La Crisi Dreamworks

Lo studio d'animazione dalle molte anime fondato da Spielberg e Katzenberg. Prima di accedere approntare sorriso obliquo e sopracciglio inarcato.
  • Uhm. E nel concreto cosa comporterebbe?
  • Uno stop all'animazione?

    Sarebbe una grave perdita, per vari motivi:
    - E' l'unica che riesce, di fatto, a tenere testa alla Disney;
    - Ci fa capire quanto, ogni volta, come i WDAS/Pixar non c'è nessuno;
    - Fa nascere un po' di sana competizione (il monopolio fa adagiare troppo sugli allori);
    - Più c'è, meglio è, in quanto amante dei cartoons;
    - Chiuderebbe uno studio che comunque è un leader e ci ha dato cose meritevoli;
    - E infine, la peggiore: rimarrebbe solo una concorrenza interna tra WDAS e Pixar...
    Timido postatore e finto nerd.

    Pure su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCBsX4Y ... LjrjN8JvEQ.
  • scusa ma per quale motivo dovrebbe comportare uno stop all'animazione dato che E' uno studio di animazione? Non penso che gli investitori comprino qualcosa per poi impedirgli di continuare a produrre.
    Probabile un cambio di direzione, di gestione, ma la DWA continuerà a esistere per un bel po'!
  • A occhio e croce, secondo me, non cambia nulla, tranne che chi ha i soldi.
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • http://deadline.com/2014/12/penguins-ma ... 201325704/
    Benjamin Mogil slashed his forecast for its latest film Penguins of Madagascar and projected that it will end up losing $49 million vs. his previous prediction for a $15 million loss. If the analysts are right, then Penguins would be DWA’s fourth money-losing major film over the last two years. The company wrote down $87 million in early 2013 for Rise Of The Guardians, $13.5 million in February for Turbo (which the SEC is investigating), and $57 million in April for Mr. Peabody & Sherman.
    E in effetti non se la passa bene.

    Ha fatto il suo tempo, direi.
  • http://variety.com/2015/film/news/dream ... 201412212/

    Ouch.

    500 posti di lavoro, poracci.

    D'altra parte era nell'aria, studio che ha fatto il suo tempo, decisamente. Concorrenza era e come concorrenza morirà, e se sei solo concorrenza prima o poi cadi. Bisogna essere qualcosa se ci si vuole affermare sulle lunghe distante, non soltanto il contrario di qualcos'altro.

    Cmq per adesso tiene ancora botta, ma la politica di DUE FILM ALL'ANNO DI CUI UNO UN SEQUEL è già orrenda.
  • Valerio ha scritto:http://variety.com/2015/film/news/dream ... 201412212/
    Cmq per adesso tiene ancora botta, ma la politica di DUE FILM ALL'ANNO DI CUI UNO UN SEQUEL è già orrenda.
    Sempre meglio dei 3 l'anno!
    Io avevo detto subito che era un suicidio. Orrenda cosa da dirsi ma è meglio che le cose vadano così. Spero che gli artisti trovino subito un altro posto. La Disney ora sta assumendo. Del resto è sempre stato così. Corsi e ricorsi storici. Gli artisti saltellano da una parte all'altra. Disney/Pixar/Dreamworks/DisneyToon si trovano tutti in California.

    Un aumento della produzione raramente implica un aumento della qualità. Ecco perché non ero affatto favorevole ai 2 film l'anno Disney o Pixar ciascuno ad anni alterni. Speriamo che indirettamente anche loro abbiano imparato la lezione.
  • Nel caso di Dreamworks però non direi che sfornando mille film all'anno ci hanno rimesso in qualità. Dopotutto i film non erano male ultimamente e di sicuro migliori di quando ne facevano uno solo e di qualità scadente.

    Ci hanno rimesso in popolarità, saturando il settore, tutto qui. Se prima i bulli erano loro e se la contendevano con la Pixar, adesso i WDAS sono tornati in pompa magna, mentre realtà come Sony e Illumination stanno rosicchiando pure ciò che rimaneva del loro settore.
  • Valerio ha scritto:Nel caso di Dreamworks però non direi che sfornando mille film all'anno ci hanno rimesso in qualità. Dopotutto i film non erano male ultimamente e di sicuro migliori di quando ne facevano uno solo e di qualità scadente.
    mah... le 5 leggende è un film profondamente problematico che però rappresentò una scelta coraggiosa ed ha interessantissimi spunti. Laddove Mr Peabody & Sherman è un film di tutto rispetto (forse il migliore degli ultimi 5 anni insieme a Dragons 2) ma che di suo non può avere un grande appeal. Se ha a stento superato i 100 milioni è per l'uscita primaverile e la bassa concorrenza.

    I Croods, nonostante il successo, per me è un film piuttosto mediocre che si salva solo per i meravigliosi design di Sanders. Anche in questo caso, secondo me, il successo (piuttosto grosso) per me è dovuto alla data di uscita.

    Turbo e i pinguini sono cose orrende il primo per ogni singolo aspetto, il secondo per una matrice intrinsecamente televisiva, che al cinema è quasi imperdonabile.

    Ma a prescindere dagli hit and miss, tutti gli ultimi film rappresentano o uno stiracchiamento di una formula collaudata ma infeltrita oppure un tentativo di cambiamento di formula mal riuscito. Magari alcuni di loro sono anche migliori di gran parte di quelli della prima metà del 2000 ma in che senso? Sono più medi. Non sono così orribili, tutto torna, raccontano una storiella, intrattengono, e si dimenticano appena usciti.
    Insomma hanno semmai migliorato e limato una formula ma non sono mai andati oltre questa!! Hanno trovato la ricetta, aggiustata man mano (ora il sale è della giusta quantità, il forno alla temperatura giusta etc...) e l'hanno riproposta in serie.
    Stesso discorso per i sequel. Non propongono MAI nulla di nuovo, continuano la storia e introducono nuovi personaggi. laddove la Pixar invece introduce SEMPRE qualcosa di nuovo, anche nel loro peggiore sequel.
    Manca proprio lo sforzo. O se c'è stato è stato proprio fatto male.
    Queste perché, secondo me, c'erano troppi film, troppe cose a cui pensare.

    Perché il problema è alla base, proprio sulla scelta dei film da mandare in produzione.
    Molti non avevano premesse di riuscita (sia a livello creativo che di appeal) eppure sono andati avanti e hanno raggiunto le sale.
    Anche perché l'aumento di produzione comporta questo problema: se si decide di mandare fuori 3 prodotti l'anno, non sono ammessi rinvii. Il film deve uscire anche se non pronto.
    Magari fai scambi interni di data con altri che sono in stato di avanzamento migliore, ma non sono ammessi ritardi. Questa è appunto una logica industriale. Già è difficile rispettare la consegna di un film fatto bene... figuriamoci di 3!
    Sono state fatte proprio scelte manageriali errate. Si è puntato su film sbagliati o non pronti.

    Con dragons puntavano tantissimo sui draghi, con Turbo volevano fare il loro cars, con Peabody i loro puffi. Senza contare gli spinoff, il cui successo sembrava quasi scontato sulla carta. E non sono riusciti a portare a termine progetti interessantissimi come Me and My shadows la cui regia 2 anni fa passò all'italiano Alessandro Carloni.
    Questo senza contare la prostituzione dei loro brand per la televisione che li ha proprio indeboliti con prodotti di qualità altalenante.
    Non a caso il primo a rimetterci è stato proprio Bill Damaschke, il direttore creativo, diciamo così, il numero 2 dopo Katzemberg. Colui che 2 anni fa, quando visitai lo studio mi fu descritto come l'erede di Katzemberg stesso.
    La realtà è che manca un Lasseter. Speravano che la collaborazione con Del Toro in un certo qual modo avrebbe dato una unità creativa al tutto, ma si sbagliavano. Lui è un semplice consulente. Non sceglie i progetti. Lasseter in Disney/Pixar è una figura estremamente forte che sa quel che vuole e come lo vuole e sceglie personalmente ogni singola cosa che esce dai vari studi. Poi ovvio magari a volte è costretto a dare un colpo al cerchio e uno alla botte, perché le regole del mercato quelle sono.

    Le motivazioni dell'attuale crisi non sono poi del tutto dissimili da quelle che colpirono la Disney degli anni 2000.
    Una crisi che apparve proprio quando (guarda caso), la formula musical cominciava a essere stiracchiata e la produzione fu aumentata a due film l'anno considerando i vari studi satelliti (divisi tra lo studio di Burbank e quello in Florida poi, guarda caso, chiuso. Senza contare la chiusura dello studio parigino dove fu realizzato gran parte di Tarzan, o il Secret Lab).
    Aumento di produzione che in genere è sempre conseguenza di un periodo di grande successo, in cui il brand tocca il punto più elevato e allora l'avidità porta a voler avere sempre di più. E si fa il passo più lungo della gamba (la DW negli ultimi 10 anni ha assunto a non finire. si è costruita un campus stupefacente, ne ha costruito un altro in oriente ... si è espansa in televisione e ha progetti di parchi a tema. Forse era un po' troppo presto).

    Infatti la crisi artistica è stata una conseguenza diretta di una crisi manageriale. Non si sapeva dove andare a parare, le richieste erano contraddittorie, confuse e giustamente gli artisti erano allo sbando. Che poi i film Disney della crisi sono di tutto rispetto eh. Almeno loro cercarono di risolvere la crisi proprio con esperimenti lontani dalla formula che aveva loro garantito il successo negli anni 90. Treasure Planet è meraviglioso... Lilo e stitch e le follie hanno del geniale sperimentalismo... insomma gemme ce ne furono (Ma corsero ai ripari troppo tardi!!! La sequela di musical degli anni 90 aveva già indebolito la formula!!).
    In ogni caso per avere dei successi bisogna essere TUTTI sulla stessa pagina. Tutti i dipartimenti.

    La grandezza e la necessità di un Lasseter è proprio questa: qualcuno che sappia scegliere bene artisti e soggetti. Grandezza del resto che era proprio di Walt. Anticipare i gusti del pubblico, rischiare artisticamente, usare e dosare bene le formule durante gli anni. Una figura carismatica di cui ci si possa fidare. Magari poi sbaglia, ma lo farà sempre con stile XD! E poi il tempo paga... Molti dei film di Walt furono dei flopponi, poi riconosciuti come straordinari capolavori che hanno portato soldi e linfa vitale a tutte le divisioni interne per anni a venire. Dubito che si potrà dire la stessa cosa di un Turbo o di Peabody!

    Leggevo che anche in Sony non tira buona aria (è emerso dal leak Sony), ma il tutto è passato quasi sotto silenzio. Molti artisti hanno lasciato, soprattutto in concomitanza col trasferimento a Vancouver. Offrirono a Lord e Miller di diventare capi della animation unit e, in seguito al loro rifiuto, si è rafforzata sempre di più la posizione di Genndy Tarkovski l'unico vero autore li in mezzo (sebbene sia uno coi cosiddetti è lontano da una figura lassateriana).

    Ho ritrovato l'articolo:
    http://variety.com/2014/artisans/news/s ... 201378259/

    In sostanza io sono un fermo sostenitore DEL film l'anno. Il film deve essere un evento, un qualcosa di speciale che bisogna attendere spasmodicamente per 12 mesi. Un regalo di natale (anche non a Natale). Il pubblico deve avere il tempo di digerire quel film e le altre divisioni (giocattoli, merchandise etc...) devono avere il tempo di sfruttarlo!
    Non è che si archivia il tutto dopo 4 mesi per far posto al nuovo venuto. Secondo me è un win win sotto tutti i punti di vista.
    Se proprio dobbiamo ok affianchiamolo con un sequel all'anno. In quel caso il sequel sarà semplicemente un film, anche molto buono, magari ottimo. Un bel modo per rincontrare vecchi amici e, perché no, una occasione per rivedersi l'originale.

    Insomma, tutto questo per dire ancora: toglietemi Zootopia e Moana dallo stesso anno vi prego :P
  • Sì, ecco, adesso concordo di più.

    E' la schizofrenia produttiva a fregarti. Perdi di nome, di prestigio, di affidabilità, anche se ti escono fuori cose molto belle. Ma sfido il pubblico a riconoscere la stessa impronta a Peabody, Turbo, I Pinguini e i Croods. Che è un po' anche ciò che mi preoccupa(va) della scelta di Disney di passare da un musical ad un action facendo venire totalmente meno i punti fissi.

    Però vedi, per quanto io concordi su UN FILM L'ANNO (però non ce lo voglio il sequel in allegato, perché fa troppo "cosa minore", piuttosto vai di short a tema), lo trovo un ragionamento inapplicabile, perché in apparenza troppo "etico" e poco "pratico" per una mentalità manageriale quale quella dell'attuale Hollywood. Prova ad andargli a spiegare che si può rinunciare ad incassi facili e sul momento, in virtù di una "sensibilità pseudocollezionistica" che si potrebbe inculcare al pubblico sul luuuungo termine. Non si può, non ci penserebbero neanche. La situazione economica attuale è una corsa agli armamenti, il cui motto è "tutto e subito" o si fallisce. E' un mercato saturo, ma anche ansiogeno, in cui nessuno vuole perdere tempo. E così ecco che non appena una mascotte risulta particolarmente indovinata, vedi i Minion (che tralaltro sono ricalcati sugli onischi di A Bug's Life) si mette immediatamente in lavorazione sequel, spin-off, e corti a tema, e non appena si fa il botto come con Frozen si cerca in tutti i modi di continuare la storia su più fronti, come se fosse una gara. Il tutto entro un anno. E tacciamo di cose come "un film di Star Wars l'anno".

    C'è ancora tanto da lavorare per smussare l'ingordigia dirigenziale...
  • Valerio ha scritto:Sì, ecco, adesso concordo di più.

    E' la schizofrenia produttiva a fregarti. Perdi di nome, di prestigio, di affidabilità, anche se ti escono fuori cose molto belle. Ma sfido il pubblico a riconoscere la stessa impronta a Peabody, Turbo, I Pinguini e i Croods. Che è un po' anche ciò che mi preoccupa(va) della scelta di Disney di passare da un musical ad un action facendo venire totalmente meno i punti fissi.
    Si vero, ma i punti fissi non devono essere le formule. Walt fece la bella addormentata e la carica dei 101 che se vuoi non hanno nulla in comune. Eppure non diresti mai che uno dei due non è Disney. Attualmente devono fare la stessa cosa.
    Valerio ha scritto: Però vedi, per quanto io concordi su UN FILM L'ANNO (però non ce lo voglio il sequel in allegato, perché fa troppo "cosa minore", piuttosto vai di short a tema), lo trovo un ragionamento inapplicabile, perché in apparenza troppo "etico" e poco "pratico" per una mentalità manageriale quale quella dell'attuale Hollywood. Prova ad andargli a spiegare che si può rinunciare ad incassi facili e sul momento, in virtù di una "sensibilità pseudocollezionistica" che si potrebbe inculcare al pubblico sul luuuungo termine. Non si può, non ci penserebbero neanche. La situazione economica attuale è una corsa agli armamenti, il cui motto è "tutto e subito" o si fallisce. E' un mercato saturo, ma anche ansiogeno, in cui nessuno vuole perdere tempo. E così ecco che non appena una mascotte risulta particolarmente indovinata, vedi i Minion (che tralaltro sono ricalcati sugli onischi di A Bug's Life) si mette immediatamente in lavorazione sequel, spin-off, e corti a tema, e non appena si fa il botto come con Frozen si cerca in tutti i modi di continuare la storia su più fronti, come se fosse una gara. Il tutto entro un anno. E tacciamo di cose come "un film di Star Wars l'anno".

    C'è ancora tanto da lavorare per smussare l'ingordigia dirigenziale...
    Quello che hai detto è agghiacciantemente vero! Ma, proprio in virtù di questo sfruttamento del tutto e subito, un film originale ci perde in partenza, perché è una scommessa. Quindi ci ritroveremo con un sequel l'anno e magari, ogni tanto un originale.
    Per questo, secondo me, la soluzione del film originale + sequel l'anno è il compromesso più indolore. Sempre laddove riescano a non inficiarne la produttività.

    Nello specifico per i Disney/Pixar si accontenterebbero tutti se si facessero tre film l'anno di cui un originale fisso per ogni studio e un sequel a anni alterni per l'uno o per l'altro.
    Così l'aumento di produzione (e il rischio di un abbassamento di qualità) è limitato (il surplus sarebbe di un sequel ogni due anni).

    Non vedo altro modo per accontentare tutti.
  • Una produzione regolare di sequel WDAS la riterrei un'aberrazione, proprio per una questione di DNA. E' uno studio votato al nuovo, il cui vero franchise forte è il suo stesso marchio. Sarebbe forse un tradimento a Walt concettualmente ancora più insopportabile della rinuncia al 2D. Anche perché mentre sulle tecniche possiamo solo presumere, invece per i sequel sappiamo per certo che Walt era fortemente contrario.

    Quanto alle canzoni, ne discutemmo già in passato. Sono così parte del DNA Disney, che più che una formula, un genere, vanno considerate una filosofia estetica e narrativa ben precisa. Che praticamente solo Disney è in grado di padroneggiare come si deve. Perché come l'animazione, è il momento che si cessi di considerare il musical un genere. Il vero schema cristallizzato è quello che vuole che le canzoni rimangano appannaggio delle fiabe, mentre i film da maschietti come BH6 le rifuggano come peste. Ed è questo il vero schema da rompere, e BH6 secondo me lo dimostra, dato che con qualche canzone sarebbe stato un film davvero migliore. E, ebbene sì, nuovo, dato che la vera sperimentazione sarebbe stata questa. Ma chiaramente anche questa suddivisione fa parte dell'ingordigia di una Company che ha tutto l'interesse a mantenere tale suddivisione per alimentarne il merchandising.
  • Valerio ha scritto:Una produzione regolare di sequel WDAS la riterrei un'aberrazione, proprio per una questione di DNA. E' uno studio votato al nuovo, il cui vero franchise forte è il suo stesso marchio. Sarebbe forse un tradimento a Walt concettualmente ancora più insopportabile della rinuncia al 2D. Anche perché mentre sulle tecniche possiamo solo presumere, invece per i sequel sappiamo per certo che Walt era fortemente contrario.
    Non potrei essere più d'accordo ma cosa dobbiamo farci? Ormai questa è la regola d'oro di Hollywood: se un film ha successo, ci fai un sequel. Muoiono tutti? Ci facciamo un prequel. Era già una origin story? Ci facciamo un spin-off. Era già uno spinoff? Ci facciamo un sequel. Muoiono tutti nel sequel dello spinoff? Ci facciamo un prequel... tutto questo in un bel loop fino a quando il film non tira più e poi lanci la carta salvatutto del reboot o reimmaginanzione e ricominci da capo. Guarda te lo potrei anche scrivere in un qualche linguaggio di programmazione... salvo poi spararmi.
    Soluzione B è augurarci che i film siano tutti stupendi e tutti dei flop :)
    Il totale fallimento dei Pinguini è stato AHIME' un'ottima cosa, perché ha dimostrato che questa logica è totalmente sbagliata. Però in molti ti diranno che sicuramente la motivazione è stata la pubblicità, la data di uscita, la qualità della pellicola... ma di certo non l'appeal e l'affetto del pubblico verso i personaggi. Per i quali, indubbiamente, di domanda ce n'è. Quindi ti rispondono: facciamo i sequel perché piacciono (e portano soldi "più" facili) ma facciamoli bene... da li il compromesso che ti dicevo. Sequel si, fatti bene, non tanti e sempre affiancati a originali.
    Dimenticavo, c'è una soluzione C. Un novello Lasseter con una barca di soldi, tanti ma proprio tanti che gliene escono da tutti gli orifizi, compri la Disney/Pixar (o un altro studio o ne fondi uno nuovo) e faccia dei film come piace a lui strafregandosene di tutte le regole del mercato. :) :)
    Valerio ha scritto: Quanto alle canzoni, ne discutemmo già in passato. Sono così parte del DNA Disney, che più che una formula, un genere, vanno considerate una filosofia estetica e narrativa ben precisa. Che praticamente solo Disney è in grado di padroneggiare come si deve. Perché come l'animazione, è il momento che si cessi di considerare il musical un genere. Il vero schema cristallizzato è quello che vuole che le canzoni rimangano appannaggio delle fiabe, mentre i film da maschietti come BH6 le rifuggano come peste. Ed è questo il vero schema da rompere, e BH6 secondo me lo dimostra, dato che con qualche canzone sarebbe stato un film davvero migliore. E, ebbene sì, nuovo, dato che la vera sperimentazione sarebbe stata questa. Ma chiaramente anche questa suddivisione fa parte dell'ingordigia di una Company che ha tutto l'interesse a mantenere tale suddivisione per alimentarne il merchandising.
    Ma ci si arriverà sicuramente! un musical boy-oriented. Piano piano. Che la canzone (e la musica in generale) faccia parte del DNA Disney è verissimo. Però Walt mica ha fatto sempre musical. Ha utilizzato la musica in modo intelligentissimo, infilandocela sempre, in un modo o in un altro, ma mai dandoti l'impressione che stesse sempre facendo musical.

    E la Disney l'ha vissuto sulla propria pelle questo svilimento della formula musical e l'ha pure pagato negli anni 90.
    Perché si, il musical propriamente detto è di fatto un genere (e tra i principi della cinematografia Hollywoodiana insieme al noir e al western). Quindi poi davvero la Disney finirebbe per fare film di genere e non per il fatto di produrre animazione.
  • Ma infatti cesserei di utilizzare il termine musical, che è la versione codificato come "di genere" del concetto "film con canzoni", che invece è ciò che faceva Walt.

    La carica dei 101 ha poche canzoni? Un paio però ne ha, e cmq ne erano previste un bel po' di più, poi cassate per via di una lavorazione atipica, ma in genere fino a Taron non si era mai rinunciato a questo elemento. Ma intanto La Carica dei 101 è ricordata principalmente per la sua canzone.

    BH6 ha Immortals. E mi piace pure, ma è poco, per un film di quel genere. E ritengo che con le canzoni sarebbe fortemente migliorato.
  • Valerio ha scritto:La carica dei 101 ha poche canzoni? Un paio però ne ha, e cmq ne erano previste un bel po' di più, poi cassate per via di una lavorazione atipica, ma in genere fino a Taron non si era mai rinunciato a questo elemento. Ma intanto La Carica dei 101 è ricordata principalmente per la sua canzone.
    Certo, ma perché Alice è un musical? No (o almeno non nel senso classico del termine) e canzoni ne ha! brevi e frequenti e sostituiscono le filastrocche del libro.
    Però si apre con una classicissima wish song!

    Piccolo OT, film come A proposito di Davis sono musical? me lo sono sempre chiesto... è la storia di un cantante che quindi... canta! E sempre su un palcoscenico.
    Jersey Boys? Si, è considerato tale ma allora anche Davis deve esserlo.
    Insomma il discorso è complesso.

    Il concetto di musical Broadway style è, invece, proprio qualcosa di menkeniano o meglio ancora di ashmaniano. Intendo proprio che le canzoni sono esattamente in determinati momenti topici, i numeri musicali sono mirabolanti,le canzoni molte e così come i reprise.
    Molti film di Walt avevano anche poche canzoni, molte addirittura non cantate dai personaggi.

    Quindi si, sono assolutamente favorevole alla musica come cifra stilistica ma sta a loro utilizzarla in modi che possano sorprendere. Non è che ogni anno bisogna stare a cercare la nuova Let it go, che venga da un princess movie o da un action movie.
    Valerio ha scritto: BH6 ha Immortals. E mi piace pure, ma è poco, per un film di quel genere. E ritengo che con le canzoni sarebbe fortemente migliorato.
    Magari hai ragione ma non avrei assolutamente fatto cantare i personaggi. L'allegra combriccola di nerd che si improvvisa supereroi che a un certo punto canta e balla, e magari Baymax che si esibisce ancora più in falsetto e improvvisa un passo di danza O_O... anzi o---o
  • A parte che non bisogna dimenticare che le cose ci possono sembrare "strane" proprio perché... non sono state fatte in quel modo. Magari in una dimensione parallela adesso stanno ridendo provando a immaginare Can You Feel the Love Tonight introdotta da Timon e Pumbaa. Per cui nulla è da escludersi, e un musical urbano supereroistico, se fatto in un certo modo, con canzoni trascinanti e una regia all'altezza avrebbe anche potuto fare sfracelli, dimostrando che i WDAS potevano portare il loro stile anche in campi a loro estranei.

    Ma al di là di questo ce ne sono di modi per inserire canzoni senza per forza trasformare tutto in uno spettacolo di broadway. Montaggi fighi, cantato fuori campo, musica intradiegetica, o magari qualche bel mix. Insomma, qualcosa di più di Immortals. Che cmq rimane qualcosa, eh!
  • Valerio ha scritto:A parte che non bisogna dimenticare che le cose ci possono sembrare "strane" proprio perché... non sono state fatte in quel modo. Magari in una dimensione parallela adesso stanno ridendo provando a immaginare Can You Feel the Love Tonight introdotta da Timon e Pumbaa. Per cui nulla è da escludersi, e un musical urbano supereroistico, se fatto in un certo modo, con canzoni trascinanti e una regia all'altezza avrebbe anche potuto fare sfracelli, dimostrando che i WDAS potevano portare il loro stile anche in campi a loro estranei.
    Eh ma se ragioniamo così tutto può essere fatto in tutti i modi, quando in genere c'è sempre IL modo migliore di fare una cosa, di raccontare una storia. E a dettarlo è il feeling che essa da, quella sensazione istintiva. Certo grosse e pazze esagerazioni sono state fatte, ma sono in genere sempre stati esperimenti.

    Ormai tutto diventa musical, tutto è messo in canzone. Hanno fatto il musical DEL SIGNORE DEGLI ANELLI... della MOSCA... di SPIDERMAN!! Magari sono pure carini, ma credo che questi tipi di storia mal si prestino a prescindere. Poi boh, ovviamente bisogna vederli.
    Intanto c'è da dire che sono durati poco.
    Valerio ha scritto: Ma al di là di questo ce ne sono di modi per inserire canzoni senza per forza trasformare tutto in uno spettacolo di broadway. Montaggi fighi, cantato fuori campo, musica intradiegetica, o magari qualche bel mix. Insomma, qualcosa di più di Immortals. Che cmq rimane qualcosa, eh!
    Ah certamente, sono d'accordissimo. E' proprio quello che intendevo.
  • Creatività significa che proprio quando senti che una cosa è sbagliata sei sulla strada giusta, perché significa che stai facendo una cosa indubbiamente nuova. Ma devi trovare la chiave, o fallirai. Trova la chiave giusta e potrai fare tutto, anche Pippo che muore.
  • Valerio ha scritto:Creatività significa che proprio quando senti che una cosa è sbagliata sei sulla strada giusta, perché significa che stai facendo una cosa indubbiamente nuova. Ma devi trovare la chiave, o fallirai. Trova la chiave giusta e potrai fare tutto, anche Pippo che muore.
    Citazione a Kingdom Hearts 2? :LOL:
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