Il Fumettazzo!

Il popolo del pianeta Sollazzo e la sua orbita: siti satellite, ricorrenze, fiere ed eventi felici (e non)... Insomma tutto ciò che riguarda non solo il topic ma NOI, le meravigliose persone umane!
  • Grazie a te! Fatevi un bel giro, è bello, l'ho fatto io! E leggetevi il fumetto, l'ha fatto lui!
    «È uno strano mondo.»
    «Facciamo in modo che non cambi.»
    (Warren Ellis, Planetary)
  • Eeeh! :oO: Bravissimi tutti e due. :clap:

    Il fumetto è fatto molto bene, si vede che c'è una forte base disneyana sotto ma anche altro. Tanti che leggono fumetti (compreso me) conoscono il medium solo esternamente ma saperlo usare è un altro discorso, quindi complimenti. :martel:
  • Grazie, è vero che c'è molto disney dentro.

    Ma c'è anche altra roba che ho assorbito, da Jeff Smith a Silver, passando per Milne (il che ci riporta a Disney). Poi c'è anche Calcare, ma lì è più che altro affinità, dato che avevo questo stile da prima ancora di conoscerlo :)
  • Cosa dire del Fumettazzo?
    Personalmente ritengo che il modo migliore per valutarlo sia partire da 2 premesse ben precise: prescindere dalla conoscenza dell'autore e ricordare, però, che si tratta di un esordiente come fumettista.
    Proprio prendendo le mosse da quest'ultimo assunto, si può senz'altro guardare con una certa bonarietà il risultato finale di Zerocalcare, titolo di questa prima storia del webcomic sollazziano, anche se non mancano le note meno allegre: graficamente Valerio dimostra di avere uno stile peculiare, che pesca da diverse istanze estetiche che fanno dalla morbidezza del tratto, della dinamicità dei personaggi in scena e dell'immediatezza del disegno i propri baluardi peculiari. L'esito di questa sintesi è un tratto - appunto - sintetico, essenziale in alcune vignette.
    Se in alcuni casi questo porta a pagine apprezzabili (la terza, la quinta), dall'altra genera anche vignette in cui emergono i limiti tecnici di questo stile, che tradiscono a volte anatomie carenti, altre personaggi dalle figure non molto azzeccate e in generale un approccio fin troppo amatoriale al disegno.
    L'efficacia che l'autore voleva raggiungere tramite il disegno... c'è e non c'è, quindi, con esiti drammaticamente altalenanti.
    A livello di scrittura, Valerio vince per quanto riguarda i dialoghi: a parte un paio di balloon che suonano meno naturali, per la maggior parte del fumetto i monologhi e i discorsi di Valerio sono scorrevoli e fluidi, chiaramente debitori di quella "parlata naturale" mutuata proprio da Zerocalcare e da Leo Ortolani.
    Per quanto riguarda l'imbastimento della trama c'è invece da stare meno allegri: a parte l'idea della recensione a fumetti, per niente nuova ma gestita comunque abbastanza bene, il fumetto è dilaniato al suo interno dalla veste "divulgativa" e quella personale dell'autore.
    La divisione appare addirittura netta, con le prime tavole dedicate a raccontare il "fenomeno Zerocalcare" e la seconda metà eccessivamente sbilanciata sull'autobiografia, il che non aiuta a rendere il prodotto omogeneo, nonostante anche nella seconda parte si dedichi spazio alla recensione in sé... ma la scena è ormai così dominata dal Valerio-personaggio che quasi stona l'inserimento di quanto sarebbe legittimo leggere nel Fumettazzo.
    Arrivati alla fine vien da chiedersi: la recensione di Kobane Calling era solo un pretesto per lanciare se stesso e un ipotetico/eventuale universo narrativo che popolerà futuri fumetti? Tutte e due le cose? In ogni caso quello che si percepisce è un fumetto incerto su cosa esattamente vuole proporre al pubblico, e che ha scelto una formula per certi versi originale per presentare un pilot ma non molto chiara nell'esposizione e nel modo in cui porsi e proporsi.
    I tre personaggi immaginari dell'infanzia paccagnellica, del resto, vengono sbattuti in scena in modo forse troppo veemente, precipitoso e disorientante: cosa dovrebbero comunicare a chi non conosce l'autore e il suo passato? Le loro personalità non hanno spazio per essere sufficientemente approfondite, il loro ruolo è risicato e il loro impiego come "controparte" nelle elucubrazioni mentali di Valerio appare quasi pretestuoso, messo giù così.
    Il climax rappresentato dalle "mani avanti" è interessante e forse rappresenta il punto più alto della storia... ma trova il suo limite nell'essere una semplice giustificazione e autoassoluzione da parte dell'autore verso le proprie remore del passato. Uno stratagemma utile più che altro a legittimare gli episodi futuri e l'utilizzo dei tre animaletti fantastici che dovrebbero rappresentare gli aspetti caratteriali ed emotivi dell'autore.

    Zerocalcare è quindi un'opera prima scricchiolante, probabilmente valutabile appieno solo alla luce degli sviluppi promessi in futuri nuovi fumetti ma che per ora presenta diversi limiti, chiaramente dettati dall'inesperienza e che potranno essere livellati con impegno e applicazione, e una dose eccessiva di autocompiacimento e di inserimento gratuito di sé che per essere efficace dovrebbe essere curato meglio nei dettagli e nelle motivazioni.
    Le premesse sono buone, si può scorgere una certa vena affabulatoria e una buona propensione al racconto, oltre che una buona dose di fantasia: lavorando un bel po' sopra a queste radici acerbe in futuro potrebbero nascere frutti interessanti.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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    Ed è arrivato anche il secondo Fumettazzo!

    Questa volta parliamo di George Lucas e ci addentriamo nelle profondità del Sollazzo stesso...
  • Ah! Ah! :D Così almeno George adesso ha qualcosa da leggere in attesa di trovare un posto dove gli lascino costruire il suo museo (che spero realizzi :) ).
  • http://www.ilsollazzo.com/fumetti/jk-rowling/

    Gente, siamo arrivati al terzo episodio, quello sulla Rowling. Spero che vi piaccia, perchè ci ho frullato dentro tanta roba, mica solo la Rowling...
  • Dovrebbero assumervi in pianta stabile su Topolino. :martel:

    Non ho mai letto nulla della Rowling. Quando è uscito il primo romanzo di Harry Potter ero già grandicello e l'ho ignorato. In seguito aver visto i film mi ha tolto la voglia di recuperare i libri dato che conoscevo già tutta la storia (pur con tagli e differenze che comunque mi sono spoilerato).
    Riguardo ai nuovi romanzi gialli...Il giallo è il genere che meno preferisco e così la donna più ricca d'Inghilterra sarebbe povera se avesse dovuto dipendere da me. :D
  • L'anno scorso me la passavo da schifo. Ma da schifo schifo, eh, non lo dico così, tanto per fare il fenomeno. E allora con i quattro soldi che ancora mi restavano in tasca mi presi una wacom, perché volevo riesumare un lato di me che avevo messo da parte per troppi anni: il Valerio disegnatore. Da disegnatore a fumettista il passo è breve, ed ecco che un mese dopo me ne esco con questa follia che è il Fumettazzo.

    Ecco, il Fumettazzo è una cosa davvero molto strana. Qualcuno mi aveva predetto che prima o poi sarei riuscito a rimettere insieme i pezzi della mia vita, solo che io ho preso la cosa alla lettera e ho creato un collage imprevedibile. Nel Fumettazzo ci ho messo dentro tutto quello che avevo, cercando di dare a questo calderone ribollente una forma e un senso. Ci ho messo la critica, perché - oh - quello so fare. Ci ho messo dentro la mia autobiografia, perché sono molto esibizionista ed egocentrico. Ci ho messo dentro i personaggi del mio passato, come il Porcattivo, il Pipistronzo e il Coniglio Spumiglio, perché chi dimentica è complice. E poi ci ho messo dentro quello che invece è il mio presente, ovvero il Sollazzo, poiché ero in cerca di un nuovo progettone da ospitare sul mio sito ora che avevo portato a termine il Disney Compendium. Stilisticamente ci ho frullato tutto ciò che mi piace, da Disney a Silver, passando per Milne, Peyo e Jeff Smith. E alla fine mi è uscito un Frankenstein che secondo me un suo senso ce l'ha.

    Ma più di ogni altra cosa non dimenticherò mai quella sensazione inebriante, quell'ispirazione travolgente provata mentre mi inventavo tutto. Saranno stati pochi giorni, massimo cinque: eppure bastarono a farmi creare tutto quanto: setting, personaggi, ambientazione e la trama precisa di ognuno dei cinque capitoli previsti. Ricordo che ci pensavo ad ogni ora del giorno, quando facevo la doccia, mentre dormivo, mentre lavoravo. E mi sentivo felice, esaltato, onnipotente. Pure un po' stronzo. E' stato liberatorio, perché si trattava di buttare fuori tutto ciò che avevo inconsapevolmente incamerato nella mia testa in tanti anni, dandogli una forma "estetica", senza preoccuparmi troppo di quanto potesse essere opportuno infilarci dentro proprio tutto, senza filtri. Dopotutto chissene, io mi sentivo BENE per la prima volta dopo tanto tempo.

    Questo succedeva un anno fa, e da allora sono cambiate un po' di cose. La mia vita adesso procede a gonfie vele, ho una direzione (più d'una) e di questo voglio ringraziare anche il Fumettazzo, del quale da pochi giorni ho iniziato ad abbozzare il quarto capitolo. Ho superato il giro di boa, quindi, e fra non molto potrò dire di aver finito di onorare l'ispirazione che mi colse in quei torridi giorni di luglio. Oggi è il primo agosto, il giorno in cui il primo capitolo, quello dedicato a Zerocalcare, debuttò sul sito del Sollazzo, gentilmente ristrutturato dal mio amico Manfredi. Per festeggiare voglio fare un augurio, non al mio fumetto, ma a voi. Spero che tutti voi possiate provare quello che ho provato io in quei devastanti cinque giorni di creatività, quelli in cui ho (ri)trovato me stesso. Insomma, auguro a tutti voi un Fumettazzo.
  • Alla salute! :beer:
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Grazie per gli auguri, Valerio ! :P :beer:
  • Un anno fa c'ero anch'io. E non solo in quanto architetto del nuovo sito, che dovrebbe essere celebrato persino più del Fumettazzo, non fosse che ce n'è già online un altro ancora (e chissà quanti altri redesign nervosi ci attendono!). No, c'ero anche a veder sbocciare un artista dentro uno dei miei più cari amici. Si trattava di un'infiorescenza aliena violentissima e letale, ma per fortuna era soltanto un sogno: Portamantello sta tutt'oggi benissimo. Ma a parte questo, dicevo, ho seguito con timore i primi passi di Valerio nel mondo del disegno digitale, e devo ammettere che i primi giorni credevo fosse tutto perduto (per lui): segni rozzi (e rossi), vari problemi col software... ma poi è arrivata la barba di Simokku, ed è solo grazie a lui se oggi possiamo leggere uno dei più grandi webcomic mai creati: sto parlando ovviamente di Fandom. Infatti l'idea per questo mio piccolo prodotto (mi si scuserà la digressione) è nata durante un viaggio di lavoro a Guadalupe col suddetto, fra un raid e una piña colada... e qua i lettori più attenti avranno colto "echi" di un'altra mia opera (che non nominerò per estrema modestia), "segnale" che tutta quest'ultima parte non è cha una sciocca fantasia. Tornando seri: il barbuto aiutò Grrodon ad avere controllo sui suoi strumenti, e nacque il Fumettazzo, opera controversa e piena di stranezze, protagonista di nottate con Valerio e Portamantello (che sta benissimo, tranquilli) a discutere del perché il Porcattivo dovesse comportarsi in un modo piuttosto che in un altro, nottate che avrei potuto facilmente passare a scartavetrarmi i gomiti, e invece per un amico si fa questo ed altro. Un'opera che nonostante tutto esprime appieno la camionata di sapori e orrori rappresentata da altri che Valerio Paccagnella, il più grande dei personaggi e nostro migliore amico, sì, ma gentiluomo: così rimarrà.
    «È uno strano mondo.»
    «Facciamo in modo che non cambi.»
    (Warren Ellis, Planetary)
  • Date una banana a quest'uomo!
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Auguri al fumettazzo, anche se Fandom Comic è più bello.
  • Ma il Fumettazzo ti porterà verso uno scoppiettante finale....
  • Auguri al Fumettazzo e abbasso la Tana del Sollucchero. :D
  • http://www.ilsollazzo.com/fumetti/j-r-r-tolkien/

    Il Fumettazzo è tornato col suo quarto episodio, dedicato a J. R. R. Tolkien.

    E' il penultimo, è il più lungo e ci porta verso il deflagrante finale che non arriverà prima dell'anno prossimo...
  • E la filologia di Tolkien? :D Alla fine c'è andato di mezzo il povero (beh, insomma, povero...) Ciccio Mario Martin. :LOL:

    Io non conosco poi molto bene Tolkien. Il Silmarillion per esempio non l'ho mai letto (ho letto un po' di riassuntoni / spiegoni in Rete) ma ho in mente di rivedermi la trilogia del Signore degli Anelli per poi "studiare" il lavoro di Peter Jackson attraverso dei libri che trattano il dietro le quinte dei film.
  • Tolkien era un mezzuccio, in realtà volevo suonargliele a Martin.
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