[Disney/Andrew Stanton] John Carter

Dallo spazio profondo fin sul fondo dei mari passando per paesi meravigliosi, l'immaginazione non conosce confini.
  • QUESTO MESSAGGIO CONTIENE UN PICCOLO SPOILER

    Visto sabato. Devo dire che mi è piaciuto molto, la storia è coinvolgente e non ho avuto nessuna difficoltà a seguirla. Mi ha colpito in particolar modo l'introspezione sul passato di John, su quello che è accaduto alla sua famiglia. Anche se i particolari più crudi sono stati attenuati e il tutto è mostrato in modo molto delicato, si è trattata comunque di una scelta coraggiosa, molto lontana da ciò che siamo abituati a vedere in Disney.
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • Per chi volesse partecipare ad un gruppo su fb per avere un sequel del film. Intanto, potete vedervi anche un bel fan trailer: http://www.badtaste.it/articoli/un-nuov ... ohn-carter
  • In genere cerco di non inrogoglirmi, ma volevo condividere questa piccola soddisfazione con Voi. Chè, in fondo, tra papersera e sollazzo di recensioni ne ho lette tantissime. Non posso che ringraziare anche Groddon e Bramo.

    C'era un concorso sull'ottimo sito di Badtaste, e allora ho scritto quelo che ho pubblicato anche qui.

    Grazie mille anche a Voi: http://www.badtaste.it/recensioni/john- ... badtasteit
  • Vii ha scritto:Non posso che ringraziare anche Groddon e Bramo.
    E io non posso che farti i complimenti, caro V ;) E' un bel risultato questo, di cui fai bene ad essere orgoglioso! :)
    E ovviamente sono solo lusingato del fatto che tu "sia cresciuto" :P con le mie recensioni :) Se questi sono i risultati che producono, cioè spronare altri a scrivere, vuol dire che qualcosa di buono i miei sproloqui effettivamente lo fanno :)
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  • Stanton alla sua prima esperienza live action, accompagnato da Giacchino, dedica a Steve Jobs e tanti altri particolari fanno di questo John Carter "il primo live action Pixar" in un certo senso, anche se ovviamente non avrebbe avuto alcun senso legarlo a quel marchio. Personalmente ho trovato questo film il genere di live action che voglio che la Disney produca. E tra Tron, Pirati, Muppet e affini, direi che mi stanno accontentando, creando una sorta di appuntamento fisso che prima tra commediole e prodotti scadenti non esisteva. La Disney punta in alto, insomma, anche coi suoi live action, facendo uscire meno live di prima e poi qualitativi, e rendendo ognuno un piccolo evento.
    Detto questo John Carter poteva essere molto più bello di come è venuto fuori. Un inizio e una fine da sballo (mi ha ricordato The Prestige) ma in mezzo c'è dell'imperfezione. C'è tanta roba, eh. Roba fatta bene, roba fatta benissimo, roba fatta meno bene. C'è noia e c'è esalto. Ci sono elementi di troppo e elementi che andavano approfonditi, perché messi come sono non si possono certo dire ben narrati. Personalmente non ho mai creduto troppo troppo nel mito (per me falso) di Stanton gran regista. I suoi Pixar sono buoni, sì, ma un qualsiasi Bird se lo magna a colazione. E quindi forse la colpa di questa sbavature è sua, o forse del sistema che lui stesso a criticato rimpiangendo il dorato mondo dell'animazione, dove tutto era più facile.
    Però obiettivamente, qualche sequenza action in meno qua, qualche attore un po' più incisivo di là non avrebbero certo guastato. E magari non avremmo avuto quello che è "solo" un buon live action Disney.
  • Bramo ha scritto:
    Vii ha scritto:Non posso che ringraziare anche Groddon e Bramo.
    E io non posso che farti i complimenti, caro V ;) E' un bel risultato questo, di cui fai bene ad essere orgoglioso! :)
    E ovviamente sono solo lusingato del fatto che tu "sia cresciuto" :P con le mie recensioni :) Se questi sono i risultati che producono, cioè spronare altri a scrivere, vuol dire che qualcosa di buono i miei sproloqui effettivamente lo fanno :)
    Grazie Bramo, mi commuovi ;) In effetti, è innegabile che tra te e groddon, oltre alle stesse recensioni di Badtaste, mi sono fatto una piccola cultura recensiva.
    Per cui evviva i tuoi sproloqui. A questo punto, ci vuole qualcosa per skydoll, per fare il punto prima della riedizione bao.

    Grroddon, per certi versi non hai tutti i torti, il film delle sbavature le ha, il punto è che secondo me andava visto in un'ottica di più film. Cosa che non avverrà, guardate qui: http://www.badtaste.it/articoli/john-ca ... -la-disney
  • Visto. Giudicando questo film credo non si possano non ammettere due cose: nelle scene ben fatte ed azzeccate è un film grandioso (vedasi la [spoiler]sequenza della lotta con gli "uomini verdi", alternata a scene di ricordi in cui sotterra i cadaveri di sua moglie e sua figlia[/spoiler], o nella [spoiler]scena finale dove capiamo il suo piano per tornare su Marte[/spoiler]), mentre quando cade (troppo spesso) nel lento e noioso diventa piuttosto pesante ("dev'essere un insegnante" [cit.]).
    Stanton, qui alla sua prima esperienza live-action, si riconferma un regista certamente valido, non sarà il migliore nella Pixar, ma riuscire a gestire un film come questo non era certo facile. Se in Pixar la storia è tutto e il traguardo è l'affetto del pubblico per il protagonista (Wall-E esempio perfetto), in questo tipo di film si viene spesso schiacciati dal bisogno di sequenze action e si rischia di precipitare facilmente nei soliti cliché. John Carter in questo senso non fa eccezione, ma la storia, nonostante momenti lenti o frettolosi, è nell'insieme ben narrata, direi meglio che in Pirati dei Caraibi: Ai Confini del Mondo, o in Prince of Persia, tanto per restare in tema Disney. Certo è un po' pesante che, di fatto, il film sembra iniziare almeno quattro volte (!), ma se non altro le varie scene si riallacciano verso l'ultima parte della storia, quindi si può anche chiudere un occhio.
    Molto buono il lavoro degli attori, su tutti sicuramente spiccano Mark Strong (che se gli fanno fare un po' più film dove deve avere più di due espressioni ci fanno un gran piacere a tutti) e Williem Dafoe (Tars Tarkas) che, perfino in versione alienone verde con la MOCAP riesce a tirar fuori quelle sue espressioni che adoro. Bravo Taylor Kitsch (John Carter) anche se un po' troppo inespressivo (ma suvvia, lo era perfino quand'era su un aereo pieno di serpenti con un nero incazzato), bella e brava Lynn Collins (la miss viene dal teatro e si vede) nella parte della principessa "professore", e complimenti anche a Samantha Morton (Sola), che avevo già apprezzato molto in The Libertine. Non so esattamente cosa dir... scrivere invece di Thomas Church (voi nerd ve lo ricordate nella parte di Sandman in Spider-Man 3), da un lato ha una parte stereotipatissima e quindi c'era poco da fare, ma dall'altro lo stereotipo lo interpretavano anche Strong e Kitsch e ne sono usciti meglio. Diciamo "la corte si aggiorna" e rimandiamo ad una seconda visione và...
    Il lavoro del buon Giacchino alle musiche è valido, ma, come spesso capita con gli action, sembra venire messo un po' da parte in alcuni momenti. Ho avuto come la sensazione di un accompagnamento trascinato, lontano da Williams e Silvestri, ma forse è da attribuire più all'esperienza che non all'abilità (un po' lo stesso discorso di Stanton).
    Il voto finale non può che essere positivo. Il film meriterebbe certamente di rientrare nei costi di produzione, se non altro perché il suo flop (oltre ad essere immeritatamente il più grande della storia del cinema) significa la fine ingloriosa per una saga che avrebbe potuto dire ancora molto. Vabbé, chiudiamola con un "purtroppo..." e non se ne parli più.
    Purtoppo...
  • Che John Carter stia floppando in questa maniera significa solo che questo è un mondo ingiusto. A favore di cosa poi? Di Hunger Games. Cioè, la fantascienza classica che soccombe al "nuovo Twilight" aka "il Twilight fantascientifico". Tristezza...
    Io il film l'ho adorato, è vero ci sono diversi momenti lenti, ma non mi hanno creato nessun problema, mi trovavo su Barsoom e ho adorato perdermici tra le sue lande desertiche, le arene dei combattimenti, Helium, i fiumi, e le sue lune. A livello di effetti speciali è strepitoso, le scene con i Thark sono iper-realistiche, e Prince of Persia gli fa una pippa a Virginia in fatto di salti. Le musiche di Giacchino poi sono davvero sublimi.
  • Oh, visto oggi per la prima volta.
    Esalto.
    Poi qualche dubbio.
    Poi interesse.
    Poi confusione/disorientamento.
    Poi esalto x 2.

    Questo è pressapoco l'iter delle emozioni attraverso cui sono passato durante la visione.
    John Carter è un gran bel film, nel complesso: un prodotto puramente fantascientifico, e vista la fonte da cui è tratta la storia non poteva essere diversamente, e la cosa mi ha deliziato. Ci si trova dentro tutta la visionarietà che apprezzo in questo tipo di narrazione, la componente d'azione ben gestita (anche se in in paio di punti forse un po' eccessiva), dei protagonisti che agiscono in maniera coerente e credibile. E, cosa importante, un'ottima e gustosa estetica capace di ricreare un mondo intero, misterioso e affascinante.
    Il problema è che la carne al fuoco è tanta, e concentrata in determinati momenti della pellicola: il risultato è un film di 2 ore in cui però i vari temi e situazioni presenti non vengono spiegati in modo chiaro perché ridotti in alcuni punti precisi, mentre il resto del tempo è dato da viaggi per Marte, saltelli e combattimenti.
    E così tutta l'interessantissima parte relativa ai Therns risulta assolutamente fumosa e poco chiara. Stessa confusione è generata dalla faccenda del Nono Raggio e del Ragno, e di come queste due cose siano collegate, [spoiler]e del perché e come permettano i viaggi nella galassia. E poi chi è la Dea che i Therns servono? Perché il loro compito è "favorire" lo svolgersi degli eventi verso una certa destinazione prestabilita, che solitamente porta all'estinzione sul pianeta stesso? Sono degli Osservatori interventisti?[/spoiler]
    È l'unico vero peccato di questo film, oltre alla relativa confusione di alcune scene troppo cariche. Per il resto gli attori hanno tutti fornito una buonissima prova, i Thark sono un popolo molto ben descritto e reso sia esteticamente che come usi e consuetudini, l'intrigo politico di cui è vittima la Principessa di Marte è buono e soprattutto ho amato la cornice con [spoiler]Burroughs (!) nipote di Carter che avrà alla fine del film un ruolo importante per un'inaspettata quanto geniale conclusione e chiusura del cerchio.[/spoiler]
    Proprio per questo non sento la forte esigenza di un sequel: mi spiace che non si facciano per via del flop al botteghino, visto che si tratta di un film che avrebbe meritato un buon successo al pari di altri live-action disneyani, e senz'altro non mi sarebbe dispiaciuto vedere una nuova avventura di John Carter su Marte, specie se si fossero approfonditi i temi su cui non ho avuto le idee ben chiare. Ma per come è stato pensato, John Carter vive perfettamente anche da solo, in una struttura circolare (con cechi anche concentrici) che ho apprezzato.

    In sostanza promuovo e ben al di sopra della sufficienza la pellicola di Stanton, che ha saputo regalarmi belle emozioni :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Dal trailer mi sembrava la classica robaccia americana e i magri incassi mi avevano convinto a non dargli un occhiata. Misa che adesso la darò tanto.....
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