Io intanto sono rincasato. Concedetemi un paio di giorni di tempo per riprendermi, perché ho un sonno arretrato inenarrabile.
Elikrotupos ha scritto:e così ha vinto tale "Still life", cinese...
Del regista di "Dong", documentario sul quale ho espresso sopra il mio giudizio informale... E "Still Life", purtroppo, non è meglio. Pochi lo avevano visto prima del Leone, e io stesso avevo evitato di andare alla proiezione, avendo altre priorità ed avendo udito commenti poco lusinghieri. L'annuncio del premio massimo è stato accolto dal pubblico davanti al maxischermo con sconcerto. Per verificare con i miei occhi, ho approfittato di una proiezione extra alle ore 22. Ed effettivamente, si è disteso davanti ai miei occhi un panorama di desolante mediocrità. Informalmente, mi sento di dire che si tratta di un'opera semplicemente monotona, tediosa, stanca, con trovate che a tratti definirei francamente sciocche. Durante la costruzione della cosiddetta "Diga delle Tre Gole", un quasi nullatenente affronta un lunghissimo viaggio per ritrovare la figlia che non ha mai visto. Poi, un'infermiera si mette alla ricerca del marito ingegnere che non vede da due anni. Certo, splendide riprese contemplative di paesaggi per noi lontani, tono pacato nella denuncia sociale, acume rarefatto (?). Al di là di questo, come definireste voi un film in cui un marito sparito da due anni si giustifica con sua moglie dicendo "avevo il cellulare spento"? Oppure in cui ad un tratto in cielo passa un UFO senza che nessuno commenti alcunché? O in cui una costruzione di cemento armato, in una sequenza silenziosa e statica, improvvisamente mette i retrorazzi e decolla come uno shuttle senza che -ancora una volta- nessuno mostri alcun disagio? Ora si parla di genio. Prima del Leone, il tutto appariva ridicolo. Ai posteri...
Perché il Leone? Voci maliziose parlano di "grandi potenzialità commerciali del mercato cinematografico cinese", e dell'ombra di Roma...
Passando comunque alla rassegna dei premi:
LEONE D’ORO per il miglior film a:
Sanxia Haoren (Still Life) di Jia Zhang-Ke
E qui, ho detto.
LEONE D’ARGENTO per la migliore regia a:
Alain Resnais per il film Private Fears in Public Places
Ci può stare, di sicuro.
LEONE D’ARGENTO RIVELAZIONE a:
Emanuele Crialese per il film Nuovomondo - Golden Door
Quello di Crialese è un buon film, in attonito bilico tra realismo e visionarietà. Non eccezionale, ma merita attenzione. Peccato il premio "su misura": sembra sminuire il valore dell'opera.
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a:
Daratt di Mahamat-Saleh Haroun
Non l'ho visto, purtroppo, ma il risultato generalmente soddisfa.
COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile a:
Ben Affleck
nel film Hollywoodland di Allen Coulter
Se si voleva dare la Coppa Volpi ad un attore di quel film, il premio doveva andare ad Adrien Brody, ad occhi chiusi. E' vero che Affleck ha fatto meglio del solito, ma con Brody non c'è paragone.
COPPA VOLPI per la migliore interpretazione femminile a:
Helen Mirren
nel film The Queen di Stephen Frears
Indiscutibile. Solo applausi per lei.
PREMIO MARCELLO MASTROIANNI a un giovane attore o attrice emergente a:
Isild Le Besco
nel film L’intouchable di Benoît Jacquot
Non ho visto il film, ma molti lo hanno giudicato pessimo.
OSELLA per il miglior contributo tecnico a:
Emmanuel Lubezki
direttore della fotografia del film Children of Men di Alfonso Cuarón
Meritatissima. Piani sequenza da vertigine orrorifica, in una curatissima luce grigia che unifica e plasma il paesaggio iperrealistico d'un prossimo futuro. E' la tecnica che vince in questo film, tecnica al servizio dell'espressività. E le gocce di sangue che ad un tratto bagnano l'obiettivo, rimanendo visibili per molti minuti consecutivi come angoscianti presagi a commento dell'azione frenetica, dicono tutto.
OSELLA per la migliore sceneggiatura a:
Peter Morgan
per il film The Queen di Stephen Frears
Anche qui, nessun dubbio. In verità, a mio parere, The Queen meritava il Leone d'oro.
LEONE SPECIALE a:
Jean-Marie Straub e Danièle Huillet
per l’innovazione del linguaggio cinematografico
Non ho visto il loro film e non capisco il premio. Da ricordare le pericolose dichiarazioni fatte in conferenza stampa sul terrorismo internazionale.
Non ho potuto vedere nemmeno le opere premiate nelle categorie seguenti, dunque non commenterò.
PREMIO ORIZZONTI a:
Mabei shang de fating di Liu Jie
PREMIO ORIZZONTI DOC a:
When the Levees Broke: A Requiem in Four Acts di Spike Lee
LEONE DEL FUTURO - Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” a:
Khadak di Peter Brosens e Jessica Woodworth
CORTO CORTISSIMO
MENZIONE SPECIALE al film:
Adults Only di YEO Joon Han
PRIX UIP per il miglior cortometraggio europeo a:
The Making of Parts di Daniel Elliott
LEONE CORTO CORTISSIMO per il miglior cortometraggio a:
Comment on freine dans une descente? di Alix Delaporte
Elikrotupos ha scritto:Per fare una lista dei film veneziani che spero arrivino sul mercato e che spero di andare a vedere:
- La dalia nera
- Hollywoodland
- Infamous
- Paprika
- Gedo senki
- The Queen
- Children of men
E poi gli italiani "Nuovomondo" e "La stella che non c'è", che visti i pareri discordanti, dovrò giudicare da me...
Sono tutti buoni film, con un picco di mediocrità in Gedo Senki. Paprika, come ho scritto sopra, arriva a novembre. Gedo Senki in primavera.
Elikrotupos ha scritto:E magari anche "Inland Empire", anche se non vedo perchè debba essere proprio questo il primo film di Lynch che devo vedere, quando preferirei iniziare dall'uomo elefante
Se come primo film di Lynch vedrai INLAND EMPIRE (tutto maiuscolo se no Lynch si arrabbia), odierai questo regista senza mezzi termini. Più che un film, è un'opera di video arte con suggestioni allusive ad una trama. Meglio iniziare da lavori meno manieristi. Stanotte ad esempio, su Rai Tre, Fuori Orario propone "Strade Perdute", che dà una buona idea dello stile di Lynch. Il film è preceduto tra l'altro da un'opera in concorso proprio a Venezia 63: "Quei loro incontri", di Straub-Huillet. Non avendolo visto, io me lo registrerò.
Elikrotupos ha scritto:M'è sembrato che ci fosse ottimo materiale a questa mostra, soprattutto per i film un po' più occidentali/commerciali (tipo quelli nella mia lista
)
Forse per qualche caso ciò è vero, ma generalmente si è trattato di una delle edizioni della Mostra più stanche degli ultimi anni, dominata da noia e delirio gratuito.
Per ora è tutto... spero che questo diario informale vi possa essere sembrato almeno un poco interessante. Avrete notato forse, qua è là, dei toni un po' troppo drastici e/o accesi, che falsano un po' il mio reale giudizio sui film. Temo che la cosa sia stata dovuta in gran parte alla fretta nello scrivere i post, al clima generale che spirava dai film selezionati e alla stanchezza incalzante. Mi riprometto di "correggere il tiro" nei commenti che probabilmente inizierò a postare in maniera più estesa nei prossimi giorni.
Dal punto di vista dell'esperienza complessiva, e delle persone con cui ho avuto a che fare, Venezia 63 è stata invece indimenticabile.