Resoconto della manifestazione di quest'anno.
Un'edizione abbastanza deludente, povera di grandi eventi... O meglio, ce ne sono stati un bel po', ma la quantità e la qualità media delle proiezioni è inferiore a quella di tutte le altre edizioni, esclusa la prima.
Questo è da imputare per lo più alla carenza di fondi, quest'anno hanno avuto un budget ancora inferiore agli anni passati... Vi basti pensare che i soldi impiegati per organizzare una giornata del festival di Annecy, basta ad organizzare due edizioni del Future Film Festival...
Nonostante ciò le perle e le sorprese ci sono state, ma come ho già detto da quando è comparso il programma, la carenza di PIXAR, Paprika, e Gedo Senki, si è fatta sentire...
Ma andiamo a cominciare con la panoramica della nona edizione, ssperando che per il decennale la manifestazione si riprenda. Come feci l'anno scorso, suddivido per giornate a seconda di quando ho visto le cose, mettendo alcuni commenti non qui sotto, ma in un topic apposito...
MERCOLEDI' 17
Origin - Spirits of Past
300 anni nel futuro, dopo che la razza umana hamanipolato la natura attraverso l'ingegneria genetica, l'ambiente del pianeta è andato in rovina. Sul pianeta si sono formate così due fazioni: chi cerca di vivere in armonia con la natura, e chi crede che la natura sia un nemico da combattere.
Agito è un ragazzino vive in un villaggio decisamente malridotto, e addentrandosi in un antico santuario per procurarsi dell'acqua, si imbatte in una ragazza addormentata in una capsula in una sorta di sonno criogenico. Risvegliandola, scoprirà che la ragazza si chiama Toola e
E se sul finale il film ha una possibilità di riscattarsi con un finale facendo supporre una conclusione originale e fuori dagli schemi, questa possibilità viene scacciata, con un finale retorico e assolutamente scontato.
Il primo lungometraggio realizzato dallo studio Gonzo (già responsabile di serie tv come
Last Exile) cerca di ricalcare lo stile e le tematiche di miyazaki, con un pizzico di
Akira, ma l'effetto è decisamente inferiore. Graficamente il film è gradevolissimo, personaggi e ambientazioni realizzati con un'ottima qualità, ma il difetto dello Studio Gonzo sono le sceneggiature... In tutti i loro lavori, dopo un inizio azzeccato nel quale ci si affeziona ai protagonisti e si apprezza il contesto, appena la trama si decide a partire, tutto sprofonda nella noia, e quella piccola fiammella d'interesse sorta a inizio film, scompare un po' alla volta. E questo avviene anche in
Origin - Spirits of Past. tutto ha il sapore di "già visto", la retorica pervade tutto il film, e chiunque abbia visto un po' di film d'animazione giapponese, di sicuro non si godrà nulla di nuovo. Una realizzazione grafica di tutto rispetto, un inizio che pare interessante, ma poi, il nulla. Graficamente come ho già detto nulla da criticare, ma se a tanto florilegio visivo si associasse anche una trama decente, il pubblico gradirebbe di più, e lo Studio Gonzo avrebbe tutte le carte in regola per eguagliare lo Studio Ghibli e lo Studio Mad House, i due principali colossi dell'animazione giapponese.
Nerima Daikon Brothers
Dallo stesso autore di Excel Saga, una serie animata ancor più spassosa del suo lavoro più celebre...
Hideki, un coltivatore di rape, si mette in testa di trasformare il proprio orto in un gigantesco stadio, dove potrà un giorno fare un colossale concerto, assieme a due suoi compari: il fratello Ichiro, uno sciupafemmine (e maschi) decisamente tordo, e Mako, la sua cuginetta di cui è innamorato, una feticista del Don Perignon.
Ogni episodio è un disperato tentativo di accumulare soldi per costruire lo stadio, attraverso missioni strampalate, nelle quali i protagonisti vengono sempre aiutati da Nabeshin di Excel Saga (mai completamente visibile sullo schermo, ma riconoscibilissimo). E all'improvviso, nei momenti più assurdi, i personaggi cominciano a cantare, con tanto di cori, gruppi musicali e coreografie, come in un ero e proprio musical. Totalmente assurdo e demenziale, ovviamente.
Evento Simpson Movie
Parlerò meglio delle notizie apprese sul film nel topic apposito...
Comunque all'incontro era presente Silvia Pompei, un'animatrice del film che in passato ha già lavorato ad altri film tra i quali
Chi ha incastrato Roger Rabbit?.
Ha mostrato qualche filmato (poco di nuovo), interviste a gente che sta lavorando al film, e a David Silverman, il regista, più qualche studio di animazione...
E' intervenuto Tonino Accolla con qualche siparietto imbarazzante e il pubblico che lo osannava... Comunque è un porco, infilava doppi sensi in ogni frase che diceva con domande all'animatrice fatte conla voce di Homer del tipo "Ma quando mi disegnate la pancia, poi quando scendete non potete fare la linea più grossa anche lì sotto, così faccio bella figura con le donne?"
Ah, c'era anche Alessandro Bergonzoni, ma solo perchè è un grande appassionato dei Simpson e perchè prossimamente doppierà un personaggio in un episodio della serie, non del film...
Paradise Kiss
Yukari è una studentessa delle superiori che ha sempre dedicata tutta la sua vita allo studio; un giorno però viene notata da un gruppo di studenti di una scuola di moda, che per la sua altezza sopra la media e il suo aspetto fisico, la vorrebbero come modela per una loro sfilata. Yukari inizierà così un rapporto con i ragazzi dell'atelier Parakiss, dovendosi confrontare con una mentalità opposta alla sua, ma che la porterà a riflettere su ciò che sta facendo della sua vita.
Serie animata tratta dall'omonimo manga di Ai Yazawa (il proseguimento di Gokinjo Monogatari, conosciuto in Italia come
Cortili del Cuore) che può vantare una realizzazione un po' più "sperimentale" rispetto alle altre trasposizioni di fumetti giapponesi (ad esempio
Nana, presentato anch'esso al Festival, e che ho apprezzato meno pchè più "canonica" come trasposizione), e un utilizzo di colori più "spenti" della norma, e che dona uno stile e un design particolare alla serie. Animazioni meravigliose, charachter design ben realizzate, e musiche appropriate, in particolare va citata la ending finale spassosa, sulle note dei Franz Ferdinand.
Oban Star Racers
Ne parlerò poi nel topic apposito, già aperto nel forum tempo addietro
Karas
Tatsunoko, celebre soprattutto per i suoi cartoni animati con protagonisti supereroi "bizzarri" (come Yattaman, Calendarmen, ecc..) realizza un OAV per celebrare i 40 anni trascorsi dalla fondazione della casa d'animazione. Realizzazione tecnica eccelsa, ma trama inesistente. Fin dal primo istante, si viene catapultati in un furioso combattimento tra due armature che se le danno di santa ragione svolazzando allegramente... ma perchè?
Boh.
Chi sono i personaggi che si incontrano nella mezz'oretta di
Karas?
Boh.
Vabbè, ma tanto ci sono due armature che si picchiano, e gli otaku giapponesi sono felici.
Project Blue
In un ipotetico futuro, viene sviluppato un motore in grado di percorrere grandi distanze in un battibaleno; ma all'improvviso, tutti i veicoli muniti di questo sistema di propulsione, subiscono un destino infausto, e un ragazzino si interroga sulla natura di questi eventi.
Dagli stessi autori di Wolf's Rain, una serie ispirata alla fantascienza d'appendice degli anni '30. Sinceramente, nulla di che: realizzazione tecnica nella norma, storia senza alcun guizzo e personaggi piatti...