[Dreamworks] La Strada per El Dorado
Inviato: martedì 23 luglio 2013, 20:57
Dopo l’epico “Il principe d’Egitto”, esordio nel mondo dell’animazione della Dreamworks, “Z la formica”, primo film in CGI della compagnia, e il direct – to – video “Giuseppe il re dei sogni”, ecco arrivare nel 2000 “La strada per El Dorado”.
Diretto da ben quattro registi, tra cui spicca David Silverman, sceneggiato tra gli altri dagli onnipresenti Ted Elliot e Terry Rossio (e infatti qualche similitudine coi Pirati c’è), musicato per gli strumentali dall’eterno Zimmer in uno dei suoi più grandi periodi e dalla coppia Elton John/Time Rice per le canzoni, non potrà che essere un capolavoro!
Beh, insomma... carino, questo sì.
La storia è quanto di più genuinamente avventuroso ci possa essere: due amici di vecchia data, Tullio e Miguel, abituati a vivere alla giornata, partono per l’avventura alla ricerca del mitico El Dorado.
L’interazione tra i due è una delle cose più meritevoli del film, una comicità brillante e mai sguaiata, molto moderna e adulta, per quei tempi in un cartone animato quasi una novità.
Uno più prosaico, l’altro più sognatore, questo solo ci viene detto dei personaggi, purtroppo con un passato non sviluppato, quando avrebbe avuto tanto da dire.
Altro personaggio principale del film è Cielo, tanto da sbavo e sexy nei movimenti e nel disegno (lode agli animatori) quanto inutile come personaggio e piatta come carattere, con pochissimo approfondimento su di lei. Il classico character messo lì ad uso e consumo della sceneggiatura, e giustificato anche male. Ma, più in generale, tutti rimangono a un livello molto superficiale (su tutti Cortez, stereotipo del feroce spagnolo cattolico, e Tzekel-Kan usato ben poco, e in uno sprecato duello finale).
Oltre ai personaggi poco sviluppati, si ha anche una sceneggiatura con buchi e scorciatoie, poco incisiva e senza in definitiva particolari guizzi, il più grande difetto del film. Il motivo della “crisi” tra Tullio e Miguel, ad esempio, è insensato e buttato lì con grande faciloneria.
Da ricordare però come osi parecchio in una scena, che mi ha sempre molto colpito, forse una cosa unica in un cartone animato per famiglie: http://www.youtube.com/watch?v=ZR7azhjUJuo
Se si vuole andare a smontare quello che a prima vista potrebbe sembrare uno dei pregi del film, ecco la colonna sonora. John e Rice firmano vari brani, quasi tutti fuori campo, nessuno dei quali però si faccia ricordare particolarmente. A mio parere questi quelli più meritevoli: "El Dorado", "Someday out of the blue", e "It’s thoug to be a God".
Sul versante strumentale, però, si riscatta parecchio. Zimmer, aiutato da John Powell, compone poca musica originale, è possibile trovare sul cd solamente tre tracce, tutte e davvero valide: le prime due spagnoleggianti "Cheldorado" e "The brig", ecco poi "Wonders of new world", che ricorda assai i nostri cari POTC.
Passando al lato animazioni, qui davvero niente da dire. Movimenti dei personaggi realistici e virtuosi, sfondi mozzafiato, grande fluidità, e ho riscontrato un certo tocco Disney in certi comprimari (ad esempio la guardia aiutante di Tzekel-Kan).
Sul lato del doppiaggio, si hanno grandi nomi in originale, in italiano si è tentato di ricreare un cast con simili qualità. Non ho visto il film in americano, ma in italiano ho trovato ben frizzanti i due protagonisti e addirittura un Eros Pagni nel ruolo del cattivo.
Per chiudere. Da come ne ho parlato, sembra non meriti proprio nulla, invece una visione va data. Per prima cosa perché avrete un ora e mezza di avventura spensierata, senza farvi a stare troppe domande. Poi, vedrete della grande animazione 2D, in questo momento di astinenza. E potrete vedere una delle "molte anime" della Dreamworks, prima che si vendesse alla sola CGI.