento spietato caratterizzato attraverso gli omicidi a sangue freddo compiuti con estrema leggerezza.

    Per sconfiggere Tao Bai Bai, Goku decide di scalare la torre di Karin, una colonna chilometrica la cui figura si staglia nel cielo creando un'immagine molto forte, per una delle ambientazioni più belle della serie, anche se circoscritta all'interno di una piccola radura, che però si sviluppa "in verticale". Una volta terminata la scalata avrà luogo il secondo allenamento di Goku; come Muten, anche Karin è un insegnante decisamente fuori dal comune, con fattezze feline, e i suoi esercizi avvengono senza che Goku si accorga che si sta effettivamente rafforzando, convinto di stare partecipando a una sorta di gioco dell'acchiapparello.

    La storia si conclude con la rivincita di Goku, che ha l'occasione di affrontare una seconda volta Tao Bai Bai; il ragazzo però ora può contare su una velocità nettamente superiore, e lo scontro comincia a svolgersi con un utilizzo massiccio delle linee cinetiche che andranno sempre più per la maggiore nel corso del manga. Tra l'altro Tao Bai Bai porta con sè la morte all'interno della serie: infatti, oltre ad uccidere Bora, la prima morte di un personaggio importante in Dragon Ball, il killer orientale è il primo avversario che Goku uccide, anche se non intenzionalmente. Una volta sconfitto l'assassino, Goku decide di sacrificare la sfera del drago di suo nonno per resuscitare il padre di Upa, e così riprende la ricerca delle sfere che credevamo conclusa.
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    Episodi 93-97, Tankobon 8-9 / Perfect Edition 7

    Dopo aver affrontato 4 diversi ufficiali del Red Ribbon, Goku si reca nel quartiere generale per un assalto che ha tutti i toni di un gran finale, ed effettivamente l'attacco è ricco d'azione concitata, e in poco tempo il ragazzo riesce a mettere al tappeto tutto l'esercito; la base completamente deserta poi, è un sipario affascinante per le scene.
    Intanto, ai piani alti, il Comandante Red rivela il suo desiderio di ottenere le sfere del drago per aumentare la sua statura, un elemento di umorismo demenziale in quella che finora era stata la minaccia più seria che si era vista nel manga; la confessione di Red è l'occasione per Black di prendere il potere, rivestendo così il ruolo di ultimo nemico del Red Ribbon che dovrà affrontare Goku; dopo qualche colpo a mani nude, subito il neo-comandante sale a bordo di un esoscheletro che rende le cose un po' più difficili all'avversario (ma non troppo). Tra l'altro anche questo strumento viene utilizzato con una leggera vena comica, grazie ai festeggiamenti esagerati che fa il robottone.
    Come controscena all'assalto di Goku, vediamo Bulma, Muten & co. mobilitarsi per andare a dar man forte al loro amico, in una serie di scene che sembrano preparare perfettamente l'arrivo della cavalleria in aiuto del protagonista; divertente che tutto ciò non serva a nulla, dato che la task force arriva sul luogo quando Goku ha già sterminato tutto il Red Ribbon.
    Il gruppo serve però a dare una nuova speranza a Goku, visto che l'ultima sfera non è visibile sul radar: Bulma rivela che questo potrebbe accadere perchè la sfera è stata ingerita da un organismo vivente (annullando però quanto visto nel primo film animato, dove vedevamo sul radar le sfere ingerite da Re Gourmet) e sembra ormai che l'avventura debba concludersi così... Ma Muten conosce Sibilla, una vecchietta che pare poter vedere qualunque cosa...
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    Episodi 98-111 , Tankobon 9-10 / Perfect Edition 7-8

    Per scoprire l'ubicazione dell'ultima sfera del drago, Goku & co. si recano dalla vecchia Sibilla, una chiromante amante del denaro e dei combattimenti, che scopriremo essere la sorella di Muten. Per ottenere la risposta ai loro dubbi, i nostri eroi dovranno superare 5 scontri contro altrettanti avversari ispirati direttamente dall'immaginario del cinema horror.

    Il primo lottatore è Draculaman, un vampiro che in combattimento sfrutta quasi unicamente i suoi denti e il suo potere di trasformazione in pipistrello; queste due abilità riescono comunque a mettere al tappeto Crilin dopo poco tempo, complice anche la sua suscettibilità alle battute di Goku. Il primo scontro comincia così con toni del tutto comici, e si conclude nello stesso modo: sono infatti Pual e Upa a sconfiggere Draculaman sfruttando le debolezze del vampiro in un modo che ha ben poco di epico.

    Il secondo combattente è Suke, uomo invisibile che può colpire Yamcha senza essere visto, rendendo così difficile evitare i suoi colpi e rispondere ad essi. La risoluzione del problema viene in mente a Crilin, che fa portare sul luogo Bulma e Muten, e sfrutta i bassi istinti del vecchietto maniaco per rendere visibile Suke, il quale dimostra ben poco coraggio arrendendosi immediatamente. Altra risoluzione demenziale per un combattimento, dimostrando che lo spirito della serie non vuole (ancora) maturare, e lo ritengo un pregio.

    Arriva poi il turno di Mirra, la mummia guerriera, ma l'ambientazione si sposta al water diabolico, un terreno di battaglia decisamente più pericoloso, con uno spazio più ristretto dove combattere e sotto ad esso un calderone pieno di veleno. Mirra è un lottatore "serio", non ci sono digressioni umoristiche durante lo scontro, e la sua forza riesce a mettere in difficoltà Yamcha, costretto ad arrendersi per non fare una brutta fine.
    Subentra quindi Goku, che dimostra di avere una resistenza colossale (anche se non è la prima volta che lo vediamo essere colpito in pieno per poi rialzarsi come se nulla fosse, alla lunga diventa prevedibile), e riesce con un solo pugno a far svenire Mirra.

    La penultima minaccia è Akkuman, che sarebbe pericoloso solo per colpa del raggio Akkumite, in grado di espandere la cattiveria di qualunque essere umano; Goku però conferma la purezza d'animo già constatata quando ha ottenuto la nuvola d'oro (e nessuno dei lettori può aver pensato che quel raggio funzionasse su Goku), così ad Akkuman non rimane nessuna possibilità di vincere.

    L'ultimo lottatore di Sibilla, seguendo il filone horror è un fantasma: non si tratta però di uno spettro da "lenzuolo bianco", o un essere intangibile, bensì un vero e proprio umano riportato sulla Terra dall'aldilà, anche se per un solo giorno. L'ultimo avversario di Goku sembra conoscere i suoi punti deboli, può utilizzare la Kame-Hame-Ha... e infatti alla fine rivelerà la sua identità: Son Gohan! Il nonnino di Goku voleva rivedere il suo ragazzo, e ha chiesto a Sibilla di essere riportato in vita se se ne fosse presentata l'occasione; grazie a lei può tornare sulla Terra, con un'aureola ben visibile sulla testa, elemento che rivedremo anche in futuro, quando altri personaggi della saga moriranno.
    L'incontro tra Gohan e il nipote, anche se breve, è veramente emozionante, soprattutto per la commozione dimostrata da Goku; c'è però poco tempo, dato che l'ultima sfera del drago è nelle vicinanze, e aspetta di essere recuperata...

    Per il gran finale, Goku torna nuovamente ad affrontare Pilaf e i suoi due scagnozzi, stavolta muniti delle Pilaf Machine, robottoni che dovrebberò mettere in difficoltà il giovane combattente; sarebbe così, Pilaf si è anche informato sul suo avversario, ma purtroppo Goku ha appena perso la coda nella lotta contro Son Gohan, e così i piani del malvagio esserino falliscono per la seconda volta... Ironico il fatto che un personaggio grottesco come Pilaf desiderasse conquistare il mondo, mentre una minaccia come il Comandante del Red Ribbon, che ne avrebbe le possibilità, fosse interessato solo a diventare più alto. Così Goku può evocare il drago Shenron e resuscitare Bora, per tornare poi dai suoi amici; è giunto il momento dei saluti, e mentre Yamcha e Crilin si alleneranno col maestro Muten, l'unico modo per Goku di diventare ancora più forte è viaggiare per il mondo da solo. L'appuntamento è quindi a tre anni dopo, per l'edizione successiva del Torneo Tenkaichi; non scordiamo però una profezia fatta dalla vecchia Sibilla, ovvero che Goku un giorno salverà il mondo...
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    Episodi 112-134, Tankobon 10-12 / Perfect Edition 8-9

    Dopo una ricerca delle sfere del drago, ecco una nuova edizione del torneo Tenkaichi, con un'alternanza che sarà poi riproposta una terza volta. Per la prima volta però abbiamo lasciato Goku per un lungo periodo, ben tre anni, e non sappiamo quali progressi ci siano stati in quel periodo; in effetti saranno ben pochi, limitati alla coda e a un aumento di forza/velocità, magari Toriyama avrebbe potuto fornirci qualche elemento più sorprendente dopo il fast-forward. Intanto Crilin e Yamcha si sono allenati da Muten, e giunti al torneo si imbattono in un altro team che li prende subito in antipatia: si tratta dell'eremita della Gru, rivale storico dell'eremita della Tartaruga, che ha iscritto i suoi allievi Tenshinhan e Jiaozi.
    Il gruppo si qualifica subito come rivale antipatico, per via dell'atteggiamento da sbruffone; a rafforzare però l'ostilità dell'eremità della Gru viene rivelata la sua parentela con lo spietato Tao Bai Bai, portandoci ad assimilare subito la sua indole crudele anche ai nuovi arrivati. Le eliminatorie procedono tranquillamente, quasi come una formalità nella quale si constatano i progressi dei personaggi conosciuti, ma il fulcro del torneo, come nella passata edizione, è ovviamente la fase finale.

    Yamcha VS Tenshinan
    Nel primo quarto di finale possiamo vedere Tenshinan in azione, e la sua introduzione nella saga porta definitivamente i combattimenti a un livello superiore: l'umorismo e le trovate demenziali passano in secondo piano, fino a sparire quasi completamente in favore di linee cinetiche a go-go e onde d'energia in gran quantità. Ma il vero pugno nello stomaco dello scontro è il finale, nel quale Tenshinhan infierisce su uno Yamcha privo di sensi spezzandogli una gamba; il gesto chiaramente rafforza la pessima reputazione che devono attirare i discepoli dell'eremita della Gru, ma è un'azione così forte che rende poco credibile la successiva redenzione del personaggio...

    Uomo Lupo VS Jackie Chun
    Ecco qui invece l'unico vero e proprio divertissement del torneo, con Jackie Chun alle prese con le conseguenze della distruzione della luna avvenuto nel combattimento finale del precedente Tenkaichi: un uomo lupo non può più trasformarsi in umano, e incolpa di ciò l'alter ego del Maestro Muten. In realtà non c'è un vero e proprio scontro, ma è più l'occasione per vedere alcune gag come i comportamenti da addestratore col suo cane, o l'ipnosi realizzata sfruttando la testa di Crilin come luna. Simpatico.

    Jiaozi VS Crilin
    Il primo combattimento di Crilin lo vede affrontare l'altro allievo della scuola della gru, inquietante nella sua inespressività e nelle sue ridotte dimensioni che nascondono però un'inaspettata potenza. La minaccia maggiore è l'onda Dodonpa, che però Crilin riesce a contrastare con una potente Kamehameha; Jiaozi si vede quindi costretto ad utilizzare il suo potere di bloccare le persone, ma Crilin trova il modo di interromperlo, sfruttando l'ignoranza del piccolo avversario.

    Pamput VS Goku
    L'entrata in scena di Goku è poco più di un'eliminatoria, con Pamput che si bulla della sua abilità, per poi essere messo al tappeto da Goku in pochi istanti.
    Ok, l'abbiamo capito, Goku è diventato tanto forte.

    Tenshinan VS Jackie Chun
    La prima finale è un'altra dimostrazione del potere di Tenshinhan, che qui sfodera altre sue abilità e tecniche speciali, utili soprattutto per essere osservate da Goku, in modo da preparare un'adeguata contromossa, come nel caso del TaiyoKen. Sorprende però il finale dello scontro con la resa di Jackie Chun, finalizzato alla predica che sarà fatta subito dopo; non è ben chiaro il perchè del suo comportamento, perchè in fondo avrebbe potuto benissimo fare lo stesso discorso a Tenshinhan pur continuando a combattere... O forse era solo la volontà di non mostrarsi sconfitto, sentimento già espresso dissimulando la sua inferiorità nei confronti di Goku durante l'allenamento.

    Goku VS Crilin
    La seconda semifinale è un vero e proprio evento, un combattimento serio tra i due storici amici, rivali in maniera "simpatica" all'inizio dell'anno trascorso alla Kame House, ma che ora si affrontano con tutta la loro potenza. I due ragazzi lottano quasi alla pari, mettendosi in difficoltà a vicenda in uno scontro che non ha di certo un tono "leggero" (a parte Crilin che sfrutta la sua pelata per accecare Goku e si gonfia per rallentare la caduta), la sfida avviene senza esclusione di colpi, ma è molto piacevole la gioia con la quale i due amici continuano il combattimento che, come prevedibile, viene vinto dal ragazzino con la coda, ora non più un punto debole.

    Goku VS Tenshinan
    La nuova finale del torneo Tenkaichi batte in lunghezza anche la precedente, diventando il combattimento più lungo visto finora nel manga; questa durata però forse non è del tutto giustificata, e per la prima volta uno scontro di Dragon Ball può venire percepito ridondante, con mosse e tecniche sfoderate in sequenza senza un'effettivo rinnovamento dell'interesse. Si passa quindi attraverso mosse abbastanza inutili come la tecnica della pallavolo (vedere Tenshinhan fare quella faccia demenziale è abbastanza out-of-character) o addirittura l'utilizzo di quattro braccia, espediente fin troppo assurdo; si vedono però anche un paio di tecniche molto interessanti (che infatti saranno riutilizzate nella serie) come il TaiyoKen che ora Goku sa fronteggiare, e il KiKooHoo, in grado di distruggere completamente il campo di battaglia. Ed è questa tecnica che consente a Tenshinhan di vincere, in un duello che si conclude in una caduta testa a testa tra i due concorrenti, dove la fortuna avrà un ruolo determinante, lasciando di sasso tutti i lettori che ovviamente tifavano per Goku.
    Lo scontro introduce anche la possibilità di levitare in aria per un essere umano, tecnica che a breve diventerà una consuetudine per qualunque personaggio della saga, ma dopo il fascino che scaturisce inizialmente, alla lunga stancherà.

    Ma l'entusiasmo del torneo Tenkaichi sarà interrotto bruscamente da un tragico evento...
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    Episodi 135-165, Tankobon 12-14 / Perfect Edition 10-12
    Un mostro ha ucciso Crilin.
    BAM.
    Basta l'inquadratura di Crilin con gli occhi sbarrati a decretare in un certo senso la "perdita dell'innocenza" in Dragon Ball; certo, avevamo già assistito alla morte di Bora sotto gli occhi impotenti del figlio, ma vedere la rabbia di Goku mentre stringe tra le braccia il corpo privo di vita del suo migliore amico porterà tutto a un livello successivo, dal quale non si tornerà più indietro. Ormai la ricerca delle sfere del drago non saranno più il fulcro della storia, ma la loro importanza sarà uno strumento di volta in volta necessario a riparare i danni creati dal nemico di turno, ogni volta una differente minaccia in grado di sterminare l'intera umanità.
    Il primo avversario a voler distruggere l'intera popolazione mondiale è il Grande Mago Piccolo, una creatura mostruosa che nel giro di poche ore uccide i principali campioni d'arti marziali, tra cui molte nostre conoscenze: la morte di Crilin, Muten, Jiaozi fanno nascere in Goku una rabbia che solo accompagna per tutta la saga, abbandonando quel ragazzino spensierato che avevamo imparato a conoscere. Non è più Goku il centro della storia, ma la "task force" che vuole sconfiggere il Grande Mago Piccolo; ecco quindi per la prima volta lasciare in secondo piano per qualche episodio il protagonista della serie, per seguire prima Muten poi Tenshinhan nei loro tentativi di far fuori l'avversario. Intanto Goku si potenzia, visitando per la seconda volta il santuario di Karin (dove il gattone nelle pagine a colori chissà perchè appare blu); sarà accompagnato da Yajirobei, un bifolco che rappresenta uno dei pochi elementi spensierati di questa saga, assieme al terzetto di buffi nemici capitanato da Pilaf, relegato al ruolo di servi del vero villain.. Per il lettore, come i personaggi, la speranza che tutto possa finire per il meglio svanisce quando il Grande Mago Piccolo uccide addirittura il drago Shenron, facendo sfumare la possibilità di resuscitare tutti gli amici deceduti; la consapevolezza che tutto non potrà più aggiustarsi getta un'atmosfera molto più cupa alla vicenda, avvolgendo tutto con una cappa di sconsolazione assente finora.
    Intanto Yamcha, Bulma e compagni preparano una controffensiva, non intervenendo mai attivamente sul campo; Toriyama preferisce infatti trascurarli un po' per mettere in gioco di più Tenshinhan, entrata più recente del cast che ha bisogno di spazio perchè i lettori possano familiarizzare con lui. Ma il combattimento finale com'è giusto che sia è in mano a Goku che, dopo aver ucciso con freddezza Tamburello, Cembalo e Tamburo e pronto a distruggere il Grande Mago Piccolo per vendicare gli amici scomparsi; la lotta è impari, e man mano che prosegue Goku viene maltrattato sempre più fino a ritrovarsi con le gambe e un braccio fuori uso, ma questo suo essere malconcio renderà ancor più eroica la vittoria finale.
    Appena ucciso il mostrone verde i toni vengono subito stemperati, e Goku si adopera per riportare in vita il grande drago Shenron, impresa per la quale dovrà incontrare addirittura Dio: Karin rivelerà infatti al ragazzo che il suo bastone serve in realtà a collegare il santuario col mondo divino. L'utilizzo così alto di un oggetto che abbiamo sempre avuto sotto gli occhi è una delle deliziose furbate che riesce a inventarsi Toriyama, così come la mega-nuvola d'oro dalla quale è stata prelevata la nuvoletta regalata a Muten.
    Il mondo divino non è assolutamente un luogo che vuole accrescere i toni epici della storia, ma che contribuisce a stemperare la drammaticità accumulata in tutti gli episodi precedenti; questo compito viene portato avanti da Mr.Popo bizzarro esaminatore che metterà alla prova Goku facendogli capire che il suo livello è ben distante dall'imbattibilità. Dio acconsente a vederlo, e la scoperta che la divinità del pianeta Terra è un "sosia" del Grande Mago Piccolo ed entità che gli ha dato vita è un buono sviluppo della storia; il drago Shenron viene resuscitato e con lui tutti gli esseri umani uccisi negli ultimi giorni. Tutto torna alla serenità, ma Goku non si allontana dal mondo divino, preferendo continuare il suo allenamento in vista della nuova edizione del Torneo Tenkaichi...
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    Episodi 166-194, Tankobon 14-16 / Perfect Edition 12-13

    La terza edizione del Torneo Tenkaichi riporta alle piacevoli atmosfere della manifestazione, ma purtroppo perdendo una parte del fascino degli anni precedenti: il Tenkaichi infatti è quasi un presupposto per portare Goku a scontrarsi, come già annunciato, col discendente del Grande Mago Piccolo, combattimento che effettivamente occupa quasi la metà della saga.
    La sorpresa più grande però arriva subito, quando dopo tre anni vediamo un Goku molto cresciuto in altezza, con un aspetto ben più adulto del piccolo bambino che avevamo conosciuto; senza perdere troppo tempo i personaggi a noi noti si salutano e si preparano alle eliminatorie, che superano senza alcun problema (eccezion fatta per Jiaozi e Yajirobei) incontrando anche qualche vecchia conoscenza...

    Tenshinhan VS Taobaibai
    Nel primo combattimento vediamo in azione un redivivo Taobaibai; il suo ritorno, anche se spiegato piuttosto vagamente (non era rimasta nessuna traccia del suo corpo dopo l'esplosione che l'aveva ucciso) è più che gradito, specie in una versione cyborg che lo rende ancor più minaccioso. Il livello di potenza del killer è però nettamente inferiore a quello dei personaggi di cui abbiamo seguito le avventure e non ci appare come una minaccia, bensì come una sorta di "prova" che Tenshinhan supera per confermare di essere ormai distaccato dall'Eremita della Gru e dalla sua condotta immorale.

    Goku VS Chichi
    Goku incontra durante le eliminatorie una ragazza che sembra conoscerlo, ma lui non ricorda chi sia; questo suscita l'ira della graziosa fanciulla, che lo attacca in modo furioso. Goku la tratterà ovviamente con riguardo, cercando nel frattempo di scoprire chi possa essere; grande sorpresa per i protagonisti come per il lettore quando viene rivelata l'identità di Chichi, la figlia dello Stregone del Toro venuta a "riscuotere" la promessa di matrimonio che era stata fatta 7 anni prima. Questo scontro funge anche da matrimonio, forse uno dei punti massimi di romanticismo raggiunti nella serie, che non lascerà mai troppo spazio alle vicende amorose dei personaggi.

    Piccolo VS Crilin
    Lo scontro tra Crilin e Piccolo ha un esito scontato, ma lascia a bocca aperta per i progressi fatti da Crilin, che per qualche minuto riesce a combattere alla pari col figlio del potente demone; sorprende l'abilità raggiunta, gli sviluppi compiuti in velocità e potenza, e la capacità di ideare nuove tecniche, come la doppia onda energetica manovrabile a distanza. Forse l'incontro più entusiasmante del torneo, che ci fa capire come anche i personaggi di contorno si rafforzano di pari passo con Goku.

    Yamcha VS Divo
    Duello che sulla carta offre solo qualche momento di divertissement, in realtà serve a rivelare chi si cela dietro il goffo (solo all'apparenza) Divo, che riesce a mettere in difficoltà Yamcha mandandolo addirittura fuori campo; inizialmente l'attrattiva più divertente sono i convenevoli e le gentilezze che Yamcha fa per non dare una batosta troppo forte a Divo, ma quando il buffo ometto sprigiona la sua forza, capiamo subito chi vincerà la sfida. E l'identità nascosta dell'uomo è nientemeno che Dio, iscritto al torneo per sbarazzarsi della sua nemesi...

    Tenshinhan VS Goku
    La prima semifinale è la rivincita della finale vista nella precedente edizione: Goku e Tenshinhan si affrontano da subito con una serie di rapidi colpi, frenetici e coinvolgenti. La sorpresa si ha quando Goku si toglie le pesanti cavigliere e manicotti, attrezzi da allenamento che saranno sfruttati spesso in futuro, che lo rallentavano non poco.
    Di fronte a Goku a piena potenza, Tenshinan sfrutta la sua nuova tecnica che gli permette di quadruplicarsi, ma la mossa gli causerà la sconfitta; tra l'altro come tecnica è un po' improbabile, così come le due braccia aggiuntive spuntate tre anni prima... Ok che Tenshinhan ha un terzo occhio, ma non bisogna per forza moltiplicare tutte le sue parti del corpo...

    Piccolo VS Divo
    Scontro tra entità superiori! Più che un combattimento vero e proprio, è un duello a suon di parole quello tra Piccolo e Di(v)o; la divinità terrestre prova ad utilizzare la Mafuba, ma l'onda gli si ritorce contro, finendo a sua volta intrappolato in una boccetta che il figlio del demone ingoia, rendendo più difficili le cose a Goku, che pare non aver alcuna intenzione di causare la morte di Dio.

    Goku VS Piccolo
    Il combattimento finale ricorda molto lo scontro tra Goku e il Grande Mago Piccolo avvenuto tre anni prima; innanzitutto via l'atmosfera da torneo, distruggendo il campo di battaglia e rivelando l'identità di Piccolo così che il pubblico fugga terrorizzato. Dopo qualche colpo di riscaldamento e confronti tra potenti onde energetiche, la prima parte della lotta si concretizza in un inganno che permette a Goku di recuperare la boccetta contenente Dio; la seconda parte invece è un massacro del protagonista, che arriverà alla fine in condizioni pietose, senza alcun arto attivo, superando la pessima situazione nella quale Goku è riuscito a eliminare il Grande Mago Piccolo, con un braccio solo. Nonostante la semi-immobilità, Goku riesce a portare a compimento il colpo definitivo, sfoderando due nuove tecniche: prima, una Kamehameha lanciata coi piedi, poi a sorpresa dimostra di saper volare, abilità che era riuscito a non svelare per tutta la durata del torneo.

    Menzione d'onore al presentatore del torneo, che si esibisce in alcuni siparietti davvero fenomenali, prima reagendo terrorizzato alla comparsa del resuscitato Crilin, poi dimostrando un'impeccabile professionalità continuando a commentare anche quando tutti gli spettatori se la sono data a gambe, spaventati da Piccolo.
    La conclusione del torneo viene completata da Goku, che dimostra la sua magnanimità risparmiando Piccolo, garantendosi così un fidato alleato per il futuro; rifiuterà il ruolo di Dio che gli viene offerto dalla divinità in carica (evento che si ripeterà al termine della serie animata GT), preferendo darsi alla pazza gioia con la mogliettina.
    E come vedremo poco dopo, in questo periodo si darà davvero da fare... :P

    Si conclude così quello che nella serie animata ha il nome Dragon Ball, dando alle avventure che leggeremo d'ora in poi il suffisso "Z", per indicare i toni più maturi; effettivamente nelle ultime pagine Muten fa anche un ripasso generale che potrebbe essere sintomo di un finale, per il quale nell'ultima pagina deve ritagliarsi un quadratino e assicurare ai lettori che la serie continuerà...
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  • DeborohWalker ha scritto: La conclusione del torneo viene completata da Goku, che dimostra la sua magnanimità risparmiando Piccolo, garantendosi così un fidato alleato per il futuro; rifiuterà il ruolo di Dio che gli viene offerto dalla divinità in carica (evento che si ripeterà al termine della serie animata GT),
    Davvero? A quanto ricordo la serie GT finisce [spoiler]con un mega pippone mentale in cui Goku se ne va per motivi non del tutto chiari con il drago Shenron, unendosi con le Sfere del Drago dopo la sconfitta dell'ultimo Drago Malvagio. Riappare prima a Goku jr. (nello Special TV andato in onda più o meno dopo la Saga di Baby) e poi a una non più giovane Pan (nell'ultimo episodio), dopo 100 anni (periodo in cui è passata la pausa necessaria per poi riutilizzare le Sfere del Drago). Alla fine dell'episodio Goku passeggiando per le strade dell'Isola Papaya (dove si svolge l'ultimo Torneo Tenkaichi della serie animata) si ricorda i momenti più importanti della sua vita, saluta gli spettatori, prende bastone magico e Nuvola d'Oro e se ne va non si sa dove.
    Dov'è che gli viene offerto di diventare Dio dalla divinità? (forse mi ricordo male)[/spoiler]
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