Ecco il terzo gioco della tripletta. Dopo lo
Xenoblade di Monolith Soft e
The Last Story di Mistwalker, tocca alla piccola software house Gambarion confezionare una nuova avventura in linea con la riscoperta rpg da parte del Wii. E lo fa con un gioco che neanche ci prova ad essere rpg, data la sua componente prevalentemente action. Diciamo subito che venire dopo quei due giganti, ha pesato non poco nel giudizio della critica. Tutti si aspettavano qualcosa di simile, quando invece il gioco parte da presupposti ben diversi e offre un'esperienza di gioco diversissima. La premessa è tra le più disturbanti di sempre: il protagonista fugge con la sua bella, per metterla in salvo, visto che è stata colpita da una terribile maledizione, trasformarsi periodicamente in un mostro orribile, simile a una lumaca. I due, accompagnati da una misteriosa vecchietta che gira con una sorta di scheletrico marito nascosto nella borsa che porta sulla schiena, si rifugiano in una torre disabitata che trasformano nel loro privato nido d'amore. Il nido si trova nei pressi di una faglia enorme dalla quale spuntano tredici diversi torrioni, che il protagonista dovrà scalare per ucciderne i boss e far mangiare alla ragazza la loro carne magica, che permette ogni volta alla maledizione di regredire. La ragazza però appartiene ad una cultura in cui è proibito mangiare carne, per cui inizialmente sarà schifata, poi ci prenderà sempre più gusto, e i filmati in cui divorerà i brandelli di carne diventeranno via via più inquietanti.
E già questo dovrebbe bastare a dare un'idea del disagio. Se a questo aggiungiamo la finezza del dover gestire il rapporto con lei per far crescere l'affinità a suon di regalini e chiacchieratine romantiche tra una torre e l'altra si può ben capire il livello di coinvolgimento emotivo che questo titolo dà. I programmatori stessi hanno pensato Elena, la ragazza in questione, in modo tale da far innamorare qualsiasi giocatore, in modo da aumentare il disagio che si prova nel vederla sfigurarsi quando per un motivo o per un altro ci si attarda nell'esplorazione delle torri.
A questo proposito sono stati realizzati filmati sempre diversi in cui la trasformazione è in stadio più o meno avanzato: a volte alla povera Elena spuntano antenne e membrane sulla spalla, altre volte il suo tenero corpicino sembra quasi emergere dalla massa melmosa che tende a ricoprirla e soffocarla. E il fatto stesso che ogni dialogo con lei avvenga con dei primissimi piani, e che i filmati mostrino cose penosissime come lei che cerca di preparare la cena malgrado la trasformazione, fa vivere direttamente tutto l'orrore, trasformando il gioco in un horror/thriller psicologico. A conti fatti il rapporto con Elena ricorda un po' un gameplay di tipo gestionale, e si alterna bene a quello invece totalmente action delle torri.
L'esplorazione delle torri segue le regole dei dungeon alla Zelda, anche se un po' più lineari. Ogni torre ha una tematizzazione (che si ripete a coppie) e si esplora uccidendo i nemici con una catena speciale, che diverrà l'arma principale. Utilizzare la catena è divertente, anche se richiede un po' di pratica, e agitarla usando il wiimote, caricando il suo potere in modo diverso ogni volta conferisce ai combattimenti una fisicità in più che normalmente un rpg non ha. L'unica traccia rimasta è il livellaggio che avviene dopo ogni combattimento, ma è quasi ininfluente, e del tutto ignorabile. Chiaramente la struttura delle torri riprende i cliché Nintendiani che richiedono al giocatore che all'andata si facciano giri complessi, che poi al ritorno grazie a qualche leva, ascensore o meccanismo si rivelano semplici, il che è bene visto che di fare avanti e indietro anche durante una torre se ne avrà l'esigenza, e che il timer della maledizione incombe sempre, ed è meglio non portarlo oltre il punto di non ritorno, se non si vuole rischiare il game over. I boss poi sono molto complessi e inventivi, e si uccidono tutti in modo diverso e ingegnoso. Insomma, il gameplay funziona, non è niente di straordinario e a tratti è un po' legnoso ma generalmente funziona, anche se si vede fin troppo che il senso del gioco è racchiuso dal mix tra queste due tipologie di sessioni, e dagli effetti psicologici che il tutto ha sulla mente del giocatore, che sarà stimolato a far salire il più possibile l'affinità con Elena per potersi vedere il miglior finale possibile. A questo proposito va una menzione d'onore alle regia dei filmati e alla colonna sonora fatta di musica classica, che nel coinvolgere il giocatore ha il suo bel peso. Consigliato, quindi? Sì, senza dubbio. Ridimensionandolo di fronte ai suoi due gemelli, ma sì, rappresenta un passo fondamentale da parte di Nintendo nella direzione giusta.