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[Capcom] Ghost Trick: Detective Fantasma

Inviato: domenica 29 maggio 2011, 16:39
da PORTAMANTELLO
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Un figuro poco raccomandabile punta una pistola ad una ragazza dai capelli rossi. Il nostro eroe? Ovviamente vuole salvare la fulva pulzella. Ma ha un piccolo problema: è già morto.

E' questo l'intrigante incipit della nuova avventura grafica di Shu Takumi, ideatore della fortunatissima saga di Ace Attorney. Takumi aveva già avuto le prime idee a riguardo proprio all'epoca di Trials and Tribulations ed aveva poi accantonato il progetto per fare spazio ad Apollo Justice: il gioco ha visto luce in madepatria solo nel 2010-
Il protagonista, Sissel, ha perso oltre alla vita anche le sue memorie e non ricorda assolutamente come o perché sia stato accoppato, per non parlare dell'identità del suo assassino: ma ha davvero poco tempo per scoprire la verità sulla sua prematura dipartita, visto che all'alba cesserà di esistere per sempre. Il gioco si svolge nell'arco di una nottata e come già in Ace Attorney la trama è molto rigida e l'avventura grafica sfuma nel manga interattivo: in 18 capitoli Sissel dovrà cercare di scoprire la verità sulla propria morte, ma ovviamente il mistero crescerà assumendo proporzioni inaspettate. La sua unica arma, sono i Ghost Trick, i poteri dei fantasmi che gli consentono di manipolare gli oggetti e di possedere i cadaveri dei neomorti per viaggiare nel tempo a quattro minuti prima del loro trapasso: Sissel incontrerà così una miriade di personaggi (i cui destini e storie si intrecceranno in modo sorprendente fra di loro) la cui morte dovrà essere scongiurata manipolando i vari oggetti presenti nelle location fino ad innescare combo salvifiche per il malcapitato di turno, in puzzle di difficoltà crescente.
L'idea è tanto vicente quanto rischiosa: rigiocare più volte le stesse sessioni o vedere accadere gli stessi avvenimenti potrebbe risultare assai noiso. Così non è grazie all'ottima regia, che mantiene viva l'attenzione del giocatore deliziandolo tra continui what if ed appagantissimi rompicapo, ed anche a causa dei puzzle stessi dalla non troppo elevata difficoltà: la soluzione è molto intuitiva ma non troppo elementare, in modo da ottenere un equilibrio perfetto, un risultato davvero mirabile vista la natura borderline del gameplay. Molto bello che Takumi e il suo team non si siano accontentati del compitino, inserendo piacevoli varianti sul tema tra cui, ad esempio, la possibilità di [spoiler]lavorare in coppia con un altro fantasma, il cui potere è di scambiare oggetti dalla stessa forma[/spoiler].

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Quanto alla trama in sè, beh, che dire. Bellissima, sorprendente, appassionante, ricca (abbiamo ben tre diverse [spoiler]timeline[/spoiler]!) ma non strabordante. Una regia ottima, bei cliffhanger, non si può dire altro per non spoilerare: pazzesche le rivelazioni finali, alcune anche prevedibili ma raccontate benissimo e pronte a deliziare il giocatore attento che ricorda i vari foreshadowing. E' quasi una produzione autoriale, visto che in questo titolo troviamo tutti i temi e gli archetipi di Takumi, dalla demenzialità ai risvolti drammatici e agrodolci. Non mancano un paio di sfiziose citazioni ad Ace Attorney, come il nome del cagnolino Missile o il riferimento alle celeberrime contraddizioni. Ed è un peccato che i due giochi siano in due universi differenti, perché un Gumshoe del futuro nei panni del Detective Jowd sarebbe stato davvero da sturbo. Ma vabbè, son nerdate, chissene e piuttosto godiamoci l'abnorme mole di personaggi, tutti divertentissimi e caratterizzati: dalle guardia pasticciona (lol), agli assassini in blu (wow), fino al mitico Canabela, per non parlare di Sissel, del succitato Missile (!!!) e del villain: un gran bel personaggio, che ci riserba l'unica nota stonata dell'intera storia, ovvero la sua [spoiler]improvvisa redenzione[/spoiler] che si fa però perdonare con il flashback rivelatorio finale, in cui ne esce proprio benissimo. Altro difetto può essere considerata la brevità di certi capitoli, alcuni dei quali passano in un soffio senza nemmeno molte fasi di gioco attivo: ma la storia è così avvincente che la cosa non pesa troppo, difficilmente si riuscirà a centillinare l'esperienza di gioco al pari dei capitoli.

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E la grafica? In Ace Attorney faceva il suo ruolo ma era indubbiamente poverella. Qui invece lo scomparto grafico gioca un ruolo importantissimo: uno stile cartoonoso assai stilizzato coniguato a delle animazioni raramente osservabili in un gioco DS (l'animazione di Canabela!). Un binomio vincente che ben si adatta ai toni della storia, riuscendo a far sposare ottimamente l'aspetto assurdone con quello più drammatico e d'atmosfera. Le animazioni sono davvero tantissime e ben realizzate e messe al servizio del gameplay il risultato è ottimo: vedere con tale fluidità e sequenzialità il risultato dei tentativi con i vari Trick è una scelta azzeccatissima che aumenta a dismisura la giocabilità. Cigliegina sulla torta le musiche, azzeccate e suggestive: per l'occasione Takumi arruola Masakazu Sugimori, già ideatore delle musiche del primo Ace Attorney: il risultato è sicuramente evocativo della saga forense, ma al contempo piacevolmente nuovo.

Oh, orrenda la traduzione italiana, ricalcatissima su quella inglese. Se masticate abbastanza la lingua, giocatelo in inglese ché il babelfishiano non è l'ideale.

Tirando le somme ne esce un vero gioiellino, un must have per qualsiasi possessore di DS. Un gioco originale e coinvolgente, che pur appassionando con la trama e gli adorabili personaggi non riununcia ad una sana dose di puro divertimento.