

Nel 1997, mentre ancora si godeva gli enormi successi di Street Fighter Alpha 2, la Capcom fece uscire in sordina il terzo episodio ufficiale della sua saga più celebre, Street Fighter 3: New Generation.
Questo, tuttavia, non riscosse il successo sperato, nonostante si trattasse del seguito diretto dell'epocale Street Fighter 2. La scelta, coraggiosa e interessante ma infelice, un pò eretica e irrispettosa nei confronti dei fans, di tenere soltanto Ryu e Ken e rinnovare completamente tutto il roster, sostituendo il carismatico resto della gang con personaggi completamente nuovi, ma per la maggior parte scialbi e di cattivo gusto, non pagò, evidentemente.
Alle reazioni negative a Street Fighter 3 fu posto rimedio con un paio di espansioni, che recuperarono un paio di vecchi personaggi e migliorarono un pò il gameplay di questo, ma dato che io ci ho giocato sì e no un paio di volte e non mi ha convinto molto, vi eviterete la megarecensione su Street Fighter 3.
Dal 1991 in cui Street Fighter 2 era uscito, il mondo era ormai cambiato. Niente più Sega Megadrive o Super Nintendo: era ormai il tempo di Playstation, Sega Saturn e Dreamcast, a farla da padrone, i giochi in tre dimensioni erano ormai una realtà affermata (e la Capcom aveva anche provato a fare un'irruzione in quel mondo, con i piacevoli ma non completamente riusciti Rival Schools e Street Fighter Ex).
Tuttavia, nonostante i cambiamenti della società e del mondo videoludico, il pubblico rimaneva ancora quello di una volta. In piena epoca 3D, avevano ancora tutti nel cuore quel gioco di combattimento di qualche anno prima, in cui un gruppo di personaggi dall'enorme carisma se le dava di santa ragione per le strade di tutto il mondo.
Nonostante fossero passati negli anni, Ryu e gli altri non li dimenticava nessuno.
Notare bene: Non "Ryu", bensì "Ryu e gli altri". Ossia, nonostante il karateka dalla fascia rossa rimanesse chiaramente il protagonista e il preferito della maggior parte dei giocatori, il pubblico era affezionato a tutto il cast, non soltanto a lui, e vedere che nel terzo capitolo della saga fossero presenti soltanto lui e Ken non l'aveva certo soddisfatto.
Fu così che nel 1998 la Capcom diede ai fans ciò che i fans volevano, tramite il terzo capitolo della sua fortunata serie prequel: Street Fighter Alpha 3.
Stavolta la storia si fa un pò più complicata, grazie anche all'elevatissimo numero di personaggi e alle moltissime sottotrame destinate ad incrociarsi tra loro.
Il sempre integerrimo


Come sempre, ritroviamo il resto dei nostri personaggi, intenti a schierarsi chi dalla parte del bene e chi da quella del male.
L'intero cast di Street Fighter Alpha 2 ritorna al gran completo. Avremo quindi anche stavolta
















Tuttavia, questo già consistente gruppo di personaggi è destinato a raddoppiare in questo nuovo episodio.
Ritroveremo, quindi, ripescati dalle varie versioni di Street Fighter 2:
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Si aggiungono al roster anche dei personaggi del tutto nuovi:
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Un roster immenso di una trentina di personaggi che comprende tutte le vecchie glorie avrebbe già dovuto elevare Street Fighter Alpha 3 a miglior titolo della serie, incondizionatamente. E per molti, difatti, è così.
Tuttavia, da fan di vecchia data e Nerd Capcomiano, posso dire fin da subito che è un gioco molto, molto pregevole, ma Street Fighter Alpha 3 si porta dietro qualche difetto che non mi permette di collocarlo in cima all'Olimpo dei miei episodi preferiti.
La grafica è perfetta, fluidissima e ancor più colorata. E' stato adottato un nuovo character design che rende i personaggi assolutamente del tutto simili a quelli di un anime, e giocare con questa grafica è davvero una gioia per gli occhi e per il cuore di un fan dell'animazione giapponese.
La storia si fa più profonda e i personaggi sono caratterizzati in maniera magnifica.
Una breve presentazione ci spiegherà a grandi linee la storia e i motivi che spingono il nostro personaggio a lottare, quando lo sceglieremo, quindi ci lanceremo subito in battaglia.
Alla fine di ogni scontro, il nostro personaggio ci intratterrà con piacevoli massime, le sue frasi caratteristiche o con qualche retroscena sul suo conto.
Data l'immensa mole di personaggi, chiaramente, è impossibile affrontarli tutti, quindi se ne affronteranno solo dieci. Il quinto avversario sarà il sub boss personale. Ogni personaggio ne ha uno, e prima del combattimento ci sarà un breve botta e risposta che ci svelerà nuove informazioni sulla trama e sui rapporti tra i nostri lottatori. L'ultimo scontro invece, sarà comune per tutti, e sarà contro Bison, al termine del quale ci godremo un dettagliatissimo filmato che spesso e volentieri coinvolgerà più personaggi e che ci farà godere di una considerevole parte della storia del nostro prescelto.
Gli sfondi saranno sempre ottimamente realizzati e sempre molto realistici e dettagliati, ma stavolta un pò meno rispetto al solito, anche se avremo, come di consueto, le dovute citazioni, specialmente per quel che riguarda gli sfondi dei personaggi di Final Fight.
Parte della magia dell'episodio precedente, però, svanirà. La colonna sonora, stavolta, non riporterà più i caratteristici temi dei personaggi che avevamo imparato ad amare nei giochi precedenti, e conterà di tracce realizzate ex novo ma per la maggior parte prive di mordente.
Rispetto ai precedenti episodi, Street Fighter Alpha 3 offre, dietro la sua divertente e colorata grafica in stile cartone animato, una giocabilità meno intuitiva e spettacolare, ma più tecnica.
Avremo infatti la possibilità di scegliere tra tre differenti stili di combattimento, X, A e V, che modificheranno i colori e i costumi dei personaggi e talvolta il comparto mosse e il modo di esecuzione delle stesse, rendendo il tutto molto più tecnico per un giocatore esperto ma anche abbastanza complesso per i neofiti o per i vecchi fans abituati a giocare in un certo modo da tanti anni.
Questi piccoli difetti mi fanno preferire al seppur bellissimo terzo episodio, il precedente Alpha 2, che è a mio parere assolutamente perfetto come giocabilità. Il terzo episodio, importantissimo per la trama generale della serie e per le storie personali di molti personaggi, risulta meno immediato e un pò macchinoso, ma dopo un pò si riesce a giocare tranquillamente e a goderselo. Anche se la mancanza delle storiche tracce della colonna sonora si sente, e pesa.
Tuttavia, nonostante i suoi difetti, il successo di Street Fighter Alpha 3 fu immenso. Street Fighter era tornato, e lo aveva fatto in grande stile. Il gioco fu convertito per quasi tutti i sistemi esistenti all'epoca: Playstation, Dreamcast, Saturn, e in versione arcade è ancora presente nelle sale e giocatissimo.
Tutt'oggi, continua ad essere giocato sui sistemi più recenti: nella collezione dei tre episodi Alpha per Playstation2, nella versione per Psp e nella difettosa in qualche punto ma pregevole e divertente conversione per Gameboy Advance, che posseggo e con cui di tanto in tanto mi trastullo ancora.
Avrà i suoi difetti, ma i personaggi ci sono tutti, il divertimento è ancora (o quasi) quello di una volta, e credo che questo basti a farne un grande gioco, seppure io non riesca a considerarlo grandissimo.