Pagina 1 di 1

[N./Game Freak] Pokémon Rosso, Blu & Giallo (e Remake)

Inviato: lunedì 14 gennaio 2013, 16:03
da Andrea87
GLI ORIGINALI

Immagine Immagine

Ad inizio anni '90 la Game Freak era semplicemente una rivista di videogiochi, diretta da Satoshi Tajiri e Ken Sugimori, con la particolarità di avere progettato un paio di videogiochi per il NES. Satoshi però aveva in mente di creare un nuovo videogioco basandosi sul suo passatempo preferito da bambino di fare raccolta di insetti unito ad un meccanismo da morra cinese gettando le basi per quello che, dopo 6 drammatici anni di lavorazione, sarebbe diventato il fenomeno Pokemon.

Rilasciati Rosso e Verde nel 1996 in Giappone, infatti, la prima generazione (o anche "generazione colorata") divenne subito campione di vendita rivitalizzando una console che sembrava ormai morta da almeno un lustro come il Game Boy originale, il mattone bianco-viola ciucciabatterie, e che permise alla Nintendo di ridisegnarlo prima in versione pocket e poi con lo schermo a colori, proprio spinta dalle vendite enormi delle cartucce pokemon!

La trama è quanto più semplice possibile, ma che sarà il canovaccio di ogni successiva generazione: sei un ragazzino di 10 anni (Ash nei cartoni, il colore della versione nei giochi) che parte alla scoperta del mondo armato di un solo pokemon scelto tra i 3 del prof. Oak (Charmander, Squirtle e Bulbasaur) per diventare il più forte allenatore conosciuto.
Ad intralciare i nostri sogni ci si mette sia il rivale (il Gary dell'anime, Blu in Rosso, Verde e Giallo; Rosso in Blu) che sceglie lo starter avvantaggiato rispetto al tuo, anche lui con l'obiettivo di diventare il miglior allenatore, che il Team Rocket, un'organizzazione criminale comandata da Giovanni che mira ad impadronirsi del mondo attraverso il controllo dei pokemon, spietati e terribili al punto da uccidere (!!!) un Marowak che cercava di difendere il cucciolo, come rivelato in una subquest del gioco. Insomma, nulla a che spartire con i pagliacci visti in tv!
Durante il nostro viaggio quindi dovremo visitare una decina di città disseminate su tutta Kanto, basata sull'omonima regione giapponese con tanto di corrispondenza tra le città (Zafferanopoli è la capitale Tokyo; Aranciopoli, la città marittima, è Yokohama ecc) per battere gli 8 capipalestra, ognuno specializzato in un tipo, per guadagnare la possibilità di affrontare i superquattro, gli allenatori più forti della regione per diventare infine il campione regionale... previo spareggio con l'allenatore che li aveva appena battuti!
Finita quella che possiamo chiamare modalità storia (anche se si può affrontare la Lega infinite volte, unici allenatori risfidabili a piacimento) in realtà il gioco non è ancora finito: dobbiamo finire di collezionare tutti e 150 (+1 inottenibile) mostri e avverare così il desiderio del prof. Oak di completare il suo pokedex, l'enciclopedia virtuale di sua invenzione che cataloga ogni pokemon catturato nella nostra avventura per ottenere il diploma, cosa che aggiunge profondità e longevità al gioco.

Il motore di gioco si basa su una serie di tipi pokemon: ogni animaletto appartiene ad uno o a due tipi e questo lo rende, proprio come in un gioco da carta-sasso-forbici, debole contro alcuni e forte contro altri obbligando a formare squadre il più eterogenee possibili per battaglie sempre bilanciate.
Ogni battaglia vinta regala ai pokemon punti esperienza che servono loro per evolversi e diventare più forti. I mostriciattoli si evolvono attraverso aumento di livello o pietra elemento (evoluzioni più varie saranno introdotte nelle successive generazioni), spingendo i giocatori a lottare il più possibile per avere pokemon sempre più forti.

Punto di forza è ovviamente il microcosmo di animaletti disegnati da Sugimori e il fatto che ogni gioco era incompleto, avendo al suo interno solo 139 pokemon ottenibili il che rendeva obbligatorio trovare un amico che possedesse la versione alternativa con cui scambiare gli esclusivi. In verità i 139 pokemon inclusi nel gioco erano solamente virtuali, visto che in certi punti bisognava scegliere quali avere (potevi scegliere solo uno starter, perdendone in partenza 6; la scelta tra Himonlee e Hitmonchan; quale evoluzione dare a Eevee; quale fossile scegliere tra Omanyte e Kabuto) e quindi bisognava anche mettersi d'accordo con gli altri ragazzini, oppure i 4 pokemon che si evolvono solo se scambiati e comunque un mostriciattolo scambiato con un amico cresce 1,5 volte più veloce rispetto ad uno catturato da sè, dando un senso anche al cavo che era stato poco usato dai precedenti giochi per il GB.
Il tema di questa prima generazione è quello della genetica e dell'ingegneria: i pokemon somigliano per la maggior parte a dinosauri, Eevee ha il DNA instabile, si possono clonare pokemon estinti, Mewtwo è stato alterato attraverso l'ingegneria genetica, Ditto può copiare le fattezze di qualsiasi avversario...

Punto debole invece la grafica deficitaria, con gli sprite dei pokemon poco rassomiglianti agli artworks ufficiali e anche la miriade di glitch presenti che, se da una parte ti permetteva di trovare pokemon inottenibili come Mew, dall'altra rischiava di compromettere i salvataggi.
Inoltre il gioco risulta sbilanciato verso il tipo "Psico", visto che gli unici due tipi avvantaggiati, coleottero e fantasma, non avevano mosse abbastanza potenti per creare danni oppure avevano un secondo tipo molto vulnerabile agli attacchi esp, rendendo Alakazam un pokemon obbligatorio in ogni squadra che si rispetti, almeno fino al rilascio della seconda generazione con Oro/Argento/Cristallo.


LE TERZE VERSIONI

Immagine Immagine

Se avete una gallina dalle uova d'oro in mano, che fate, non la spremete fino all'osso? Ecco quindi che dopo nemmeno 6 mesi da Rosso e Blu, in Giappone viene rilasciata la VERA terza versione, la versione Blu, che elimina alcuni bug, migliora gli sprite frontali dei pokemon per renderli più simili agli ufficiali e ridisegna alcuni percorsi (la Grotta Ignota, casa di Mewtwo), inaugurando un'altra tradizione che sarà caratteristica della serie.
Questa versione viene così considerata stabile e funge da base per la traduzione dei giochi in occidente (pubblicati tra il 1998 e '99), mantenendo però il database di pokemon rosso e verde (che da noi diventa blu, perchè il Venusaur sulla copertina era brutto, dicevano).

Due anni dopo (1998 in Giappone/2000 in Europa) invece esce la Versione Gialla, che rende il gioco più simile all'anime che impazzava ormai in tutto il mondo: lo starter è uno solo, Pikachu che ci segue fuori dalla ball mentre il rivale prende un Eevee (anche se nell'anime poi si scoprirà che Gary, pur avendo in squadra un Eevee, a suo tempo scelse uno Squirtle) che farà evolvere in base a come andranno alcuni incontri che faremo durante la storia, mentre gli starter delle altre versioni ci saranno regalati se supereremo delle subquest, analogamente a quanto accade ad Ash. Inoltre in mezzo a membri ignoti del Team Rocket si trovano anche Jessie & James, mentre i Capipalestra hanno team più simili a quelli visti in tv e in generale i pokemon si potranno catturare in luoghi simili a quelli visti in tv. Infine è stato aggiunto anche un simpatico minigioco con Pikachu che fa surf, sbloccabile dopo che abbiamo finito Pokemon Stadium su N64 importando da Giallo i nostri fedeli mostriciattoli ed ottenendo così un Pikachu Surf.
In più vengono ulteriormente migliorati gli sprite frontali e viene data compatibilità al Game Boy Color: ogni città è infatti colorata in tinta col nome e i pokemon prendono il loro colorito ufficiale! Non ancora un gioco a colori, ma è già un enorme miglioramento!


I REMAKE AGGIORNATI

Immagine Immagine

A 8 anni di distanza dalla prima release, nel 2006, la Game Freak decide di rifare i giochi di I generazione, chiamandoli Rosso Fuoco e Verde Foglia, sulla nuova console portatile, il Game Boy Advance, per rendere disponibili in Rubino/Zaffiro/Smeraldo i mitici progenitori di tutti i mostriciattoli virtuali catturabili, dato che nè la I gen, nè la II erano più retrocompatibili.

A prima vista sembra un remake nudo e crudo con solo la grafica migliorata (c'è tutto, ogni cartello, ogni dialogo... anche il chiacchieratissimo camioncino!), ma in realtà sapendo guardare bene sotto la scorza si notano tante simpatiche innovazioni: in primo luogo hanno aggiunto i tipi Acciaio e Buio, introdotti durante la II gen, per rendere davvero bilanciato il gioco e poi hanno inserito l'abilità dei pokemon, un potere speciale che dipende dal pokemon stesso che rende ancora più varia la lotta (un Pikachu può paralizzare al contatto, un Charizard lotta strenuamente se in fin di vita, alcuni pokemon non volanti come Magnemite sono comunque invulnerabili agli attacchi di terra ecc).

La storia inoltre si fa notare per l'aggiunta di una inedita e lunga missione secondaria lontana da Kanto, nel Settipelago, un arcipelago di 7 isole che funge da tramite verso gli eventi di II gen, e che una volta completata permetterà lo scambio tra gli altri titoli di III gen oltre che alla migrazione di molte specie di II generazione, il che ci costringerà a scambiare non solo con la versione alternativa (attraverso un adattatore wireless incluso nella confezione: addio cavi!), ma anche con Rubino, Zaffiro e Smeraldo per completare il Pokedex Nazionale di 400 e passa animaletti per ottenere il sudato (parola davvero azzeccata!) diploma! In aggiunta una volta finita la modalità storia i SuperQuattro e il Campione saranno risfidabili con squadre miste di I e II gen e molto più forti!

La gente è contenta di questa scelta a metà con l'operazione nostalgia e il gioco diventa il secondo più venduto in assoluto su GBA. Insomma la prima storica generazione di pokemon era più viva che mai e questo spinse la Nintendo e la Game Freak a pubblicare la IV generazione (che conteneva anche il remake della II, questa volta più operazione commerciale e di mera retrocompatibilità), una V e a breve una VI generazione!

Re: [N./Game Freak] Pokémon Rosso, Blu & Giallo (e Remake)

Inviato: mercoledì 08 gennaio 2014, 19:50
da Mason