[Gosho Aoyama] Detective Conan

Da Miyazaki a Taniguchi, passando per Toriyama, Otomo ed Oda. Una cartella con gli occhi sbrilluccicosi nella quale incontrare ninja, guerrieri, paladine della giustizia e strambi pirati.
  • Finisce per ora la mia carrellata di informazioni su Detective Conan! Adesso posso rispondere a domande dubbi e perplessità su quest'opera.
  • Se devo essere sincero, Conan non mi ha mai attirato ( e da quello che ho visto non attira molta gente): è davvero troppo altalenante, scoordinato e dispersivo per meritarsi particolari posizioni di rilievo (non è un caso che le vendite sono scese in patria). Le trame secondarie per carità possono anche essere interessanti o coinvolgenti, ma quando sono sparse lungo una trama non certo esaltante (diciamocelo: non si puo attirare ancora l'attenzione dopo 120000 casi tutti uguali, e abbiamo informazioni veramente importanti per la trama dopo veramente troppi capitoli) non aiuta di certo.
  • Don Homer ha scritto:è davvero troppo altalenante, scoordinato e dispersivo per meritarsi particolari posizioni di rilievo
    Sbaglio (nah, non sbaglio) o hai copiato questa precisa frase da un commento di un utente di un altro forum, che rispondeva proprio ad un tuo intervento riguardante (per quanto in maniera anonima) il Sollazzo e le opinioni di Topo_Nuovo? Che classe eh :omg:

    (non è un caso che le vendite sono scese in patria)
    Da che mondo è mondo, le vendite non sono un'unità di misura buona a sondare la qualità di un opera, quanto piuttosto la sua popolarità. Tant'è che Naruto vende tantissimo :P


    Comunque, tanto per non sprecare il post, spendo pure io due parole su questo manga.

    Non è una brutta lettura, ma la struttura episodica e l'assurda dilazione della trama principale lo rendono abbastanza improponibile a chi non sia interessato nel genere. Se giallisticamente è infatti molto valido, almeno per una buona quarantina di volumi, narrativamente ci troviamo di fronte ad un prodotto abbastanza scialbo: l'autore è capace di scrivere un buon mistero e risolverlo con logica e arguzia e contemporaneamente mi pone di fronte a situazioni-tipo che distruggono del tutto ogni parvenza di logicità e, con essa, la sospensione d'incredulità. Scelte che, più che per una precisa politica dell'autore, sembrano prese più per faciloneria e quindi inficiano un po' la credibilità interna del fumetto.
    Ma il vero difetto, quello a mio parere ancora più grave dello spietato filleraggio dei casi autoconclusivi, è un altro: la formulaicità. Ormai dopo 70 e passa volumi trovo assurdo che ogni singolo caso, specie quelli slegati dal plot di base, si svolga seguendo la medesima formula, le stesse tappe, addirittura gli stessi espedienti narrativi, avvenimenti, espressioni. E' abbastanza snervante vedere lo schema base del tipico capitolo conanesco, con qualche blanda variante occasionale, ripetuto all'infinito pur con contenuti diversi: una cosa che qualsiasi autore dovrebbe saper evitare, specie se vanta una serializzazione così lunga e a maggior ragione se sta scrivendo una storia così fortemente episodica. Il che rende Detective Conan un manga sicuramente piacevole, ma decisamente poco attraente per chi cerca un minimo di varietà, senza parlare della ricercatezza, nella stesura di una trama, al di là dell'effettiva qualità delle singole trovate mystery.

    Graficamente non mi fa impazzire, ma non è disegnato male. Preferivo però lo stile degli esordi, più morbido e caricaturale.

    SAGA DI KIR
    Per ricollegarmi a quanto si diceva nel topic di ONE PIECE: sì, l'ho letta, semplicemente non ricordavo il nome dell'arco narrativo.
    Però, per quanto mi riguarda, Halloween Party rimane migliore. Non ho amato molto la sottotrama del mistero dei due fratelli, che mi è sembrato abbastanza scontato nonostante l'espediente del gruppo sanguigno. Molto bella invece la parte dell'assassinio di Akai, peccato che la soluzione della messa in scena sia intuibile, se non altro nelle linee generali, e la conclusione aperta assai poco soddisfacente. Sarebbe stato diverso se Gosho avesse svelato il barbatruccone dopo non molto tempo, invece di iniziare ad allungare il brodo per l'ennesima volta...
  • diciamocelo: non si puo attirare ancora l'attenzione dopo 120000 casi tutti uguali, e abbiamo informazioni veramente importanti per la trama dopo veramente troppi capitoli
    In realtà i fan entrano in uno stato di trance mistica ogni qual volta ci sia un riferimento alla trama principale, mentre non considerano pari i capitoli dei casi filler.
    Sbaglio (nah, non sbaglio) o hai copiato questa precisa frase da un commento di un utente di un altro forum, che rispondeva proprio ad un tuo intervento riguardante (per quanto in maniera anonima) il Sollazzo e le opinioni di Topo_Nuovo? Che classe eh
    Ho perso un collegamento xD
    Se giallisticamente è infatti molto valido, almeno per una buona quarantina di volumi, narrativamente ci troviamo di fronte ad un prodotto abbastanza scialbo: l'autore è capace di scrivere un buon mistero e risolverlo con logica e arguzia e contemporaneamente mi pone di fronte a situazioni-tipo che distruggono del tutto ogni parvenza di logicità e, con essa, la sospensione d'incredulità. Scelte che, più che per una precisa politica dell'autore, sembrano prese più per faciloneria e quindi inficiano un po' la credibilità interna del fumetto.
    Ti riferisci a quelle forzature che fanno sì che dopo 70 volumi le situazioni non sono praticamente mai mutate tra i personaggi? Sinceramente hanno stancato anche me che sono fan, purtroppo per l'autore è il modo più facile e veloce di continuare a riempire un manga la cui storia sarebbe già finita da un pezzo.
    Ma il vero difetto, quello a mio parere ancora più grave dello spietato filleraggio dei casi autoconclusivi, è un altro: la formulaicità.
    In realtà, almeno per me, mette sicurezza quella formula. Cioè in un filler canonico nel primo capitolo c'è l'omicidio, nel secondo l'indagine, nel terzo la risoluzione. Che a 2 pagine dalla fine del secondo capitolo ci sia qualcuno che dica qualcosa che fa arrivare alla soluzione è natural.
    Quella formula funziona e mette sicurezza(non è il termine giusto, ma quello che mi viene in mente adesso).
    Che poi è anche lo schema di qualsiasi altro poliziesco a partire dalla Signora in Giallo ad arrivare a CSI.
    Preferivo però lo stile degli esordi, più morbido e caricaturale.
    C'è anche da dire che nonostante l'evoluzione il disegno di Gosho è sembra valido e buono, contro alcuni manga in cui il disegno migliora inizialmente e poi leggermente peggiora.
    Però, per quanto mi riguarda, Halloween Party rimane migliore. Non ho amato molto la sottotrama del mistero dei due fratelli, che mi è sembrato abbastanza scontato nonostante l'espediente del gruppo sanguigno.
    Sarà che l'ho letto "in diretta" mentre tutta la saga precedente l'ho letta in volata(ho cominciato l'acquisto regolare dal 46), ed è vero che è abbastanza scontato però era proprio è scontato, ma ci sono le prove che non sia così che mi faceva frullare il cervello per cercare di uscirne fuori. Se a questo aggiungi che il caso d'inizio e di fine sono tra i miei preferiti di tutto DC è facile capire perché la reputo la saga più bella.
    Molto bella invece la parte dell'assassinio di Akai, peccato che la soluzione della messa in scena sia intuibile, se non altro nelle linee generali, e la conclusione aperta assai poco soddisfacente. Sarebbe stato diverso se Gosho avesse svelato il barbatruccone dopo non molto tempo, invece di iniziare ad allungare il brodo per l'ennesima volta...
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    In realtà lì per lì ci credi anche in quell'assassinio(o meglio non vuoi crederci ma di primo acchito, senza stare a ragionarci sopra, ci credi). Solo alla seconda lettura avevo capito che non era così e in linee generali pensavo di aver intuito il piano usato.
    Il problema non è stato neanche di non averlo svelato subito, tant'è che al volume 80(sto seguendo gli spoiler) ancora NON viene spiegato quel trucco. Il fatto è che sei nei primi 5 volumi della nuova saga succede qualcosa che vede coinvolto il nuovo personaggio misterioso, per quanto l'inizio non fosse esaltante almeno riprendeva quel brand positivo della saga precedente per cui la trama avanza al massimo ogni volume e mezzo. Purtroppo così non è stato. Il vuoto narrativo tra i volumi 67 1/2- 73 1/2 è assurdo. Poi se l'unica cosa che si salva è una scenette stucchevole tra i protagonisti con un final che mi ha lasciato perlomeno perplesso... Sinceramente mi ha creato non poco malcontento, e nei forum dei super-patiti l'ho fatto notare tant'è che non sono per niente soddisfatto neanche io della saga di Bourbon pur riconoscendo che tra i volumi 73-78 ci sia una spinta e una evoluzione nelle trama interessante, ma che non vale la fatica di leggersi tutta la saga di cui consiglio la lettura di pochi casi per avere sotto controllo tutte le trame, e di scordarsi del resto. Anche perchè l'apice dell'assurdo è nel volume 69 in cui c'è un caso sul White-Day, che è il 14 Marzo, il giorno in cui i ragazzi fanno un regalo alle ragazze da cui hanno ricevuto la cioccolata per S.Valentino. Al di là di eventuali dettagli temporali che non reggono(tra il 33 e il 69 è passato 1 mese) la stucchevolezza di questo gesto prevale sul singolo caso... e coinvolge tutti i personaggi... Nell'analisi di sopra l'ho saltato proprio perché saltabile, e non inficia sul resto delle trame, ma in maniera palese.

    Poi mi piace il genere giallo, i casi non saranno più al massimo m li leggo. Ma più per le briciole della trama.
  • Topo_Nuovo ha scritto:Ho perso un collegamento xD
    Niente di che, solo una trollatina di scarso buon gusto...

    Ti riferisci a quelle forzature che fanno sì che dopo 70 volumi le situazioni non sono praticamente mai mutate tra i personaggi?
    Anche, ma più che a limiti contenutistici mi riferivo di più a fastidiosi inghippi che fungono da presupposto allo svolgimento della trama. Ad esempio, l'espediente degli incontri casuali che portano inevitabilmente all'omicidio (ma perché abusarne quando l'agenzia di Kogoro è un pretesto assai più credibile?), la contraddittorietà tra misteri fondati su una logica stringente accompagnati da Kogoro che parla nel sonno senza che nessuno si accorga che non muove le labbra (troppo facile non disegnarle!), lo scorrere del tempo inconsistente con svariati casi legati a festività od eventi dell'anno... Tutte cose che non sono magari un difetto in sè, ma se portati in un contesto razionale come quello di una storia gialla sfanculano un poco la credibilità della storia e delle sue varie situazioni.

    Che a 2 pagine dalla fine del secondo capitolo ci sia qualcuno che dica qualcosa che fa arrivare alla soluzione è natural.
    No, è pacco.Topolino lo fa con le frasi di Pippo dagli anni '70 e già allora era una trovata nata vecchia. :asd:

    Cioè in un filler canonico nel primo capitolo c'è l'omicidio, nel secondo l'indagine, nel terzo la risoluzione.
    Sì, ma abbiamo una formula ancora più stringente di così, con l'inizio in medias res con il fattarello pretestuoso per muovere i personaggi, l'incontro con il gruppetto allegro che però nasconde una vecchia tragedia, Conan che risolve il caso grazie alla frase casuale di qualcuno (con eventuale indagine/monologo mentale in parallelo con Heiji), sorrisetto furbo, risoluzione. Capisci che uno può partorirmi l'enigma più geniale della terra, ma dopo sette decine di volumi così un manga diventa inevitabilmente stantio.
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