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Capcom: Phoenix Wright - Justice for All (GBA, DS)

Inviato: sabato 16 aprile 2011, 20:04
da PORTAMANTELLO
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Il successo di Phoenix Wright - Ace Attorney è tale che nel 2002 Capcom gli regala un sequel, poi adattato per DS come anche il primo e il terzo capitolo della serie.
Ci si ritrova a vestire appunto i panni dell'avvocato Phoenix Wright, a raccogliere prove, inchiodare i colpevoli e vincere le obiezioni dell'accusa nell'ormai consueto stile delirante e sopra le righe tra alberghi, samurai e quant'altro in un gioco assolutamente degno del precedessore, grazie anche alle intelligenti migliorie nel gameplay che saranno ovviamente lasciate in eredità anche al capitolo successivo e, in parte, ai due spin-off.
Innanzitutto sarà possibile presentare, oltre alle prove, anche i profili dei vari personaggi, per ottenere informazioni sul loro conto o addirittura per additarli come responsabili di certe azioni se non del tutto colpevoli. E' però un'arma a doppio taglio, visto che specie nei processi più intricati si rischia di presentare al posto di un profilo una prova (o viceversa) senza che questa venga accettata, nonostante possa portare ugualmente alla stessa conclusione. La scarsa flessibilità in questo senso è un punto debole, certo limitato dal fatto che i punti ambigui sono pochi e che dopo un po' ci si fa la mano. Il fastidio rimane, ma nulla di compromettente e il difetto sarà per fortuna smussato nel terzo capitolo Trials and Tribulations e definitivamente eliminato negli spin-off.
Seconda miglioria è nel sistema di penalizzazione: eliminati i cinque punti esclamativi che venivano spuntati indiscriminatamente ad ogni errore, si passa ad una più pratica barra il cui contenuto diminiusce in proporzione alla gravità dell'errore commesso. Un bel sollievo, visto che dopo un game over tocca rigiocare tutta la sessione dall'ultimo salvataggio.
Infine è da segnalare l'inserimento, a partire dal secondo episodio del gioco, dei lucchetti psichici. Questa mangeggiante esplicazione visiva dei segreti dei vari personaggi è un brillante espediente per vivacizzare le fasi investigative, costringendo i più riluttanti a vuotare il sacco una volta incastrati con la solita presentazione di fatti e prove. Assolutamente in linea con i toni del gioco, è anche un buon modo di trattare i personaggi e di giocare piccoli colpi di scena.


Un Nuovo Inizio

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Caso molto tutorial, complice la trovata banalona (ma funzionale, dai) di far perdere la memoria a Phoenix. Caruccio ma non strepitoso, antipastino e niente più. Introduce Maggey Byrde, che sarà tra i personaggi ricorrenti, puntualmente incolpata dei delitti più efferati a causa della sua sfortuna. Giustificazione assai lol, in un mondo dove tra testimoni, gudici e prosecutori siamo sempre tra i soliti quattro gatti e un personaggio incolpato più volte di omicidio non fa certo scalpore. Anyway...


Incontri e Separazioni

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E qui invece si entra nel vivo, con uno dei casi migliori di sempre. Ben congegnato ma non eccessivamente intricato: come la maggior parte dei casi si ha sempre un'idea generale della vera versione dei fatti, il problema è dimostrarla. A rimescolare le carte però arriva l'elemento soprannaturale, che è sempre stato di contorno e più che altro funzionale alla narrazione e che qui invece si insinua subdolamente, mettendo a dura prova la sospensione di incredulità (anche perchè [spoiler]se il giudice è disposto a credere ai medium, allora non vedo perchè si dovrebbe accusare Maya: il colpevole, a rigor di logica, dovrebbe essere lo spirito che la possiede[/spoiler]), ma riuscendo così a tenere sulle spine il giocatore. La soluzione è liberatoria (perchè in più punti si teme che possa essere una cazzata) e soddisfacente come al solito, con una piccola punta di amarezza a causa del movente del colpevole. Da menzionare anche l'entrata in scena di Franziska Von Karma, prosecutrice sadomaso, a metà tra la furbizia bastardella di Edgeworth e la disonestà del padre, avversario temibile che entrerà nel cast fisso.


Delitto al Circo

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Altro gran bel caso, i toni farsechi al massimo vista l'ambientazione circense. Forse lo svolgersi del delitto è un po' troppo inverosimile (e sarebbe bastato far [spoiler]premeditare il tutto all'assassino[/spoiler] per risolvere), ma le fasi finali sono assolutamente da urlo, visto che abbiamo un villain assolutamente atipico e un colpo di scena nella risoluzione finale mica da poco. Belli un po' tutti i personaggi, assurdissimi ma azzeccati: giusto il pagliaccio rompe dopo poco, mentre il ventriloquo è geniale. Bellina la side story che porta alla definizione del movente, pittoresco anche se telefonato il [spoiler]leone che sorride[/spoiler].


Un Triste Addio

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Wow. Ottimo, coinvolgente e ben pensato. Un caso che a tratti rischia di perdersi nei dettagli, ma non lo fa e se ne esce alla grande. E come se non bastasse, ad un delitto sicuramente intrigante si aggiungono anche bei colpi di classe per lo sviluppo dei personaggi (!) con il ritorno di Edgeworth (che si pensava si fosse SUICIDATO) e un bel dilemma etico per il povero Phoenix. Ottimo l'intreccio, buona la suspance ([spoiler]più di vedere di come se la caverà Phoenix, però, ché di Maya non gliene frega niente a nessuno[/spoiler] :D ), carini i vari colpi di scena, questa volta veramente inaspettati e ad effetto.
Un grande epilogo, non d'atmosfera come la risoluzone del caso DL-6, ma adrenalinico e supportato da un cast in cui ognuno fa la sua parte, da Gumshoe a Franziska che sì, è sempre stata una rompiballe ma che ci svela anche il suo lato umano: senza sbrodolamenti o svolte epocali, ma semplicemente [spoiler]piangendo come una bambina[/spoiler] nel finale, in cui c'è spazio per tutti i personaggi e persino per le sottotrame.