Testi e disegni di Takehiko Inoue
Pubblicato in Italia da Planet Manga - Panini
(dal sito dell'editore).Questa bellissima serie è ambientata nel Giappone del 1600 e ha quale protagonista un personaggio storico realmente esistito: Miyamoto Musashi. Autore de Il libro dei cinque anelli (sorta di manuale per samurai) e abile spadaccino, all'inizio di VAGABOND Musashi ha solo 17 anni, ma non è mai stato sconfitto in combattimento. Le prime pagine del fumetto si aprono proprio su un campo di battaglia, rendendo immediatamente evidente la durezza del periodo e la cruenza degli scontri. È il punto di partenza per Musashi, che inizia il proprio girovagare per il Giappone, facendo attenzione ai vari ronin (samurai senza padrone) che vagano per le campagne e con cui spesso ingaggia sanguinosi scontri. Con un tratto splendido, dettagliato e attento ai particolari storici, Takehiko Inoue immerge il suo personaggio in un'epoca lontana e affascinante seppur estremamente pericolosa.
Due edizioni in corso: la prima ha iniziato ad uscire nel 2000 e conta al momento 56 volumetti (l'ultimo uscito a luglio 2014). La seconda, intitolata "Vagabond Deluxe", ha preso il via nel 2004 e al momento conta 36 volumi (l'ultimo uscito a giugno 2015).
Qualche commento ai volumi più recenti della prima edizione (seguo anche la seconda ma solo perchè...Perchè? Perchè sì!)
Nr.45
[spoiler]Dal dialogo tra il Kyoto Shoshidai e il signor Koetsu si comprende come ormai tutto sia cambiato per Musashi. Prima era un ronin abile ma sconosciuto che mirava a diventare "incomparabilmente forte", un'idea ambiziosa ma che per lungo tempo non è stata niente di più hce un concetto racchiuso nella sua mente, una visione di sé in un futuro non definito. Invece adesso è l'intero Giappone che realmente lo guarda come lo spadaccino più abile in assoluto e questo significa che è cambiata la sua stessa dimensione di uomo perchè, di fatto, è entrato nella Storia.[/spoiler]
Nr.46 e nr.47
[spoiler]Otsu come il bambino del Sesto Senso: "Vedo la gente morta".
Il fantasma di Ueda è un elemento soprannaturale estraneo rispetto a quanto fin qui visto ma comunque accettabile dal punto di vista di un racconto di fantasia basato su fatti storici. Inoltre c'è da considerare che la presenza di un fantasma è cosa a cui un lettore giapponese crede con molta più facilità rispetto ad un occidentale. Ci può stare quindi se intesa anche come un espediente per mostrare le conseguenze della battaglia contro i 70 della Yoshioka. In fondo non è altro che un'ulteriore riflessione su Musashi, sul suo passato e sul suo futuro.
Otsu e Ueda, Takuan e il signor Koetsu, lo stesso Musashi e il signor Itakura, tutti sono accomunati in questo momento di stasi, da riflessioni sul protagonista.[/spoiler]
Nr.48
[spoiler]La vecchia Oniden è morta. Quando viene svelato il segreto celato nel suo passato ho intuito che non ce l'avrebbe fatta. Quando poi ha cominciato a vedere lo zio Gon ho avuto la certezza che sarebbe arrivata alla fine della pista. Nel suo piccolo è stata uno dei personaggi migliori con quella cieca ostinazione e il caratteraccio con cui riusciva a farsi valere oltre le effettive forze a lei concesse. Se ne è andata serenamente tutto sommato e ha lasciato Matahachi (Matahichi?) solo con l'amarezza dei suoi errori. Come avrà vissuto in seguito? Non si sa, l'autore ce lo mostra anziano in un flashforward che in apparenza sa di congedo dal personaggio.
Musashi invece si sta recando dagli Yagyu ma con sorpresa trova lungo il cammino Ito Ittosai. Anche se dovessero combattere non credo il secondo morirà perchè storicamente è campato più di novant'anni.
All'inizio dell'albo non riuscivo a capire cosa fossero quegli omini rossi a lavoro. Sono le cellule della caviglia di Musashi. [/spoiler]
Nr.49 e nr.50
[spoiler]Dopo la vecchia è morto anche Sekishusai Yagyu e il maestro Inei lo raggiungerà un anno più tardi. Si scopre inoltre come si sono separati Ittosai e Kojiro dopo quella volta al campo di battaglia di Sekigahara. La vecchia tigre, con una provocazione, ("Kojiro è più forte") fa capire a Musashi qual è l'ultimo grande avversario di cui ha bisogno.
Quando un paio di anni fa Inoue aveva annunciato la fine del manga non sapevo ancora quanto sarebbe stato lontano il duello tra il ronin vagabondo e lo spadaccino sordo ma ora è chiaro che sarà proprio esso il culmine del racconto. Questi ultimi volumi filosofeggianti sono stati belli ma un po' lenti nel ritmo. La maturazione del protagonista sapevo sarebbe arrivata ma un po' mi manca il Musashi mena-tutti.[/spoiler]
Nr.53 e nr.54
[spoiler]Altro grande numero il 53esimo , a metà tra il leggero e il drammatico.
Il processo di crescita interiore prosegue. Quando infine Musashi giungerà ad affrontare Kojiro, credo che non ci sarà più alcuna traccia dello "Oni" in lui. Mi piacciono poi le parti della storia temporalmente dilatate e spazialmente ristrette.[/spoiler]
Nr.55 e nr.56
[spoiler]E alla fine anche l'orgoglioso Musashi chiese aiuto. Ma per quanto la fame sia brutta non lo ha fatto per se stesso ma per il villaggio. Che differenza rispetto a quando era al villaggio Miyamoto.[/spoiler]
Chissà quando uscirà il prossimo..