[Dreamworks] Le 5 Leggende

Lo studio d'animazione dalle molte anime fondato da Spielberg e Katzenberg. Prima di accedere approntare sorriso obliquo e sopracciglio inarcato.
  • Per piacermi mi è piaciuto. Nemmeno poco, anche se ho solo iniziato a commuovermi, senza lacrimare come faccio sempre ultimamente.
    Però, a mente fredda, lo trovo un film furbetto. Nel senso che Disney, quale che sia la divisione, fa quello che fa sempre, è coerente e tira avanti per la sua strada. Dreamworks, invece, mi sembra che cerchi sempre di compiacere il pubblico. In questo caso quello degli amanti disneyani che di solito sbeffeggiano Dreamworks. Il risultato è una fiaba, per di più una fiaba che vuole essere presa sul serio, e fin qui ok, bello. Però se gratto la patina magica vedo:
    - Babbo Natale tatuato e russo;
    - il coniglio rambo (anzi, Wolverine) che però è anche buffo e ci fa fare "tante" risate;
    - la fatina, accompagnata dalle fatine, che dice cose da fatina;
    - Sandman, che, poveretto, non è colpa sua non essere quello di Gaiman, anzi da una certa prospettiva è il più "disneyano" di tutti e infatti a metà film sparisce;
    - il cattivo nevrastenico che psicanalizza il protagonista, il che mi va bene, se non fosse che a me non ha ricordato Ade, ma mi ha ricordato troppo Ade (e altri simili);
    - infine il protagonista, che essendo tale è il più caratterizzato e di conseguenza il più riuscito del sestetto. E qui casca l'asino, perchè se il protagonista è Jack Frost il crossoverone mi sembra forzato, mentre se il crossoverone ha senso non lo trovo riuscitissimo, in quanto Babbo Natale e Sandman sono sottoutilizzati e in sostanza non servono a niente, se non per giustificare il luogo di ritrovo e la nemesi da sconfiggere. Invece la fatina e il coniglio sono più giustificati, anche se l'ambientazione pasquale è forzata, dati i toni invernal-"natalizi" della storia, e questo tenere il piede in due feste/staffe mi sembra teso a rendere più duttile e ri-smerciabile il prodotto.

    Non voglio dire che tutto questo sia una brutta cosa, soprattutto considerando che la storia è tratta da libri e basata su una vicenda reale e triste. Però, ecco, direi che la Dreamworks è comunque la Dreamworks e non la Disney (per la serie: W l'oWietà).
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    Ottimo lavoro.
  • Bé.

    1) Le furbate negli ultimi tempi le fanno anche in Disney e in Pixar, Se smontiamo Rapunzel e Ralph allo stesso modo ne escono fuori eccome di cose furbette.

    2) La Dreamworks fa quello che ha sempre fatto la concorrenza. Aspetta che i pionieri vadano avanti, aprano la strada con tutti gli onori e le scivolate che questo comporta, poi prendono quanto di buono emerge da questo percorso e ne fanno una loro versione, cercando di renderla ancor più a misura di pubblico. Se noti è la stessa politica commerciale che nella golden age dell'animazione adottò la Warner Bros, e quella che in campo videoludico ha da sempre caratterizzato la Sony. Salire sulle spalle dei giganti senza rischiare in prima persona la pellaccia, cercando di accattivarsi ulteriore pubblico con qualche scorciatoia mirata. Accadde negli anni 90 quando proponevano versioni più smaliziate dei film Disney in 2D, e nei primi anni 2000 quando invece si rilanciarono rielaborando in versione involgarita gli schemi pixariani. Adesso vedono che è tornato di moda il film animato di qualità, e che gli Avengers hanno sbancato, fanno due più due ed ecco Le Cinque Leggende.
  • Yep, è quello che intendevo dire con "furbetto". E se pure smontando ai minimi termini tutto può apparire tale, considerando che non è stata Disney a fare il "mi piace se ti muovi" penso che Dreamworks lo sia comunque di più e che dunque la sua produzione, per buona che possa essere (e che sia), vada sempre presa con le molle (o con un pizzico di diffidenza, se vuoi).
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    Ottimo lavoro.
  • Mi è piaciuto, ma credo sia più promettente come trampolino di lancio per futuri sequel (che spero ci siano) invece che visto come film a sè stante.
    Ci sono cose buone, è innegabile, ma con un bel po' di accorgimenti sarebbe potuto essere un film migliore.
    Innanzitutto non saprei quanto definire Le 5 Leggende un action-movie animato: a ben guardare ci sono un paio di lunghe sequenze di combattimento di gruppo, per il resto ci sono personaggi che si introducono nottetempo nelle camerette dei bambini, conigli giganti che accompagnati da giganteschi uova di pietra maya immergono ovetti di Pasqua in un fiume colorato, e cose così. Quindi non -è- un'action movie animato più di quanto non lo siano Nightmare Before Christmas, Il Re Leone, Lilo & Stitch, Wallace & Gromit; però ci appare in quanto tale soprattutto perché c'è una task force, perchè sono membri diversi l'uno dall'altro, sono cool, ed è evidente che vogliano farli apparire come gli Avengers dei bambini. E allora, a trasmettere quella sensazione da action movie, oltre alla promozione del film, ci sono la regia e i movimenti di camera dinamici.
    Il soggetto è interessante, ho adorato il messaggio del "combattere per far sì che i bambini continuino ad avere fede", ma come Scissorhands anch'io trovo un po' una faciloneria il fatto che gli eroi debbano farsi vedere perché i bambini tornino a credere in loro. E rendendo davvero bizzarro il fatto che Jack Frost riesca ad agire anche quando nessuno lo considera.
    La caratterizzazione visiva dei protagonisti è interessante (io ho trovato un po' scialbetto Pitch Black), anche se i bambini soffrono effettivamente di quell'effetto Polar Express di ci parlava Franz. Ah, per quanto mi abbia fatto ridere il coniglio puccioso, ci sono un paio di inquadrature prolungate in cui è evidente che gli animatoriDreamworks stessero giocando a replicare gli occhioni del Gatto con gli Stivali.
    Il problema principale a mio parere sta nella sceneggiatura, dato che il film fa accadere tante cose, non entrando però in profondità in nessuna di esse: un esempio lampante è [spoiler]la morte di Sandman[/spoiler], che sembra un evento come un altro, e dire che [spoiler]la cerimonia funebre[/spoiler] per quanto accennata è d'atmosfera. E il motivo di questa "superficialità degli eventi" probabilmente l'ho scoperta dopo la visione, informandomi sui romanzi: ognuno dei libri si concentra su Pitch Black che va a rovinare una delle festività, così da poter sviluppare ogni personaggio. Invece qui Pitch Black disturba un po' tutti, confondendo un po' gli effetti di ogni suo "disturbo" e perdendo un po' in caratterizzazione: rapiamo le fatine dentine, gli ovetti pasquali, facciamo il Grinch rubando il Natale... mah. Ed è evidente sempre con[spoiler]la morte di Sandman: i bambini non hanno più sogni ma solo incubi,[/spoiler] un fatto che ha un potenziale incredibile ma che non viene esplorato a sufficenza. Peccato.

    Però l'atmosfera generale è molto più promettente, le dinamiche interne al gruppo (per quanto si riescano a vedere poco) sono divertenti, quindi ci sono le basi per un sequel ancora migliore, se mai si farà.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Ok, il sequel non si farà.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • evvaiii drimwork merda, w la disney e toplino e topolina, nessuno vi protra' fare concorenza!!!!!? :fire: :sun:
  • quoto assolutamente Deboroh e Max
  • Bello.
    Mi è piaciuto ma a differenza di Ralph il mosaico non è perfetto. I 5 cincloni.. ops leggende sono simpatiche ma c'è qualcosa che non quadra, ad esempio si nota che il muto Sandman sarebbe stato troppo difficile da gestire per tutta la pellicola ed è infatti stato eliminato per metà del tempo. Per il design ho gradito molto Dentolina, che mi ricorda Papageno de Il Flauto Magico, o almeno com'era il suo costume in molte rappresentazioni.
    Poi non ho capito perchè [spoiler]Jack mentre era sul lago ghiacciato per salvare la sorella era a piedi nudi.[/spoiler]

    P.S. In quell'universo narrativo evidentemente gli adulti credono nei Guardiani più dei bambini, dato che non prelevano i loro denti da sotto il cuscino, non fanno i regali a Natale e non distribuiscono le uova di Pasqua :)
  • Rivisto ieri e devo dire che, nonostante mi sia chiarito qualche dubbio, il film mi è piaciuto di meno rispetto alla prima visione.

    Riguardo al fatto che Jack usa i suoi poteri nonostante nessuno creda in lui, Pitch dice velocemente che solo i Guardiani hanno questo handicap, ovvero di indebolirsi se nessuno crede in loro. Pitch non lo è e Jack lo diventa ufficialmente solo alla fine con la cerimonia. Possiamo presumere che durante il film, mancando tale ufficializzazione, lui non sia ancora un guardiano al 100%.

    Certo le cose che mi colpirono rimangono: la regia, l'animazione, molti dialoghi. Ma io ho l'impressione che il film funzioni molto bene se preso per scene più che nel suo complesso a cui manca un forte costrutto di base, e nel complesso un pò farraginoso. E tolta tanta della ruffianeria che c'è, quella stessa meraviglia di cui parlano del film si perde un pò.
    Per carità anche Ralph è ruffianissimo, forse anche di più, ma c'è altro. Brave invece non è per nulla ruffiano, motivo per cui, secondo me, a molti non è piaciuto... ma questa è un'altra storia.
  • La premessa da cui parte "Le cinque leggende", ultima produzione animata della Dreamworks in ordine di tempo, è tanto semplice quanto geniale.
    Ricordate quando eravamo bambini, avevamo la testa piena di sogni e credevamo che, la notte fra il 24 e il 25 Dicembre, un grosso signore con la barba bianca e un vestito rosso sarebbe entrato in casa nostra passando dal camino e ci avrebbe lasciato un bel regalo sotto un albero decorato con luci e addobbi colorati?
    Ci credevamo davvero, a quel signore, il pacioso Babbo Natale, eppure crescendo, abbiamo finito per dimenticarlo, per guardarlo con distacco, lui, simbolo di un'infanzia dalla quale, crescendo, si tende ad allontanarsi, ripensandovi occasionalmente quasi con disprezzo.
    E se il buon Babbo Natale, invece, esistesse davvero? E non solo lui, anche tutte le altre figure leggendarie che popolano l'immaginario dei bambini di tutto il mondo, come la fatina che raccoglie i dentini caduti e dà monetine in cambio, l'omino di sabbia che veglia sui sogni dei bambini o il coniglio che porta loro le uova decorate il giorno di Pasqua? Se questi leggendari personaggi vegliassero sul serio, di continuo, sui bambini, traendo forza e gioia dall'affetto e dalla fiducia che questi provano nei loro confronti?
    A questi mitici guardiani, scelti da una mistica ed enigmatica entità che vive sulla luna, il compito di proteggere i bambini di tutto il mondo dalla minaccia di Pitch Black, l'uomo nero, che intende strappar loro ogni sogno, per gettarli in pasto a una perenne paura.
    Ago della bilancia sarà Jack Frost, un ragazzo che simboleggia il freddo, la neve e l'inverno, scelto per aiutare i guardiani nella lotta contro l'uomo nero. Ma Jack è giovane e pieno di dubbi...

    "Le cinque leggende" trova la sua giustissima collocazione nelle sale cinematografiche durante le vacanze natalizie, e non sarà affatto strano se, fra qualche anno, sarà proposto e riproposto in tv sotto le feste, insieme a tanti altri lungometraggi a cartoni animati, a "Una poltrona per due", a "Mamma, ho perso l'aereo", a "Miracolo sulla 34sima strada" e via discorrendo.
    E' una storia dedicata ai bambini, quelli di oggi e quelli di ieri, perché, in fondo, parla di loro: di ciò che i bambini amano, di ciò in cui i bambini credono, e di ciò che i bambini temono, sia questo l'uomo nero che infesta i loro sonni con terribili incubi, il bulletto che li tormenta e li prende in giro o anche solo la paura di essere traditi o abbandonati da coloro di cui si fidano.

    Una storia dalla premesse molto semplici, che però, racchiude in sé quella magia che gli occhi dei bambini non perdevano mai di vista e che li faceva sognare, trasformando in qualcosa di meraviglioso anche un semplice ovetto di cioccolato o un insegna luminosa.
    Merito di un cast ottimamente costruito, che prende figure facenti parte dell'immaginario collettivo dei bambini di tutto il mondo e le trasforma in una sorta di fantastico supergruppo, come fossero gli X-Men guidati dal professor Xavier che lottano per salvare gli uomini dalle malvagie trame di Magneto. Personaggi, tutti, splendidi, che non faticano a lasciare qualcosa dentro allo spettatore.
    Ecco, quindi, un pingue omino di sabbia che brilla come l'oro, si esprime a pittogrammi e crea con la sabbia cose incredibili; una fatina dai colori vivaci dall'animo dolce e dalla contagiosa simpatia; un coniglione rude e atletico che pare uscito da un film di Bruce Willis, parla con accento australiano e combatte a suon di arti marziali e boomerang; e, soprattutto, una delle migliori rappresentazioni di Babbo Natale mai viste in un film: un gigantesco omone badass che combatte con due spade, ha un esercito di yeti che costruiscono giocattoli per lui, parla con un accento russo e ride con gioia, con una voce possente e calorosa.
    Ottimi i due poli intorno ai quali ruota l'intero film. Il giovane Jack Frost, dai molti tormenti e dal passato misterioso, svolge alla perfezione il ruolo di protagonista, compiendo un ottimo percorso di formazione nel corso della vicenda e riuscendo facilmente a farsi metafora di ogni bambino, che, in fondo, cerca solo un po' d'amore dalla gente. Inquietante e spaventoso, ma anche affascinante, è il perfido Pitch Black che gli fa da contraltare, cercando di attirare a sé la gente usando il terrore.

    Divertente, immaginifico, ricco d'azione, "Le cinque leggende" è un film dall'estetica moderna, con personaggi che sanno il fatto loro e combattono con fervore, usando mezzi hi-tech e tanta adrenalina, ma racchiude in sé lo spirito dei classici film d'animazione per bambini e la loro caratteristica principale, quella di riuscire a far sognare, emozionare, commuovere il suo pubblico, donandogli anche tanta positività, fra un sogno e l'altro.
    Un entusiasmante inno all'infanzia, che con tanto colore e un po' di dolcezza diverte, esalta, commuove e fa riflettere i bambini così come i grandi, che non devono mai dimenticare i sogni e i sentimenti dell'infanzia (emblematico in tal senso è il discorso che Babbo Natale fa a Jack Frost, nel quale egli dice che, all'interno del suo corpo di omone grande, grosso e impavido, si nasconde un bambino dagli occhi grandi che guarda le meraviglie del mondo e che vuole regalarle agli altri).

    Se dal lato tecnico ormai ben poco c'è da dire riguardo al sempre ottimo livello raggiunto dai recenti film americani animati in computer grafica (che, tuttavia, continuano a risultare un po' freddi, soprattutto nella resa delle figure umane più semplici e meno caricaturali, rispetto ai bei vecchi film disegnati a mano di una volta), possiamo però elogiare lo splendido doppiaggio italiano del lungometraggio, che, con un'ottima cura, dà ai personaggi le voci dei doppiatori "ufficiali" associati agli attori coinvolti nella versione originale: ecco quindi che la fatina dei denti, Isla Fisher in originale, è una Federica De Bortoli solare e dolcissima; che il perfido Pitch Black, Jude Law in originale, è un glaciale e mellifluo Niseem Onorato; che il coniglio paquale, doppiato nella versione americana dall'australiano Hugh Jackman, ha la rude e virile voce di Fabrizio Pucci, e che il simpaticissimo Babbo Natale dall'accento russo di Alec Baldwin è doppiato in italiano da un sempre meraviglioso Francesco Pannofino, divertente, roboante e caloroso, che mantiene l'accento e le saltuarie espressioni in russo.

    "Le cinque leggende" è un gran bel film d'animazione. Per una volta, la Dreamworks si allontana dalle battute volgarotte o dagli animali antropomorfi per regalarci una bella favola moderna (di quelle vere, dal sapore d'altri tempi, e non di quelle cattivelle e citazionistiche dell'orco Shrek) che farà la felicità di tutti i bambini, quelli che lo sono effettivamente e anche e soprattutto quelli che fisicamente non lo sono più ma che, sotto sotto, ancora non hanno smesso di sognare.
    Approfittate volentieri delle vacanze di Natale e correte subito al cinema per godere di questo film nella migliore atmosfera possibile, magari sfruttando come scusa qualche fratellino, cuginetto o figliolo da accompagnare in sala. Per un'ora e mezza, riuscirete a tornare bambini anche voi, a ricordarvi di quel pacioso signore grande, grosso e barbuto di cui aspettavate con ansia e gioia l'arrivo. Arriverà, lo vedrete sullo schermo. Sarà un po' diverso da quello di cui vi parlavano i vostri genitori, ma continuerà ad amarvi e a regalarvi sogni ed emozioni, come continua a fare con tutti i bambini, di ieri e di oggi.
    Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".
  • Visto oggi per la prima volta e devo dire che mi sono mangiato le mani per non essere riuscito a vederlo al cinema, perchè il film merita davvero e rientra tra i migliori prodotti dreamworksiani, sia per il comparto grafico che per quello narrativo. La caratterizzazione grafica dei personaggi è eccezionale anche se avrei gradito un maggior approfondimento degli altri guardiani. Il centro di tutto rimane, però, Jack Frost, intrigantissimo sia a livello grafico che umano e che vanta un flashback tanto semplice quanto incisivo. Non ho potuto, però, fare a meno di notare anche qui quello che è un difetto che affligge molti film della Dreamworks e cioè la cattiva sceneggiatura: i personaggi non fanno altro che andare da una parte all'altra in maniera frenetica e un po' dispersiva, muovendosi in setting assai d'atmosfera ma monotoni, e per buona parte del film non si sa bene dove andare a parare, proponendo spunti sempre nuovi ma senza mai approfondirne uno in particolare. Certo, qui, almeno, un po' tutto va al suo posto ed elementi introdotti all'inizio vengono ripresi efficacemente sul finale, però rimane nell'aria la sensazione di un capolavoro mancato, di tanto potenziale latente che resta inespresso o mal sfruttato. E il problema è che la questione riguarda, come ho già detto, un po' tutti i film dello Studio, ricchissimi di spunti, idee, riflessioni validissimi sulla carta quanto mal interpretati sullo schermo.
  • Questa frenesia e andare avanti di qua e di là non ce la vedo mica nel cinema Dreamworks, in realtà. Tutt'altro. Questo tipo di azione un po' girotondesca è invece presente nei Pixar, talvolta, vedi le famose seconde parti action che spesso vengono criticate.
  • Mi riferivo in special modo a questo film, ma molti film Dreamworks hanno ritmi spesso sfalsati che portano a rallentamenti e, soprattutto, accelerazioni continue del ritmo narrativo. Questo sul piano della narrazione perchè per quanto riguarda gli elementi della storia - e qui parlo in generale - ne vengono introdotti sempre di nuovi facendo sembrare buona parte del film il preambolo per uno sviluppo di quelli stessi elementi che, però, non arriva mai, lasciando posto, invece, a qualche finale frettoloso. Penso, per esempio, a film come Simbad o Bee Movie: nel primo caso, ci si focalizza sul viaggio per poi virare sui personaggi, trascurati per tutta la durata del film proprio per privilegiare l'avventura; nel secondo, invece, abbiamo un guazzabuglio di elementi gestiti malissimo, così che il finale del film è completamente avulso dallo svolgimento.
    Insomma, l'impressione che si ha è che il film vada avanti senza però mai raggiungere il nocciolo della questione. lasciando in sospeso parecchi punti.
  • Simbad l'ho sempre apprezzato invece, trovo che trama e personaggi siano molto interessanti. Concordo pienamente su Bee Movie.
  • Posso tranquillamente dure che ci troviamo di fronte ad un lavoro decisamente impressionante, non mi dilungo sul comparto tecnico che è splendido, la CGI qui ha davvero senso di esistere, dando vita a sequenze visivamente stupende ed altre spettacolari! non sembra proprio realizzato a scazzo come altri film Dreamworks, che dimostra di essere perfettamente in grado di realizzare un film epico, dalla trama fiabesca, affascinante e commuovente, dove l'umorismo che aveva segnato la saga di Shrek e quella di Madagascar non è assolutamente presente (non che non ci sia umorismo, ma è sottile, intelligente, ti fa solo sorridere non cerca di farti spanciare)... insomma se Dreamworks si mantenesse sempre su questa lunghezza d'onda sì che sarebbe in grado di tenere testa a Disney e Pixar! La presenza Guillermo Del Toro, oltretutto, si sente, decisamente!

    I personaggi sono adorabili, sono icone che esistono da sempre ma gli viene data una caratterizzazione del tutto nuova, Jack Frost è un ottimo protagonista, dalla storia parecchio struggente, e il suo cammino psicologico è decisamente credibile, Babbo Natale nei panni del mentore della situazione mi ricorda una via di mezzo tra Gandalf e Hagrid di Harry Potter ed è perfetto, pacioso, simpaticissimo; Calmoniglio che con Hugh Jackman temevo fosse un Wolverine sotto mentite spoglie mi ha molto sorpreso, forse il personaggio più bilanciato della combriccola, presuntuoso e irritabile, ma non incazzoso, a completare il quadro c'è il meraviglioso Omino del Sonno, personaggio poetico e decisamente interessante nel suo essere totalmente muto, gli altri personaggi come Jamie e la fatina (la quale in effetti ha meno spazio degl'altri) sono piacevoli, ma non raggiungono la caratterizzazione di quelli elencati. Il villain funziona ottimamente, anche se non ha niente di particolarmente nuovo, l'avrei preferito più incisivo, in ogni caso, io non riesco proprio a vederci l'attinenza con Ade di Hercules, cioè secondo me ha più da spartire con l'Uomo Ombra della Principessa e il Ranocchio!

    Insomma, per quanto mi riguarda è uno dei migliori film Dreamwors mai concepiti, come non se ne vedevano dai tempi de Il Principe d'Egitto... nonché il migliore da quando questa è passata al 3D! Un film fatto con sapienza e passione, questo è il modo di trattare il favole e le fantasie dei bambini, altro che Shrek... il cui scopo principale e quello di sfottere e... punto... si ferma lì... (perché il tema del diverso e del non è importante essere belli fuori ma belli dentro, era già stato esplorato in passato, da altri film...)! La cosa migliore è che c'erano millemila strade da percorrere per fare di sto film una ciofeca inenarrabile, non ne hanno imboccata neanche mezza!

    E chiaramente un film così non poteva che essere un flop clamoroso, motivo per il quale purtroppo film come questo sono sempre più rari in Dreamworks(anche se ho sentito ben parlare dei Croods, anche se temo che come per Megamind lo troverò solo... piacevole, ma incapace di lasciarmi a bocca aperta come le 5 Leggende)!

    Poi qualche sbavature probabilmente ce l'ha, ma le cose belle sono COSI' belle da sorverchiare ogni possibile difetto!
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