[Lucasfilm] Indiana Jones e i Predatori dell'Arca Perduta
Inviato: domenica 04 maggio 2008, 17:06
1977. Su un'assolata spiaggia hawaiana, George Lucas sta seduto su una sedia sdraio sorseggiando un gin tonic, bullandosi con col suo amico e collega Steven Spielberg dell'incredibile successo planetario riscosso da Una Nuova Speranza. Fantasticando su come sfruttare quelle tonnellate di denaro, i due tornano con la mente ai telefilm d'avventura di quando erano bambini, che tanto li avevano affascinati: perchè non girare un film che ne fosse una sorta di evoluzione, dato che non esistevano prodotti simili per la nuova generazione?
E così, si mettono al lavoro sulla figura del protagonista: dopo aver accantonato l'idea di rappresentarlo come un donnaiolo alcolizzato, si delinea meglio la figura di questo eroe dalla doppia identità, integerrimo professore universitario e al contempo intrepido avventuriero. Alla ricerca dell'attore che lo avrebbe dovuto interpretare, Spielberg propone Harrison Ford; Lucas però ha il timore di venire per sempre abbinato a Ford, con il quale ha già lavorato in American Graffiti e nella trilogia di Guerre Stellari, così ripiega su Tom Selleck. Selleck però aveva appena girato l'episodio pilota di Magnum P.I, che aveva ottenuto ascolti straordinari, e fu costretto dalla produzione a rinunciare al film, per effettuare le riprese della prima stagione del serial; tra l'altro, Magnum P.I. ritardò le sue riprese per colpa di uno sciopero degli sceneggiatori, quindi Tom Selleck sarebbe riuscito a girare ugualmente il film... bella sfiga!
Lucas si vede quindi costretto ad arrendersi all'insistenza di Spielberg, che voleva sfruttare il carisma già palesato in Han Solo, e Harrison Ford sale a bordo del carrozzone; mai scelta fu più fortunata, perchè ad oggi, col quarto film in uscita ed elucubrazioni su un ipotetico futuro, nessuno riesce ad immaginare un Indiana Jones diverso da Ford.
Una volta delineata l'idea di fondo del film, il copione fu scritto in sei mesi da Lawrence Kasdan, reclutato immediatamente da Lucas dopo aver letto il copione che lo sceneggiatore gli aveva scritto per L'Impero Colpisce Ancora. Lucas e Spielberg si mettono così alla ricerca di un finanziatore per il film, inviando il copione a tutte le case di produzione, allegando un contratto con condizioni proibitive che in qualunque altra occasione sarebbero state rifiutate; i due registi sono però diventati tra i soggetti più autorevoli ad Hollywood, e i produttori dichiarano di aver ricevuto il copione più brillante che abbiano mai letto. Il Presidente della Paramount accetta le condizioni, imponendo però una penale enorme nel caso venisse sforato il budget, ma tutto fila liscio: per accorciare i tempi di produzione, Lucas e Spielberg tagliarono una scena in cui Indy avrebbe dovuto rubare delle armi nella base nazista, cancellarono una sequenza ambientata a Shangai, e rinunciarono a fornire il personaggio di Toht di un braccio meccanico con incorporata una mitragliatrice, troppo costoso da realizzare.
I Predatori dell'Arca Perduta esce nelle sale, e diventa un incredibile successo di critica e pubblico, considerato da subito un cult del genere; il film ottiene otto nomination all'Oscar, portandosi a casa ben 4 statuette (Montaggio, Effetti Speciali, Scenografia e Sonoro).
"Il Ritorno della Grande Avventura" cita la locandina, e infatti il film è un vero e proprio omaggio a un tipo di storie rimaste sepolte da molti anni; l'incipt dei primi quindici minuti è una vera e propria avventura a sè stante con un Indiana Jones, accompagnato da un Alfred Molina al suo esordio, alle prese con un idolo protetto da numerosi trabocchetti. L'episodio non c'entra nulla con il resto della storia, come avveniva nei film di 007, o come nei telefilm d'avventura che spesso si aprivano con un riassunto degli eventi della puntata precedente; nella mente degli autori questo prologo poteva considerarsi come il sunto di un ipotetico film precedente. E' uno degli incipit più avvincenti che si siano visti al cinema fino a quel momento, con un ritmo sincopato che si ripeterà solo un paio di altre volte nel corso del film: la ricerca di Marion nel mercato arabo, e il lungo inseguimento dell'arca tra camion, cavalli, e scazzottate. Scene pericolose, per la maggior parte interpretate da Harrison Ford stesso, che dove possibile ha preferito girare lui stesso rinunciando agli stuntman, per mostrare agli spettatori che è il "vero" Indiana Jones a vivere quelle esperienze, imparando anche ad utilizzare la frusta con un'abilità inaspettata, riuscendo a portare sullo schermo la dinamicità dell'arma che volevano restituire gli autori, e che non era più stata utilizzata dai tempi di Zorro; inoltre Indiana Jones è caratterizzato da una forte ironia di fondo, visibile per lo più nelle formidabili espressioni facciali nel bel mezzo delle situazioni più pericolose, e da una rudezza e un sarcasmo già visti in Han Solo, sui quali però qui l'attore ha spinto l'acceleratore. L'apporto di Ford al film non si limita però solo all'interpretazione, ma ha anche collaborato alla costruzione del film, riflettendo con Lucas e Spielberg su come migliorarlo, fin dalla prima lettura del copione; la scena più divertente dei Predatori dell'Arca Perduta, nella quale Indy liquida con un colpo di pistola un arabo armato di sciabola, è stata ideata proprio da Harrison che, in preda a un attacco di dissenteria, non poteva passare molto tempo sul set per imparare la coreografia del duello.
Tra le scene più impressionanti c'è sicuramente quella ambientata nel Tempio delle anime, in una stanza piena di serpenti (Spielberg ne aveva preparati 2000, ma una volta sul set ha deciso di ordinarne altri 4000 perchè non gli sembravano sufficienti); ironia della sorte, i rettili sono l'incubo di Indy, ma Harrison Ford non ne è messo assolutamente a disagio, essendo addirittura abituato a collezionarli in giovinezza. Lo stesso non si può dire per Karen Allen, interprete di Marion, letteralmente terrorizzata dalle bestie al punto che, per via di alcune crisi di panico dell'attrice, l'addestratore di serpenti fu costretto a depilarsi gambe e braccia, indossare il vestito bianco del personaggio, e completare le scene.
A migliorare ulteriormente il film ci pensa un montaggio intelligentissimo, che miscela inquadrature dal forte potere cinematografico, ad accorgimenti che ricordano volutamente i vecchi serial, come la mappa sulla quale si traccia la linea rossa durante i viaggi di Indiana Jones.
Anche la colonna sonora di John Williams è un forte motore del film, soprattutto grazie alla Raiders March,il tema portante del film, che può essere considerato il brano più riuscito tra tutti quelli ideati dal compositore, prolifico collaboratore di Spielberg e Lucas.
A mio parere I Predatori dell'Arca Perduta ha alcune sequenze un po' più lente e "vuote" (dire noiose mi sembra eccessivo), specialmente durante tutta la parte ambientata agli scavi, che non lo rendono imbattibile. Il film (che ha anche generato un prequel e due sequel) ha sicuramente il pregio di aver dato vita a un vero e proprio filone, emulato anche da altri registi e attori che hanno provato a raggiungere gli stessi livelli, come nella serie piuttosto scadente di National Treasure, o nei già più riusciti film su La Mummia.