Film in Alta Velocità
Inviato: venerdì 08 aprile 2011, 11:53
Tutti i futurologi si sono intrippati nel delirio di alta definizione e stereoscopia, mentre la next big thing, a quanto pare, non avrà nulla a che vedere con questo.
Il vero futurologo, quello competente, è il critico americano Roger Ebert, che l'aveva detto a gennaio, scoprendo e promuovendo un precursore datato addirittura 1999.
Il finto futurologo, quello che si crede "il re del mondo" (sic), è James Cameron, che si vanta di essere lui il precursore di questa nuova tecnologia che vuole applicare a Avatar 2, che non uscirà prima di tre anni.
Il futurologo realista, quello che non si perde in chiacchiere e ama il cinema e non i soldi, è il regista Peter Jackson, che la sta GIA' usando per il suo attesissimo Lo Hobbit, in uscita l'anno prossimo.
Stiamo parlando dell'alta velocità. Non è ancora questo il suo nome ufficiale, che ricorda più le Frecce di Trenitalia, ma il concetto è questo: girare film a velocità doppia o tripla, ovvero 48 o 72 fotogrammi al secondo invece dei tradizionali 24. Ricordiamo che ai tempi del muto la velocità di ripresa era a 18 fotogrammi al secondo, quindi evoluzioni in questo aspetto della tecnica cinematografica si sono già avute e non devono stupirci più di tanto. E soprattutto le riprese in alta velocità sono da sempre utilizzate per ottenere l'effetto ralenti (girare scene in alta velocità e poi proiettare a 24 fps significa allungare la loro durata).
Di una cosa i Sollazzeri possono stare certi: i vecchi film non si possono convertire in questo formato, e men che meno quelli d'animazione (che già sono ripresi a 12 fotogrammi al secondo, duplicati), quindi non c'è timore di dover riconvertire le collezioni, e probabilmente non c'è nemmeno timore che l'animazione dei prossimi anni possa avventurarsi in questo campo, altrimenti penso che le si triplicherebbero i costi e i tempi di produzione, che già sono non proprio bassi. Potrebbe però uscirne, negli ambienti sperimentali, qualcosa di davvero bello.
La questione è stata alzata e portata all'attenzione di un largo pubblico solo la settimana scorsa, quindi c'è ancora molto da capire e da riflettere al riguardo, e io personalmente ancora non me la sento di prendere una posizione, come feci con l'HD (pro) e il 3D (contro).
Dal punto di vista tecnico non so se comporterà una sostituzione o un aggiornamento di lettori blu-ray e televisori. Sicuramente un film in alta velocità occupa il doppio, se non il triplo, dello spazio che occupa oggi un film in full HD.
Oggi esistono già i Blu-ray a quattro strati leggibili, chiamati BD XL, con una capienza da 128 GB (i normali Blu-ray sono a due strati, e sono capaci di 50 GB, mentre i Blu-ray 3D hanno meno di 20GB in più a disposizione), ma pare che gli attuali lettori di Blu-ray (compresa la Playstation 3) non potranno supportare la lettura di 4 strati. Dischi e lettori di questo tipo esistono già e sono in commercio, ma hanno ancora costi proibitivi (80 euro per un disco BDXL vergine, più di 2000 Euro per un lettore/registratore BDXL). C'è anche da considerare che però il futuro, in questo caso, potrebbe beneficiare finalmente la tecnologia supportless, ovvero niente dischi, ma solo streaming e copie digitali. E' obsoleto rincorrere l'ideale di un disco ottico dalla capienza pari a quella di un hard disk, tanto vale avere un hard disk, allora.
Per quanto riguarda i televisori l'unico accorgimento tecnico è la frequenza, e quella già oggi non è un problema. I TV più venduti sono da 100/200Hz, mentre i modelli più avanzati arrivano anche a 600Hz. Di fatto quindi, correggetemi se sbaglio, questi TV mostrano già almeno 100 immagini al secondo. Doverne gestire 48 o 72 invece di 24 non sarà un grosso problema.
Dal punto di vista artistico la questione è più sfuggevole. Sicuramente è uno sviluppo che avvicina la riproduzione alla realtà, più di quanto non facesse il 3D (che era un effetto ottico), e sicuramente una tale fluidità garantirà un livello di spettacolo senza precedenti.
Ma che implicazioni narrative e simboliche potrà avere? L'alta definizione restituiva dignità al dettaglio, l'alta velocità lo restituirebbe al movimento. Forse saranno gli attori a beneficiare di questa innovazione (o l'animazione, se se lo potesse permettere)? Boh, non ho idea.
Questo è ciò che catalizzerà l'attenzione nelle discussioni sul cinema dei prossimi mesi e anni, e io aspetto che qualcuno più saggio di me dica la sua e ci illumini sulle implicazioni di questo nuovo miracoloso progresso.
Il vero futurologo, quello competente, è il critico americano Roger Ebert, che l'aveva detto a gennaio, scoprendo e promuovendo un precursore datato addirittura 1999.
Il finto futurologo, quello che si crede "il re del mondo" (sic), è James Cameron, che si vanta di essere lui il precursore di questa nuova tecnologia che vuole applicare a Avatar 2, che non uscirà prima di tre anni.
Il futurologo realista, quello che non si perde in chiacchiere e ama il cinema e non i soldi, è il regista Peter Jackson, che la sta GIA' usando per il suo attesissimo Lo Hobbit, in uscita l'anno prossimo.
Stiamo parlando dell'alta velocità. Non è ancora questo il suo nome ufficiale, che ricorda più le Frecce di Trenitalia, ma il concetto è questo: girare film a velocità doppia o tripla, ovvero 48 o 72 fotogrammi al secondo invece dei tradizionali 24. Ricordiamo che ai tempi del muto la velocità di ripresa era a 18 fotogrammi al secondo, quindi evoluzioni in questo aspetto della tecnica cinematografica si sono già avute e non devono stupirci più di tanto. E soprattutto le riprese in alta velocità sono da sempre utilizzate per ottenere l'effetto ralenti (girare scene in alta velocità e poi proiettare a 24 fps significa allungare la loro durata).
Di una cosa i Sollazzeri possono stare certi: i vecchi film non si possono convertire in questo formato, e men che meno quelli d'animazione (che già sono ripresi a 12 fotogrammi al secondo, duplicati), quindi non c'è timore di dover riconvertire le collezioni, e probabilmente non c'è nemmeno timore che l'animazione dei prossimi anni possa avventurarsi in questo campo, altrimenti penso che le si triplicherebbero i costi e i tempi di produzione, che già sono non proprio bassi. Potrebbe però uscirne, negli ambienti sperimentali, qualcosa di davvero bello.
La questione è stata alzata e portata all'attenzione di un largo pubblico solo la settimana scorsa, quindi c'è ancora molto da capire e da riflettere al riguardo, e io personalmente ancora non me la sento di prendere una posizione, come feci con l'HD (pro) e il 3D (contro).
Dal punto di vista tecnico non so se comporterà una sostituzione o un aggiornamento di lettori blu-ray e televisori. Sicuramente un film in alta velocità occupa il doppio, se non il triplo, dello spazio che occupa oggi un film in full HD.
Oggi esistono già i Blu-ray a quattro strati leggibili, chiamati BD XL, con una capienza da 128 GB (i normali Blu-ray sono a due strati, e sono capaci di 50 GB, mentre i Blu-ray 3D hanno meno di 20GB in più a disposizione), ma pare che gli attuali lettori di Blu-ray (compresa la Playstation 3) non potranno supportare la lettura di 4 strati. Dischi e lettori di questo tipo esistono già e sono in commercio, ma hanno ancora costi proibitivi (80 euro per un disco BDXL vergine, più di 2000 Euro per un lettore/registratore BDXL). C'è anche da considerare che però il futuro, in questo caso, potrebbe beneficiare finalmente la tecnologia supportless, ovvero niente dischi, ma solo streaming e copie digitali. E' obsoleto rincorrere l'ideale di un disco ottico dalla capienza pari a quella di un hard disk, tanto vale avere un hard disk, allora.
Per quanto riguarda i televisori l'unico accorgimento tecnico è la frequenza, e quella già oggi non è un problema. I TV più venduti sono da 100/200Hz, mentre i modelli più avanzati arrivano anche a 600Hz. Di fatto quindi, correggetemi se sbaglio, questi TV mostrano già almeno 100 immagini al secondo. Doverne gestire 48 o 72 invece di 24 non sarà un grosso problema.
Dal punto di vista artistico la questione è più sfuggevole. Sicuramente è uno sviluppo che avvicina la riproduzione alla realtà, più di quanto non facesse il 3D (che era un effetto ottico), e sicuramente una tale fluidità garantirà un livello di spettacolo senza precedenti.
Ma che implicazioni narrative e simboliche potrà avere? L'alta definizione restituiva dignità al dettaglio, l'alta velocità lo restituirebbe al movimento. Forse saranno gli attori a beneficiare di questa innovazione (o l'animazione, se se lo potesse permettere)? Boh, non ho idea.
Questo è ciò che catalizzerà l'attenzione nelle discussioni sul cinema dei prossimi mesi e anni, e io aspetto che qualcuno più saggio di me dica la sua e ci illumini sulle implicazioni di questo nuovo miracoloso progresso.