[Lucasfilm] Star Wars - Episodio VI: Il Ritorno dello Jedi
Inviato: giovedì 20 marzo 2008, 14:52
Ancora una volta è un atto di pietà estremo quello che al termine di una Saga dona il trionfo ai buoni. Questo perchè il male per sua stessa natura non riesce a vedere il bene nelle persone e l'unica cosa che non può prevedere e che fin troppo spesso gli scombina i piani è proprio il sacrificio e la rinuncia di sé e della lotta. Era accaduto con Sauron, accadrà con [spoiler]Voldemort[/spoiler] e accade qui con Palpatine, l'uomo che aveva mosso a mo' di pedina ogni singolo personaggio visto nei sei episodi che compongono la Saga ma che sul finale non riesce a ripetere il colpaccio di Episodio III. Se ventiquattro anni prima era riuscito ad accaparrarsi un nuovo potente allievo, facendogli sacrificare quello vecchio, la stessa cosa non riesce qua, grazie alla rinuncia di Luke ad uccidere il padre, atto che scatenerà in lui quel moto di pietas che provocherà il ritorno dello Jedi del titolo e il definitivo compimento della profezia. Insomma, tematiche forti che traggono un enorme beneficio dalla visione ordinata degli episodi dall''primo al sesto. E' in questo episodio infatti che la continuity lucasiana esplode definitivamente, anticipando temi ed elementi che nella nuova trilogia saranno finalmente mostrati. E le scene in cui gli antichi fatti vengono rievocati sono molteplici, dalla breve tappa di Luke a Dagobah dove avrà modo di parlare con Yoda e lo spettro di Obi-Wan, al momento su Endor in cui rivela a Leia di essere suo fratello, e in cui si rievoca il sorriso triste di Amidala al momento del parto. Per non parlare del comportamento di Palpatine, che benchè esplicitamente non rievochi granché, è perfettamente riconducibile al modus operandi visto nella Nuova Trilogia e con un po' di sana dietrologia, che è sempre opportuna quando si parla di Star Wars, si ammanta di fior fior di significati.
Insomma, Capolavoro? Ehr, se non fosse per gli Ewoks, sì. Il guaio è che ci sono e in lungo e in largo. Dopo un inizio in cui rivediamo il caro vecchio pianeta Tatooine nella mitica scena del salvataggio di Han Solo dalle grinfie di Jabba, e la breve parentesi su Dagobah per tirare il fiato, il film entra nel vivo proprio con la missione su Endor, dove bisognerà distruggere il generatore per permettere ad una flotta guidata da Lando di distruggere la seconda Morte Nera. Il punto è che per la maggior parte del tempo a farla da padrone sullo schermo sono proprio gli abitanti di Endor, gli orsacchiotti Ewok. Inseriti da Lucas per simboleggiare la forza primordiale e primitiva della semplicità contro la futile contorsione dell'Impero (ma i maligni dicono siano stati inseriti ad hoc per questioni di merchandising), questi orsacchiotti dal musetto alquanto bruttino sono protagonisti di un buon numero di scene di battaglia e pure quella sterotipatissima in cui scambiano C-3PO per una divinità, cliché davvero pessimo e abusato. E la cosa paradossale è che pare abbiano avuto un tale successo da giustificare una serie tv animata di 26 episodi e ben due lungometraggi live action girati per la televisione e sceneggiati dallo stesso Lucas.
Anche stavolta Lucas non è certo stato fermo e ha apportato al film numerose modifiche, nel 97 per migliorarlo e poi nel 2004 per integrarlo meglio alla nuova trilogia. La maggior parte dei cambiamenti si hanno nella sequenza di Jabba, galleria di mitici pupazzi come l'osannato elefantino blu alle tastiere di nome Max Rebo: la sequenza musicale è stata infatti arricchita sostituendo il pupazzo cantante col suo corrispettivo in CGI e aggiungendo una seconda voce con le fattezze di un gigantesco insettone, il pozzo di Sarlacc è stato arricchito da un becco e dei tentacoli, e solo nell'edizione 2004 è scomparsa quella fastidiosa linea nera che appesantiva i contorni del Rancor. Ma il cambiamento più massiccio si ha nella sequenza finale, completamente rivoluzionata già nell'edizione '97 quando è scomparso lo sciocco motivetto trionfale degli Ewoks, per venir rimpiazzato da un tema assai più appropriato composto dallo stesso Williams che descrive alla perfezione il senso di pace dato dalla fine della guerra. Questo nuovo brano è stato composto anche per allungare la sequenza e permettere una lunga carrellata che vede Bespin, Tatooine e per la primissima volta anche Coruscant, festeggiare la morte dell'Imperatore. Nel 2004 si è infine aggiunto anche Naboo, cambiamento assai gradito, e il giovane Hayden Christensen al posto del caro vecchio Sebastian Shaw nel terzetto di fantasmi che saluta sereno Luke alla fine, un modo per Lucas di rendere più omogenea la Saga e ovviamente per attirarsi le ire dei fan più puristi che non hanno visto di buon occhio un tale taroccamento.La Saga si conclude così, lasciando lo spettatore tanto appagato da far ritenere inopportuno a Lucas il volerla proseguire con gli episodi VII-VIII-IX, originariamente previsti, col rischio di ridimensionare il ruolo di Anakin, figura sulla quale si basa l'intero The Star Wars di George Lucas.