E Nintendo regalò al Wii un ultimo gioco di riliev o, prima di passare alla generazione successiva. A dire il vero più che un gioco nuovo, stavolta si trattava di un remake di un vecchio gioco per Playstation 2 con cui Nintendo non aveva niente a che fare. Ma andiamo con ordine. La serie Project Zero o Fatal Frame della Tecmo è sempre stata famosa per l'essere una delle serie videoludiche più spaventose di sempre. Ne esistevano tre titoli, tutti usciti per Playstation 2, quando Nintendo se ne interessò e avviò una collaborazione che portò alla pubblicazione del quarto capitolo su Wii. Capitolo che terrorizzò il Giappone, più di qualsiasi altro gioco horror mai realizzato, narrano le cronache. Capitolo che però da noi non giunse mai, forse a causa dei suoi contenuti.
Arriva però da noi, stranamente, questo remake del secondo capitolo, pubblicato ora da Nintendo, che evidentemente ha adottato retroattivamente un po' tutta la saga. E per fortuna che i titoli che compongono la serie sono indipendenti l'uno dall'altro, altrimenti sarebbe stato ben poco fruibile. L'unica cosa che lega i vari capitoli è la Camera Obscura, una macchina fotografica molto speciale che permette di far fuori gli spiriti a colpi di flash.
Ma veniamo al gioco in questione. E' un gioco horror, e questo significa che segue una trama, strettamente per giunta. L'esplorazione non è libera, segue percorsi prefissati, per cui il tutto avviene su binari, capitolo dopo capitolo. La storia in questione racconta di due gemelline che una notte si smarriscono nel bosco e finiscono in un villaggio che sembra stare in un limbo tra la vita e la morte. Tra fantasmi, reminescenze, orridi sacrifici e una mitologia che si svela a poco a poco attraverso la raccolta di documenti e pagine di diario, il gioco accompagna Mio e Mayu nell'esplorazione del villaggio, attraverso le enormi dimore delle antiche famiglie che possedevano la cittadina. L'elemento terrorizzante è dato ovviamente dall'atmosfera, e dai fantasmi giapponesi che appaiono all'improvviso, come fanno di solito gli spettri di quel tipo. Quindi espressioni stralunate a go go, azioni ripetute in loop, e via dicendo. Il gioco inoltre, quando le protagoniste devono setacciare una stanza, sfrutta un meccanismo piuttosto simpatico che aumenta la tensione: premendo il pulsante A la telecamera segue lentamente la mano di Mio mentre si accinge a toccare qualcosa, in un crescendo di paura. Da un momento all'altro potrebbe apparire una mano spettrale ad afferrarti il polso, e rilasciando di colpo il pulsante la mano torna indietro mettendosi al sicuro. La maggior parte delle volte è una questione di riflessi capire quando premere e quando rilasciare, ma nel complesso questo stratagemma funziona. Un po' meno comodo il sistema di combattimento a suon di fotografie e rullini incantati, ma una volta che si impara a padroneggiarlo non presenta grossi problemi.
Il gioco purtroppo però non batte quell'altra perla di horror psicologico su Wii che era Silent Hill: Shattered Memories, e questo perché l'esplorazione in sé non è brillantissima. Aggirarsi per il villaggio è concettualmente molto bello, ma il tutto viene molto smorzato dal perenne buio. Sì, ok, è ovviamente un effetto voluto, tuttavia ritengo che un'illuminazione degli ambienti così scarsa a lungo andare finisca per essere controproducente, laddove un buon mix di zone illuminate e in ombra avrebbe funzionato di più. Anche perché aggirarsi per queste enormi magioni in cui non si vede nulla alla lunga può risultare stancante.
Per cui, sì, ci si aspettava di più da questo horror, considerato che su console Nintendo di recente abbiamo giocato roba come il sovracitato Silent Hill, e l'indimenticato Eternal Darkness, tuttavia non dobbiamo scordare che si tratta di un remake di un gioco di qualche anno fa, per cui prendiamolo come un buon antipasto, sperando che arrivino presto anche gli altri esponenti della serie.
