[Capcom] Phoenix Wright: Ace Attorney

Innovazioni tecnologiche -retroilluminazione, batteria ricaricabile, grafica brillante, design compatto-, un occhio di riguardo al passato con i remake dei più grandi classici per NES e SNES ma anche tanta AMICIZIA con la prima comparsa di Sonic su console Nintendo!
  • Longevità?
    Mi dura quanto Hotel Dusk?
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  • Di più! Dura a sbrego, a me è durato mesi (anche se centellinato al massimo, eh) perché ogni caso è come un gioco nel gioco che piglia parecchie ore. Comunque mi è piaciuto e se becco i sequel li piglio pure, ma non è neanche lontanamente paragonabile alle atmosfere magiche di Hotel Dusk. Poi oh, de gustibus.
  • Uhm, il mio timore invece era proprio che fosse corto, mi aspettavo che i casi fosseo un po' come le missioni di Pokèmon Ranger, una cavolatina che risolvi in un paio di partite e poi passi alla successiva...
    Bòn, allora il primo capitolo entra nella lista dei giochi da recuperare, poi per i successivi valuto.
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  • Finito da poco, devo ammettere che quello io pensavo fosse il difetto di questo gioco (la longevità) si è invece rivelato come il punto di forza: completare i cinque casi richiede davvero un bel po' di tempo e c'è una ricchezza di elementi (dialoghi, oggetti, enigmi) nettamente superiore a quella delle avventure grafiche Ching.
    Personalmente ho apprezzato di più anche l'atmosfera di questi Ace Attorney, più scanzonata quindi forse meno suggestiva, ma il modo in cui sono caratterizzati i personaggi, le ambientazioni e le circostanze di ogni caso è davvero gradevole: non si può vagabondare liberamente per le ambientazioni ma ci sono solo delle schermate tra le quali muoversi, ma la cosa è comunque ben gestita e per certi versi semplifica la fase di movimento che spesso in AC e HD diventava una perdita di tempo quasi irritante...
    Il meccanismo del gioco è abbastanza particolare, anche per chi come me è piuttosto "navigato" con le avventure grafiche: se solitamente bisogna cercare di "far funzionare" gli eventi, qui invece il meccanismo è inverso, cercando di scoprire ogni singolo particolare che non sia coerente col quadro generale. Nella pratica è solo una piccola differenza, ma comunque si percepisce come qualcosa di nuovo nel genere.
    Grrodon ha scritto:I tentativi a disposizione sono limitati, esauriti i quali, Phoenix verrà sfiduciato dal giudice e perderà il caso, dovendo ripetere dall'inizio la sessione relativa al processo (la qual cosa può essere veramente tediosa, quindi meglio giocarsele bene le obiezioni).
    ...oppure salvare nei punti strategici quando non si è ben sicuri di quello che si sta facendo, così da ripartire appena prima dell'obiezione e mostrare per tentativi un po' tutte le prove che si hanno nel registro :P
    Mi irritava farlo, ma in un paio di vicoli ciechi mi sono ritrovato ad usare questo bieco espediente, giusto per non ripetermi tutta la pappardella del processo già affrontata.
    Grrodon ha scritto:Rinascita dalle Ceneri
    Dal momento che quando l'hanno messo in cantiere la trilogia era già delineata, il caso altro non è che una sorta di inserimento forzato nelle dinamiche della serie, in cui ovviamente non si poteva far evolvere granché la situazione né collegarsi troppo ad altri casi.
    Questo invece l'ho trovato davvero la perla del gioco, pur essendo evidentemente un capitolo "postumo"; nonostante la sua realizzazione a posteriori sono riusciti a imbastire una trama interessante che superasse il climax del quarto capitolo, portando in scena addirittura il procuratore generale. Inizialmente il caso era sembrato anche a me quello con meno appeal, ma col tempo e la complessità delle indagini è riuscito a conquistarmi anch'esso come i precedenti.
    Peccato che durante la risoluzione si passa attraverso 2-3 grossolanerie e prove "impossibili", tanto che mi sarebbe venuta voglia di urlare "Obiezione!" ai programmatori, che avevano avuto queste sviste nella stesura della trama.
    Le aggiunte di game design sono tra gli elementi più interessanti, tra la possibilità di utilizzare il Luminol e rilevare impronte digitali, ma soprattutto il controllo delle prove facendole roteare a 360° per scoprire ulteriori indizi; una piccola implementazione in grado di impreziosire il gioco, credo che mi mancherà nei prossimi due capitoli usciti originariamente per GBA.

    Subito dopo che il gioco mi è stato caldeggiato dal Grrodone acquistai tutti e 3 i capitoli di Phoenix Wright trovandoli a basso costo tra i giochi usati, a scatola chiusa; dopo aver iniziato a giocare e dopo aver completato il primo capitolo della serie posso definirmi più che soddisfatto, credo proprio che seguirò con fedeltà questa nuova saga videoludica, certamente più che con i lavori Ching.
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  • Nessun topic per i capitoli successivi?

    Comunque ho finito il secondo gioco della serie: continua ad essere divertente grazie a personaggi e trame stuzzicanti (anche se spesso ho intuito quasi da subito come fossero andate le cose, il problema era più il doverlo dimostrare), ma soprattutto riesce anche a diventare un po' diverso dal primo capitolo grazie a novità come il lucchetto psichico o i profili dei personaggi da usare come prove.
    Buona idea il "dilemma morale" sulla professione dell'avvocato che compare nella quarta storia.
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