Piccola riflessione.
Niente di nuovo, ma proprio ieri pensando alla diffusione dei fumetti nelle librerie mi sono soffermato sui vari metodi, più o meno servi del bieco marketing, più o meno simpatici, più o meno intelligenti che le case editrici e le librerie mettono in atto per far sopravvivere un settore che, in Italia, continua anche quest'anno ad essere di nicchia nelle attenzioni della popolazione.
Vi consiglio di leggervi
questo recente articoletto trovato in Rete, che fotografa in modo interessante e completo la situazione libresca italiana.
D'altro canto, a tutti i vari fattori c'è da aggiungere quello "totale" della crisi economica che quest'anno ha toccato l'apice della sua escalation iniziata orma da qualche anno: ce lo ricorda anche
MilanoFinanza dati alla mano.
Come fanno quindi le librerie fisiche a sopravvivere, e come fanno le case editrici a continuare a lavorare? Quali stratagemmi adottano, quali mezzucci & trucchetti, quali fasce di pubblico si cerca di adescare, e come?
Aiutandoci anche con
questa utilissima classifica dei libri più venduti nel 2011, divisi per mesi e settimane, a me vengono in mente questi espedienti ormai classici:
- la fascetta: che reciti il numero di copie vendute finora, il brillante posizionamento nella classifica americana, i premi vinti dal libro o anche solo dall'autore, il titolo di un'opera precedente dell'autore che ha avuto molto successo, una frase complimentosa di un altro scrittore, una recensione breve e positiva (o negativa, come paradossalmente fa
Altai dei Wu Ming che si fa vanto della bocciatura di
Libero ) oppure la segnalazione che da quel libro è stato tratto un film, la fascetta serve a richiamare l'occhio del lettore su queste informazioni perlopiù decisamente inutili. Un lettore dovrebbe scegliere un libro per la trama o per la fiducia nell'autore, non perchè il libro ha vinto il Premio Strega. Eppure questi strilli fanno presa sull'italiano desideroso di essere al passo;
- il libro sul vip morto: da qualche anno ogni volta che muore una personalità scattano le case editrici pronte e realizzare un libro commemorativo per la star deceduta. Che sia un cantante, un attore o uno sportivo, gli editori stanno sicuri che venderanno un bel po' di copie. Basti vedere come in questo dicembre sia ancora saldamente presente il libro su Steve Jobs;
- il potere del cinematografo: che mica gli basta la fascetta! Specie se si trae un film da un libro non nuovo, questo verrà ristampato con la copertina uguale alla locandina del film, oppure le librerie fisiche si affretteranno a recuperare le giacenze che hanno in magazzino per metterle in un espositore che richiama l'uscita del film collegandola al romanzo di provenienza;
- il libro di cucina: da un anno e mezzo almeno, è la moda libraria del momento. Non so se in questo modo si riescono ad accalappiare le casalinghe/massaie che forse fanno parte della fascia meno lettrice (non ci sono più i tempi di Liala letta mentre cuoce la pasta?), fatto sta che mutuati dai programmi televisivi (che hanno anche loro subito, più ancora che il mercato librario, un invasione culinaria senza precedenti tra digitale e reti classiche) spopolano come vendite i libri della Clerici e della Parodi. Mah;
- "tanto sono tutti uguali": quanto tira la critica alla nostra classe politica? In termini di vendite non so, anche se penso non poco visto che Rizzo e Stella passando per Travaglio le case editrici fanno a gara per pubblicare il libro di una voce forte, meglio se di un giornalista noto televisivamente, che si scaglia contro la casta (termine ormai di uso comune ma nato, mi sa, proprio da questi libri) denunciando ciò che non va nella politica italiana;
- la moda: e in tutto questo, i romanzi? I romanzi sopravvivono grazie alle zoccolo duro dei fan di un autore e alle mode del momento. Perchè se Harry Potter fa furore, occorre creare un esercito di simil-maghette che invadranno le librerie, mentre se torna in auge il vampirismo grazie alla Twilight Saga è d'obbligo risvegliare in mille salse diverse l'horror e le creature della notte. Perchè i fan della saga seminale si seguiranno tutto il codazzo, indipendentemente dalla qualità e dall'originalità dei prodotti derivativi.
- gli sconti: e finalmente qualcosa di serio! Che almeno 3-4 volte l'anno Mondadori, Feltrinelli, Einaudi, Salani e qualcun altro fanno le loro operazioni di sconto, o di 3x2, che possono invogliare il lettore a comprare qualcosa. Il 15% in meno mica è poco, in fondo, altrimenti perchè molti preferiscono comprare negli ipermercati i libri a cui sono interessati? Menzione speciale alla Fanucci, la BAO dell'editoria libraria, che per promuovere alcuni libri proprio nel 2011 li ha messi per un certo periodo e prezzi davvero irrisori e vantaggiosi. Menzione negativa alla Mondadori, che con il nuovo stile degli Oscar e con la collana Numeri Primi ha reso le edizioni economiche decisamente meno economiche.
Non mi viene in mente altro, ma la discussione è aperta. Cosa ne pensate? Conoscete altri metodi che le case editrici mettono in moto per aumentare le vendite e per attirare nuovi lettori? Condividete quanto detto io? Cosa ne pensate, da lettori?