[Square] Chrono Trigger (e Remake)

16 bit e una grafica 2D ai massimi storici, la console testimone dell'epoca d'oro in cui Nintendo e Sega si dividevano il mercato a colpi di capolavori come Super Mario World.
  • Piccola curiosità che aggiungo (pur non avendo giocato a nessun gioco della saga):
    il charachter design di tutti i personaggi è fatto da Akira Toriyama, il papà di Dragon ball.
  • Mio!

    Vedrò di mettere da parte l'avversione rpggiosa e di godermelo il più possibile.
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    Se si esclude il sequel/spin-off uscito per PS, Chrono Trigger sta da solo nel vasto panorama dei giochi di ruolo Square. Un unicum che non lo fa rientrare in serie quali Final Fantasy o Dragonquest ma non meno di culto. Un gioco in cui la storia è basata sui viaggi nel tempo, e che ogni volta che si decide di rigiocare può apparire diverso a seconda delle scelte che si fanno. Bé a dire il vero questo non è esattamente vero, Chrono Trigger non è strutturato a bivi quanto un Majora's Mask ma a seconda della preparazione del giocatore si può decidere di affrontare il boss finale prima di questo o quell'evento creando finali sempre diversi. Ce ne sono più di una decina, con uno creato apposta per la versione Ds. Eh già, perché da grande classico qual'è, il gioco è stato convertito per Ds di recente con piccolissimi ritocchi, e appare ancora fresco e nuovo. Anzi, ad apparire un po' datati e poco interessanti sono i ritocchi, un paio di aree aggiuntive assolutamente poco ispirate, quando in realtà è la quest storica ad apparire frizzante e allegra. I ritocchi d'altro tipo, come i filmati animati, o l'interfaccia ottimizzata per il Ds invece sono più che benvenuti.
    Si tratta di vestire i panni di Chrono, un ragazzo che non si sa bene per quale assurda logica si sobbarca la sbatta di salvare il pianeta da una minaccia che non avverrà nel suo tempo ma parecchi secoli dopo. Nel fare questo si troverà a viaggiare attraverso varie epoche, un medioevo, un età antica, la preistoria, un futuro distopico, raccogliendo nella sua strada amici e alleati di ogni tipologia, che andranno a comporre il party e ai quali ci si affezionerà parecchio andando avanti con la storia. Storia che è abbastanza su binari per tutta la prima metà, ma che diventa affrontabile in modo molto più stimolante da un certo punto in poi quando al giocatore sarà riservata la scelta tra andare a sconfiggere il boss o potenziarsi a suon di subquest. E le subquest sono una più bella dell'altra, inventive, intriganti, persino disturbanti visto che riguardano gli sconvolgimenti che i viaggi nel presente, nel passato e nel futuro porteranno alle loro vite.
    Sonoro e ambientazioni sono indimenticabili mentre il gameplay è quello abbastannza classico dei giochi di ruolo, ma non pesa poi tanto perché non è mai eccessivo, e non servirà mai andarsene in giro a livellare o rompersi la testa per sconfiggere un boss. E' tutto molto naturale, si prosegue e si avanza di livello, per giunta uniformemente nel party, e se si fanno le cose per benino - e visto quanto sono belle e piacevoli le subquest direi che farle per benino è un imperativo - si arriverà al boss finale abbastanza forti per sconfiggerlo senza troppi problemi.
    Il difficile sarà staccarsi da questi personaggi una volta finito il gioco visto che il character design, come nella saga di Dragonquest, lo cura il buon vecchio Akira Toriyama, che sa infondere personalità e calore ai suoi personaggi, specie quando non fa troppo lo sborone. Insomma, se si chiude un occhio su alcuni pastrocchi di trama (non si capisce bene ancora se ci si sta muovendo in un sistema a tempo fisso o a supertempo, anche se la maggior parte degli indizi ci portano verso la seconda ipotesi) ci si ritroverà davanti ad un remake da avvere a tutti i costi.
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