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[LucasArts] Indiana Jones and the Fate of Atlantis

Inviato: mercoledì 24 gennaio 2007, 13:46
da Tyrrel




Il quarto film di Indiana Jones. Così molto spesso si è definito Indiana Jones and the Fate of Atlantis. Una definizione che calza a pennello per un prodotto videoludico dalla qualità eccelsa.
La lavorazione di Indy4 iniziò nel 1991. Allora alla Lucasarts era appena arrivato Hal Barwood, sceneggiatore hollywoodiano amico di Spielberg, al quale venne affidato un compito tutt'altro che facile: una nuova avventura grafica di Indy. Infatti a differenza del precedente titolo, Indiana Jones and the Last Crusade, non si sarebbe trattato di un adattamento videoludico di un film, ma di una storia completament nuova. A Barwood venne proposto di utilizzare una sceneggiatura, poi scartata, scritta da Chris Columbus intitolata Indiana Jones and the Monkey King. Barwood però preferì optare per una storia nuova. Alla ricerca di spunti e di notizie storiche nella biblioteca dello Skywalker Ranch, rimase folgorato quando vide un disegno della struttura a cerchi concentrici di Altrantide: la trovò adattisima per un videogioco!
Erano i primi anni '90, all'epoca il trio Lucas-Spielberg-Ford affermavano fermamente che non avevano altri film su Indy in cantiere, e che non ne sarebbe mai stato fatto un altro se non ci fosse stata un'idea degna degna degli altri film. Lucas poi di lì a poco si sarebbe messo al lavoro per completare la sua opera più grande, Star Wars, e per forza di cosa non avrebbe avuto il tempo di occuparsi di Indy.
Barwood puntò così su una trama altamente cinematografica, sapendo che nessun film sarebbe stato fatto di li a breve e che tanti fans dell'uomo con il cappello avrebbero voluto vedere un'altra mitica storia.

La trama: nel 1939, il dottor Enry "Indiana" Jones si ritrova a cercare tra gli archivi del Barnett College di New York per trovare una statuetta richiesta da un certo Mr. Smith. La statuetta in realtà si tratta di un importantissimo reperto atlantideo, e Smith in realtà è Klaus Kerner, agente del Terzo Reich. Kerner, dopo una colluttazione con Indy, riesce a fuggire con il prezioso manufatto; nella rissa però perde il suo impermeabile, all'interno del quale Indy trova una vecchia rivista di archeologia dove si parlava di un suo vecchio scavo in Islanda. Allora era affiancato da un'assistente, sua ex fiamma, Sophia Hapgood, che lasciò la carriera di archeologa per dedicarsi allo spiritismo. Dagli appunti scritti da Kerner, Indy capisce che i nazisti sono anche sulle tracce di Sophia e decide di andare ad avvertirla. Quello che Indy non sa è il motivo per il quale i nazi sono alla ricerca di Atlandide. Gli studi effettuati dal folle professor Ubermann hanno permesso di scoprire che dall'oricalcum, il prezioso metallo atlantideo, è possibile ricavare energia atomica pulita.
Inizia così l'avventura che vedrà un Indy, assolutamente scettico su Atlantide, al fianco della sua ex fiamma Sophia, che si proclama messaggera del dio atlantideo Nur-Ab-Sal, alla ricerca del Dialogo Perduto di Platone prima, e della città perduta poi. Tutto questo in una storia ricca di ironia, azione e citazioni dai film della saga.

Affiancato da Noah Falstein, capo-progetto di Indy3, Barwood confeziona una storia epica, con una grafica straordinaria per l'epoca (e che non sfigura tutt'oggi), con un sistema di gioco che non frusta il giocatore garantendo una buona giocabilità. Gli enigmi sono tanti, ma non complessi come le prime avventure Lucasarts dove ci si ritrovava in certi momenti senza sapere veramente dove andare a sbattere. In Fate of Atlantis, a differenza che in altre avventure Lucas (ma come in Last Crusade), si può anche morire; delle volte per via di una scazzotata finita male (ma mai come ai livelli del titolo precedente), tal volta per le scelte fatte. E a proposito delle scazzotate, in questo gioco è forte la componente arcade, ma questo dipende anche dalle scelte fatte.
Si, perchè ci sono 3 modi di portare avanti il gioco! Il che significa, una durata di giocabilità molto alta. Ad un certo punto della storia, infatti, Indy si ritroverà davanti a una scelta: scegliere se proseguire insieme a Sophia, oppure da solo e in questo caso può puntare su una bella avventura a base di azione oppure a base di enigmi. Ma non crediate di non ritrovare più Sophia sulla vostra strada...
Le 3 modalità di gioco (team - squadra; wits - logica; fists - azione) alla fine confluiscono in un finale unico, ma permettono in pratica di vivere 3 storie differenti, dove diversi sono gli enigmi, i luoghi e i personaggi. E l'arcade non si limita solo alle scazzottate con i nazi, ma anche con la guida di mezzi di trasporto (animale, aereo, etc)

La grafica, come detto, per i tempi fu bellissima, anche se non ai livelli di Monkey Island 2; questo forse perchè Indy4 era in preparazione da più tempo. In compenso ci ritrova con una colonna sonora straordinaria, dove alle musiche di John Williams si alternano quelle composte appositamente da Michael Land, Peter McConnell e Clint Bajakian.
La traduzione italiana è di tutto rispetto, curata per l'ormai defunta C.T.O. da Maria Ziino, curatrice delle traduzioni anche per altre avventure made in Lucasarts. Traduzione che rende perfettamente lo stile della storia, fatto di momenti di ironia "alla Indy" e di momenti più cupi. E poi ce la lollosa scelta di far leggere nelle pagine del giornale newyorkese... le notizie sportive sulla Juventus! :P

In definitiva: un capolavoro, che consiglio assolutamente di giocare, in tutte e 3 le modalità, sia agli appassionati di avventure grafiche che agli appassionati di Indy. Si tratta di un gioco con una storia straordinaria che alla fine dispiace finire...


EDIT: alcuni screenshots:

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Inviato: mercoledì 24 gennaio 2007, 17:17
da DeborohWalker
Una delle migliori avventure grafiche di sempre, che pur non potendo contare sul costante umorismo demenziale di Monkey Island è estremamente divertente. Ho poco da aggiungere a ciò che ha scritto Tyrell, ha già detto tutto lui, mi limito a informarvi che la ritengo l'avventura grafica più ardua da portare a compimento in assoluto.

Bei tempi, lo SCUMM.

Inviato: sabato 17 febbraio 2007, 11:06
da Tyrrel
Pacuvio ha scritto: Ad esempio, è da anni che gradirei dedicarmi alla serie di Indiana Jones, ne ho sentito parlare benissimo, ma sinora non ho mai avuto l'occasione di provarne uno.
Ti consiglio Fate of Atlantis, un capolavoro che viste le 3 modalità con le quali si può giocare e l'avvenura in sè davvero lunga, ha una longevità notevole.
Last Crusade non lo conclusi mai, perchè mi bloccavo sempre al castello dove i nazi mi facevano fuori a suon di scazzotate (a differenza di Atlantis la salute di Indy non si ripristina da sola dopo un pò di tempo). Solitamente sono contrario alle soluzioni, soprattutto per le avventure, però in questo caso, per quanto mi riguarda, è necessaria: infatti ne trovai una dove indicava in quale stanze entrare, e credo la userò quando riprenderò in mano il gioco. Tra l'altro ci giocai nella versone EGA, mentre non da tanto tempo ne ho scovato una VGA uscita succesivamente e che consiglio. Sulla trama, ricalca quella del film concedendosi alcune libertà.
Altri giochi di Indy sono Indiana Jones e la Macchina Infernale e Indiana Jones e la Tomba dell'Imperatore, ma non si tratta di avventure grafiche bensì di action adventures stile Tomb Raider. Il primo comunque ha una buona trama e degli aspetti delle avventure grafiche (a capo progetto c'è Hal Barwood, lo stesso di Altantis). Al secondo ci sto giocando ora: ha una buona grafica e anche la trama è interessante, ma non ha nessun aspetto delle avventure (non ci sono dialoghi da scegliere) mentre ne ha alcuni più arcade.
Peccato però che per Indy si sia ambandonata del tutto l'avventura, quando sarebbe stato possibile trovare un giusto compromesso tra avventura e azione. Anche il gioco in uscita questa estate (previsto solo per consolle) va in questa direzione, purtroppo.

EDIT: contrordine, il nuov Indy uscirà nel 2009 in concomitanza con il film.

Inviato: lunedì 12 marzo 2007, 23:42
da longinous
DeborohWalker ha scritto:mi limito a informarvi che la ritengo l'avventura grafica più ardua da portare a compimento in assoluto.
Mai provato Beneath Steel Sky, vero? ;)
Ti assicuro che Indiana Jones diventa facile come una corsa su rettilineo di 2 chilometri Nissan Skyline Vs Panda Spompata Superschifo Deluxe.
E tu sei la Nissan (non il pilota, proprio la Nissan :D )

Inviato: lunedì 12 marzo 2007, 23:51
da DeborohWalker
Sì, provato.
In effetti Beneath the steel sky è stata un altra gatta da pelare, ma Indy4 rimane a mio parere migliore dal punto di vista della longevità, anche grazie alle diverse possibili trame che si snodano a metà del gioco.

Inviato: lunedì 12 marzo 2007, 23:55
da longinous
oh, se è per quello lo preferisco anch'io, ma in quanto a difficoltà, ti assicuro che l'ho trovato impossibile (non l'ho MAI finito).
Indy, invece, l'ho finito in tutti e 3 i modi, anche se è divertente vedere la scena finale senza la ragazza e lui che si rivolge a qualcuno come se lei fosse lì... ma a chi si rivolgeva? al giocatore? :asd: :rotfl:

Inviato: venerdì 16 marzo 2007, 21:58
da Tyrrel
longinous ha scritto: Mai provato Beneath Steel Sky, vero?
In effetti no, non ne avevo mai sentito parlare. Ma ora che ne hai parlato tu e ho visto qualche immagine sul web m'incuriosisce. Sai se gira sotto ScummVM?
E a proposito di avventure grafiche fantascientifiche, c'è The Dig che ho iniziato ma mai finito, realizzato sempre dalla Lucas sotto soggetto di Steven Spielberg.

Inviato: sabato 17 marzo 2007, 01:15
da longinous
Tyrrel ha scritto:
longinous ha scritto: Mai provato Beneath Steel Sky, vero?
In effetti no, non ne avevo mai sentito parlare. Ma ora che ne hai parlato tu e ho visto qualche immagine sul web m'incuriosisce. Sai se gira sotto ScummVM?
A quanto ne so gira SOLO sotto ScummVM.
Se hai Ubuntu è presente direttamente tra i sw disponibili da scaricare, se no cerca che lo trovi, ormai è abandonware.

Re: Indiana Jones and the Fate of Atlantis

Inviato: venerdì 11 luglio 2008, 00:55
da Elaine Marley
Apro una parentesi: quando sento nominare la Lucasarts mi luccicano gli occhi. Le sue avventure grafiche sono gli unici videogiochi che, nel corso degli anni, ho rifatto più e più volte. Ma non si tratta di semplice nostalgia per prodotti videoludici che mi tenevano compagnia durante parecchi tardopomeriggi di quando ero ancora piccina: ho difficilmente trovato, altrove, la stessa arguzia nei dialoghi, lo stesso umorismo squisito che hanno i personaggi Lucasartsiani, la stessa sensazione di poter paragonare questi videogiochi a veri e propri film. Perché -quoto Tyrrel- è esattamente ciò che è anche Indiana Jones and the fate of Atlantis: un film mancato di Indy. Quasi vien da piangere a pensare a come avrebbe potuto essere su pellicola.
I colori con cui è stata realizzata quest'avventura sono "solo" 256, ma nonostante abbiamo gli occhi abituati a vidoegiochi dalla grafica ben più realistica, riesce a non stancare affatto, anzi: gli sfondi sono dettagliatissimi, così come la fisionomia dei personaggi durante qualche interfaccia descrittiva. Allo stesso modo, la colonna sonora, considerando che si tratta di un gioco del '92, è assolutamente di prima qualità.
Carinissima anche l'idea di trovarsi, ad un certo punto, di fronte a tre diverse soluzioni: così facendo, una volta finito il gioco, non si ha subito la sensazione di dover abbandonare i nostri eroi, ma si corre letteralmente al punto in cui si "triforca" per sperimentare le altre due strade possibili. La mia preferita, comunque, è quella con Sophia: bellissime le gag tra i due nel corso dell'avventura, e la scena del bacio e del "Bene!" "Bene!" è comicità pura.
Il punta e clicca qui, a differenza di come accade altrove, non presenta molti limiti, e possiamo persino vedere Indy impegnato in alcune delle sue caratteristiche scene d'azione e zuffe con tanto di "Thud"s vari che al cinema ci han fatti innamorare di lui.
Oltre a questo, un po' grazie alle tre soluzioni, un po' grazie agli enigmi cervellotici, il gioco è longevo, ma anche quando capita di bloccarcisi per un po' vien sempre la tentazione di ingannare il tempo, nell'attesa di un'illuminazione, cliccando "esamina oggetto X" o "Parla con Sophia" per fare una scorpacciata di battute brillanti.
Assolutamente migliore di qualsiasi altro gioco su Indy che abbia mai fatto.

Re: Indiana Jones and the Fate of Atlantis

Inviato: martedì 15 luglio 2008, 17:25
da Tyrrel
Elaine Marley ha scritto:la stessa sensazione di poter paragonare questi videogiochi a veri e propri film
Alcuni sviluppatori di videogame, tra i quali se non ricordo male anche Ron Gilbert, il papà di Guybrush e di Moneky Island, ritengono che una buona trama non sia indispensabile per la buona riuscita di un titolo, ma che quel che conta sia il gameplay. Giusto, ma trovo che sia stata proprio quella commistione tra videogame, cinema e fumetti a rendere i titoli Lucasarts l'eccellenza tra le avventure grafiche, oltre che ad una massiccia dose di spensieratezza e di voglia di divertire/rsi.

Re: Indiana Jones and the Fate of Atlantis

Inviato: domenica 19 luglio 2009, 21:36
da Kizkan Lax
assolutamente un capolavoro, poco altro da aggiugnere, se non che il 4° capitolo dell'archeologo doveva essere tratto dal videogioco e allora si che avremmo avuto un film di Indiana Jones