[Lucasfilm] Star Wars - Episodio IV: Una Nuova Speranza
Inviato: martedì 18 marzo 2008, 13:12
Il film che ha cambiato la storia del cinema di fantascienza, e l'ha fatto senza voler imporre chissà quale nuovo stile, ma sfruttando stilemi e e stereotipi già ben radicati nei film d'avventura del periodo. Eppure nel far questo ha saputo divertire e interessare quanto basta per assicurarsi una serie di sequel e l'inizio di quel che si definisce Expanded Universe, un estensione del prodotto nata dal merchandising, che tuttavia l'ha reso vivo e indipendente. Perchè in fin dei conti è questo uno dei maggiori punti di forza di Star Wars, il sapere che ogni minima comparsa ha la sua storia dietro, stabilita dalla Lucasfilm, non certo necessaria ma interessante e indagabile solo attraverso fumetti, libri e videogiochi. L'effetto che ne deriva è quello di una storia vera, di un universo vivo che noi conosciamo solo attraverso alcune finestre spalancatesi quasi casualmente sui sei momenti chiave della storia della galassia. Saperne di più dipende da noi e dall'interesse che tali fatti ci suscitano, perchè è risaputo che Star Wars è un prodotto che offre allo spettatore esattamente quanto lo spettatore gli chiede. Ed è forse questa la chiave del maggior successo tra i fan della vecchia trilogia, assai meno complessa della nuova, ma più genuina e fruibile ad ogni livello. Il piano è ormai stato ordito, Palpatine ha irretito Anakin ed è ormai stata ultimata la Morte Nera che dovrebbe tenere sotto controllo la galassia col terrore; addirittura dopo una ventina d'anni dalla proclamazione dell'Impero, e in un'unica scena, veniamo informati che persino il senato è stato finalmente sciolto e l'Imperatore ha in mano il pieno potere decisionale, delegando ad alcuni governatori (eletti in una scena tagliata di Episodio III) il compito di amministrare i pianeti. Insomma da qui in poi non rivedremo più, se non di striscio e in una scena aggiunta ad hoc nel finale di Episodio VI, la cara vecchia Coruscant, sede degli intrighi politici e di quanto di complesso poteva trovarsi in Star Wars. E' tempo di eroismo, di humor e di una cospiscua dose di ingenuità narrativa il cui portabandiera è il giovane Luke Skywaker, protagonista di questa seconda parte di saga. Per quanto riguarda lo humor, se escludiamo i droidi che continuano ad inscenare siparietti comici di dubbia utilità (ma tanto tanto cari a noi nostalgici), si direbbe proprio che il tutto sia passato in mano al contrabbandiere corelliano Han Solo, che con carisma e beffarda autoironia fornisce a questi episodi quell'elemento chiave tanto caro ai fan, che purtroppo mancherà (o come vorrebbe George Lucas "mancAVA") nella nuova trilogia. Il lungometraggio è diviso in tre tronconi abbastanza netti, che seguono Luke prima nella sua patria Tatooine, dove perde gli zii e viene "arruolato" da Obi-Wan, poi a bordo della Morte Nera dove salva Leila e infine su Yavin 4, all'antico tempio Sith, sede della battaglia tra Anakin e Asajj, ora base ribelle dove viene architettato il piano di distruzione della Morte Nera. Saranno proprio i fatti che concludono questo episodio ad essere così determinanti per la galassia da far coincidere l'anno zero del calendario galattico proprio con quella che viene chiamata la battaglia di Yavin.
La storia alla base del film viene spesso raccontata da Lucas in modo da far credere che l'intera saga fosse già pronta e che si sia scelto di partire da questo episodio perchè maggiormente esportabile presso il grande pubblico: quel che è certo è che Una Nuova Speranza tiene un po' il piede in due scarpe, possedendo una sua propria autoconclusività, che ovviamente non preclude la strada del sequel o del prequel. Quel che è certo è che Lucas ha dedicato la propria vita all'espiazione di questo suo presunto peccato originale, l'esser partito in medias res, cercando, spesso vanamente, di chiudere il cerchio senza far notare troppo lo sbalzo stilistico tra le due trilogie. L'invecchiamento di alcune strutture viste in La Vendetta dei Sith e i continui rimaneggiamenti modernizzanti a cui invece sono stati sottoposti gli Episodi IV-V-VI, con grande sdegno dei puristi, la dicono lunga sulle intenzioni narrative di Lucas. Tra i rimaneggiamenti il più discreto ma allo stesso tempo il più ingombrante è il cambio di titolo che si è progressivamente arricchito acquistando il numero di episodio e il sottotitolo solo in un secondo tempo, e arrivando in italiano a perdere, riedizione dopo riedizione, in toto il suo titolo originale Guerre Stellari, rimpiazzato dal più cool Star Wars - Episodio IV: Una Nuova Speranza. Altri rimaneggiamenti evidenti sono stati fatti aggiungendo rettili e dinosauri in CGI a Mos Eisley laddove in origine c'erano pupazzi, reintegrando la scena in cui Han Solo fronteggia Jabba, e migliorando notevolmente navicelle e esplosioni durante la battaglia di Yavin. Alcuni cambiamenti più degli altri hanno suscitato una carrettata di polemiche, come ad esempio la questione Greedo a cui Han nella versione originale sparava per primo, fatto invalidato nella riedizione del 1997, dove era Greedo a farlo. L'apice del grottesco si è raggiunto con la riedizione in dvd, dove George ha cercato goffamente di mettere d'accordo tutti rimaneggiando le cose in modo da far sparare i due contemporaneamente. Ma al di là di questi fatterelli si può dire che questo tipo di operazioni in fin dei conti abbiano reso più omogenea la Saga, i cui episodi visti nel giusto ordine hanno quel qualcosa in più che rende assai più significativa, l'altrimenti assai semplice trama. Lo stesso fronteggiarsi tra Darth Vader e Obi-Wan, dopo il duello su Moustafar assume una luce del tutto diversa, per non parlare poi della fusione di Obi-Wan con la Forza e del suo ritorno come fantasma nei capitoli successivi, abilità che è stata giustificata con gli allenamenti post mortem di Qui-Gon-Jinn avvenuti nei vent'anni trascorsi tra gli Episodi III e IV.
Una nota infine la meritano le musiche di John Williams, molti dei temi ormai celebri trovano qui la loro prima apparizione nella saga. E' il caso del Main Theme, quello di Leia e quello degli Skywalker, esilarante invece il jazz nella Cantina Mos Eisley, nella divertentissima scena dei pupazzoni, rimasta un unicum nella saga. Assente giustificata invece è la Marcia Imperiale che debutterà solo nel prossimo capitolo, quando inizierà sia pur soltanto in ologramma a far capolino Palpatine e la storia inizerà a mostrare un certo spessore che andrà al di là di battutacce esilaranti quali "Una cosa è certa! Diventeremo tutti magrissimi!".