[Disney] Pirati dei Caraibi: Ai Confini del Mondo

Dallo spazio profondo fin sul fondo dei mari passando per paesi meravigliosi, l'immaginazione non conosce confini.
  • Bello (in sto forum nn ci sono cuoricini?!?!?!?!)

    Io mi sono innamoratadi sto film e mi sono ririguardata tutta la saga 20 volte ormai :D il 3 OVVIAMENTE sempre al cinema...( :omg: )

    ...oh Jack! :sbav:


    (ps: ovviamente ho fatto l'errore di uscire prima della fine -_-' me l'hanno raccontato...vedrò poi nel dvd...)


    *me torna ai suoi viaggi mentali*
    Don't worry be penguin!
  • K-Ra ha scritto:Bello (in sto forum nn ci sono cuoricini?!?!?!?!)
    Le scelte fatte dagli amministratori vengono finalmente premiate. :P
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • A me non è piaciuto così tanto.
    Carino, sì, ma niente a che vedere con il primo capitolo. Troppa continuity, e lo dice un lettore di storie Marvel e un amante della saga di Guerre Stellari.
    Se volevano spacciarmi per "introspezione psicologica" le scene con Jack schizoide... con me non ci sono riusciti. Hanno decisamente esagerato.
    E' vero che ogni personaggio fa un suo percorso e mi è piaciuto soprattutto quello della coppia. Però la sceneggiatura avrebbe avuto bisogno di un'ulteriore limatura.
    (Per esempio, a che è servita Calypso?)
    Visivamente, nulla da eccepire.
    A presto,
    Michele
  • Il finale. Un gran finale, un grandissimo finale, ma così grande da sfiorare l'eccesso. Ai Confini del Mondo, a ben vedere fa dell'eccesso il suo cavallo di battaglia. E' l'eccesso la prima regola del gioco da accettare, se si vuole apprezzare questo film (nonchè il precedente). Dimentichiamo il sobrio equilibrio del primo film: le avvisaglie c'erano tutte nella Maledizione del Forziere Fantasma. E infatti chi non ha amato il pompamento del secondo film, forse non dovrebbe andare a vedere neanche questo terzo. Chi invece ha capito che è proprio sull'esagerazione, sul raccontarla grossa, sul portare all'estremo ogni singolo elemento, che avrebbero avuto radici questi ultimi due capitoli della trilogia, non potrà che godere come un maiale durante le quasi tre ore di durata di questo mastodontico film. Peccato che, a quanto si sente in giro, la maggior parte delle persone siano quelle che non sono state al gioco, lamentandosi del fatto che è "troppo lungo", "troppo spettacolare", "troppo caricato". Bè sì, è troppo. Ma è anche troppo bello.
    Se invece si volesse trovare un eccesso che sarebbe stato assai meglio limare non si può far altro che pensare agli innumerevoli voltafaccia con cui i pirati si truffano tra loro, per poi tornare dalla stessa parte come se niente fosse. Nel primo film il giochetto dei tradimenti aveva funzionato più che bene, nel secondo si era esteso a Will e Elilzabeth, mostrando gli inizi di quello che per i più sarebbe stato un "out of character selvaggio", ma qui la cosa coinvolge tutti a più livelli. E non si contano le volte in cui ogni personaggio spinto dai propri fini passa da una parte all'altra, come in un balletto. Non ci sarebbe nulla di male se questo più o meno ad un terzo del film, non incasinasse la trama al punto da renderla di difficile comprensione. Certo, una seconda visione dovrebbe riuscire a chiarire ogni dubbio rimasto, ma non è detto che tuttti siano disposti a concederla.
    Per il resto tra avventurosi recuperi nel mondo dell'aldilà (genialissimo il capovolgimento della nave), sgangherati consigli pirateschi e una battaglia finale tanto esaltante da mettere la pelle d'oca, il film offre il vero significato della parola spasso. Certo è uno spasso leggermente diverso dai primi due film, più semplici e in cui contavano solo gli interessi personali; qui la posta in gioco è altissima: il proseguio della vita piratesca, il dominio dei mari e più in generale del mondo. E' l'apocalisse, e i toni narrativi si adeguano di conseguenza, pur non rinnegando la vena umoristica che ha reso famosa la serie. E ovviamente oltre a macchiette come Pintaill e Ragetti (i due pirati caricaturali) o le due guardie imbranate, c'è sempre il caro vecchio Jack Sparrow, che in perfetto ossequio con la filosofia del film, qui è troppo Jack Sparrow. E per quanto Johnny Depp resti sempre bravissimo, specialmente nelle scene di schizofrenia, ormai si nota che gli hanno strappato a poco a poco il ruolo di mattatore. A rubargli la scena è infatti in più di un occasione il redivivo Barbossa, quando non il suo stesso padre, nei pochi minuti in cui compare. Ma in fondo il messaggio è che i tempi stanno cambiando e che nel nuovo scenario che la Compagnia delle Indie sta creando, non c'è posto per una razza in via d'estinzione come lui.
    Altri personaggi giungono a maturazione, concludendo il loro cammino più o meno bene (e va detto che questo terzo film, assai più del secondo cerca di ricollegarsi al primo, per creare un tutt'uno omogeneo). Il finale escogitato dagli sceneggiatori per la coppia Will/Elizabeth è veramente bello, e lo stesso vale per il commodoro Norrington, Sputafuoco Bill, il padre di Elizabeth e il resto del cast. Qualche dubbio sull'intrigantissima Tia Dalma, personaggio dagli inquietanti sviluppi, su cui forse sarebbe stato bene soffermarsi un po' di più. Ma quando la carne al fuoco è così tanta, non si può che perdonare, e anzi ringraziare di aver reso anche le trame "secondarie" così interessanti da farcele rimpiangere.
    In fin dei conti questo terzo film dà la paglia al suo predecessore, che appariva stritolato tra il voler appartenere a questa nuova realtà eccessiva e il non poterle ancora appartenere al 100% per via della sua natura introduttiva. Ai Confini del Mondo sarà anche particolarmente denso di avvenimenti e trovate barocche, ma è anche strutturato meglio, senza troppe parentesi dispersive, ma anzi, correndo dritto verso un deflagrante finale, che dà un senso a quanto visto finora. Cosa porterà il futuro ora che la trilogia è conclusa? Nei piani della Disney ci sarebbe l'idea di continuare con un quarto o quinto film. Johnny Depp si è già dichiarato pazzo del suo personaggio, e lo interpreterebbe all'infinito, mentre Orlando e Keira a quanto pare usciranno dal cast. Ma del resto il finale è illuminante in tal senso: la trilogia di Will e Elizabeth si conclude qui, mentre il mondo piratesco ha ancora molto altro da dire. E il nuovo conflitto Jack/Barbossa a proposito dell'Aqua de Vida che si profila nel finale è illuminante in tal merito. Ma ad ogni modo, è interessante vedere come a differenza di Will e Elizabeth, due persone che vivono la loro storia maturando, evolvendosi e giungendo a conclusione, Jack sia invece personaggio, e come tale per lui questa trilogia termini in modo assolutamente circolare, riportandolo al punto di partenza. A differenza degli altri Jack è un'icona ed è giusto che viva altre storie, a patto appunto che lui e il suo microcosmo piratesco restino più o meno gli stessi all'inizio e alla fine di ogni storia, cosa che in fondo succede da decenni nel fumetto Disneyano.
  • Carino, ma con diverse cose che non mi sono piaciute. Innanzitutto, c'era troppo. Non parlo di com'è stato reso quello che c'era, ma in questo film c'era troppa, troppa roba tutta insieme, e almeno metà della quale è stata introdotta in questo stesso film, cosa che mi ha dato l'idea che gli autori non avessero ben presente l'intero piano dell'opera quando hanno scritto le prime storie. La fratellanza dei pirati, ad esempio, mi è sembrata molto buttata lì, quando invece si sarebbe potuta introdurre, magari anche solo citata qua e là, nei primi due. Così come anche tutti i pirati nobili, personaggi iconograficamente importanti, ma introdotti di fretta, senza dar loro lo spazio che meritavano. Così come sono stati resi, rimangono delle fenomenali immagini di grandi pirati, ma insipidi, perchè ci vengono mostrati senza aver prima preparato il loro ingresso in scena. Stessa cosa per Calypso.

    Insomma, mi pare che gli autori non abbiano saputo fare una cernita delle loro idee, e abbiano deciso di realizzarle semplicemente tutte quante, creando uno spiacevolissimo effetto calderone.

    Ah, e avrei gradito tutto molto di più se a fianco di tutto quel cast eccezionale ci fossero stati due attori degni di questo nome anzichè quelle due assi di legno marcio di Legolas e la Knightley, davvero pessimi dall'inizio del primo film alla fine di quest'ultimo...

    In definitiva comunque, l'ho visto volentieri. Rimane un film d'azione raffinato ed entusiasmante, e soprattutto, cosa che tengo molto in considerazione, è un film *originale*, e non tratto da.
    "Those people who think they know everything are a great annoyance to those of us who do." -Isaac Asimov
  • Giby ha scritto:Carino, ma con diverse cose che non mi sono piaciute. Innanzitutto, c'era troppo. Non parlo di com'è stato reso quello che c'era, ma in questo film c'era troppa, troppa roba tutta insieme, e almeno metà della quale è stata introdotta in questo stesso film, cosa che mi ha dato l'idea che gli autori non avessero ben presente l'intero piano dell'opera quando hanno scritto le prime storie. La fratellanza dei pirati, ad esempio, mi è sembrata molto buttata lì, quando invece si sarebbe potuta introdurre, magari anche solo citata qua e là, nei primi due.
    Non concordo. Innanzitutto perchè è OVVIO che la fratellanza dei pirati non esistesse durante la stesura del primo film, ai tempi doveva esserci un solo film, non una trilogia. Ma poi perchè rivelare tutto subito?
    Prendete il Signore degli Anelli, a me piace che sia una storia che inizialemente parli solo di quattro omini bassi e pelosi, poi si estenda a una compagnia di nove individui e altri personaggi secondari, fino all'espandersi ad un intero universo di personaggi e potenze, neanche immaginabili ad inizio storia. E lo stesso si può dire anche per altre saghe fantasy, di fantascienza, o sempre rimanendo in ambito piratesco, mi viene in mente il manga One Piece

    Giby ha scritto: Così come anche tutti i pirati nobili, personaggi iconograficamente importanti, ma introdotti di fretta, senza dar loro lo spazio che meritavano. Così come sono stati resi, rimangono delle fenomenali immagini di grandi pirati, ma insipidi, perchè ci vengono mostrati senza aver prima preparato il loro ingresso in scena.
    Anche con questo commento, sentito da molte persone, non concordo. Perchè, sempre prendendo ad esempio Il Signore degli Anelli, compaiono un sacco di personaggi dei quali si percepisce l'importanza, ma che fanno poco e niente. Magari ci viene descritto il loro ruolo o la loro storia nel Silmarillion, o nelle appendici.
    Le comparse /personaggi secondari non sono solo passanti che si vedono sullo sfondo, ma anche individui dei quali si percepisce l'importanza, ma non per questo magari hanno importanza per QUESTA storia.
    La presenza di elementi "esterni" alla storia, ai quali si lega per un certo lasso di tempo, personalmente contribuisce a convincermi che quello sia un mondo vivo, con le proprie storie, e con personaggi che hanno vite che continuano anche quando la telecamera non è puntata su di loro.
  • Non ho mai detto "rivelare tutto subito". Ma narrativamente parlando sarebbe stato molto, ma molto più gratificante se nel secondo film (lasciamo pure perdere il primo) si fossero disseminati degli indizi, delle piccole citazioni, dei riferimenti, a questa misteriosa e potente fratellanza di pirati, ma senza rivelare nulla di concreto, e poi nel terzo film questa fratellanza fosse stata tirata direttamente in causa. Avrebbe fatto molta più scena, sarebbe stato molto più d'effetto, e soprattutto avrebbe dato molta più consistenza alla fratellanza stessa, che invece così risulta quasi un espediente creato su misura. La stessa cosa coi pirati nobili. E' naturale che uno si chiede chi siano questi nove grandi pirati che tirano le fila di tutto quanto, ma la risposta risulta essere insignificante quando ci vengono mostrati dei pirati di cui non sappiamo nulla.

    Insomma: questo terzo film, almeno la parte finale, punta tutto a raggiungere la dimensione dell'epico, ma per arrivare davvero all'apice di un climax bisogna crearne anche la base. Porti come esempio il Signore degli Anelli. Pensa a Mordor. Per tutti e tre i film, Mordor è quasi soltanto un nome, le parole timorose di Boromir al consiglio, il terrore di Gollum, i ricordi di Gandalf, la prudenza di Aragorn. Ci rendiamo conto di quanto impossibile sia per Frodo penetrare a Mordor quando non è nemmeno a metà strada, perchè lo vediamo sul punto di crollare ma sappiamo bene che Mordor, la famigerata Mordor, sarà addirittura peggio di tutto quello che ha vissuto fino a quel momento. E infine, solo alla fine, dopo essere stati cotti a puntino, Mordor ci viene mostrata davvero. La scalata di Monte Fato è davvero l'apice di un climax perfetto, maestoso, tutto basato sull'attesa e sui piccoli spiragli di informazione e dalle suggestioni emotive diluite in tutto il corpo dei tre film. E' *questo* che rende epica la scalata a Monte Fato, ed è questo che manca nei Pirati.

    Quanto al secondo punto, il fatto è proprio quello che dici tu: nel Signore degli Anelli i personaggi, che siano i protagonisti o che appaiano per pochi secondi, sono vivi, concreti, e agli occhi dell'autore hanno la stessa dignità. Questo è *esattamente* quello che manca ai pirati nobili! Sembra proprio che fossero dei personaggi fatti ad uso e consumo di quella singola scena, non che fossero dei personaggi vivi, con una storia alle spalle. Non ci viene fornito alcuno straccio di informazione su di loro. Ci vengono mostrati, noi *supponiamo* che siano dei grandi pirati, ed è finita lì. Non viene in mente, come invece accade con altri personaggi secondari, ad esempio lo stesso Sao Feng, di chiedersi qualcosa su di loro, perchè non sono altro che immagini, belle immagini fini a loro stesse, che se non ci fosse QUESTA storia nemmeno sarebbero venute alla luce.
    "Those people who think they know everything are a great annoyance to those of us who do." -Isaac Asimov
  • Sul terzo film di questa grande saga mi trovo a esprimere un commento del tutto positivo.
    Una delle cose che mi è piaciuta di più sta nel fatto che tutti, pur muovendosi all'interno di una vicenda ben precisa, hanno un loro piano personale che persegue obiettivi tutti diversi fra loro, e non erano fini a sè stessi rimanendo nella loro sfera personale, ma le azioni di uno venivano a intersecarsi con quelle di un altro ostacolandole o favorendole.
    Tutti i personaggi poi sono caratterizzati perfettamente, e il film è pieno di personaggi interessanti, primo fra tutti il capitano Jack Sparrow che qui mostra più che negli altri film di avere un intelletto macchiavellico, difatti riesce a far fare agli altri ciò che lui vuole per perseguire il suo obiettivo.Ma non è il solo personaggio interessante: Calypso, Davey Jones, Barbossa, Cutler Beckett (questo è un grande cattivo),Will Turner ecc.
    Naturalmente non mancano i risvolti umoristici, che non sono nè troppi nè eccessivi, e tutti messi nel punto giusto, anzi alcuni sono anche funzionali alla storia l'occhio di legno di uno dei pirati di Barbossa (chi se l'aspettava che servisse a qualcosa). Poi la componente dell' avventura è magnifica, è un'avventura magnifica, non solo per i personaggi, ma anche per lo spettatore.Un film bellissimo.

    Anche per me la scena del matrimonio è una delle più belle, figuratevi che nella mia sala (sono andato a vederlo con mio fratello il giorno stesso in cui uscì) la gente applaudì al bacio fra i due.
  • Gli applausi in un cinema sono una delle cose più tristi a cui si possa assistere... :omg:

    Comunque al di là di tutto, mi è venuto un dubbio e spero che qualcuno possa smentirmi: quando Beckett recupera Will dopo che è stato sbattuto fuori dalla Perla Nera, questi fanno un accordo: in cambio di ciò che Will vuole, egli li condurrà alla Baia dei Relitti, sfruttando la bussola di Jack. Il mio dubbio è: che cosa mai ha fermato Beckett dall'uccidere semplicemente Will, prendere la bussola e usarla in prima persona? Sia che indichi la Baia stessa, sia che indichi Jack, comunque sia ha la rotta che cerca, giusto? Non ha potuto farlo con Jack perchè questo avrebbe dovuto far uscire i pirati dalla Baia, ma Will? Qual'è il valore aggiunto di Will?
    "Those people who think they know everything are a great annoyance to those of us who do." -Isaac Asimov
  • Ah già. Voialtri dell'happy ending fantasma che ne dite? Pare infatti che dal film sia stata segata via una scena in cui Tia Dalma chiariva il fatto che la condanna dei dieci anni avrebbe avuto termine qualora il traghettatore di anime avesse trovato la donna amata ad attenderlo fedele il giorno dello sbarco. La cosa pare sia stata specificata nel blog degli sceneggiatori, quindi è ufficiale e getterebbe una luce radicalmente diversa su quanto visto nel finale. D'altra parte una scena tagliata rimane una scena tagliata, e visto che stiamo parlando di un film in cui hanno ficcato dentro anche le mutande di loro nonna senza troppe rinunce, la sua mancanza potrebbe disufficializzare tutto. Ri-d'altra parte però potrebbero averla eliminata apposta per creare un finale aperto e ambiguo che accontentasse romanticoni e pessimisti. Mah.
  • Una cosa del genere semplicemente cancellerebbe ogni parvenza di intensità e drammaticità alla conclusione della storia di Will e Elizabeth, e renderebbe una colossale e gigantesca farsa buona parte di questo film, quindi no, evidentemente ci sono stati dei ripensamenti a riguardo. Per fortuna.
    "Those people who think they know everything are a great annoyance to those of us who do." -Isaac Asimov
  • Spero sinceramente che rimanga cosìe non venga ad esempio reinserita nel DVD.

    La storia va bene così com'è, e sinceramenteun happy ending forzato rovinerebbe il film (ad esempio mi viene in mente il finale tagliato da Elizabethtown, meglio che non si sia mai visto).

    Però questa "clausola" della condanna sicuramente fa capire perchè Davy Jones è così incacchiato con Tia Dalma, e tutta la loro storia appare più chiara.

    Non so se tenere a mente questo elemento per chiarire la trama di Davy Jones e Tia Dalma, oppure se rimuoverla immediatamente dalla mia memoria per non rovinarmi la trama di Will ed Elizabeth.
  • D'altra parte la si può vedere così: la clausola è vera, ma il film non dice se Elizabeth terrà fede alla promessa. Quindi il finale è aperto. Ma per i più coraggiosi che si son visti i titoli di coda c'è la scena nascosta che rivela quale sarà il comportamento di Elizabeth e quindi l'esito della vicenda. In tal modo la scena nascosta non sarebbe solo un vezzo.
  • Bè, quel che avviene dopo i titoli di coda fa parte del film.

    Quindi, così come in X-Men 3 mi si rovina tutto, la stessa importanza viene data qui.
    O meglio, non cambia nulla il comportamento di Elizabeth, da una come lei non ti aspetti che "tradisca" Will, quello che mi cambierebbe sarebbe il gesto in sè di Will, che non sarebbbe più altrettanto eroico conoscendo la clausola.
  • Un momento. Non mi sembra abbia scelto Will di diventare il nuovo Davy Jones. Lui stava morendo, ma Jack ha scelto di pugnalare il cuore usando la sua mano per donargli l'immortalità che invece voleva per sè.
  • Uhm. Sì, pardon, ho scritto una fregnaccia.

    Intendevo che comunque il gesto di Jack avrebbe un significato differente, perchè sapeva che comunque dopo 10 anni Will sarebbe "ritornato per sempre".

    E comunque quella clausola pensandoci bene è una cavolata, dato che l'Olandese Volante deve sempre avere un capitano; se il capitano al suo ritorno dopo 10 anni trova la sua bella ad aspettarlo, chi diventa capitano?
    Chi riesce a fare pipì più lontano?
  • Forse proprio perchè è una cavolata l'hanno tolta. Se dopo 10 anni non sei più eterno, Jack che interesse poteva avere a prendere il posto di Jones?
  • Jack non ha una donna amata che lo aspetta per dieci anni, quindi per lui, anche volendo, *è* eterna.

    Comunque al di là di tutto, ha ragione Deboroh...oltre ad essere narrativamente discutibile, è semplicemente inconsistente, a meno di non supporre un improbabile meccanismo di elezione di un nuovo capitano...
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