Dopo un'epoca, quella del Game Boy Advance, che ha visto solo i porting della serie
Mario Advance e quindi nessun titolo veramente nuovo, tre sono i platform 2d mariosi che Nintendo ha reso disponibile su Nintendo Ds: il primo è
New Super Mario Bros il capitolo canonico, sviluppato direttamente da Nintendo e dal team di Miyamoto & co., e poi ci sono due spin-off che pur svolgendosi nel mondo di Mario cambiano il protagonista, uno è lo
Yoshi's Island Ds sviluppato da Artoon che funge da sequel a
Super Mario World 2: Yoshi's Island e l'altro è
Super Princess Peach in cui ad essere protagonista è la principessa Peach Toadstool. A dire il vero
Super Princess Peach è stato il primo fra tutti ad uscire, quando ancora il Ds era agli albori, anche se i più potrebbero averlo bollato come sciocchezzuola femminile da lasciar penzolare in fondo alla lista delle proprie priorità videoludiche. Niente di più sbagliato, visto che di femminile il gioco ha ben poco, protagonista a parte, e che si tratta piuttosto di un gioco ironico che prende in giro l'emotività ballerina di certe donne...
La ricetta è molto ma molto semplice: prendere un platform di Mario con nemici, ambientazioni e caratteristiche in tutto e per tutto rientranti nei canoni della serie, e metterci invece Peach. Si attua così uno scambio di ruoli, per cui stavolta è lei a dover salvare Mario e Luigi dalle grinfie di Bowser, andandosene in giro per gli otto mondi in cui è suddivisa la terra di Emoziolandia. Nel far questo potrà avvalersi dell'aiuto dell'ombrellino Perrysol che le darà la facoltà di colpire i nemici o svolazzare per brevi periodi (cosa che chi giocò a
Super Mario Bros 2 dovrebbe ricordare con affetto).
Ma l'elemento chiave che rende tanto geniale il gioco sono le emozioni. Sul touch screen sono presenti quattro cuoricini, ognuno corrispondente ad un diverso stato d'animo della principessa da poter utilizzare a comando, grazie a semplici tocchi, stando bene attenti però a non svuotare completamente la barra dell'emozionometro, esaurita la quale ci si ritrova privi di poteri. Le quattro emozioni sono la tristezza, che oltre a far crescere le piantine e spegnere gli incendi a suon di lacrime consente di correre via più veloci, la rabbia, che permette di infuocare i nemici e di far tremare il terreno, la gioia, grazie alla quale si può svolazzare felici e raggiungere piani alti creando forti venti, e la calma, che ricarica la barra della vita. Ed è un vero spasso sconfiggere i boss piangendo all'improvviso e inondandoli d'acqua, arrabbiarsi a comando e via dicendo, una cosa che sfiora il nonsense più assoluto e che quindi diverte non poco.
Su quest'elemento viene costruito un gioco che sarebbe già pregevole di per sé visto che offre la solita straordinaria routine mariosa fatta di Koopa, Goomba, Boo, Categnacci, Thwomp, Martelkoopa, Pipino Pirana e soci. Il modello marioso preso come riferimento è un ibrido tra
Super Mario World e
Super Mario World 2: Yoshi's Island. Il gioco è parecchio facile, anche se qua e là c'è qualche boss un po' arduo, battaglia finale contro Bowser in primis, ma tuttavia non è un grosso difetto, visto il senso di serenità e relax che dà un'impostazione tanto scorrevole. Se in
Yoshi's Island Ds le difficoltà sono persino troppe e frutto di un level design eccessivamente sadico, qui tutto è maggiormente equilibrato e nintendoso.
Gli otto mondi inoltre sono i classici setting visti da sempre nei giochi Nintendo: pianura, bosco, casa infestata, vulcano, spiaggia, neve, cielo e castello di Bowser. Ognuno di questi otto mondi presenta cinque livelli standard (più un boss) e in ognuno di essi oltre alla meta da raggiungere c'è l'obiettivo secondario di liberare il terzetto di Toad prigionieri. E se completare l'avventura principale è questione di poco tempo, va segnalato un vasto apparato di extra che allungano non poco la longevità. Il menu infatti offre alcune chicche assolutamente interessanti come l'emporio, un negozietto dove comprare oggetti utili e dare finalmente un'utilità alle monetine raccolte in giro per i livelli, o l'auditorio dove ascoltare la colonna sonora del gioco i cui brani sono sparsi in giro per i livelli. Per non parlare poi del glossario con i nemici, dei puzzle da completare e dei minigiochi da sbloccare, uno dei quali richiede di guidare Toad per un percorso attraverso il soffio. Ma la cosa davvero stupefacente è che questi extra non sono posti in maniera stressante, noiosa o superflua come in certi recenti giochi, il cui numero di collectibles supera il tempo di gioco vero e proprio, ma sono veloci da completare e facili quanto basta da non venire mai a noia. E in questo continuo incentivare il giocatore svolge un ruolo indipensabile la rigiocabilità che deriva dall'aver battuto Bowser la prima volta: è allora che si sbloccano nuove abilità, i percorsi tornano a popolarsi di brani musicali e pezzi di puzzle prima assenti e saltano fuori ben ventiquattro livelli nuovi di zecca, tre per ogni mondo. Ed è infine presente un cameo della stellina Stafy, protagonista di una serie di platform per adesso ancora confinata in oriente, qui nei panni di un animaletto leggendario difficilissimo da trovare, e che va ucciso tre volte e in tre mondi diversi prima di poter essere aggiunto al bestiario.
Insomma, mai come per questo gioco arrivare al 100% è una questione di divertimento e relax, e se a questo aggiungiamo pure una tramina niente male che tra un mondo e l'altro ci mostra attraverso l'attività onirica di Perrysol il suo triste passato, con le reticenze e la poesia tipica della tradizione Nintendo, si ottiene un gioco assolutamente imperdibile per qualsiasi amante di Mario e della magia Nintendo.