[Lucasfilm] Star Wars - Episodio I: La Minaccia Fantasma
Inviato: martedì 11 marzo 2008, 12:58
Già il fatto che George Lucas avesse deciso di raccontarci la storia invertendo l'ordine dei capitoli, era parso strano a tutti. In pochi erano disposti ad accettare che a distanza di sedici anni dall'ultima incursione di Star Wars al cinema, la storia ricominciasse da capo, e che ciò che era stato visto fin'ora altro non fosse che la parte conclusiva di una saga ben più grande. Per non parlare poi delle altre differenze: meno pupazzi e più cgi, una fotografia assai più chiara e quel piccolo ma significativo dettaglio che faceva sì che ben pochi personaggi della vecchia trilogia fossero a occhio riconoscibili dal grande pubblico. Giusto uno Yoda ancora pupazzoso, un 3PO completamente nudo e un R2-D2 tornato in possesso qui in Italia del suo nome originale, con tanti saluti a chi per vent'anni l'aveva imparato a conoscere come C1-P8. Il resto era ben diverso, sia come registro che come trama vera e propria, che rinunciava allle scorribande scanzonate a cui eravamo abituati per raccontare una storia ben diversa, fatta di complessi intrighi politici il cui significato sarà sfuggito ai più che il giorno della sua uscita nei cinema si aspettavano di veder rinascere la leggenda. Insomma, la delusione fu cocente per i fan più incalliti, insopportabile per i nerd che si erano accampati in tenda davanti ai cinema americani in attesa della prima, e il film venne bollato come il peggior sequel/prequel della storia del cinema.
Ma tralasciando certe prese di posizione alquanto viziate e puntando ad un'analisi più curata, sono altri i difetti (o i pregi) che saltano all'occhio in questo discusso primo episodio: tanto per cominciare il meccanismo politico alla base di tutto. Già a partire dai titoli ci si rende conto che non si ha a che fare con le solite guerricciole semplici semplici alle quali eravamo stati abituati dal bonario e giocondo giorgione: una tassazione sulle rotte mercantili ha spinto la federazione dei mercanti, capeggiata dal viceré Nute Gunray a prendere in ostaggio il piccolo pianeta di Naboo, per ricattare il senato. La manovra è in realtà orchestrata da Darth Sidious, identità Sith del senatore Palpatine, che nell'ombra cerca di creare uno scandalo, per far sfiduciare il cancelliere Valorum e prendere il suo posto. La repubblica in questo periodo è debole, e i burocrati corrotti la fanno da padroni, la narrazione di conseguenza si fa più complessa e i piani di lettura aumentano: se si ha voglia di vedere un film pieno di spari e zuffe senza preoccuparsi di capirne le motivazioni si potrà rimanere soddisfatti, ma capire ogni minima strategia di Palpatine, riuscire a distinguere i suoi fini da quelli del viceré Gunray, e infine anche solo realizzare che Sidious e Palpatine sono lo stesso personaggio (nella trilogia non viene apertamente detto fino al terzo episodio) richiede allo spettatore di far più volte mente locale. Un lavoro mentale che male non fa ma che poteva essere benissimo semplificato da una narrazione più fluida e meno arzigogolata. Tolte le implicazioni "segrete" alla base di questa guerra tra la Federazione dei Mercanti e Naboo, quel che si ha è una guerricciola di poco conto, il cui unico motivo per essere raccontata tanto nel dettaglio è farci conoscere alcuni volti più o meno noti che nella risoluzione di questa crisi vengono implicati: ovverosia i mai nominati prima Qui-Gon-Jinn e Padmé Amidala, le versioni giovani di Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker e ovviamente il personaggio più odiato della storia del cinema: Jar Jar Binks. Primo attore realizzato completamente in computer grafica ad occupare lo schermo per più della metà della durata del lungometraggio, Jar Jar ha in sé due anime: quella più avanzata e futuristica che ne ha permesso la realizzazione e quella più retrograda e insopportabile dell'umorismo Lucasiano. Grossolano, goffo, ridicolo e per nulla divertente se non nel suo non essere affatto comico, il povero Gungan ha infiammato i nerd di mezzo mondo che subito dopo le proiezioni si sono catapultati sul web ad aprire petizioni per chiedere che negli episodi successivi venisse messo a morte. Non sono stati accontentati, e Jar Jar dopo una brillante carriera come senatore è tornato a Naboo vivo e vegeto, ma negli episodi successivi il suo ruolo è stato notevolmente ridotto dai pochi minuti in Episodio 2, fino ai pochi secondi di Episodio 3. Quella che è invece una particolarità davvero notevole della Minaccia Fantasma è la tappa su Tatooine, pianeta desertico ben noto ai fan di vecchia data, tappa lunga più di un'ora, nel corso della quale il film si prende una sorta di pausa. Non si parla più di politica bensì di schiavi, astronavi da riparare, mercanti maneggioni e di corse di Pod Racer (o Sgusci), ed è come se si trattasse di un film nel film. Necessaria per mostrare come sia Luke che suo padre siano stati accumunati dall'origine sul pianeta per eccellenza dell'universo di Star Wars, e per staccare un po' dal resto della trama, questa grossa parentesi ci permette di conoscere alcuni personaggi indimenticabili come il tenero Anakin (che interpretato da Jake LLoyd avrà la sua incarnazione più convincente), autentico protagonista della saga, il divertentissimo Watto o quel perfetto esempio di dignità nell'umiltà che è la drammatica e bravissima Shmi Skywalker. Una scorpacciata di nostalgia che trova il suo apice proprio durante la corsa degli Sgusci, in cui sembrano tornare le atmosfere scanzonate e un po' ingenue della trilogia originale, e in cui Lucas torna a giocare coi suoi mostriciattoli mostrandoci il caro vecchio Jabba, i predoni Tusken, i Java e una schiera di new entry realizzati adesso in CGI, capeggiata da Sebulba, la cui presenza è stata addirittura incrementata nell'edizione in dvd, che come sappiamo è oramai per Lucas il mezzo migliore per alterare all'infinito le sue opere.
La Minaccia Fantasma introduce nella saga degli elementi fondamentali che si riveleranno importantissimi poi, come ad esempio il concetto stesso di Sith, nemesi del Jedi, che pur facendola da padrone nella vecchia trilogia non veniva mai apertamente nominato, l'artistico pianeta Naboo, e soprattutto Coruscant, il pianeta capitale che si intravedeva nella versione estesa del finale del Ritorno dello Jedi e che qui in questa nuova trilogia diventa il setting predominante.
Si vedono poi finalmente gli Jedi riuniti in consiglio nel tempio, e il Parlamento della Repubblica con tanto di seggi fluttuanti, uno spettacolo assolutamente visionario. Alla mitologia starwarsiana viene poi aggiunto dal veterano John Williams un brano fondamentale che risulterà poi essere uno dei più amati dai fan e che ricorrerà in tutti e tre gli episodi della nuova trilogia, quel Duel of Fates che commenta in modo epico il combattimento finale tra Qui-Gon, Obi-Wan e il misterioso quanto sottoutilizzato Darth Maul. Ricorrono ovviamente anche molti dei vecchi brani, dall'indispensabile Main Theme alla marcia imperiale le cui note si insinuano subdolamente dapprima al termine del discorso che Yoda fa a Obi-Wan, per metterlo in guardia dal nebuloso futuro di Anakin, e poi alla fine dei titoli di coda quando la musica si incupisce e rallenta al punto di far sentire allo spettatore in lontananza l'affannoso respiro di Darth Vader, che incombe sul tragico destino del piccolo Anakin.