[Ubisoft] Assassin's Creed 3

Per i giochi che tengono il piede in due o più scarpe, per le esclusive Microsoft, Sony e PC e per il nuovo orizzonte indie.
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    Leggere il mio post entusiastico di un po' di tempo fa e confrontarlo con ciò che ne penso oggi è quasi commovente. Non sono ferrato nella serie, quindi più che una recensione proverò a raccontare quella che è stata la mia esperienza personale con questo titolone.

    Sin dai primi annunci sull'adesso defunta NRU mi ero esaltato. Finalmente avrei potuto giocare questo brand su console Nintendo, conoscere la saga, e addentrarmi nelle mie atmosfere preferite: le foreste, le distese innevate, le antiche città. Appena preso l'esalto è stato massimo, anche perché finalmente mi trovavo di fronte ad un mondo enorme e in alta definizione...con in più i controlli Nintendo, con quel tablettone tutto bello impugnabile.
    Poi ho proseguito con la mia avventura e ho notato delle anomalie in quella che era la mia percezione del gioco. Me lo giocavo in continuazione, senza smettere mai, occupando nottate su nottate. E pure al 100%! Il che non è certo una passeggiata data l'infinità di subquest presenti. Eppure me le sono fatte tutte, tutte le battaglie navali, le esplorazioni isolane, le quest sociali. E i perfetti! Quando completavo una quest volevo anche aver soddisfatto tutte le condizioni, a costo di metterci pomeriggi interi, il che non è certo da me, che sono votato più ai collectibles che all'hardcore gaming.
    E dopo due mesi di gioco intenso, l'ho concluso. E non appena l'ho riposto, mi sono accorto che non mi aveva lasciato niente. Com'era possibile? Ho giocato tanti giochi in vita mia che mi avevano lasciato ben di più, giocati magari in maniera meno intensa. E come ho potuto applicarmi così tanto ad un qualcosa che in realtà mi stava dando poco? Forse quello che è successo è che sono stato "drogato", ma non "nutrito". Probabilmente le missioni erano listate in un certo modo che mi aveva invogliato, probabilmente molto era dato dal piacere di muovere il personaggio in maniera così fluida. Ma a conti fatti come mai mi sono sentito così vuoto, nel giocarlo?

    Le cause sono tante, probabilmente. La mancanza di un contesto si è fatta sentire. Le scene d'intermezzo con Desmond ambientate al presente non mi dicevano niente, come anche la trama orizzontale, il che è abbastanza ovvio considerando che non conoscevo il resto della saga. Ma nemmeno quella più verticale mi ha lasciato granché, e questo è colpa dello storytelling. La storia aveva potenziale, ma era raccontata da cani. I filmati raccontavano cose calde ma in modo freddo, con dialoghi veloci, frenetici, cinici, sboroni ma assolutamente incapaci di attirare l'attenzione. Figure sia fittizie che storiche sparavano filippiche incessanti, dando per scontate cose che non coglievo minimamente, o che non avevano alcuna importanza. E il risultato è che della storia del protagonista non me ne poteva fregare di meno.
    Poi c'è la questione esplorazione ambienti. Che sono tanto belli, hd, suggestivi, sconfinati...e tremendamente inutili. Ha senso creare per intero la Boston o la New York dell'epoca, con tanto di enorme frontiera divisa per regioni, in modo dettagliatissimo, se poi tutto quello che ci si fa è un vagare randomico? Era un mondo tanto enorme quanto vuoto, pieno di popolazioni anonime perfettamente intercambiabili. Il tutto senza un filo di musica. Sgambettare per chilometri e chilometri fittizi, all'interno di città, villaggi, forti, fattorie, boschi e torrenti per ore nel silenzio totale senza un minimo di colonna sonora che potesse comunicare qualche emozione è stato paradossale: un banchetto per gli occhi, una carestia per l'anima. Passato il momento degli "ooooh", rimanevano gli "yawnn". A muovermi soprattutto era la voglia di completare liste, piuttosto che quella di farmi affascinare.
    Poi ovviamente per essere riuscito a completarlo al 100% significa che qualcosa che ha calamitato la mia attenzione l'ho trovato. Le battaglie navali erano molto affascinanti e suggestive, come anche le quest sociali relative al ripopolamento del villaggio attorno a casa propria, e quelle mitologiche in cui si svelano alcune dicerie folkloristiche della popolazione americana. Ma ad una tale varietà di situazioni non corrisponde un gameplay cristallino: non è solo la storia a venir enunciata in maniera brusca, ma anche i tutorial lo sono. Se ci sono. Perché la maggior parte delle azioni vengono date per scontate, e dev'essere il giocatore a capire cosa il gioco intende dire davvero quando le richiede. E' il contrario della filosofia Nintendo, insomma. Un gioco fatto con tanta tecnica ma con poco amore.

    Ecco, questo e altri motivi mi hanno portato persino a far pensieri totalmente out of character per me tipo "ecco, ho giocato il 3, però il 4 no, mi basta questo.", oppure "mi sono divertito, è stato bello, ora lo potrei pure rivendere perché ormai ci ho giocato ^^".

    Non mi sono mai sentito così tanto sonaro.
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