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[Marvelous/Neverland] Rune Factory

Inviato: giovedì 28 giugno 2012, 02:14
da Dapiz
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Primo capitolo di una fortunata serie di spin-off in salsa fantasy dell'altrettanto fortunata ma qualitativamente altalenante serie di pseudo-simulazione contadina Harvest Moon, apparsa su quasi ogni macchina da gioco dai tempi dello SNES, Rune Factory: A Fantasy Harvest Moon ci mette nei panni di uno smemorato vagabondo tratto in salvo da una graziosa fanciulla alle porte di un villaggio rurale situato nella regione di Adonia, ai confini del malvagio impero Sech. Una volta rifocillatosi, al baldo giovine dalle robuste braccia viene offerta l'opportunità di ricostruirsi una vita rimboccandosi le maniche e mettendo mano a vanga, zappa e sani valori contadini – ah, ho forse dimenticato di citare che "malvagio", riferito all'impero malvagio, sta per "tecnologicamente avanzato"?

Il gameplay di Rune Factory si può suddividere sostanzialmente in tre tronconi, due dei quali presi di peso dalla serie classica senza modifiche di sorta. Il cuore del gioco ruota intorno alla gestione della fattoria che ci è stata data in consegna e per farla prosperare sarà necessario dedicarsi ad una serie di attività più o meno remunerative quali agricoltura, allevamento ed estrazione di minerali in miniera. La fattoria si trova poi nei pressi della piccola città di Kardia, a cui dovremo fare spesso visita per rifornirci di provviste, il che si trasformerà in un'occasione per socializzare con i servi della gleba e con la loro prosperosa prole. Buona parte del successo della serie in patria è infatti da attibuirsi alla componente dating sim e Rune Factory non solo non fa eccezione, presentando al giocatore una folta schiera di fanciulle da frequentare per tenere amicizie scopo matrimonio, ma realizza il sogni proibito di tutti i nerd aggiungendo al serraglio donzelle misteriose della foresta, fanciulle elfiche e principessine viziate. Il corteggiamento si risolve in una serie di quest d'impianto piuttosto classico, che prevedono di portare una serie di doni alle damigelle per conquistarne i favori – un sistema all'antica ma indubbiamente efficace.

Per quanto riguarda la componente gestionale c'è da segnalare come sia presente un grosso sbilanciamento che può compromettere fin da subito il senso dei nostri sforzi. Lo scopo principale è, di fatto, guadagnare abbastanza denaro da espandere la fattoria per poter accogliere la dama dei nostri sogni e il nostro futuro erede e, tradizionalmente, il modo migliore per farlo sarebbe dedicarsi ai campi e alle stalle; ora, l'allevamento nella serie Harvest Moon ha sempre avuto un ruolo di secondo piano – l'impegno necessario a mantenere gli animali raramente corrisponde ad un rientro economico soddisfacente – ma l'agricoltura ne è sempre stato il fulcro – dopotutto è un simulatore di fattoria. In Rune Factory, tuttavia, il ruolo dell'agricoltura come fonte di sostentamento viene severamente ridimensionato grazie alla vendita dei minerali ricavati dalla roccia, che consente un guadagno gigantesco con un minimo impiego di fatica e tempo. Non è azzardato affermare che, se il gioco si limitasse alla città e alla fattoria, i campi e gli animali avrebbero la sola funzione di abbellire un possedimento altrimenti spoglio; tuttavia è errato considerare l'agricoltura una vestigia del passato, in quanto assume tutta una nuova funzione in considerazione del terzo troncone di gameplay, che rappresenta la vera novità introdotta dal titolo: i dungeon.

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La città di Kardia è collocata in un setting fantasy standard a base di foreste incantate, rovine perdute, caverne e montagne misteriose, ognuna delle quali può e deve essere esplorata per garantire il proseguimento della storia e il ritrovamento delle memorie perdute del protagonista. Esplorare i dungeon di cui è disseminata la mappa e combattere i mostri da cui sono infestati, però, richiede un notevole sforzo fisico, rappresentato da una barra della stamina con l'impietosa tendenza a precipitare a zero con pochi fendenti di spada... o di zappa. E' qui che entrano in gioco i sacchetti di semini comprati dal droghiere: seminando e coltivando determinate zone fertili all'interno delle grotte è infatti possibile generare "rune" con il potere di ripristinare il nostro vigore, permettendoci di portare a termine l'esplorazione e sconfiggere i boss annidiati in fondo al dungeon di turno. In questo modo i dungeon diventano a tutti gli effetti espansioni della propria fattoria, che permettono, peraltro, di coltivare verdure anche in stagioni in cui non sarebbe altrimenti possibile a causa delle diverse condizioni climatiche. Lasciare il proprio terreno brullo e freddo una mattina d'inverno per passare la giornata a coltivare fragoline in una caverna calda è un'esperienza scaldacuore che pochi titoli sono in grado di offrire. L'introduzione dei dungeon nella struttura del gioco ha inoltre permesso di svecchiare anche un altro aspetto della serie, quello dell'allevamento. Se in Harvest Moon compravamo le mucche al mercato, in Rune Factory il bestiame va catturato e domato, e può anche assisterci in combattimento ed essere cavalcato. Un'aggiunta poco più che estetica ma certamente apprezzabile.

Dal punto di vista tecnico abbiamo fondali 2D su cui si muovono goffi personaggetti poligonali dalle animazioni un po' legnose, ma tutto sommato graziosi. Il gioco ha una bella atmosfera accogliente fatta di colori caldi, ma non si distingue in particolar modo da altre produzioni del genere, e sarebbe pienamente nella media se non fosse per la scelta di rappresentare la città di Kardia non con la classica visuale isometrica ma con un 2D a scorrimento orizzontale, una soluzione particolare che aggiunge un tocco di stile molto speciale.

In definitiva Rune Factory è certamente poco più che un giochino, ma un giochino piacevole, che può regalare più di qualche ora di divertimento e relax a chi può aver bisogno di un rifugio dal mondo reale.

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