Giocato con un certo ritardo, ma cmq ecco la mia opinione:
Pokémon è arrivato alla sesta generazione. Ci è arrivato dopo molti anni, con all'attivo uno sfacelo di giochi spinoff, versioni alternative, terze versioni, terze versioni che si spacciano per sequel, remake, una serie animata e millemila film cinematografici. Ci è arrivato procedendo per accumulo, aggiungendo al suo bestiario centinaia e centinaia di bestiole, finendo per renderle molto meno ricordabili rispetto agli inizi, per forza di cose. Ma soprattutto ci è arrivato senza evolvere più di tanto la propria formula, le cui meccaniche rimangono identiche da tanti anni, senza che però l'affetto del pubblico venga meno. Il che è inspiegabile per certi versi, ma spiegabilissimo se si conosce la mentalità nipponica. Pokémon è ad oggi un gioco molto difficile da giocare con un proposito completista come poteva essere agli inizi, e fa presa su due fasce di pubblico preferenziali: i bambini o, appunto, i giapponesi. L'eterno ricambio generazionale dei primi, e il tradizionalismo spinto dei secondi ha creato questo strano fenomeno di "stressante immobilismo di successo", che ha pochi uguali nel panorama Nintendo. Questa però è la generazione della svolta. Quella in cui la serie intraprende un percorso diverso, graficamente parlando: la terza dimensione. Ci siamo arrivati dopo tanto, troppo tempo, ma alla fine ci siamo. Certo è che tale svolta non è paragonabile a quella che si ebbe con
Super Mario 64 e
The Legend of Zelda: Ocarina of Time. Perché già le scorse generazioni avevano azzardato qua e là delle incursioni nella poligonalità, inserendo elementi in rilievo, bizzarri giochi di telecamera. Qui però lo stacco è evidente: il mondo di gioco è interamente tridimensionale, e la visuale non è più a volo d'uccello. O quasi. Perché spesso e volentieri, gira e rigira, ci si ritrova a giocare secondo il vecchio metodo, considerato più immediato per il tipo di esplorazioni che questo gameplay presenta. Ma in sostanza il cambiamento c'è e visivamente fa un gran bell'effetto. Il canovaccio però sempre quello rimane. Si gira il mondo, si battono i capipalestra, si punta alla lega dopo la via Vittoria e nel mezzo c'è un Team di sconfiggere. Non c'è un unico rivale ma un gruppo di personaggetti più caratterizzati, ecco. Ma per il resto i passi avanti che la trama sembrava aver fatto nella quinta generazione, sconfinando addirittura nelle variazioni di gameplay, vengono qui neutralizzati per qualcosa di più ancorato alla tradizione. Di ottimo c'è che questa volta ci si ritroverà a visitare la regione di Kalos. Che altro non è che la proiezione nel mondo di Pokémon della nostra Francia.
Dopo quattro generazioni dal sapore nipponico e una "americana", eccoci approdare nella vecchia Europa, con i suoi monumenti, i suoi castelli, i suoi paesaggi caratteristici. Probabilmente si tratta dello scenario più ispirato della serie, "baciato" da una colonna sonora veramente appropriata, pittoresca. E' proprio una fortuna che sia avvenuto proprio con questo titolo il passaggio alla terza dimensione. Certo, sarebbe bello che il mondo di gioco iniziasse a ospitare qualche subquest vera e propria, piuttosto che continuare a sballottarti tra centri Pokémon, bar e NPC senza nulla da dire, ma dopotutto questo non pesa più di tanto, se non a Luminopoli la città centrale, una Parigi in cui la telecamera si piazza totalmente alle spalle del giocatore, accompagnandolo lungo una sessione esplorativa scivolosa e disordinata. Infine i Pokémon. Questa è una generazione "pari", quindi come da tradizione è di rifinitura. Meno nuovi Pokémon (sotto i cento) non sono certo un problema per un bestiario che ormai sfiora il migliaio. La qualità dei singoli mostriciattoli è difficile da valutare, ma è davvero confortante che questa volta si sia scelto di inserire meno leggendari possibile, giusto le due mascotte, e poco altro. Dopo le ultime generazioni i leggendari erano davvero diventati troppi, finendo per inflazionare la propria importanza. Negativo è invece l'arrivo delle "megaevoluzioni", un quarto stadio farlocco attribuito ad alcuni Pokémon che non conta realmente come animale a sé nel Pokédex e che è stato aggiunto solo ed esclusivamente per tornare a dare importanza a vecchi Pokémon. Un po' triste e dispersivo invece che per ereditare i propri vecchi Pokémon si debba ricorrere alla banca, un applicazione a pagamento, e che il Pokédex regionale di Kalos ospiti un sacco di Pokémon vecchi, invece che solo i nuovi, portando il giocatore a ricatturare doppioni. Questo è quanto. Pokémon X/Y è il ritratto di una serie ancora capace di offrire qualcosa... ma per quanto ancora? E' dalla seconda generazione che trovo che si sia tirata la corda, portando avanti il brand attraverso una serie di remake piuttosto che di sequel. Perché in sostanza è di questo che si tratta. E, ad ogni generazione, dover ricominciare da capo, con un numero sempre più incontrollato di mostri con cui far sempre le stesse cose, diventa sempre più pesante. Ma ormai temo che farà prima a estinguersi il giocatore affezionato, piuttosto che la serie, il cui successo sembra non fermarsi mai.