Filmografia Disneyana

Disney sovrana, ma anche la nuova concorrenza hollywoodiana, gli anime, i corti, i lunghi, gli stop motion... e tutto ciò che da fermo magicamente si muove!
  • *dlin*

    Habemus Classicum

    -Ho aggiunto I Robinson - Una Famiglia Spaziale (2007). E l'ho inserito come 46° Classico, benchè non si sappia se questa parentesi 3d sarà infine accettata o meno nel canone ufficiale. Lo sapremo solo nel 2009 col ritorno al 2d di Frog Princess. A seconda di come ce lo presenteranno, se come il 45esimo o il 48esimo classico Disney, sapremo come considerare i tre film precedenti.
  • Secondo Dave Smith e la sua Disney A to Z Encyclopedia, no.

    Dal volume suddetto:

    Animated features, classic - The major Disney full-length animated features produced by Walt Disney Feature Animation have been deemed Disney Classics. This list does not include direct-to-video features, theatrical features made by Disney Television Animation, stop-motion animated features (such as Tim Burton's The Nightmare Before Christmas) or computer animated features (such as Toy Story).

    La lista termina al n. 44 con Home on The Range; c'è una lista separata intitolata Animated features, computer comprendente, nell'ordine, Toy Story, A Bug's Life, Toy Story 2, Dinosaur, Monsters, Inc., Finding Nemo, The Incredibles, Chicken Little e Cars; Meet The Robinsons è il decimo di questa lista, così come Ratatouille è l'undicesimo, ed entrambi vi sono stati aggiunti con l'aggiornamento di giugno 2007 del libro, rintracciabile sul sito Disney.com.
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    HDL in D 2003-081

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  • Già so. Questione spinosa, nevvero? Ho passato una serata a disquisirne con Hector. E alla fine è venuto fuori che:

    <Hec> siccome per questi ultimi anni la disney non ha affiancato il 3d al 2d ma lo ha sostituito temporaneamente allora può avere senso mantenere la dicitura classici

    In altre parole, è una mera questione di criteri. Per quel che mi riguarda, trovo discutibile decidere che i classici devono essere solo in 2d (per quanto io stesso li voglia unicamente così) e andare a sbattere questi ultimi film in una lista a parte mischiandoli con i Pixar e soprattutto escludendo insensatamente The Wild. Per quel che mi riguarda ha più senso mantenere una suddivisione riferita agli studios, dal momento che la scelta di farli in 3d non è stata spontanea ed erano appunto lungometraggi nati come ufficiale prosecuzione del canone dei Classici. Ad ogni modo lungi da me mancare di rispetto a Dave Smith, sto solo aspettando di avere tra le mani il dvd di Frog Princess (hai voglia...), direi che per allora tutto sarà inequivocabilmente chiarito.

    EDIT: sui Robinson svetta il nuovo logo della WDFA. E suggerisce non poco che il film faccia parte del canone ufficiale. Mah, vuoi vedere che Smith e Lasseter non la pensano alla stessa maniera e che siamo ancora ben lontani da una presa di posizione definitiva? La cosa migliore da fare è aspettare che tutto si chiarisca.
  • Uhm.


    In effetti, se ora la PIXAR è una cosa unica con la Disney, sarebbe cosa buona e giusta inserire i propri film tra i Classici, effettuando con un operazione di ret-con una rinumerazione dei Classici.
  • Riassumo qui la discussione nata sul topic relativo ai Robinsons, così da poterla continuare nel "suo" topic:
    Grrodon ha scritto:Tralaltro la definizione di classico è ancora molto volatile. Tutto dipende se consideriamo i film in 2d o semplicemente i film della Walt Disney Feature Animation. Secondo Nunziante Valoroso, con cui ho parlato poco fa, i Classici al momento si fermano con Mucche alla Riscossa perchè nella Disney Encyclopedia di Dave Smith del Disney Archivio, Chicken Little è siglato come "Animation Feature, Computer" e non come classico.
    Ma a mio parere questo non significa che la Disney abbia preso una posizione ufficiale in merito, perchè allora si potrebbe vedere come una prova a favore la nascita del nuovo logo raffigurante Stemboat Willie e associato proprio a questo film. Lo scopriremo solo quando uscirà Frog Princess, se come 45esimo o 48esimo classico Disney. Per il momento, per sicurezza però non me la sento di escludere dalla lista Chicken Little, Meet the Robinsons e Bolt, anche perchè sono nati come film 2d e convertiti da Eisner forzosamente.
    Alle ha scritto:Grrodon, mi pare che Nunziante ti abbia detto le stesse identiche cose prese dalla stessa identica fonte dalla quale attingo io e sulle quali avevo già postato nella filmografia completa. E' un discorso che abbiamo già affrontato in passato: Dave Smith, per cose come queste, è da considerarsi voce ufficiale Disney, senza forse e senza ma. Se non accettiamo da lui classificazioni del genere, da chi dobbiamo farcele sentir dire per accettarle? Da Iger? Da Lasseter?
    Ad ogni modo, per vedere se ci viene tolto qualche dubbio, ho appena inviato una e-mail a Dave Smith; se lui o qualcuno per lui risponderà, forse avremo delle spiegazioni in merito.
    Grrodon ha scritto:
    Alle ha scritto:Da Iger? Da Lasseter?
    Bè Lasseter un po' di voce in capitolo ce l'ha, dato che appunto è lui il responsabile che li sta plasmando come parte di questa o di quella tradizione. Ad ogni modo credo proprio che la risposta alla mail di Dave Smith sarà appunto...l'opinione di Dave Smith, cioè quella che già sappiamo. Sarebbe invece utile sentire come "altra campana" magari il parere di Leonard Maltin, Roy Disney o appunto lo stesso Lasseter...
    Innanzitutto l'opinione di Dave Smith non la sappiamo; sappiamo che ha diviso i film in Classics, computer ed altro, ma non ne sappiamo il perchè, che è la cosa che gli ho chiesto io: perchè i Classici sono solo i film di animazione tradizionale?
    L'opinone di Lasseter è come quella di Smith: un'opinione personale; la differenza tra le due è che non è Lasseter, in Disney, ad occuparsi di fare queste classificazioni; lui ha altre cose a cui pensare, altre cose da fare, e la persona in Disney che si occupa di ciò è Smith, non altri. Lascia poi perdere Leonard Maltin, che pur essendo esperto dell'argomento è un esterno alla Disney; e per quanto riguarda Roy Disney, ho la certezza quasi assoluta che darebbe ragione a Smith, vista la sua storia personale.
    Ora aspettiamo se mi arriverà una risposta, e scopriremo se avremo altro di cui discutere.

    P.S.: mi viene in mente solo ora un motivo tanto stupido quanto semplicissimo: i Classici sono i film realizzati in animazione tradizionale, ossia, appunto, classica; prova ne è il fatto che, fuori dalla lista, ci sono anche Mary Poppins e NBX (cosa che nella e-mail ho fatto notare, visto che c'ero). Magari ci stiamo facendo delle pippe mentali gigantesche, e la soluzione è tutta qui...
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  • Mary Poppins è un Classico "minore" non numerato, proprio in virtù del suo avere meno del 50% di animazione. E' quindi da far rientrare tra i live action, anche se il titoletto se lo becca, in via del tutto onoraria (come accadrà per Enchanted), senza però un numero che sballi la lista. NBX a momenti neanche lo marchiavano come Disney, e cmq la differenza tra un NBX o un Dinosauri e questi (per ora) due film in 3d sta proprio nella questione affiancamento o sostituzione (oltre al fatto che NBX non è tecnicamente Feature Animation e Dinosauri è di un distaccamento chiuso subito, il Secret Lab). Questa nuova linea avrebbe dovuto continuare con la nuova tecnica la linea dei Classici, trasponendo gli stessi in tre dimensioni. Che poi sia andata come andata è ormai un fatto, solo che, se appunto vedi Meet The Robinsons noterai come gli autori abbiano voluto a tutti i costi iscriverlo nella tradizione. E una marcia indietro (sia produttiva, che qualitativa e anche classificativa) dico che è il minimo che dobbiamo aspettarci in tempi come questi di ribaltamenti e cambiamenti d'idea.

    P.S. Che poi tutto nasce da quale significato acquista per noi una classificazione. Che può essere appunto divisa per tecnica o per autore. Per ora questi due criteri hanno *sempre* coinciso, ma il bivio si apre proprio con Chicken Little. Dave Smith, "tradizionalista", è evidente che abbia voluto opporsi a tutti i costi all'inclusione di lungometraggi 3d nella lista dei Classici, anche a costo di metterli in una lista a parte con lungometraggi di un altro studio, ma non può negare che facciano parte del Canone. Vabbè, rimaniamo in attesa di ulteriori chiarimenti da parte di Smith, anche se cmq non scarterei l'opinione di Lasseter e Disney in merito, che non penso proprio stiano sviluppando il 3d di Raperonzolo per non vederselo considerare Classico, e in fondo non è neanche la prima volta che la Disney prende due posizioni ufficiali ma contrastanti, vedasi l'affermazione risalente al 2002 apparsa su Disney.com in merito alla fine della Lista dei Classici:
    We are no longer numbering our animated features due to the changing face of animation. With live-action/computer generated hybrid films like "Dinosaur" and theatrical releases produced by our TV Animation division like "The Tigger Movie," determining what "counts" in our legacy of full-length animated features has become a challenge. Therefore, we have decided to stop numbering each feature and let the films stand on their own. Thank you for your interest in our animated films
    Approposito, la discussione è stimolante e ne è avvenuta una analoga esattamente un anno fa su Ultimate Disney.
  • Ladies and gentlemen, ecco la risposta di Dave Smith:
    Allessandro:

    All of the animated features, including the computer ones and those that are primarily live action, are classic films. It just depends on how you define and use the word “classic.” We have chosen to use it to refer to the animated films that were produced in the “classic” way—animators drawing on paper. Perhaps it would have been better if I had used the term: Animated features, traditional.

    It has always been difficult trying to list the animated features, because they do fall into different categories. It doesn’t seem right to have a Piglet’s Big Movie, for example, on the same list as Pinocchio and Cinderella. So, I determined to have the five categories, as used in my book.

    I am pleased that you find my Disney A to Z useful.

    Dave Smith
    E ciò, sebbene in altre parole e con altri concetti, conferma quanto sopra esposto da Grrodon, ed addirittura a questo punto potrebbe pure cambiare nome della voce all'Encyclopedia.
    Ok, dunque sono classici i tradizionali, i Pixar, Mary Poppins, NBX, James and the Giant Peach...

    Finora abbiamo discusso del sesso degli angeli.

    Non c'entra nulla con questa discussione, ma visto che ci sono: in ITunes, tra i vari podcasts, c'è anche quello della Disney Cruise Line (la cui nave Disney Magic sta navigando nel Mediterraneo, toccando praticamente tutti i porti italiani del Tirreno); tra i vari filmati disponibili, oltre a quelli che illustrano le bellezze dei luoghi toccati dalla crociera e le escursioni che è possibile fare, c'è n'è uno che dà suggerimenti generici su cosa fare durante il viaggio. Questo filmato, quasi tutto live-action, vede Pico de' Paperis nella sua veste storica di guida; come animazione in effetti c'è poco, molte delle sue scene sono fermi immagine con la sua voce, ma i primi istanti sono animati. Grrodon, interessa l'articolo?
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  • Direi di sì che interessa, non è che lo trovi su Youtube, così posso vedere se è il caso di inserirlo o no?
    Per quanto riguarda i Classici, a questo punto non so più che fare, semplicemente Dave Smith non ci stava proponendo una lista dei Classici, ma una lista di film animati con la tecnica classica. Il che significa che ad oggi non abbiamo ancora una lista ufficiale che distingua per bene i prodotti. A questo punto suggerisco di aspettare ulteriori sviluppi e continuare ad attuare la distinzione per autori...
  • Sono riuscito solo ora a fare un giro su YT, ma pare che non ci sia; se mi punge vaghezza, questo week end potrei inserircelo direttamente io.
    Per quel che riguarda il discorso classificazioni, a questo punto faccio un suggerimento: mettici tutto ciò che è animato senza numerazione. Io comunque cercherò di approfittare della gentilezza di Smith per fargli qualche altra domanda sull'argomento, ed anche su altri discorsi fatti qui e rimasti in sospeso (i primi esempi che mi vengono in mente senza fare ricerche nel forum: Il Piccolo Tostapane e Valiant).
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  • Bè il fatto è che la famigerata lista dei Classici l'avrei mandata a quel paese già dieci anni fa quando il panorama inziò a mutare, ma mi resi conto che era invece una ragione in più per avere appunto una lista che distinguesse prodotto e prodotto. Anche a livello disquisitorio, quando parlo con "l'uomo della strada" dei prodotti Disney faccio spesso riferimento alla lista dei classici per tramettere l'idea di una produzione centrale, cuore dell'impero che non ha niente a che vedere con sequel, prodotti ambigui o studi sussidiari. La legacy che va da Biancaneve ai Robinson potrei chiamarla lista dei film Feature Animation, o Walt Disney Animation Studios, ma ne converrete tutti che data la fama di questo "logo", è molto più comodo e simpatico fare riferimento all'elite disney come lista dei Classici.
    E questo è il motivo per cui ancor oggi non ho disconosciuto questo artificioso stratagemma nato tralaltro con Taron e la Pentola Magica.
    Ultima modifica di Valerio il venerdì 15 giugno 2007, 00:28, modificato 1 volta in totale.
    Immagine
  • Ora farò una domanda da un milione di dollari:


    Ma a cosa serve la lista?


    E che cambia se Mr X ci infila dentro un film, e Mr.Y no?
  • Eh, scritto sopra. Ma sei vuoi riformulo semplificando: serve a distinguere la merda dalla cioccolata.
  • E' la cioccolata è tale solo perchè lo dice la lista?

    Se La Lista vi dice che Dinosauri diventa un Classico, diventa cioccolato?

    Se La Lista mette I Robinson nella merda, è tale?

    Non sai distinguere la merda dalla cioccolata autonomamente? A me pare di sì, orsù, non hai bisogno che te lo dica una lista.
  • La tua miopia a riguardo mi lascia allibbito ogni giorno di più. Va' fuori dalla lista.

    Stavo semplificando, niubbo che non sei altro. E' ovvio che Classico non è sinonimo di qualità (anche se va detto che dei 46 non ce n'è nessuno che io trovi brutto, e chi più chi meno mi piacciono tutti). Classico, convenzionalmente parlando (o secondo la convenzione utilizzata quantomeno su queste pagine) denota un film come prodotto della Walt Disney Feature Animation. Che è lo studio Disney principale. Che è lo studio su cui si suppone vengano riversati i maggiori capitali, le maggiori risorse, i maggiori talenti e le maggiori energie. E quindi, sempre in linea del tutto teorica (visto che ormai la Pixar sta portando una dicotomia), dovrebbe essere lo studio con cui si identifica al 100% il nome e il marchio Disney. Che poi corsi e ricorsi storici vogliano che ci siano ogni tanto dei periodi bui è perfettamente logico, come è logico che in 80 anni di attività la Disney sforni anche prodotti a sè che non si sa bene come definire e che magari sono dei veri capolavori (NBX, In Viaggio con Pippo). Ma sono appunto casi particolari, e non invalidano certo la tesi secondo la quale un riordino generale può essere utile per capire meglio ciò che si guarda.
    Perchè ricorda che non è così immediato il distinguo. Immagina di essere un casual viewer del recente periodo sperimentale (2 classici all'anno O_o) , bombardato di input di ogni tipo, che vede al cinema passare Mucche alla Riscossa, Pimpi, Bambi 2, Nemo, Tigro, Ricreazione. Il caos più totale. Magari il povero diavolo vuole semplicemente portare i figli al cinema a vedere "il film Disney dell'anno" e inconsapevolmente opta per un Peter Pan 2. E se anche si tratta di un sequel guardabile, la mano, il tipo di humor sottotono si sente e viene percepito dallo spettatore che perde fiducia in ciò che sta vedendo. E magari pochi mesi dopo, all'uscita del Pianeta del Tesoro non ci capisce più niente e passa la mano ("La disney non è più quella di una volta, ora fa tutti quei "due"...). Idem per un Chicken Little, che tradisce la fiducia di spettatori che erano andati a vederlo spinti del traino dei film PIxar. E che magari con il pregiudizio che "la Disney i cartoni animati non li fa più belli come Bambi o Nemo" ci penseranno due volte prima di andare a vedere un Cars.
    La Disney con la sovrapproduzione ci ha guadagnato sulle brevi distanze, ma sulle lunghe ci ha perso in immagine, ha distrutto l'aura di evento e inflazionato il suo stesso brand. Ed è proprio per questo che specialmente adesso è il caso di iniziare a fare un po' di ordine mentale, valorizzando i propri prodotti come si deve. E questo magari passa anche attraverso uno slogan pubblicitario, o un numeretto sulla cover di un dvd.

    In secondo luogo, è un po' che mi frulla in testa la metafora videoludica. Te la espongo adesso visto che sono in ballo. Nel campo Nintendo solitamente si ama distinguere i giochi soprattutto per la software house di sviluppo. E commercialmente parlando, per definire il rapporto di un gioco con la marca di console su cui gira è stata creata la denominazione first, second e third party. Azzardando un paragone tra Disney e - guarda caso! - Nintendo si potrebbe dire che i Classici sono come i giochi sviluppati internamente da Nintendo EAD. I giochi nati dalla collaborazione di Nintendo con le sue seconde parti tipo Rare, corrispondono ai film Pixar o Toon Studios, mentre quelli totalmente esterni, i third party, sono rappresentati dai vari Valiant o film Ghibli che la Disney distribuisce soltanto.

    E dopo esser riuscito finalmente a dire che Nintendo = Disney, me ne posso andare a letto.
    Anzi no, un monito prima: Dinosauri è cioccolata. Con bassa percentuale di cacao, ma è cioccolata.

    Nutah.
  • Magari il povero diavolo vuole semplicemente portare i figli al cinema a vedere "il film Disney dell'anno" e inconsapevolmente opta per un Peter Pan 2.
    Sì, ma ormai, come tu stesso stai constatando, la nomea di Classico viene spesso assegnata anni dopo l'uscita al cinema, quindi che gliene frega al genitore?

    E comunque stai sicuro che il genitore medio non si guarda La Lista.

    E il paragone è poco azzeccato, perchè per me un Banjo-Kazooie può valere quanto un gioco Mario, me ne frega ben poco della "categoria", penso solo alla qualità
  • DeborohWalker ha scritto: Sì, ma ormai, come tu stesso stai constatando, la nomea di Classico viene spesso assegnata anni dopo l'uscita al cinema, quindi che gliene frega al genitore?
    Questo non è mai successo. C'è una numerazione, nessuno diventa classico postumo, sennò bisogna rinumerare tutto.
    E comunque stai sicuro che il genitore medio non si guarda La Lista.
    D-davvero? Shock.
    Era per farti capire quanto sia utile fare dei distinguo. Ma siccome tu detesti avere torto ti attacchi sempre a parole e concetti decontestualizzandoli.
    E il paragone è poco azzeccato, perchè per me un Banjo-Kazooie può valere quanto un gioco Mario, me ne frega ben poco della "categoria", penso solo alla qualità
    Sì, lo sappiamo tutti come la pensi.
    Io invece solitamente prima di leggere un libro guardo il nome dell'autore, sai com'è. Mi piace collocare le cose nel giusto ambito, tracciare un'evoluzione stilistica che per forza di cose deve dipendere da un riordino e quindi una classificazione. Sapere che Minish Cap è di Capcom, Banjo-Kazooie è Rare e Another Code è di Cing per me ha il suo peso. Se per te no, allora non capisco la tua presenza in questo thread, che fa del riordino e della classificazione il suo scopo.
  • DeborohWalker ha scritto:Ma a cosa serve la lista?
    La lista è un bene assoluto. La lista è vita. Tutto intorno, ai suoi margini, c’è l’abisso
  • E' una questione a parte la scelta del nome della categoria, che essendo una convenzione deve essere scelto sulla base di pro e contro e facendo un bilancio di vantaggi e svantaggi, (il nome 'classico' si riferisce ad un opera che rispecchia dei canoni che con il senno di poi sono divenuti un punto di riferimento, in questo senso "Biancaneve" è un classico, "Pinocchio" è un classico", ma anche "la bella e la bestia" è un classico, lo sono difatto diventati nel panorama del cinema di animazione; da un altro il marchio "Classico" viene usato dalla disney in maniera ufficiale per indicare i suoi lungometraggi animati fino diciamo a la sirenetta senza ambiguità, da "zio paperone alla ricerca della lamapda perduta" con parecchia e crescente confusione).
    Capire in che modo la produzione disney si sia evoluta sul piano dei lungometraggi è relativamente facile fino agli anni 80.
    Uno prende la lista dei lungometraggi animati al limite divisa in un pre e post walt e facilmente sa che quelli sono i film che esprimono il modo di fare cinema dello studio disney. Quelli sono i film d'animazione nei quali lo studio Disney ha tentato anno dopo anno di esprimersi attraverso innovazioni artistiche e tecnologiche.
    Quando a produzioni che proseguono naturalmente il filone (posso dire aureo, anche se sono di parte) inaugurato da Biancaneve nel 1937, si cominciano ad accostare prodotti alternativi, contingenti, allora diventa difficile capire qual'è la strada da seguire per capire dove la disney sta andando. Se si guarda (non a caso) Cenerentola II e lo si fa pensando che quello sia espressione e emblema di cio che la Disney sta diventando allora da una parte ci si deprime, dall'altra si formula un giudizio fuorviante. Perchè quel film non rappresenta affatto quello che la disney è diventata. Magari è una testimonianza di dove le analisi di mercato possono condurre, ma non è affatto indice o indicatore di quella che è l'evoluzione degli studi Disney.
    Con questo non voglio dire che la lista dei classici deve contenere solo le cose belle, ma semplicemente tutto ciò che è prodotto secondo certi criteri produttivi e artistici.
    Ci possono benissimo essere dei prodotti di qualità inferiore tra i 'classici', questo dipende dai gusti; ed è giusto che ci siano prodotti di qualità differente . Questo è condizione necessaria per poter rintracciare in una sequenza di opere una evoluzione sia essa in positivo che in negativo. Tuttavia è bene che la sequenza che si segue per compiere una simile analisi sia quella corretta e non contenga degli elementi non attendibili.
    Se per capire cosa è accaduto alla disney prendo ad esempio cenerentola, il libro della giungla, taron e la pentola magica e lilo e stitch (ho scelto a caso i titoli) sto facendo un confronto corretto.
    Se invece scelgo Dumbo, Alice nel paese delle meraviglie, Bianca e bernie nella terra dei canguri e Aladdin e il re dei ladri allora sto facendo un confronto poco sensato (la mancanza di sensatezza non è dovuta al fatto di aver inserito un sequel, anche bianca e bernie nella terra dei canguri, ma il fatto di avere inserito un film(aladdin e il re dei ladri) che non è quello attraverso cui la disney, la feature animation, ha deciso di esprimersi (un direct to video viene prodotto per una esigenza diversa da quella per cui viene prodotto un film ad esempio il gobbo di notre dame, un "classico" appunto: gli artisti al lavoro magari ci metteranno lo stesso entusiasmo (mah!), ma la produzione è basata su criteri e finalità differenti che si ripercuotono inevitabilmente sul risultato finale).

    Io ho avuto più volte discussioni con grrodon non tanto sulla esigenza di avere una lista coerente e filologicamente sensata; condivido la necessità di una tale lista. le nostre discussioni erano più che altro sul nome; classico può essere un aggettivo pretenzioso; tuttavia lo stesso smith si è salvao in calcio d'angolo specificando come l'aggettivo classico non sia tanto usato in rapporto allo status dell 'opera cinematografica quale punto di riferimento nel panorama dell'animazione, piuttosto al mezzo, l'animazione classica (leggi tradizionale) in contrapposzione ad altri tipi di animazione quale lo stop motion e il 3d o il mix di 3d/live action. Anche su questo si può discutere (tale motivazione può giustificare la scelta inziale del termine, negli anni 80, ma oggi va rivisitata, ma la questione resta limitata all'aggettivo e non ai criteri costitutivi della lista), ma mentre ci si ammazza sul nome, intanto la lista non può attendere e quindi ecco perchè è interessante che essavenga comiplata e mantenuta aggiornata.
    Se poi un giorno la C non starà più per classico, ma per cioccolata, pazienza, se non altro però non sarà cambiata la sostanza.
  • Ora è il caso di chiarire un secondo aspetto che riguarda in qualche modo i criteri di inclusione.
    In passato pareva che la regoletta d'oro per l'inclusione fosse che il film fosse realizzato per una certa percentuale per mezzo di animazione tradizionale. Per questo motivo nella lista furono inclusi tutti i lungometraggi animati e quelli che includevano piccole parti live action (saludos amigos, i tre caballeros, lo scrigno delle sette perle, bongo e i tre avventurieri) mentre vennero esclusi altri titoli che pur contenendo parti animate tuttavia erano fondamentalmente dei live action in cui l'animazione giocava ruoli più o meno predominanti ( il drago riluttante, victory through air power, i racconti dello zio tom, tanto caro al mio cuore, mary poppins, pomi d'ottone e manici di scopa, elliott il drago invisibile, chi ha incastrato roger rabbit, come d'incanto). A dire il vero per Chi ha incastrato roger rabbit il discorso è anche relativo al target. Ritenendo il film troppo adulto la disney decise di farlo uscire sotto l'etichetta Touchstone (mentre invece poi ha firmato almeno uno dei cortometraggi con il coniglio).
    Con i primi film tratti dalle serie televisive dei personaggi standard quali zio paperone alla ricerca della lamapda perduta e in viaggio con pippo, è nata la prima spaccatura. Quelli sono stati i primi lungometraggi prodotti dalla disney ma non ritenuti dalla disney stessa alla stregua degli altri lungometraggi che ancora continuava a produrre (è il periodo del rinascimento dalla sirenetta a il re leone). Non mi riferisco alla qualità, ma semplicemente alla consapevolezza da parte della disney stessa che quei lungometraggi pur portando il nome DISNEY, tuttavia non erano il proseguimento di una certa tradizione (Vennero fatti uscire tutti senza la scritta CLASSICI in un periodo in cui tale marchio aveva un peso), ma semmai dovevano servire per inaugurare un nuovo filone. Che poi il nuovo filone (quello delle collaborazioni esterne con studi più o meno imparentati con la casa madre) abbia sfornato prodotti alatalenanti dal punto di vista qualitativo anche a causa di una politica troppo attenta alle possibilità di vendita a breve termine questo è un altro discorso che può essere approfondito basandolo sull'esaminazione di un lista attendibile.
    Poco dopo nel 1995 un nuovo filone, quello dell'animazione 3d prodotta dalla PIXAR, è nato. Sono convinto che all'inizio l'intenzione dovesse essere quella di mantenere i due generi ben distinti, poi però quelli che contano ai vertici della disney hanno pensato che il percorso dei classici dovesse subire una variazione, una metamorfosi con il passaggio dall'animazione tradizionale a quella 3d che sembrava dovesse rappresentare il futuro del cinema d'animazione. Così sono stati venduti tutti i tavoli dei disegnatori e i disegnatori stessi sono stati tutti licenziati o impiegati in nuovi settori (esiste anche un eccellente e nostalgico documento sulla decisione "Dream on Silly Dreamer"). In questo periodo di svolta molti dei progetti destinati ad essere realizzati in 2d sono stati convertiti in 3d e tra questi ci sono sicuramente "Chicken Little" "Meet the robinson" e il futuro "American Dog". Nuovamente ora si è deciso di fare marcia indietro e di tornare al 2d ripristinando l'intezione iniziale di conservare una sorta di dicotomia tra Disney e Pixar, per cui Disney ritornerà ad essere sinonimo di 2d e Pixar di 3d. Ritengo quindi che il percorso dei classici passi anche per questi tre titoli 3d e che anzi il non includerli significherebbe creare un vuoto ingiustificato. Nella storia della disney ci sono stati diversi periodi in cui la distanza tra due classici successivi si è dilatata, e questo è dipeso dall'allungamento dei tempi di lavorazione del film successivo o a crisi legate a importanti mutamenti (la guerra, la televisione e la nascita di disneyland, la morte di Walt Disney, il pensionamento dei nove vecchi). Del periodo 2004/2008 anche in una lettura futura della storia dello studio non si potrebbe certo daer una interpretazione analoga. La distanza tra mucche alla riscosa e il successivo film in 2d (Frog Princess) non potrebbe essere giustificata allo stesso modo; la distanza tra due lungometraggi in questo caso deve essere spiegata nella maniera corretta e cioè con la presenza di altri tre film che hanno tenuto gli studi disney attivi e prolifici alla ricerca di un nuova identità. I tre "classici" in 3d saranno la testimonianza artistica di una nuova transizione e di una nuova svolta e in quanto protagonisti di questa evoluzione non possono essere relegati in una lista secondaria.
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