Buonanotte, Punpun racconta la vita di un bambino come tanti, che vive le giornate assieme ai suoi compagni di scuola, tra chiacchiere stupide e prove di coraggio. Gradualmente però Punpun inizia ad essere sconvolto dai primi segnali di qualcosa che rivoluzionerà la sua esistenza: l'adolescenza. La prima cotta per una compagna di classe, i giornaletti zozzi sfogliati con gli amici, la goffa scoperta della sessualità... Tutte queste fasi sono raccontate in modo leggero, con un contrappunto drammatico legato alla sfortunata situazione familiare di Punpun.
A rendere questo fumetto speciale è il protagonista Punpun, un bambino come gli altri rappresentato però come un pulcino stilizzato, in completo contrasto con il realismo col quale sono raffigurati gli altri esseri umani e il mondo circostante; i membri della famiglia di Punpun sono gli unici ad avere fattezze simili, ma a differenza loro Punpun non è dotato neanche del dono della parola, per cui siamo al cospetto di un protagonista che sembra essere caratterizzato volutamente in una direzione inespressiva (un po' come il muto link della saga di Zelda) per lasciare al lettore l'interpretazione delle sue sensazioni.
Dei primi 3 volumi il numero 1 è quello che ho trovato più interessante, una rappresentazione accorata dell'infanzia, dei giochi e dei pomeriggi con gli amici che riesce a strappare più di un sorriso e a riaccendere la nostalgia per quelle giornate. Nei volumi successivi si segue una narrazione più quotidiana, una vita come un'altra raccontata su carta; ci sono comunque sviluppi interessanti che modificano abbastanza drasticamente quanto la narrazione quotidiana stava mostrando, come il flashforward di qualche anno, o il racconto della vita dello zio di Punpun... Comunque nonostante l'apparenza simpatica e leggera, ci sono alcune situazioni ed eventi abbastanza duri che accrescono la dramamticità della serie, dando vita a un contrasto abbastanza originale.