I premi Oscar per il Miglior lungometraggio d'animazione
Inviato: domenica 05 agosto 2007, 22:06
Quest'oggi parliamo un po' di storia. Andremo cioè a vedere che cosa ha portato l'Academy of Motion Pictures, Arts and Sciences (AMPAS, ossia l'accademia americana del cinema che ogni anno assegna i premi Oscar) a istituire, nel settembre del 2000 (per l'edizione successiva), la categoria per il Miglior film lungometraggio d'animazione (Best Animated Feature).
Prima del premio
Il mondo dell'animazione è sempre stato una componente fondamentale dell'industria del cinema americano, e per un certo periodo la grande animazione era soprattutto Walt Disney. L'Academy, specchio annuale delle tendenze cinematografiche, se n'è ovviamente accorta. Nel 1931/32, alla quinta edizione, l'Academy introdusse il premio per il miglior cortometraggio animato, e nelle prime sette edizioni di questo premio il vincitore è sempre stato un cortometraggio di Walt Disney (il premio andava al produttore, non al regista), e nello stesso anno Disney aveva in nomination più di un cortometraggio. Al momento in cui morì, nel 1966, Walt Disney aveva vinto 22 premi Oscar (record imbattuto), su 59 nomination (record imbattuto), oltre a quattro Oscar speciali (per la creazione di Topolino, per Biancaneve e i sette nani, per Fantasia, e il premio Thalberg alla carriera).
E quando l'Oscar per i cortometraggi non lo vinceva Walt Disney, lo vinceva Fred Quimby per Tom & Jerry, o Edward Selzer, Hanna & Barbera, Friz Freleng, Chuck Jones, ecc... Poi dopo, ovviamente, l'Academy si è fatta snob e ha cominciato a premiare cortometraggi europei, asiatici, impegnati, ecc... fra cui anche l'italiano Emanuele Luzzati.
Ma non solo i cortometraggi erano presi in considerazione dal mondo del cinema adulto. E' sempre grazie a Walt Disney che il mondo conosce i primi cartoni animati lunghi, il capostipite è Biancaneve e i sette nani, e l'Academy lo premia con un Oscar fatto apposta per lui, questo:
Da quanto mi risulta, è l'unica volta che l'Academy ha sfornato una statuetta speciale solo per una persona, e solo per quell'occasione, in 80 edizioni finora.
Come anticipato prima, anche per Fantasia Disney fu onorato di un premio speciale, per l'uso avanzato e innovativo del suono in un film, e un altro Oscar speciale andò a Leopold Stokowski.
In seguito i lungometraggi di animazione hanno spesso preteso il loro spazio in altre categorie prestigiose, competendo con film girati dal vivo. Le categorie più gettonate a questo proposito, sono quelle della miglior colonna sonora e della miglior canzone originale (i film d'animazione venivano arricchiti da colonne sonore degne dei grandi musical di Broadway e infarciti di canzoni che poi sono rimaste nell'immaginario collettivo). Anche in questo la Disney si è distinta. I musical d'animazione degli anni '90, composti spesso da Alan Menken, ma non solo (le guest star Elton John e Phil Collins per Il Re Leone e Tarzan), vinsero 11 oscar (6 canzoni e 5 colonne sonore) monopolizzando l'ultimo decennio nelle categorie musicali (escludendo il successo di Titanic nel 1997 (cantata da Celine Dion), e la canzone del film d'animazione Il principe d'Egitto nel 1998 (cantata da Whitney Houston e Mariah Carrey), scritta da Stephen Schwarz, che già vinse con Pocahontas). La Disney poi vinse in queste stesse categorie anche negli anni passati, con Pinocchio e Mary Poppins (colonna sonora e canzone), Dumbo (colonna sonora) e I racconti dello zio Tom (canzone).
Seppure con dei film misti live-action/animazione, la Disney vinse anche l'Oscar nella categoria (insolita, per un film d'animazione) del miglior montaggio (con Mary Poppins e Chi ha incastrato Roger Rabbit), e nella categoria (un po' più prevedibile) degli effetti speciali visivi (Mary Poppins, Pomi d'ottone e manici di scopa, Chi ha incastrato Roger Rabbit).
Il coronamento dell'impegno della Disney nell'industria del cinema arriva nel 1991, quando per la prima volta nella storia un film d'animazione ottenne la nomination come Miglior Film dell'Anno. E' La Bella e la Bestia, di Gary Trousdale e Kirk Wise, ed era in lizza con JFK, Bugsy, Il principe delle maree e Il silenzio degli innocenti, che poi vinse.
Qualche anno dopo, nel 1994 la Disney permise ai Pixar Animation Studios di realizzare il loro primo lungometraggio, Toy Story, che per la sua singolare caratteristica di essere stato realizzato completamente al computer sconvolge il mondo, e fa guadagnare al suo regista un premio Oscar speciale (e lui ne aveva già vinto uno "regolare" per il cortometraggio Tin Toy).
Non raggiunge il traguardo storico toccato dalla Bella e la Bestia, non agli Oscar almeno, ma ai Golden Globes (il premio cinematografico assegnato dall'Associazione della Stampa Estera di Hollywood circa un mese prima degli Oscar) agguanta la nomination come miglior commedia o musical. Il suo sequel invece, Toy Story 2, in quella stessa categoria, sempre ai Golden Globes, riesce a vincere, battendo film come Essere John Malkovich e Notting Hill.
Inoltre la Pixar si inscrive bene nella tradizione Disney (che le fa da madrina nel campo dei lungometraggi, e che l'hanno scorso l'ha ufficialmente inglobata in sé) non solo per la qualità delle sue produzioni e per l'affetto degli spettatori (e dei critici) di tutto il mondo e di tutte le generazioni, ma anche per i premi. Oltre ad aver gareggiato ai Golden Globes contro grosse produzioni hollywoodiane, ha emulato la Disney raccogliendo con i suoi lungometraggi nomination nelle categorie musicali (6, e 1 Oscar per la canzone "If I didn't have you" da Monsters & Co.), per la sceneggiatura originale (3) e per il suono (4, e 1 Oscar per Gli Incredibili).
Arriva il premio...
Per l'anno 2001 l'Academy decide di creare una categoria separata per i lungometraggi d'animazione, mantenendo però per essi l'elegibilità nelle altre categorie, inclusa quella del Miglior Film dell'Anno.
Per un crudele gioco del destino la Disney, che fino a quell'anno aveva sempre raccattato premi Oscar nelle altre categorie competendo con grandi film dal vivo, non è riuscita, a tutt'oggi, a vincere l'Oscar in questa nuova categoria che nei decenni passati le sarebbe calzata a pennello. Il motivo è la crisi della Disney che coincide proprio con questi anni, e l'Academy ne ha approfittato per onorare i concorrenti, che adesso spuntano come funghi, cavalcando l'onda del successo dei film in CGI (Computer-generated Imagery, ossia film realizzati totalmente al computer). E saranno proprio questi film a dominare la neonata categoria (con qualche felice eccezione).
La nuova categoria, chiamata appunto "Miglior film lungometraggio d'animazione", si basa su alcuni criteri di elegibilità definiti della regola 7 del regolamento degli Academy Awards:
- ribadisce la nozione di "lungometraggio", ossia una durata superiore ai 70 minuti;
- definisce cosa intende per "animazione": i movimenti e i l'azione dei personaggi devono essere realizzati un frame per volta; un buon numero di personaggi principali deve essere realizzato in animazione; l'animazione deve essere presente per almeno il 75% della durata del film. Questo criterio ammetterebbe, in teoria, anche film misti, ma la presenza di animazione deve essere massiccia. Un film come Mary Poppins non rientrerebbe nel criterio, ma forse Chi ha incastrato Roger Rabbit? sì;
- i film candidati in questa categoria possono essere candidati anche nelle altre, inclusa la categoria del Miglior Film dell'Anno;
- il numero di nomination fra cui eleggere il vincitore è il risultato di una scrematura fra una lista più ampia dei film d'animazione usciti nelle sale nel dato anno. Se non sono usciti almeno 8 film d'animazione in quell'anno, il premio non viene consegnato. Se sono usciti fino a 15 film d'animazione, al premio saranno candidati solo tre di questi film. Se ne sono usciti 16 o più, saranno in cinque ad arrivare in nomination (quest'ultima evenienza, finora, si è verificata solo una volta).
Ciò detto, passo alla vera ragione per cui ho voluto aprire questo thread. Una ragione stupida, ma spero che la mia speculazione storica e ricca di numeri fatta sinora la giustifichi
La ragione è una LISTA. La lista dei film che sono stati pre-candidati, candidati e vincitori di questa categoria degli Oscar, dal 2001 a oggi:
[Sottolineati i film in nomination, in arancione i vincitori]
74° edizione - 2001
...
- Shrek
- Monsters & Co.
- Jimmy Neutron: Ragazzo prodigio
- Final Fantasy: The Spirits Within
- Marco Polo: Ritorno a Xanadu
- Osmosis Jones
- The Prince of Light
- La voce del cigno
- Waking life
Nella prima edizione di questo premio i film in nomination furono tutti in CGI. A sorpresa, quello che era il film più realistico, fra quelli realizzati al computer, cioè Final Fantasy, non è riuscito ad arrivare in nomination, al contrario di un film che nel fotorealismo non aveva alcun interesse, come si può notare guardandolo, cioè il divertente e per certi versi appassionante Jimmy Neutron. Per il resto, hanno il loro giusto posto i due fenomeni del momento, Monsters & co. per la Disney/Pixar e Shrek per la Dreamworks. Il fenomeno mediale, l'orco Shrek, vinse sull'ottima prova della Pixar, che coniugava le capacità tecnologiche con quelle narrative.
75° edizione - 2002
...
- La città incantata
- L'era glaciale
- Il pianeta del tesoro
- Lilo & Stitch
- Spirit - Cavallo selvaggio
- Adam Sandler: otto notti di follie
- Alibaba & the Forty Thieves
- Eden
- La foresta magica
- Hey Arnold! Il film
- Jonah - A VeggieTales Movie
- Mutant aliens
- Le Superchicche - Il film
- The Princess and the Pea
- Ritorno all'Isola che non c'è
- Stuart Little 2
Alla seconda edizione del premio, i film pullulano, e per la prima volta (e unica, finora) si nominano cinque candidati. Stranamente, quattro dei candidati non sono film in CGI, e l'unico in questa tecnica è l'esordio al lungometraggio degli studios Blue Sky con L'era glaciale. Il suo regista Chris Wedge aveva già vinto un Oscar con il malinconico cortometraggio Bunny. Con questo suo lungometraggio, inoltre, la Blue Sky consegna al mondo un personaggio esilarante che entrerà nel cuore della gente, il proto-scoiattolo Scrat, novello Wile E. Coyote alle "prese" con una "imprendibile" ghianda. A Scrat la Blue Sky inizierà poi a dedicare dei cortometraggi, con i quali verrà nominata agli Oscar e vincerà anche agli Annie Awards, i premi americani specializzati nell'animazione. Gli altri quattro film si dividono fra la Disney, la Dreamworks (con Spirit) e il maestro dell'animazione giapponese Hayao Miyazaki. La si può considerare una bella annata, e anche se la Disney non ha vinto, il premio a Miyazaki è stato strameritato.
76° edizione - 2003
...
- Alla ricerca di Nemo
- Koda fratello orso
- Appuntamento a Belleville
- Jester Till (Till Eulenspiegel)
- Il libro della giungla 2
- Looney Tunes: Back in Action
- Millennium Actress
- Pimpi piccolo grande eroe
- Pokemon Heroes
- Rugrats Go Wild
- Tokyo Godfathers - I padrini di Tokyo
In questa edizione si è fatta una scelta ardua, secondo me, e cioè fra I padrini di Tokyo, il capolavoro di Satoshi Kon, e Appuntamento a Belleville, film dal sapore squisitamente europeo (infatti è europeo. francese.) di Sylvain Chomet, entrambi in animazione tradizionale. La scelta è caduta sul corridore del Tour de France catapultato a Belleville, protagonista di quest'ultimo film. Gli altri due posti erano inevitabili, e sono un Disney e un Disney/Pixar. A vincere è proprio il pesciolino Nemo, nominato anche nella categoria della migliore colonna sonora (di Thomas Newman, e non è un musical) e della migliore sceneggiatura originale.
77° edizione - 2004
...
- Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi
- Shrek 2
- Shark Tale
- Clifford’s Really Big Movie
- Disney’s Teacher’s Pet
- Ghost in the Shell - L'attacco dei Cyborg
- Mucche alla riscossa
- The Legend of Buddha
- Polar Express
- Wonderful days
- SpongeBob - Il film
Grazie a dio le pur accattivanti prove grafiche nipponiche non riescono a farsi spazio nelle nomination agli Oscar, come Ghost in the Shell e Wonderful Days. Non ce la fa però nemmeno il film dalle Grandi Speranze di Robert Zemeckis, Polar Express, che ormai ha votato la sua vita al motion capture, tecnica di animazione che molti mettono in discussione. Arrivano in nomination i soliti tre film d'animazione in CGI, il che un po' ci mette tristezza, ma ci consoliamo con il fatto che Shrek 2 è riuscito ad essere un buon film d'azione, e non solo gag&citazioni, e che il film veramente meritevole abbia preso di prepotenza l'Oscar che gli spetta, e cioè Gli Incredibili, griffato Brad Bird, autore del celebratissimo film d'animazione Il gigante di ferro, compagno di accademia di Tim Burton e collaboratore alla serie tv dei Simpsons. Un vero talento che approda nelle grinfie della Disney/Pixar e consegna loro e alla storia un film da Oscar.
78° edizione - 2005
...
- Wallace & Gromit - La maledizione del coniglio mannaro
- Il castello errante di Howl
- La sposa cadavere
- Chicken Little - Amici per le penne
- Gulliver's Travel
- Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti
- Madagascar
- Robots
- Steamboy
- Valiant
Quest'anno la Disney si presenta con il suo primo classico in CGI... e in nomination arrivano solo film in animazione tradizionale Continua la discesa parabolica della considerazione della Disney agli Oscar. In compenso c'è poco da lagnarsi perchè in nomination troviamo tre film magistrali, tre graditi ritorni: Tim Burton con un film in stop motion più di dieci anni dopo l'amatissimo Nightmare before Christmas, Hayao Miyazaki con le sue poetiche quanto mostruose visioni, e il brand di Wallace & Gromit, i pupazzi di plastilina britannici della Aardman (vincitori di due Oscar per i precedenti cortometraggi), che hanno unito le forze con la Dreamworks per fare il loro primo lungometraggio. E lo sforzo è stato fruttoso, visto il successo e visto l'Oscar che ha vinto.
79° edizione - 2006
...
- Happy Feet
- Cars - Motori ruggenti
- Monster House
- The Ant Bully - Una vita da formica
- Arthur e il popolo dei Minimei
- Barnyard - Il cortile
- Curioso come George
- Piccolo grande eroe
- Giù per il tubo
- L'era glaciale 2 - Il disgelo
- Boog & Elliot a caccia di amici
- La gang del bosco
- Paprika - Sognando un sogno
- Renaissance
- A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare
- Uno zoo in fuga
E arriviamo alla scorsa edizione. Mai come quest'anno i cinema sono saturi di film d'animazione in computer-grafica. Ne abbiamo di tutti i tipi, dalle premiate ditte Pixar, Dreamworks e Blue Sky, ai novellini come Sony, Nickelodeon, agli europei più o meno pretenziosi (fra cui Luc Besson e il suo Arthur, mutuato dai suoi romanzi per ragazzi), al film prodotto da Tom Hanks Ant Bully, al film diretto dall'ex-superman passato a miglior vita Christopher Reeve Piccolo grande eroe in uscita fra qualche mese in Italia. E' presente anche la Disney con un prodotto che non fa parte dei classici canonici, Uno zoo in fuga, e poco si discosta dal resto della marmaglia tutta gag&citazioni. In questa aberrazione del trend dei film in CGI, si raggiunge la quota dei 16 pre-candidati. Ma nonostante questo arrivano in nomination solo tre film, perchè uno dei pre-candidati ha perso i requisiti all'ultimo momento.
Fra i tre nominati si piazza il solito Disney/Pixar, che quest'anno è il ritorno alla regia di John Lasseter Cars, e due nomi insoliti. Uno è il film della Sony Monster House, e l'altro un "anonimo" film prodotto dalla Warner Bros., che però fa affidamento su un cast stellare e sulla formula "musical", che a Hollywood piace tanto. Così Happy feet con i suoi pinguini canterini (e poi ballerini) sbaraglia la concorrenza e si inserisce nell'albo d'oro dei vincitori dell'Oscar per il miglior film d'animazione.
Questo è anche l'anno del lutto definitivo in Disney. Non solo il film Disney/Pixar Cars perde l'Oscar sia per l'animazione che per la miglior canzone (andato al documentario(!!!) ambientalista voluto da Al Gore), ma la Disney si vede soffiar via un Oscar che avrebbe strameritato, quello per il miglior cortometraggio animato, che spettava, secondo Noi, alla Piccola Fiammiferaia con cui la Disney era tornata al suo antico splendore, e che invece è andato ad un cortometraggio danese sulla vita e la formazione di un poeta, The danish poet.
Questa è la situazione attuale della Disney, uno studio di produzione cinematografica che ha fatto la storia del cinema e per decenni e decenni ha conteso il premio più importante, l'Oscar, a importantissime produzioni "adulte".
Come si può vedere invece, da quando è stata istituita questa nuova categoria, quasi ogni anno la Disney è riuscita ad essere nominata con i suoi classici, che però non ce l'hanno mai fatta contro i film in CGI, contro la sua controparte giapponese (Miyazaki) e contro il fascino vintage della stop motion.
Speriamo che la crisi passi, e che nei prossimi anni la Disney sia competitiva con i film in CGI i quali speriamo che anche loro superino il periodo di saturazione che stanno vivendo, lasciando superstiti solo gli studios veramente capaci, e si possa vivere una nuova età dell'oro dell'animazione, a matita e al computer.
Addenda:
Io non sono uno storico nè poi tanto esperto d'animazione. Ho soltanto una passione insana per le liste e per i premi Perciò ho cercato di far fruttare questa passione per qualcosa che possa essere utile da consultare o da tenere come promemoria.
In virtù di tutto ciò, se notate delle incongruenze, delle notizie false, delle ingenuità, delle castronerie madornali, per favore segnalatele e corregetemi. Solo vi chiedo di essere clementi con me, che non volevo nè fare male a qualcuno nè rendere più figo me
Fonti:
- Academy of Motion Pictures Arts and Sciences
- Internet Movie Database
- MyMovies.it
Immagini:
- Academy of Motion Pictures Arts and Sciences
- Animated Views
- Internet Movie Posters Awards