[N. EAD] The Legend of Zelda: Majora's Mask
Inviato: domenica 12 febbraio 2006, 18:25
Dopo l'avvento del capolavoro "Ocarina of Time", i videogiocatori di tutto il mondo si chiedevano quando avrebbero potuto mettere le mani su un nuovo titolo della saga in 3D. Tra "Link's Awakening" e OoT, i Zelda-fan hanno dovuto attendere per ben cinque anni, ma per Majora's Mask è bastato pazientare due anni. Anche se il tempo intercorso dal capitolo precedente, non si può dire che la lavorazione sia stata semplice. Inizialmente il progetto, che prese prima il nome di Ura-Zelda, e poi Zelda Gaiden, doveva essere una mera espansione di Ocarina Of Time, ma col procedere del tempo si delineò come un nuovo gioco vero e proprio. Sfruttando lo stesso motore di OoT, per essere più ampio il gioco avrebbe dovuto essere pubblicato su un supporto più capiente delle cartucce, e in un primo momento il gioco sarebbe dovuto uscire per 64DD, una periferica da collegare al Nintendo64 e avrebbe permesso di far girare dei giochi su un supporto mini-disc. Il 64DD però non vide mai luce, e così si optò di far uscire il gioco su una cartuccia da 256MB, ancor più grossa di quella di OoT.
Il gioco è il primo della saga a non essere diretto da Miyamoto (che lo ha "solo" supervisionato) ma da Eiji Aounuma, collaboratore di Miyamoto nella realizzazione di OoT, e responsabile dei capitoli successivi di Zelda, come The Wind Waker e l'imminente Twilight Princess.
Link ha appena sconfitto Ganondorf (il gioco è ambientato qualche mese dopo gli eventi di OoT) e decide di lasciare Hyrule in cerca di avventure, in groppa ad Epona.
Una volta arrivato nel mondo di Termina, Link incontra Skull Kid, uno strano folletto che si è impadronito della Majora's Mask, una maschera in grado di conferire poteri misteriosi a chiunque la indossi. Facendo perdere i sensi a Link, lo Skull Kid gli ruberà cavallo ed ocarina. Quando il giovane Kokiri si risveglierà, scoprirà che il furto di cui è appena stato vittima è l'ultimo dei suoi problemi: osservando il cielo vedrà che la luna sta per cadere sul mondo di Termina e se Link non riuscirà a fare qualcosa nel giro di tre giorni, non potrà andare in giro per osterie vantandosi di avere salvato il mondo un'altra volta. Una giornata nel mondo di Termina corrisponde a mezz'ora di gioco, quindi facendo due calcoli... tre giorni per salvare il mondo... uhm... abbiamo un'ora e mezza per finire il gioco!
Prima che iniziate a lamentarvi della longevità più scarsa della storia dei videogiochi, vi dico subito che nella prima sessione di gioco riuscirete a rimpadronirvi della vostra ocarina, e di una melodia che vi permetterà di tornare indietro fino al primo giorno. Ed è proprio su questa bizzarra struttura di gioco che si basa Majora's Mask, attraverso una continua ripetizione degli stessi tre giorni all'interno di Termina, durante i quali dovreste riuscire a visitare tutto il mondo, combattere i nemici, visitare i dungeon, e fare tutte quelle belle cose che vi vengono richieste di fare nei vari Zelda. Il tempo scorre continuamente, con un alternarsi del giorno e della notte in tempo reale che, come in OoT, influirà su diversi elementi ed ambienti di gioco. Ma visto che qui il tempo è limitato, nella parte bassa dello schermo un sensore indicherà se siete nel primo, secondo o terzo giorno, e in quale parte della giornata state vivendo. Una volta arrivati in prossimità della fine del terzo giorno, potrete usare l'ocarina per ritornare all'inizio del primo giorno, ma utilizzando questa abilità nel modo giusto: ogni volta che si torna indietro nel tempo, si perderanno tutti i progressi fatti, i personaggi che avete incontrato non si ricorderanno di voi come se non non gli aveste mai parlato. L'unico elemento che manterrete uguale tornando indietro nel tempo saranno gli oggetti raccolti. Quindi, se avete finito un dungeon e raccolto la maschera che troverete dopo aver sconfitto il boss (il vostor obiettivo sono appunto le maschere) tornando al primo giorno vi ritroverete in saccoccia il vostro bottino, senza dover ovviamente riaffrontare quel dungeon. Se però, ad esempio, tornate indietro nel tempo perchè il tempo sta per finire, ma dovete ancora sconfiggere il boss finale, dovrete riaffrontare il dungeon dall'inizio, ma magari con alcuni oggetti raccolti che vi eviteranno di esplorare nuovamente esattamente tutte le stanze.
Se questo meccanismo inizialmente può sembrare complicato e disorientare il giocatore, con il procedere del gioco si apprezzerà come i programmatori del gioco abbiano imperniato la maggior parte degli elementi attorno a questa idea. Se da una parte può rimanere l'amaro in bocca perchè non è consentito salvare in ogni momento del gioco, ma bisogna aspettare di aver ottenuto un oggetto importante o superato un determinato passaggio, si potrà però apprezzare a fondo la vitalità da Termina con un sacco di personaggi secondari che nel corso dei tre giorni vivranno le proprie vicende autonome, nelle quali Link potrà influire. E considerato il gran numero di personaggi ed eventi che si potranno incontrare in questi tre giorni nelle differenti zona di Termina, Link avrà un notebook dove segnare chi incontrerà, in che zona, e in quale tempo. Qui potrà anche appuntare le differenti richieste e sottoquest che potrà scegliere di affrontare; ad esempio se un personaggio chiederà a Link di consegnare un messaggio ad una persona che si troverà il pomeriggio del terzo giorno in un determinato luogo, sul notebook verrà segnato questo promemoria, così che Link possa decidere se presentarsi all'appuntamento ed ottenere la ricompensa che ne deriva.
Il gioco ruota intorno al ritrovamento delle maschere, ma non tutte hanno la stessa importanza ai fini della conclusione del gioco. Ci sono quattro maschere fondamentali per fermare la luna, che troverete come tesoro alla fine di altrettanti dungeon. Poi ci sono tre maschere in grado di trasformare Link in vari modi, e queste trasformazioni sono indispensabile per portare a termine i dungon. Esistono però alcune maschere facoltative, alcune delle quali danno poteri come una velocità maggiore o la possibiltà di scoprire alcuni segreti, ma che non sono indispensabili per concludere il gioco.
Esistono 24 maschere, ma potrete portare a termine Majora's Mask anche entrando in possesso solo di un terzo delle maschere effettivamente presenti.
Le tre maschere che permettono a Link di trasformarsi, modificano la sua struttura del corpo fino a farlo diventare un essere di una razza completamente diversa.
La prima maschera lo trasformerà in un Deku, un basso esserino in grado di sparare Deku Nut e di planare aggrappandosi ai fiori.
La seconda trasformazione è in Goron, un uomo di pietra che può piomnare a terra schiacciando i nemici e il suolo, oppure arrotolarsi su sè stesso e avanzare rotolando ad una velocità elevata.
La terza trasformazione è in Zora, un essere subacqueo che può vivere sott'acqua e nuotare più rapidamente del link umano.
Ognuna delle tre razze oltre ad avere propriè abilità peculiari, avrà uno strumento alternativo da suonare invece dell'ocarina, e un metodo di combattimento che sostituisce l'attacco con la spada.
Nel caso si riescano a raccogliere tutte e 24 le maschere, si otterrà un'ulteriore trasformazione per Link, ma bisognerà faticare non poco per ottenerla.
Infatti portare a compimento tutte le sottoquest sarà molto impegnativo e per raggiungere l'obiettivo dovrete conoscere ogni singolo centimetro del mondo di Termina, e di cosa succede nei tre giorni in ogni singola ambientazione.
Oltre a questi elementi, il gioco ricalca la struttura e gli elementi di Ocarina of Time, come l'ocarina, Epona, e il sistema di controllo.
Tra le novità di questo capitolo va citata la prima comparsa di Tingle, il folletto adulto che vende le mappe (infatti la mappa di ogni ambientazione non è disponibile da subito) e che comparirà anche nei capitoli successivi, riscuotendo sentimenti contrastanti da parte dei fan della serie.
La grafica del gioco ricalca ovviamente quella di OoT, sfruttando lo stesso motore grafico, con qualche miglioria inserita nei due anni di sviluppo. Per esempio si può notare qualche nuovo effetto, o la bellezza di certi filmati; ma l'evoluzione tecnica più grande è la quasi totale assenza dell'effetto nebbio, grazie alla quale è sempre visibile l'orizzonte ad una distanza impressionante. Il cambiamento più visibile è però la netta variazione di atmosfera: Majora's Mask è il capitolo più cupo della serie, con ambienti decisamente oscuri che si distanziano nettamente dalla atmosfere fiabesche dei capitoli precedenti. La continua presenza della luna sopra le vostre teste e la scansione del tempo sempre visibile sullo schermo, infonde nel giocatore un senso di angoscia e di urgenza che non avevamo mai riscontrato nella saga.
Il sonoro è all'altezza di OoT, con brani rivisitati in chiave più cupa, coerentemente con il nuovo approccio grafico, e nuove musiche di sicuro effetto.
Gli enigmi e i combattimenti sono più complessi ed elaborati di quanto visto in OoT, e anche i combattimenti si fanno più ostici. Lo stesso purtroppo non si può dire della longevità che, se uno vuole affrontare solo la storyline fondamentale, è nettamente inferiore a quella di OoT. Ma non posso esimermi dal consigliare di concludere il gioco al 100%, innanzitutto per gustarsi tutte le storie secondarie.
Un ottimo capitolo della saga, da molti ritenuto addirittura superiore ad Ocarina Of Time. Personalmente lo ritengo un pizzico inferiore per diversi elementi: la storia mi ha affascinato meno di quanto avesse fatto OoT, il livello di difficoltà è calibrato in modo leggermente meno efficace rispetto a quanto fosse stato fatto nel capitolo precedente, e il meccanismo delle tre giornate, per quanto affascinante, risulta leggermente frustante per l'impossibilità di salvare in ogni momento di gioco o per l'obbligo di doverne ripetere altri.
Comunque, uno dei migliori giochi mai comparsi su Nintendo64, che deve essere giocato da qualunque videogiocatore che si ritenga tale, come già dissi per Ocarina Of Time. Un applauso per Eiji Aounuma che, nel suo esordio al timone della serie, sceglierà una strada rischiosa, apportando una struttura di gioco completamente differente da quanto visto fino a quel momento.