[DreamWorks] Shrek: E vissero felici e contenti
Inviato: mercoledì 01 settembre 2010, 18:26
Shrek. Dimensione parallela. Ritorno a casa, e vissero felici e contenti.
Di Shrek per quanto mi riguarda mi bastavano i primi due film, se vogliamo seriamente guardare alla sua *storia*, alla sua natura di orco che scopre l'amicizia e che dà una lezione alla nobiltà e al benpensare. Ma ovviamente Shrek non è solo questo, è anche un ricco e variegato cast di personaggi presi dal mondo delle fiabe e decontestualizzati, ognuno divertente a suo modo, e combinabili per ottenere infinite gag e situazioni. Il secondo e terzo film hanno infatti sfruttato questa potenzialità (il secondo portava anche avanti la storia, il terzo era cazzeggio puro). Questo quarto film sarebbe stato ridicolo se si fosse ridotto a una comica. Per fortuna non lo ha fatto. Secondo me è l'episodio meno umoristico della saga, e ciò non è un difetto. Non è che porti avanti la storia, dato che non c'è niente da portare avanti. Quindi si inventa un what if, una dimensione parallela dove Shrek non ha fatto ciò che ha fatto nei primi due film, dove Ciuchino non lo conosce, Fiona non è stata salvata dalla torre e dalla Dragona (che Ciuchino non conosce), e dove non esistono i tre figliorchetti di Shrek (che in questo film, o già nel precedente?, cominciano a parlare e guadagnano anche un nome: Fergus, Farkle e Felicia, non so se in italiano siano rimasti gli stessi).
In questo capitolo non c'è il casino della gang di Shrek. I comprimari ci sono, ma fanno da tappezzeria. Il protagonista assoluto è Shrek, determinato nel risolvere la sua importante missione (tornare nella propria dimensione / sopravvivere) e nel combattere il suo viscido avversario Rumpelstiltskin (Tremotino in italiano). Bel personaggio, Rumpelstiltskin. Cioè, orrendo e fastidioso come tutti i folletti, però è una vera minaccia, non una parodia di un villain. Fra i villain ha un certo fascino anche il muto Pifferaio magico, anche se si rivela poco importante ai fini della storia.
Un episodio modesto e autoconclusivo, forse la giusta dimensione in cui continuare a sfruttare il franchise dell'orco verde (magari portandolo in TV invece di saturare il mercato cinematografico, tanto ormai anche al box-office Shrek non attecchisce più). L'unica vera pecca è la musica pop piazzata ogni due per tre, insopportabile e sproporzionata rispetto alla colonna sonora strumentale, che nei momenti topici riprende i bei temi del primo Shrek.