La Tana del Sollazzo

Ecco un film della Dreamworks che non si merita la nicchietta in cui è stato messo. Megamind, infatti, è un film che lascia qualcosa a fine visione, al contrario di parecchi altri prodotti della “Fabbrica dei sogni”.
La trama affronta una domanda legata ad una delle più cruciali svolte narrative, ovvero “che succederebbe se per una volta vincesse il cattivo?”. Proprio ciò che capita a Megamind, cattivo più di nome che di fatto, costretto dalla vita e dagli eventi a diventare tale.
Nella parte più “riflessiva” sta la chiave di lettura del film: senza nemmeno dover grattare troppo la patina (non pesantissima) di battute e gag, la pellicola porta a delle riflessioni profonde, cosa che ho apprezzato davvero molto, come il ruolo del passato nella formazione di un individuo, l’ascesa di chi in verità non merita, la realtà che ci circonda che porta a diventare una cosa che in verità non vorremmo essere, quanto l’esclusione di una persona da un gruppo possa essere dolorosa, e soprattutto il fatto di poter cambiare ciò che sembra impossibile.
L’azione anche quella c’è, come per esempio nelle ben fatte scene finali, l’umorismo in qualche punto ha delle cadute (la fata madrina istruttrice ), ma è meno invasivo della media, le animazioni sono le solite curatissime della Dreamworks, dagli umani realizzati con appeal e con movimenti esagerati (Megamind ne è un esempio perfetto).
Anche la colonna sonora merita: lasciando da parte gli strumentali anonimi di Hans Zimmer, si hanno notevoli brani rock, scelta azzeccatissima ed ovvia per un film che parla di cattivi.
Da citare in particolare l’ormai iconica “Bad to the bone” e la meravigliosa “Welcome to the jungle” dei Guns’N’Roses, capace di far diventare epica l’entrata in scena finale del megacapoccione.
Mi preme infine citare due doppiatori originali, tra i tanti nomi famosissimi del cast: Will Ferrel, che interpreta Megamind, un ruolo abbastanza diverso dai suoi soliti personaggi demenzialissimi e Jonah Hill, simile nell’aspetto al cameraman Hal che interpreta.
Chiudendo, una visione la merita, ha pagato lo scotto di uscire nello stesso periodo di “Cattivissimo me”, simile quasi in nulla, di dovere forse un pochino a “Gli incredibili”, e al fatto che le parodie e non dei supereroi stanno venendo a noia.

Concordo!

Il film scorre piacevole e lascia decisamente qualcosa alla conclusione! Un'originalità non forzata, né ricercata, molto naturale e piuttosto divertente. Trovo che i risultati migliori la Dreamworks li abbia quando non cerca di strafare e qui secondo me si ha un prodotto ben equilibrato.

Ne ho un buon ricordo. Uno dei pochi, pochissimi, film DW che mi è piaciuto.

Idem per me, è un film molto carino che intrattiene è con tantissime citazioni alla Golden Age, Uno dei film Dreamworks che mi è piaciuto di più.