[Lucasfilm] Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo

Amigos! Mi es tanto feliz di essere aqui por presentarve esta bombad cartella piena di big epopee e multo divertimiento per tutti! Yippiee!
  • Il trailer in italiano:



    E la la locandina italiana del film.
  • Nei giorni scorsi è stato rilasciato un secondo trailer. E praticamente identico al primo, tranne per alcuni particolari interessanti. A voi scoprire quali:

    Trailer 2:


    Inoltre, è stata pubblicata la sinossi ufficiale. Di seguito il testo tradotto dall'ottimo sito http://www.indyjones.it:

    La nuova avventura di Indiana Jones comincia nel deserto del Southwest nel 1957, in piena guerra fredda. Indy e la sua spalla Mac (Ray Winstone) sono appena sfuggiti per un pelo ad un perfido agente sovietico in un lontano aereoporto.

    Il Dr. Jones fa così ritorno a casa, al Marshall College - solo per scoprire che le cose vanno di male in peggio. Il suo caro amico nonchè preside del college (Jim Broadbent) spiega ad Indy che le sue recenti azioni lo hanno reso un elemento sospetto, e il governo ha fatto pressioni sull'università affinchè lo licenziasse. Mentre sta per lasciare la città, Indiana incontra il giovane ribelle Mutt (Shia LeBouf), che porta con sè sia del rancore che una proposta per l'avventuroso archeologo: se questi aiuterà Mutt in una missione con profondi risvolti personali, Indy potrebbe portare a termine una delle più importanti scoperte archeologiche della storia - il Teschio di Cristallo di Akator, un manufatto leggendario oggetto di venerazione e paura.

    Ma quando Indy e Mutt partono per le più remote lande del Perù - terre di antiche tombe, esploratori dimenticati e una vociferata città d'oro (e questo dovrebbe metter fine a tutte le speculazioni su Atlantide, NdPier) - si rendono conto che non sono soli nella ricerca. Anche gli agenti sovietici sono sulle tracce del Teschio di Cristallo. Il loro capo è la glaciale, incredibilmente bella Irina Spalko (Cate Blanchett), la cui unità militare d'elite sta setacciando il mondo per scovare il misterioso Teschio di Cristallo, al fine di aiutare i Sovietici a dominare il mondo...a patto che riescano a scoprire i segreti del manufatto.

    Indy e Mutt devono così trovare un modo per evadere dagli spietati Sovietici, seguire piste misteriose, lottare con nemici e amici dalle discutibili motivazioni, e, soprattutto, evitare che la potenza del Teschio di Cristallo finisca nelle mani sbagliate.
  • Ah, già, non l'avevo linkato.
    Se vi interessa, sul sito ufficiale sono presenti anche numerosi spot tv, nei quali ci sono frammenti (di pochi secondi, ma comunque interessanti) che non ci sono nei trailer cinematografici.


    Intanto ho scoperto che qui a Bologna ci sarà l'anteprima allo scoccare della mezzanotte del 23, alla quale ovviamente andrò con giubbotto di pelle marrone e frusta; informatevi, credo iniziative simili saranno fatte anche nelle altre principali città italiane.
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  • DeborohWalker ha scritto:alla quale ovviamente andrò con giubbotto di pelle marrone e frusta
    Sei mitico!
  • Ancora dobbiamo goderci Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo, ma le speculazioni sul futuro della saga di Indiana Jones già si stanno facendo strada in rete.
    Galeotte furono le dichiarazioni di George Lucas a Foxnews:
    "Ancora non ne ho parlato a Steven e Harrison, ma ho un'idea su come far diventare Mutt (Shia Lebouf) il personaggio principale, ed utilizzare Indiana Jones alla stessa maniera di suo padre Sean Connery ne Indiana Jones e l'Ultima Crociata. In fondo, Harrison non è così vecchio: ha 65 anni e in quest'ultimo film non si è tirato indietro in nessuna situazione. La vecchia alchimia regge ancora, non sembra così anziano: anzi, se volete la mia opinione, appare migliore di quanto non fosse vent'anni fa!"

    MTV si è subito fiondata alla ricerca di repliche da parte dei due diretti interessati, in particolare domandando a Ford cosa ne pensasse di vedere Indiana Jones ridotto al ruolo di spalla:
    "Non ho certo intenzione di dare una risposta offensiva a questa possibilità. Lavoro per loro (Lucas e Spielberg), e ne sono lieto. Finchè non mi diranno diversamente, continuerò ad essere Indiana Jones."
    Aggiunge Lebouf: "So che Harrison adorerebbe tornare nei panni di Indiana Jones. Sono sicuro che anche ad 80 anni sarà in forma smagliante. Se vedremo sullo schermo un Indy ottantenne? Mai dire mai. Mutt è un duro, ma non credo che uno spin-off con lui protagonista possa ottenere il successo della saga di Indiana Jones...certo, se il pubblico accoglierà bene il personaggio, non credo la saga si fermerà qui. Tengo le dita incrociate!"

    Intanto sul sito ufficiale di Indiana Jones sono comparsi 5 nuovi spot tv, alcuni dei quali contengono fotogrammi che fanno intuire nuove sequenze d'azione nel film decisamente esaltanti.
    "The Wait is Over".

    E io non riesco a smettere di accarezzare il biglietto con la prenotazione per giovedì notte, sala grande del multisala, fila centrale, posto centrale.
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  • Io andrò venerdì alle 20... fila 14, posto 13. Non vedo l'ora :D
  • Uhm. Pollice su. Non del tutto, ma su. Diciamo a 75 gradi.
    Facciamo che ci dormo su e domani ne straparlo.
    Se non volete spoiler, non ficcate più il naso qui, perchè io avrò necessità di sfogarmi.
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  • Immagine Immagine
    Sono passati 19 anni. Dato che Rocky Balboa in versione invecchiata non ha sfigurato e non ha scontentato i fan, anche Indiana Jones ci riprova tornando sullo schermo con la sua quarta avventura; il film si è decisamente fatto desiderare, mentre Spielberg e Lucas continuavano a ripetere che Indy sarebbe tornato solo se fosse comparsa una sceneggiatura degna di lui.
    Decine di autori si sono cimentati proponendo una sceneggiatura per il film, tra i quali M. Night Shyamalan e Tom Stoppard, ma a spuntarla è stato David Koepp, scrittore di numerosi titoli di successo come i primi 2 Jurassic Park, la Guerra dei Mondi, Mission Impossible, Men in Black e Spider-Man.
    Il punto di partenza per la stesura del film è stato "sono passati 20 anni". Inutile negarlo, inutile truccare Harrison Ford da ragazzino e fare come se niente fosse; ecco quindi un personaggio epico che dovrà fare i conti con l'età, accettandone i limiti (ma non troppo) e attraversando tutte le conseguenze caratteriali del caso. Di conseguenza viene l'epoca: non più gli anni '30, ma gli anni '50: via quindi i nazisti e diamo il benvenuto ai Russi della Guerra Fredda. Anche lo stile di narrazione cambia, passando dai serial d'avventura degli anni '30, ai B-Movie anni '50; questo non è un cambiamento da poco perchè il film risulta un ambiguo incrocio tra questo genere e lo stile avventuroso che comunque Indiana Jones incarna.
    Durante tutte le riprese Spielberg continuò a ripetere in tutte le interviste una sola cosa: "gireremo questo film alla vecchia maniera, come se fosse stato girato tre anni dopo l'Ultima Crociata, per lo più con effetti speciali realizzabili sul luogo".
    ...e io sono Topolino (cit.)
    Quasi il 30% del film contiene effetti digitali realizzati al computer: scimmie, formiche giganti, scorpioni, funghi nucleari, magazzini pieni di casse, antiche città e paesaggi tropicali. Già, perchè stavolta Spielberg ha deciso di girare tutto negli Stati Uniti, per non alzare il sedere e allontanarsi troppo dalla sua famiglia, puffunghè puffunghè. E così ci ritroviamo con scene vissute davanti a un gigantesco mascherino, che paiono uscite direttamente da Sky Captain and the World of Tomorrow.
    E lo stesso si può dire per HarrisonFord-giro-tutti-gli-stunt-da-me, peccato che le scene in cui Indy salta e zompetta, e stranamente non si vede in faccia, sono un bel po'.

    Il tono adottato dal film è differente; dato che il buon vecchio Harrison Ford è tutto rugoso (in certe inquadrature la pelle cadente farà deprimere i fan più radicali ;_; ) la carta vincente è il non prendersi sul serio, o almeno, non troppo. Questo avviene dalla prima inquadratura, dove il classico logo Paramount si trasforma in un cumulo di una talpa/marmotta, sminuendo da subito quello che si vedeva negli altri film, dove si cominciava da subito con un inquadratura "epica", mentre qui Spielberg mette dal principio le carte in tavola, come a far capire che ha abbassato il tiro. Il confine fra ridicolizzazione divertente o meno è piuttosto sottile: la ripresa della paura dei serpenti di Indy è a mio parere il momento migliore del film, mentre la dissacrazione della statua di Marcus Brody l'ho trovata quasi di cattivo gusto.
    Per bilanciare questa leggerezza di fondo però ci sono alcuni momenti veramente esagerati; un momento epico di stile può facilmente sfociare nella tamarrata, e purtroppo questo accade più volte. Mi viene in mente quando Mutt gioca a fare Tarzan tra le liane; lo so, Indy fa lo stesso con la frusta, ma è tutta questione di crederci o meno. La scena delle liane non mi ha convinto. La tamarragine è in agguato anche nella scivolata con la moto in biblioteca (che però regala un simpatico momento professore-studenti), o nel soldato russo che viene trascinato vivo nella tana delle formiche giganti. Ma soprattutto... Indy sopravvive alla BOMBA ATOMICA, chiudendosi dentro un frigorifero. No, cioè, la bomba atomica! Roba che neanche MacGyver e Chuck Norris fanno tanto. Mah. E tutto questo solo per avere la sagoma di Indy che si staglia davanti al fungo?
    Discutibile anche il tema di fondo: c'era davvero bisogno degli alieni? Evidentemente Spielberg non ha ancora esorcizzato il rapimento alieno di cui è stato vittima da bambino, se dopo Incontri Ravvicinati e E.T. li ha dovuti infilarli pure nel quarto Indy; questa scelta però ha reso scettici Lucas e Ford, che all'inizio rifiutarono di collaborare con una trama del genere. Alla fine devono avere ceduto, e anche se l'epoca è quella di Roswell quindi poteva anche starci, il tutto viene portato avanti più come in un romanzo di Dan Brown, che in un'avventura stile Indiana Jones. Non è ben chiaro cosa accada alla fine a Irina, la spiegazione della "porta per l'altra dimensione" non cambia nulla rispetto a un altro pianeta, e quando il disco volante prende il volo, non si può fare a meno di mugugnare.

    Sui personaggi c'è molto da dire.
    Indiana Jones, come già detto, non è più il giovincello scattante di una volta. Però, da eroe quale era, ancora non riesce del tutto ad accettare la cosa, con risultati a volte goffi. Il cambiamento maggiore però avviene dentro di lui: nel momento esatto in cui si rende conto di avere un figlio, subito diventa il padre stereotipato e tradizionalisto, arrivando addirittura ad accasarsi con Marion, dopo l'ennesimo tira e molla.
    Il ritorno di Marion, qui in versione rabbonita simile a Mamma Weasley, è gradito anche se pure per lei gli anni sono visibilmente passati; non ha però perso la sua grinta, e vederla ammirare sognante il suo primo amore è una gioia per gli occhi. Peccato che oltre a guidare e a rivelare l'identità di mutt faccia poco, ma i suoi battibecchi con indy nella foresta sono tra i momenti più vicini all'atmosfera della vecchia trilogia.
    Mutt è un il Danny Zucco/Fonzie della situazione, il figo di turno anni '50, laddove Indy incarnava il carisma anni '30; scavezzacollo, arrogante ma in fondo insicuro. Non è la copia di Indy, ha il "tic" del pettine (che mi è parso un po' forzato) e utilizza il fioretto, arma che potrebbe caratterizzarlo quanto fa la frusta per Indiana. Ed ebbene sì, è suo figlio, dopo tutti quei tira e molla prima dell'uscita; divertente la relazione col padre, che improvvisamente vuole vedere studiare dopo avergli insegnato di pensare sempre con la sua testa. E Mutt non accetta Indy come padre, inizialmente, ostacolando il suo legame con Marion, ma alla fine lo accetterà; se nell'Ultima Crociata Indy doveva farsi accettare come figlio, qui deve farlo come padre, e in entrambi i casi è riuscito nella sua missione. E il finale sembra quasi citare il finale del terzo film, quando Henry chiamava Indy "Indiana".
    Su Cate Blanchett nulla da dire, è assolutamente perfetta, nel ruolo di un vilalin che più macchiettisco non potrebbe essere.
    Mac è una buona spalla: il doppio gioco era già stato visto con la dottoressa Elsa Schneider, e c'era il rischio che tutto risultasse ripetitivo, ma così non è stato; nel suo personaggio si riconosce un aspetto delle avventure di quegli anni, dove gli agenti segreti e il doppio gioco erano il pepe delle missioni. Mi ha convinto ad ogni voltafaccia al punto che, quando si vedono i "segnali" lasciati come molliche di pane per Irina, ho ipotizzato che la vera spia potesse essere qualcun'altro, come Marion o Oxley.
    Oxley, che alcune voci di corridoio false ipotizzavano potesse essere il professor Ravenwood redivivo, è un buon personaggio, una sorta di Ben Gunn de L'Isola del Tesoro svampito fino all'ultimo momento; la sua figura però è fin troppo deus ex-machina, dato che lui e il teschio di cristallo che porta in mano risolvono buona parte delle situazioni pericolose: gli enigmi, le porte, le formiche giganti, gli indigeni non devono neanche essere affrontati, al cospetto del teschio.

    Uno dei punti forti del film è la regia: come nei precedenti capitoli della saga, Spielberg riesce a far coesistere l'intrattenimento con una realizzazione d'autore, dove la maggior parte delle inquadrature valorizzano la storia e i personaggi, dimostrando un'amore per il cinema e un'abilità innata nel farlo vivere. Basta guardare l'utilizzo della telecamera in modi non banali, ma soprattutto il perfetto sfruttamento: il momento meglio riuscito da questo punto di vista è la chiacchierata tra Indy e Irina nella tenda da campo, dove i loro volti sono evidenziati dall'ombra ingrandita del viso proiettata sulla tenda. E le chicche per appasionati cinefili, come l'entrata in scena di Mutt in moto, palese citazione de Il Selvaggio, con Marlon Brando.
    Certe scene però risultano vuote, priva dell'intensità che caratterizzava ogni singolo momento dei precedenti film: i primi due minuti sono un'insensata corsa in macchina attorno alle jeep russi, durante i quali non succede assolutamente nulla, ma sembrano messi lì solo per contestualizzare l'epoca della storia, con le note di Elvis in sottofondo; tra l'altro il prologo non è un'avventura slegata dal resto della storia com'era negli altri tre film, ma qui è parte integrante della narrazione, con una costruzione più canonica della struttura della vicenda. La sensazione di "vuoto" si ha però per buona parte del film, dove ogni volta che siamo in una qualche stanza pericolosa o ambientazione particolare si vede in primo piano Indiana Jones, e sullo sfondo Mutt, Marion, Mac e Oxley che si aggirano guardandosi attorno a bocca spalancata, senza fare e dire niente; ora, o la sceneggiatura trova qualcosa da fargli fare/dire, oppure puoi benissimo lasciarli a casa.
    Le scene d'azione sono riuscite: la mega-rissa nel magazzino dell'Arca, l'inseguimento in motocicletta e i trabocchetti dei tempi sono avvincenti, ma non c'è nulla di potente e originale come i carrelli da miniera, il masso rotolante, le tre prove. Ciò che più gli si avvicina è lo scontro tra le jeep, anche se non regge il confronto. Però le singole ambientazioni fanno il loro dovere di affascinanti fondali; elementi archetipici dei film d'avventura, come gli aztechi e le sabbie mobili, finalmente sono vissuti anche da Indy. E Spielberg si sfoga con le popolazioni tribali, dopo averle usate in quel secondo capitolo che lui stesso ha quasi rinnegato.
    Buoni gli effetti sonori, ma la colonna sonora non offre nulla di particolarmente memorabile; a parte l'ormai leggendaria Raider's March non mi sono rimasti impresse altre melodie della pellicola, mentre l'Ultima Crociata aveva musiche molto caratterizzanti anche per Venezia, il castello austriaco, Berlino e il Tempio del Graal. Il doppiaggio italiano mi sembra un po' sottotono, aspetto di sentire il film in lingua originale, dato che la voce di indy e Irina mi sono sembrate un po' forzate, e sono curioso di sentire come sono resi in lingua originale epiteti come "matusa".
    Com'è ovvio che sia, Spielberg non fa mancare le strizzatine d'occhio ai fan della saga, con un cameo dell'Arca dell'Alleanza e un'inquadratura commemorativa di Henry Jones Sr. e Marcus Brody fin troppo melodrammatica. Ma la vera perla è la chiacchierata tra Indy e Mutt su Pancho Villa, che narra gli eventi avvenuti in un episodio della serie televisiva sul giovane Jones! Yuppiiii, la continuity!!!! Ma la vera stilettata sono gli ultimi 30 secondi: dopo tutte le voci di corridoio sul passaggio di consegna tra Ford e LeBeouf, Spielberg gioca con i fan di vecchia data, facendoli trasalire sulla sedia. Io mi sono visto Spielberg che sogghigna malignamente, fino a quando Ford non riafferra ciò che è suo di diritto. Ma in fondo, io non sarei contrario al proseguimento della saga con Mutt: il personaggio è stato ben introdotto, ha i suoi clichè e caratteristiche che lo contraddistinguono, e per tutto il film è uno sbruffoncello pieno di sè, che però ha bisogno di conferme. Insomma, un Indiana Jones in divenire, paragonabile al River Phoenix dell'Ultima Crociata.
    E poi, Spielberg sì è bullato per tanto tempo che il finale dell'Ultima Crociata, con i nostri eroi che si allontanano verso il tramonto era il finale perfetto per le avventure di Indy, e il meglio che riesce a ideare per questo film è un matrimonio? Naaaaah. Vedrei bene una serie di avventure per Mutt, così che la vecchia trilogia potrà essere "la saga di Indy", i film futuri potranno essere "la saga di Mutt", e questo lo consideriamo un capitolo di raccordo.

    Qualche difetto dovuto al cambiamento dei tempi (del cinema, non delle ossa di Indy) c'è. Ma nonostante tutto, Indiana Jones vola ancora con la frusta e i suoi pugni fanno ancora "kapow!". Questo film è riuscito ad entusiasmarmi, nonostante le aspettative altissime, e mi va bene comunque, anche se non è il capitolo migliore della saga.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Premetto che i film di Indiana Jones a me piacciono, ma non sono un fan particolarmente esigente. Anzi, sono pure un po' controcorrente, visto che della trilogia il film che mi diverte di più è proprio Il tempio maledetto...

    Questo nuovo capitolo a me è piaciuto. Mi aspettavo un film d'avventura inverosimile e tutto sommato ben confezionato, e non sono stato affatto deluso.

    Non è assolutamente perfetto, ci mancherebbe: ma non me la sento proprio per niente di infierire.
    (Sarà anche che me lo sono visto gratis, visto che la ragazza della biglietteria, per motivi che ora non riassumo, ha creduto che fossi un membro dell' Agis? :P )

    L'unica cosa che mi è dispiaciuta è stata la colonna sonora, veramente "sprecata" in molte occasioni. Ultimamente John Williams ha qualche "problema" con la fantascienza (vedi quello che ha scritto per Star Wars Episodio III e per La Guerra dei Mondi).
  • Il primissimo fotogramma già strappa un sorriso. E da lì, fino all'intervallo ho guardato, rapita.
    Sono rimasta piacevolmente sopresa da Shia LaBeouf. Non l'avevo mai visto recitare, di faccia non mi piaceva e lo trovavo irritante a pelle. Invece è stato bravo. Bravissimo se pensiamo con chi doveva confrontarsi.
    Le citazioni ai film precedenti ci sono più e meno vistosamente. Basta pensare anche a cosa significhi il nome Mutt [spoiler]["cane bastardino"][/spoiler].
    Indiana Jones è più cauto, più saggio, in virtù degli anni e delle esperienze accumulate nella sua intensa vita.
    I cattivi di turno vanno benone, e anche il doppiaggio italiano, che dal trailer mi era sembrato troppo caricaturale o fuori luogo, è quasi sempre perfetto.

    La storia di base mi è piaciuta abbastanza. Bisogna ricordare che siamo negli anni '50 e quindi il film si adegua all'epoca, come ha sempre fatto. Il personaggio di Mutt è una specie di Fonzie esagitato, ma globalmente promette molto bene... Molto buona l'intesa con Harrison Ford. Ma si può far di meglio :D
    Marion è sublime, leggendo in giro su internet, pare che molti fan non l'abbiano considerata all'altezza, ma a me pare esattamente lo stesso personaggio dei Predatori dell'Arca Perduta. Anche lì non è che spiccasse particolarmente. I suoi sguardi, se sue battute sono decisamente piacevoli. Un po' esagerata una sua trovata [spoiler]il perfetto calcolo precipizio-albero-fiume-frusta[/spoiler], ma stiamo pur sempre parlando di Indiana Jones.

    Gli ultimissimi 5 secondi mi hanno fatto ridere di me stessa, e sono uscita con un sorriso da un orecchio all'altro. E anche domenica, con la seconda visione, non ho potuto fare a meno di sogghignare. [spoiler]La prima volta, mentre Mutt stava per mettere il cappello ero lì che pregavo "no, no, ti prego non farlo!!". Dopo è uscito un sorriso e un sospiro di sollievo. Non tanto perchè vedrei male una nuova saga incentrata su Mutt, quanto perchè NON BASTA questo film a introdurlo. Io vedrei un Indy 5 per il famoso passaggio del testimone.[/spoiler]

    La computer grafica c'è, e si vede. Forse però sembrava più massiccia nel trailer (sto pensando alla scena presente nel trailer che nel film non mi è sembrata così finta [spoiler]parlo del meccanismo dell'obelisco[/spoiler]). D'altro canto il modo di fare film è cambiato, e molto probabilmente utilizzare trucchi "antiquati" avrebbe stonato forse di più. Globalmente, a parte un paio di scene, non l'ho trovata invasiva. [spoiler]Specie perchè poi c'è un sacco di gente che si è lamentata del fatto che il serpente sembrava finto, e altri effetti speciali artigianali del genere[/spoiler]

    Il finale... il tanto odiato finale... Boh. Per me era prevedibile che si andasse a parare là. Mi ci ero "rassgnata". Però non capisco chi l'ha trovato completamente fuori dall'universo di Indiana Jones. Fermiamoci un attimo e pensiamo ai finali degli altri film:

    I predatori dell'arca perduta: Dall'arca escono spiriti o forze occulte che ammazzano e vaporizzano tutti, tranne Indy e Marion che tengono gli occhi chiusi. Sfogata l'ira di Dio (?), l'arca si richiude tranquillamente, bella pronta a essere inscatolata e nascosta nell'area 51...

    Il tempio maledetto: Con un'arcaica formula, Indy fa incendiare le pietre, roventi per il sacerdote-che-estraeva-il-cuore-a-mani-nude, ma acqua fresca per il nostro Indy, che riesce pure a riprenderne una al volo, mentre spenzola su un precipizio, appeso solo per un braccio e una gamba a una corda. Nel villaggio tornano acqua e cibo. (e se per l'acqua posso capire, visto che forse era la miniera che bloccava tutto, il rifiorire istantaneo delle colture mi sembra poco realistico)

    L'Ultima crociata: Il sacro graal attraversa un sigillo inciso nella pietra, scatena un terremoto, distrugge tutto, tutti i cattivi muoiono, e tanti saluti. Indy è umile e si salva.

    Ora...non è che il finale del Regno del teschio di cristallo sia così lontano da questi canoni...[spoiler]e poi come doveva finire? E' dall'inizio che si parla di alieni![/spoiler]

    Per altre cose del film che fanno roteare gli occhi, ricordo sempre che Indy ha: ucciso 3 nazisti con un colpo solo di pistola, ha fatto scoppiare un cannone mettendoci un sassolino dentro, ha trovato un giacimento petrolifero sotto Venezia (e ne è uscito con un foglio di carta velina completamente asciutto!), si è lanciato da un aereo con un gommone (!), atterrando su una montagna, scendendo come su un bob, precipitando da una cascata e arrivando sulla riva di un fiume, senza farsi un graffio... E si potrebbe continuare all'infinito. Ma tenetele a mente queste scene. Ok, mitizzare, ma ricordiamoci cos'è Indiana Jones

    Punti deboli del film:
    -il teschio di cristallo (è orribile XD si vede anche dalle foto che ci sono in giro! Sembra plasticazza riempita di carta stagnola... ).
    -Probabilmente il tema del film, che, benchè rispecchi pienamente gli anni 50, è decisamente meno affascinante di altri misteri molto meno noti. Ma ambientando il film negli anni 50 non era qualcosa che si poteva evitare.
    -Un particolare gesto "tipico" di Mutt. Se la prima volta l'ho trovato esilarante, dopo inizia a stonare parecchio. Almeno a me a fatto questa impressione, ho letto che ad altri invece è piaciuto molto. [spoiler]non mi ha convinto come gesto per scaricare lo stress nel cimitero, o come conclusione dopo il matrimonio[/spoiler]
    -Indy usa poco o niente la frusta! Però ho notato una cosa, nella seconda visione [spoiler]Quando la usa nel magazzino per strappare via l'arma a un russo, ho notato che fa una specie di smorfia di dolore. Poi sbaglia le misure per raggiungere il camioncino e allora ho pensato che potrebbe non usarla più perchè sente di non potersi fidare completamente... però non è abbastanza approfondito questo per me[/spoiler]

    Altro...seriamente non saprei.

    Non è un capolavoro, questo è certo. Però è un film di Indiana Jones senza alcun dubbio. E un più che divertente film di avventura.

    Ora ci sono un paio di cose che non mi sono state chiare. Le metto tutte in spoiler.
    [spoiler]1) Quando sono sul camioncino nella Jungla, Mutt lancia il coltellino a Indy. Si sente lo scatto di apertura e fanno una faccia come se l'avesse perso o si fosse ferito. Dopodichè la scena continua come se niente fosse. Che è successo?
    2) Perchè mai alla fine a Mac va bene morire, quando sarebbero bastati due passi per salvarsi?
    3) Ho notato l'assenza di diverse scene tagliate. Una è quando appare Mutt. Il treno di Indy è già partito, ci sono anche i due agenti del kgb sopra, ma la scena si sposta tranquillamente al bar, come se fosse una cosa normale fermare un treno e scendere. Un'altra è nell'inseguimento della jungla. Da poco prima della scena delle formiche, Marion scompare, e la ritroviamo solo alla fine della sequenza. Ok, che era rimasta sola a inseguire tutti, ma un'inquadratura potevano sprecarla per lei! Io mi sono chiesta "ma dov'è finita?!"
    4) Io capisco che Indy è più saggio e maturo, molto meno playboy (anche se ho sogghignato quando nella tenda Irina posa le mani sulle sue cosce), però cavolo, non prende mai l'iniziativa con Marion! Anche al matrimonio, sì, vabbè, sorriso sul viso, ma fa tutto lei! E' un po' triste secondo me.[/spoiler]

    Che dite?
  • Ilaria ha scritto: [spoiler]La prima volta, mentre Mutt stava per mettere il cappello ero lì che pregavo "no, no, ti prego non farlo!!". Dopo è uscito un sorriso e un sospiro di sollievo.[/spoiler]
    Io invece ho pensato "nahhhh, quello che temevamo... però dai, in fondo in fondo lo accetto". Dopo 3 secondi ho fatto una risata e ho tirato un sospiro di sollievo, pensando alla malignità di Spielberg e a quanta goduria deve aver provato nel prendere in giro i nerd! Però il fatto che in quei 3 secondi io abbia accettato la cosa, nonostante qualche settimana prima era il mio incubo più grande, mi ha fatto capire che in fondo in fondo a Mutt un po' ci voglio bene ù_ù
    Ilaria ha scritto: [spoiler]Specie perchè poi c'è un sacco di gente che si è lamentata del fatto che il serpente sembrava finto, e altri effetti speciali artigianali del genere[/spoiler]
    Quello non l'ho neanche notato, era fatto in CG? A me era parso l'unico animale vero di tutto il film, alla seconda visione controllerò.
    Ilaria ha scritto:Il finale... il tanto odiato finale... Boh. Per me era prevedibile che si andasse a parare là. Mi ci ero "rassgnata". Però non capisco chi l'ha trovato completamente fuori dall'universo di Indiana Jones. Fermiamoci un attimo e pensiamo ai finali degli altri film:
    Quello che mi ha stranito del finale, non è il cosa, ma il come. Uno può farmi anche un intero film sulla ricerca delle mutande di nonna Abelarda, se riesce a rendere il tutto credibile e affascinante. Il problema è che qui questo non avviene e per un semplice meccanismo cinematografico: Spielberg mostra troppo. Nei precedenti film non si "vedeva" granchè, il fascino della scena finale dei Predatori è che ciò che esce dall'Arca dell'Alleanza non è ben chiaro.
    E' la differenza tra un vedo/non vedo e una foto di nudo, con Indy 4 a mio parere ha fatto una foto di una donna nuda e con le gambe aperte.
    Forse se Spielberg avesse girato oggi L'Ultima Crociata, il finale prevederebbe la comparsa di Gesù Cristo in persona che da' una pacca sulla spalla a Indy, non so se mi piacerebbe.
    Ilaria ha scritto:Per altre cose del film che fanno roteare gli occhi, ricordo sempre che Indy ha: [...] Ma tenetele a mente queste scene. Ok, mitizzare, ma ricordiamoci cos'è Indiana Jones
    So benissimo chi è Indiana Jones, ma è tutta questione di sospensione dell'incredulità. In questo film in certi punti non sono riuscito a sospenderla.
    Chiariamoci, è un interruttore che si attiva a diversi livelli su soggetti diversi. Per intenderci, io nella saga di Guerre Stellari ho creduto a qualunque cosa, ma quando in Episodio 2 ho visto Anakin che si lanciava dalla macchina in volo, riuscendo a calcolare il tragitto di tutte le macchine sotto le sue e saltando giù in modo da evitarle tutte, lì non sono riuscito a non pensare "è esagerato". Lo so, in altri momenti c'è gente che vola, legge nel pensiero e sposta interi pianeti con un movimento della mano, ma quella scena in particolare l'ho trovata "troppo".
    Evidentemente è successo anche in questo film in qualche momento, non condanna certo il film all'oblio eterno, è solo qualche punto in meno.
    Ilaria ha scritto:-Probabilmente il tema del film, che, benchè rispecchi pienamente gli anni 50, è decisamente meno affascinante di altri misteri molto meno noti. Ma ambientando il film negli anni 50 non era qualcosa che si poteva evitare.
    Bè, alla fine in una buona parte del film salta fuori Eldorado, secondo me poteva benissimo essere quello il tema, mi ha anche sorpreso il fatto che quel nome in particolare non sia sgusciato fuori da anticipazioni varie e spoiler, a differenza di molti altri punti del film.
    Ilaria ha scritto:-Indy usa poco o niente la frusta!
    Se è per questo non usa nemmeno la pistola per uccidere qualcuno, mentre in passato non aveva fatto complimenti a riguardo.
    Ilaria ha scritto:[spoiler][spoiler]1) Quando sono sul camioncino nella Jungla, Mutt lancia il coltellino a Indy. Si sente lo scatto di apertura e fanno una faccia come se l'avesse perso o si fosse ferito. Dopodichè la scena continua come se niente fosse. Che è successo?.[/spoiler]
    Sinceramente anche a me non è parsa una scena chiarissima, io l'ho interpretata come una gag nella quale il coltellino si è conficcato nella schiena di Indy, per far capire che non è più abile come in passato... Boh, spero che la seconda visione e la lettura del romanzo mi chiariranno anche questa idea.
    Ilaria ha scritto:[spoiler]2) Perchè mai alla fine a Mac va bene morire, quando sarebbero bastati due passi per salvarsi[/spoiler]
    Perchè il sacrificio e la redenzione fa figo. Peccato che fino a pochi secondi prima stava gonfiandosi le tasche d'oro, e il tutto risulta un po' incoerente. E poi mah, quella scena mi ha tanto ricordato Elsa in Indy3, perchè riproporre qualcosa già visto?
    Ilaria ha scritto:[spoiler]3) Ho notato l'assenza di diverse scene tagliate. Una è quando appare Mutt. Il treno di Indy è già partito, ci sono anche i due agenti del kgb sopra, ma la scena si sposta tranquillamente al bar, come se fosse una cosa normale fermare un treno e scendere. Un'altra è nell'inseguimento della jungla. Da poco prima della scena delle formiche, Marion scompare, e la ritroviamo solo alla fine della sequenza. Ok, che era rimasta sola a inseguire tutti, ma un'inquadratura potevano sprecarla per lei! Io mi sono chiesta "ma dov'è finita?!".[/spoiler]
    Sulla prima è probabile che qualcosa sia effettivamente stato tagliato e lo rivedremo nel DVD, buona intuizione. Per la seconda, credo che Marion "scompaia" per creare un maggiore effetto sorpresa quando spunta fuori scarrozzando tutti con la jeep.
    Ilaria ha scritto:[spoiler]4) Io capisco che Indy è più saggio e maturo, molto meno playboy (anche se ho sogghignato quando nella tenda Irina posa le mani sulle sue cosce), però cavolo, non prende mai l'iniziativa con Marion! Anche al matrimonio, sì, vabbè, sorriso sul viso, ma fa tutto lei! E' un po' triste secondo me.[/spoiler]
    Sarà più maturo, ma rimane sempre il burbero di una volta! Ha chiaramente difficoltà ad esprimere i suoi sentimenti, quella è una caratteristica del suo personaggio: con le donne amate, con il padre, con il figlio... Qualche momentino ogni tanto spunta in superficie, ma non troppo, altrimenti non è più Indy.
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  • L'ho visto anche io; al termine della "maratona" cinematografica dei primi tre Indiana (caso -a quanto so- unico in Italia) dipanatasi in altrettante serate qui a Como.
    Che dire? Per me, ci sta tutto. Certo non è assolutamente il migliore della serie (anzi forse in fin dei conti è il più debole) ma questo era in qualche modo inevitabile.
    Occorreva concludere (??) tutto e per di più a vent'anni di distanza.
    Forse son proprio questi vent'anni a far la differenza cancellando tutte quelle peculiarità irresistibili del cinema anni '80 che il seppur bravissimo Steven Spielberg non è riuscito a riproporre.
    Riguardo alla questione cg ecc. e più in generale l'operazione di "modernariato" credo sia stato inevitabile ciò che è stato fatto; la cura adoperata da Spielberg nel muoversi in un campo così arduo mi è parsa comunque molto soddisfacente.
    Insomma non è per nulla un quarto episodio "tirato via": anzi sulla carta funziona che è una meraviglia; poi sullo schermo qualche scena d'azione appare un po' "stonata" ma devo ammettere che, abbandonando le ingombranti vesti di "cinefilo", mi sono molto divertito e mai annoiato per tutti i 120'.
    Senza dimenticare una serie di irresistibili lampi di genio che costellano il film come gemme: su tutti di sicuro[spoiler]Indy che si chiude nel frigorifero per scampare alla bomba atomica.[/spoiler]
  • Non stiamo a fare troppo i criticoni. Ci hanno dato un Indy nuovo, che è Indy vent'anni dopo, poche storie. Non c'è difetto non ascrivibile anche ai primi film, ed è proprio questo il bello.
    Detto questo posso solo ringraziare Lucas che tra Jedi, Sith ed archeologi, tra merchandising, expanded universe, tra retcon e John Williams mi dà da decenni i mezzi per giocare a fare il nerd esaltato. Quello appagato e soddisfatto di abbeverarsi alla loro fonte, senza il timore di esser preso in giro. Quello contento di stare al gioco.
    E domani vado a vederlo per la terza volta.
    Che la frusta sia con me.
  • Grrodon ha scritto:Non stiamo a fare troppo i criticoni.
    Da che pulpito :P
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  • Visto anch'io, venerdì 23, proiezione delle 20:00, in digitale.
    Ad alcuni giorni di distanza ho avuto modo di riflettere su quanto visto, di far sedimentare le emozioni, di leggere i commenti degli altri sollazzieri e qualche altro commento sul web. E si, il film mi è piaciuto. E anzi, a distanza di qualche giorno ho rivalutato positivamente alcune cose che sul momento mi lasciarono dubbioso.

    Nonostante si sia entrati in sala alle 20:10 consci della presenza della pubblcità pre-proiezione, l'attesa sembrava interminabile. Poi finalmente, si riaccendono le luci per poi rispegnersi e sullo schermo compaiono prima il logo della Lucasfilm e poi quello Paramount. Che emozione, finalmente posso vedere Indy al cinema!
    S'inizia, ed ecco che la montagna Paramount diventa un cumulo di terra dal quale sbuca un cane delle prateria... :P
    L'inizio spiazza, perché ci si aspetta di vedere Indiana nel finale di una sua precedente avventura, come negli altri film. E invece ecco la lunga e bella sequenza dei ragazzi (tra i quali per un attimo ho pensato ci fosse Mutt) che sfidano la colonna di mezzi militari. Nel vedere la scena ho pensato:Sembra "Catch me if you can; in realtà è American Graffiti, e fa parte del consueto gioco di Lucas e Spielberg alla citazione e all'autocitazione.

    Terminata questa scena si entra nel vivo. Innanzitutto una cosa: secondo me anche in questo caso assistiamo ad un inizio "alla James Bond". La storia inizia con la fine di un'altra avventura di Indy, un'avventura andata male visto che nel bel mezzo della ricerca viene rapito.
    Si unisca la scena iniziale, a quella in cui Indy viene scaraventato fuori dal bagagliaio, e vediamo la sua ombra mentre s'infila il cappello e tutto è subito chiarito: siamo negli anni '50, e Henry Jones Junior è ancora Indiana Jones. Chi si aspettava una storia in cui Indy si trovava a dover riprendere in mano frusta e cappello avrà avuto una bella sorpresa: Indy non gli ha mai mollati, anche se alla soglia dei 60 anni. Certo, l'età e il fatto che ci si ritrovi in un'epoca differente hanno le loro conseguenze. E in questo Lucas e Spielberg sono stati bravissimi.

    Prendiamo ad esempio Indy: ok, usa sempre la frusta, non disdegna le scazzottate, corre, salta ed è sempre atletico, ma caratterialmente è cambiato. E' più maturo, più accademico, in certi momenti è più professore che uomo d'azione, come nella spassosa sequenza in cui mentre affonda nelle sabbie mobili si preoccupa più di spiegare cosa esse siano che non di trovare una via d'uscita. Un Indy anche più logorroico, che a me ha dato l'impressione diventare più simile a suo padre (con il quale si capisce che dai tempi de L'Ultima Crociata i rapporti migliorarono in meglio).
    Come avvenuto poi negli altri film, scopriamo qualcosa in più della vita e della personalità di Indy. E quel che scopriamo non è certo il fatto che Indy avesse un figlio, visto che era il segreto di Pulcinella, ma il fatto che fosse stato in procinto di convolare a giuste nozze con Marion. Non so a voi, ma io la cosa non solo non me l'aspettavo ma l'ho anche apprezzata tanto. Ed ecco un nuovo tassello della vita e del carattere di Indy, o meglio dell'Indiana degli anni '30. Che ha avuto paura del matrimonio, fuggendo dalla donna amata.
    C'è poi Mutt. Inserire un figlio di Indy non era cosa facile, eppure gli autori ci sono riusciti in ottimo modo. Il personaggio funziona, non ho avuto dubbi nemmeno per un momento a considerarlo il figlio di Indy. Non avevo mai visto un film di Shia LaBeouf, ma è stato davvero bravo. Forse sarà troppo presto ma può ambire, come il finale lascia intendere, a diventare un giorno l'erede di Indy, magari con fedora, giacca in pelle nera e fioretto!

    Anche l'epoca, come detto, ha le sue conseguenze. E in questo a mio avviso ci sta tutto il fatto di inserire le entità extraterrestri e Roswell. Che detta così sarebbe potuta anche suonare come già visto e banale, ma il tutto poi mixato con le civiltà precolombiane, Eldorado, i conquistadores spagnoli e le Linee di Nazca assume tutta un'altra luce. Il tutto in puro stile Lucas & Spielberg.
    Non ci si è limitati solo a questo, visto dopo la fuga dall'Area 51 e lo scampato pericolo dell'atomica, Indy (difeso solo da un Charles Widmore che fa una comparsata) viene sospettato di simpatie se non di collaborazione con i sovietici. E tutto fila e s'incastra benissimo, visto che in quell'epoca oltre alle notizie su possibili avvistamenti alieni, ai test sull'atomica, alla Guerra Fredda, si era in pieno maccartismo.

    Sugli altri personaggi, Oxly mi è piaciuto molto, ottima caratterizzazione, ottima interpretazione di Jim Broadbent. Lo stesso dicasi per Mac, anche se mi ha spiazzato il suo voltafaccia, l'avrei visto bene come amico/spalla di Indy (con il quale, si capisce che ha vissuto varie avventure), e fino al ritrovamento del secondo segnalatore non avevo sospettato della sua balla ("Cos'è, un triplo gioco?").
    I sovietici come nemici non sono all'altezza dei nazisti che incutevano più timore, ma non importa granchè; quello che importa è che il personaggio di Irina Spalko, la senstiva con caschetto nero e fioretto amica di Stalin, funziona alla grande, e il merito è di una bravissima Cate Blanchett.

    Qualche parola sul Teschio e sul mistero di Eldorado. Ci si poteva appigliare a le tante leggende riguardanti i teschi veri o presunti ritrovati veramente. Invece se n'è creato uno nuovo, attribuendogli poteri magnetici e ben altra origine: la parte dello scheletro di una delle 13 entità che insieme ne formano una sola. Entità venute non per invadere, non per conquistare, ma in veste di studiosi, di ricercatori, di antropologi, di archeologi. E questo spiega anche il perchè il Teschio abbia comunicato solo con Oxly e Indy: non (solo) perchè spinti da buone intenzioni, ma perchè archeologi anch'essi. Il Teschio non parla con tutti, ma parla con chi lo può capire, e forse con chi ha il cuore sgombro da cattivi propositi.
    Insomma, che non si dica che la premiata ditta Lucas & Spielberg non sono stati originali anche questa volta!
    Se qualcuno ha letto la mia recensione del videogame Indiana Jones e la Macchina Infernale, ricorderà che parlai della possibilità che tra il videogame e Il Teschio di Cristallo ci fosse un altro punto in comune oltre i sovietici? Ebbene c'è, ed è proprio l'origine extradimensionale delle entità aliene. Anche se il finale, a ben vedere, ricorda un po' anche quello del mitico Indiana Jones and the Fate of Atlantis.

    Se non si fosse capito, il film mi è piaciuto. Mi è piaciuto molto, e a qualche giorno di distanza dalla visione lo apprezzo ancora di più. Per questo non posso che quotare questo:
    Grrodon ha scritto: [...] posso solo ringraziare Lucas che tra Jedi, Sith ed archeologi, tra merchandising, expanded universe, tra retcon e John Williams mi dà da decenni i mezzi per giocare a fare il nerd esaltato. Quello appagato e soddisfatto di abbeverarsi alla loro fonte, senza il timore di esser preso in giro. Quello contento di stare al gioco.
    Sono d'accordissimo con te Grrodon, quello che hai scritto rispecchia a pieno il mio pensiero. Che la frusta sia con te! Se riuscirò, un'altra visione del film me la godrò anch'io.


    DeborohWalker ha scritto: Durante tutte le riprese Spielberg continuò a ripetere in tutte le interviste una sola cosa: "gireremo questo film alla vecchia maniera, come se fosse stato girato tre anni dopo l'Ultima Crociata, per lo più con effetti speciali realizzabili sul luogo".
    ...e io sono Topolino (cit.)
    Quasi il 30% del film contiene effetti digitali realizzati al computer: scimmie, formiche giganti, scorpioni, funghi nucleari, magazzini pieni di casse, antiche città e paesaggi tropicali. Già, perchè stavolta Spielberg ha deciso di girare tutto negli Stati Uniti, per non alzare il sedere e allontanarsi troppo dalla sua famiglia, puffunghè puffunghè. E così ci ritroviamo con scene vissute davanti a un gigantesco mascherino, che paiono uscite direttamente da Sky Captain and the World of Tomorrow
    Non so se Spielberg abbia girato alla vecchia maniera oppure in digitale, sta di fatto che gli effetti speciali realizzati sono da paura. Come ho detto, ho visto il film in una sala con proiezione digitale, ed è stata un'esperienza fantastica. La IL&M ha raggiunto un nuovo stato dell'arte nella realizzazione degli effetti speciali. A proposito vi consiglio quest'interessante articolo di Punto Informatico.
    DeborohWalker ha scritto: Oxley, che alcune voci di corridoio false ipotizzavano potesse essere il professor Ravenwood redivivo, è un buon personaggio, una sorta di Ben Gunn de L'Isola del Tesoro svampito fino all'ultimo momento
    O di Herman Toothrot di Monkey Island. :P
    Dopo che il tuo post mi aveva rinfrescato la memoria, ormai mi ero fatto una ragione. E invece quel rumor in realtà era un falso spoiler; meno male, visto che, anche se non esplicitamente, ne I Predatori si faceva intendere che Abner Ravenwood fosse morto.
    L'altro cameo del quale lessi tempo fa riguardava Willie Scott, ma anche questo si è rivelato un falso rumor.
    DeborohWalker ha scritto:Il doppiaggio italiano mi sembra un po' sottotono
    Quoto. O meglio, non tutto il doppiaggio, ma proprio la voce di Indy. Se da un altro è apprezzabile il fatto che Michele Gammino abbia un timbro di voce più adatto all'età del personaggio, dall'altro il suo doppiaggio mi è risultato sottotono.
    DeborohWalker ha scritto:Ma la vera perla è la chiacchierata tra Indy e Mutt su Pancho Villa, che narra gli eventi avvenuti in un episodio della serie televisiva sul giovane Jones! Yuppiiii, la continuity!!!!
    Questa non la ricordavo, grande! Mi sono però chiesto se il personaggio di Mac fosse comparso nella serie: quando ha fatto riferimento al doppio-gioco a Berlino ho capito che fosse qualcosa avvenuta quando erano giovani.
    DeborohWalker ha scritto:Ma la vera stilettata sono gli ultimi 30 secondi: dopo tutte le voci di corridoio sul passaggio di consegna tra Ford e LeBeouf, Spielberg gioca con i fan di vecchia data, facendoli trasalire sulla sedia. Io mi sono visto Spielberg che sogghigna malignamente, fino a quando Ford non riafferra ciò che è suo di diritto.
    Una delle migliori scene, senza dubbio. Per dirla come la diresti tu, sono due puttane. Lui e George.
    DeborohWalker ha scritto:Ma in fondo, io non sarei contrario al proseguimento della saga con Mutt: il personaggio è stato ben introdotto, ha i suoi clichè e caratteristiche che lo contraddistinguono, e per tutto il film è uno sbruffoncello pieno di sè, che però ha bisogno di conferme. Insomma, un Indiana Jones in divenire, paragonabile al River Phoenix dell'Ultima Crociata.
    E poi, Spielberg sì è bullato per tanto tempo che il finale dell'Ultima Crociata, con i nostri eroi che si allontanano verso il tramonto era il finale perfetto per le avventure di Indy, e il meglio che riesce a ideare per questo film è un matrimonio? Naaaaah. Vedrei bene una serie di avventure per Mutt, così che la vecchia trilogia potrà essere "la saga di Indy", i film futuri potranno essere "la saga di Mutt", e questo lo consideriamo un capitolo di raccordo.
    Come detto prima, anch'io vedo bene un proseguo della saga con Henry Jones III. Ma io spero in almeno un altro film con il buon vecchio Henry Jones Junior. Dai George, dai Steven, magari tra 4/5 anni potete regalarci una nuova grande avventura.
    E poi vogliamo capire com'è che Indy diventerà guercio, e se è vero che ha anche una figlia o se è Deboroh che ricorda male. :P
    E comunque, Lucas ha già detto di avere un'idea su come far proseguire la saga con Mutt e fare un film che rappresenti una sorta di passaggio. Chissà...
    Ilaria ha scritto: Per altre cose del film che fanno roteare gli occhi, ricordo sempre che Indy ha: [...] si è lanciato da un aereo con un gommone (!), atterrando su una montagna, scendendo come su un bob, precipitando da una cascata e arrivando sulla riva di un fiume, senza farsi un graffio...
    Sai che ti ringrazio? Perchè quando ho letto questo ho pensato alla prima volta che ho visto quella scena, e la trovai esagerata, ma con le visioni successive mi ci sono abituato, e ora la trovo normalissima.
    Alla luce di questo, ho rivalutato la scena del frigorifero utilizzato per ripararsi dall'esplosione atomica, che mi aveva lasciato perplesso. Sarà esagerata, ma questo è Indiana Jones.
    DeborohWalker ha scritto:
    Ilaria ha scritto: [spoiler]Specie perchè poi c'è un sacco di gente che si è lamentata del fatto che il serpente sembrava finto, e altri effetti speciali artigianali del genere[/spoiler]
    Quello non l'ho neanche notato, era fatto in CG? A me era parso l'unico animale vero di tutto il film, alla seconda visione controllerò.
    Boh, non capisco cosa ci sia da lamentarsi. Comunque, successivamente ho ripensato alla scena... e ho pensato che quel serpente (un mangia roditori, giusto?) potrebbe essere una sorta di citazione a Indiana Jones and the Fate of Atlantis...
    Ilaria ha scritto:[spoiler]4) Io capisco che Indy è più saggio e maturo, molto meno playboy (anche se ho sogghignato quando nella tenda Irina posa le mani sulle sue cosce)[/spoiler]
    Ha fatto sorridere anche me! Ma ormai sembra che il buon Indy abbia smesso i panni del seduttore.
  • Tyrrel ha scritto:Quoto. O meglio, non tutto il doppiaggio, ma proprio la voce di Indy.
    Anche la Blanchett, credo che la voce fosse più "superficiale" di quanto potesse essere in originale, era solo macchietta senza lasciar intendere la profondità di certi dialoghi.
    Tyrrel ha scritto:Mi sono però chiesto se il personaggio di Mac fosse comparso nella serie: quando ha fatto riferimento al doppio-gioco a Berlino ho capito che fosse qualcosa avvenuta quando erano giovani.
    Bè, stando al Diario di Indiana Jones, uscito in libreria in concomitanza con questo film, Indy ha conosciuto Mac durante la seconda Guerra Mondiale, quindi dopo l'Ultima Crociata
    Tyrrel ha scritto:E poi vogliamo capire com'è che Indy diventerà guercio, e se è vero che ha anche una figlia o se è Deboroh che ricorda male. :P
    Io mi ricordo bene. Ma ho scoperto che nella riedizione in DVD della serie televisiva, Lucas ha fatto togliere TUTTE le scene con Indy novantenne che racconta le sue avventure. Questo significa che quelle scene non sono più canonizzate, quindi non considerabili in continuity.
    Oltre per il fatto della figlia, Lucas ha effettuato questa scelta per tenersi il campo libero per i prossimi film.
    Il che può significare 2 cose:
    - Lucas ha intenzione di far arrivare Indy a novantanni, in condizioni diverse da quelle in cui lo vedevamo
    - Lucas considera l'ipotesi di dare a Indy una morte, magari epica, in uno dei prossimi film.
    Comunque mi spiace dell'eliminazione di quei prologhi/epiloghi, davano una morale a tutte le storie e non mi dispiacevano affatto.
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  • DeborohWalker ha scritto: Io mi ricordo bene. Ma ho scoperto che nella riedizione in DVD della serie televisiva, Lucas ha fatto togliere TUTTE le scene con Indy novantenne che racconta le sue avventure. Questo significa che quelle scene non sono più canonizzate, quindi non considerabili in continuity.
    Oltre per il fatto della figlia, Lucas ha effettuato questa scelta per tenersi il campo libero per i prossimi film.
    Il che può significare 2 cose:
    - Lucas ha intenzione di far arrivare Indy a novantanni, in condizioni diverse da quelle in cui lo vedevamo
    - Lucas considera l'ipotesi di dare a Indy una morte, magari epica, in uno dei prossimi film.
    Comunque mi spiace dell'eliminazione di quei prologhi/epiloghi, davano una morale a tutte le storie e non mi dispiacevano affatto.
    Non sapevo nulla di quest'epurazione. Miseriaccia, mi spiace. Ok, il fulcro delle storie è il passato di Indy, ma io avevo sempre considerato canonici quei dialoghi del vecchio Jonesy sul suo passato con chiunque gli capitasse a tiro in strada, piuttosto che dal medico o alle poste.
    Indubbiamente Lucas deve aver rivisto qualcosa riguardante la vita di Indy dopo L'Ultima Crociata, e una di queste deve essere proprio la questione della figlia.
  • Ho rivisto il film, e alla seconda visione ho apprezzato il tutto molto di più, molti difetti sono passati in secondo piano; ho addirittura sopportato meglio il frigorifero, anche se le formiche, Shiarzan e il finale continuano a sembrarmi tamarri.
    Ho colto anche qualche particolare in più, come la camionetta russa che passa davanti al'"Atomic Cafè" all'inizio, e qualche scambio di sguardi tra Irina Spalko e Mac che sono sintomo del rapporto che c'è tra i due.

    In fondo sono felice così: la prima volta avevo visto il film col cervello, avendo forse troppe aspettative, mentre guardandolo col cuore, in modo più rilassato, me lo sono goduto decisamente.
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  • DeborohWalker ha scritto: Evidentemente Spielberg non ha ancora esorcizzato il rapimento alieno di cui è stato vittima da bambino, se dopo Incontri Ravvicinati e E.T. li ha dovuti infilarli pure nel quarto Indy; questa scelta però ha reso scettici Lucas e Ford, che all'inizio rifiutarono di collaborare con una trama del genere. Alla fine devono avere ceduto,
    Non sapevo che fosse stato Spielberg ad insistere per inserire gli alieni nella trama. E lo scetticismo iniziale di Lucas potrebbe anche essere in qualche modo legato al rifiuto della sceneggiatura di Darabont. Sceneggiatura che,come ha riportato il sito BadTaste, è saltata fuori i giorni scorsi, e a nulla sono valsi gli sforzi della Paramount per ritirarla (la potete trovare >qui<, >qui< e anche >qui<); il titolo è quello fornito dai primi rumors, Indiana Jones e la città degli Dei.
    Il soggetto è sostanzialmente simile, si parla sempre di alieni e sempre di città perdute del sudamerica. Ci sono sempre Marion, Oxley e la scena del frigorifero. E forse è per questo che Darabont si è infuriato per non essere stato inserito nei credits.
    Ma delle differenze ovviamente ci sono, e secondo alcuni con questa sceneggiatura si sarebbe avuto un film migliore. Giudicate voi, io riporto quanto scritto da BadTaste (ovviamente Spoiler per chi ancora non ha visto il film):

    "Quali sono le differenze tra questo script e quello di Koepp? In realtà, moltissimi elementi sono in comune, anche quelli più criticati (come la scena del frigorifero, ad esempio). E' uno dei motivi per cui Darabont è rimasto molto offeso quando Lucas ha deciso di NON nominarlo nei titoli di coda: molte delle idee originali del film le ha infatti avute lui.

    Lo script è praticamente lo stesso, dal punto di vista della trama: ci si concentra sulla scoperta del Teschio di Cristallo, e c'è anche una città in Peru dove si pensava vivessero gli Dei - tali dei, in realtà, erano alieni dalla cultura avanzatissima.

    Anche Marion Ravenwood è nella storia. Anzi, ha un ruolo ancora più ampio che nel film definitivo. Lei e Indy alla fine si sposano. C'è anche Oxley, e un personaggio doppiogiochista (russo), e c'è un cammeo del Dr. Henry Jones e di Sallah, che aiutano a legare le trame della saga tra loro.

    Chi non c'è assolutamente è il personaggio di Shia LaBeouf, ovvero Mutt. Non si parla di figli di Indiana Jones.

    Ci sono tre sequenze d'azione spettacolari, compreso un inseguimento tra aeroplani. La differenza maggiore con lo script finale è il personaggio di Marion, che non agisce nello sfondo ma è la stessa identica Marion del primo film: la sua storia ha un arco evolutivo molto più credibile.

    Infine, gli alieni sono molto minacciosi, non affascinanti ma terrificanti, e nello script si accenna al fatto che potrebbero essere loro la causa per la quale gli esseri umani credono in Dio da millenni. Ovviamente nel film definitivo sono state fatte scelte molto più soft e meno dark.

    C'è chi dice che questo script sia molto meglio di quello definitivo, e che se Indiana Jones 4 fosse stato adattato partendo da questa trama sarebbe stato un film di gran lunga più bello.

    Non lo sapremo mai...
    "
    Ultima modifica di Tyrrel il lunedì 16 giugno 2008, 12:24, modificato 1 volta in totale.
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