da Valerio » martedì 01 agosto 2017, 00:01
L'anno scorso me la passavo da schifo. Ma da schifo schifo, eh, non lo dico così, tanto per fare il fenomeno. E allora con i quattro soldi che ancora mi restavano in tasca mi presi una wacom, perché volevo riesumare un lato di me che avevo messo da parte per troppi anni: il Valerio disegnatore. Da disegnatore a fumettista il passo è breve, ed ecco che un mese dopo me ne esco con questa follia che è il Fumettazzo.
Ecco, il Fumettazzo è una cosa davvero molto strana. Qualcuno mi aveva predetto che prima o poi sarei riuscito a rimettere insieme i pezzi della mia vita, solo che io ho preso la cosa alla lettera e ho creato un collage imprevedibile. Nel Fumettazzo ci ho messo dentro tutto quello che avevo, cercando di dare a questo calderone ribollente una forma e un senso. Ci ho messo la critica, perché - oh - quello so fare. Ci ho messo dentro la mia autobiografia, perché sono molto esibizionista ed egocentrico. Ci ho messo dentro i personaggi del mio passato, come il Porcattivo, il Pipistronzo e il Coniglio Spumiglio, perché chi dimentica è complice. E poi ci ho messo dentro quello che invece è il mio presente, ovvero il Sollazzo, poiché ero in cerca di un nuovo progettone da ospitare sul mio sito ora che avevo portato a termine il Disney Compendium. Stilisticamente ci ho frullato tutto ciò che mi piace, da Disney a Silver, passando per Milne, Peyo e Jeff Smith. E alla fine mi è uscito un Frankenstein che secondo me un suo senso ce l'ha.
Ma più di ogni altra cosa non dimenticherò mai quella sensazione inebriante, quell'ispirazione travolgente provata mentre mi inventavo tutto. Saranno stati pochi giorni, massimo cinque: eppure bastarono a farmi creare tutto quanto: setting, personaggi, ambientazione e la trama precisa di ognuno dei cinque capitoli previsti. Ricordo che ci pensavo ad ogni ora del giorno, quando facevo la doccia, mentre dormivo, mentre lavoravo. E mi sentivo felice, esaltato, onnipotente. Pure un po' stronzo. E' stato liberatorio, perché si trattava di buttare fuori tutto ciò che avevo inconsapevolmente incamerato nella mia testa in tanti anni, dandogli una forma "estetica", senza preoccuparmi troppo di quanto potesse essere opportuno infilarci dentro proprio tutto, senza filtri. Dopotutto chissene, io mi sentivo BENE per la prima volta dopo tanto tempo.
Questo succedeva un anno fa, e da allora sono cambiate un po' di cose. La mia vita adesso procede a gonfie vele, ho una direzione (più d'una) e di questo voglio ringraziare anche il Fumettazzo, del quale da pochi giorni ho iniziato ad abbozzare il quarto capitolo. Ho superato il giro di boa, quindi, e fra non molto potrò dire di aver finito di onorare l'ispirazione che mi colse in quei torridi giorni di luglio. Oggi è il primo agosto, il giorno in cui il primo capitolo, quello dedicato a Zerocalcare, debuttò sul sito del Sollazzo, gentilmente ristrutturato dal mio amico Manfredi. Per festeggiare voglio fare un augurio, non al mio fumetto, ma a voi. Spero che tutti voi possiate provare quello che ho provato io in quei devastanti cinque giorni di creatività, quelli in cui ho (ri)trovato me stesso. Insomma, auguro a tutti voi un Fumettazzo.