[Disney] Saving Mr. Banks

Dallo spazio profondo fin sul fondo dei mari passando per paesi meravigliosi, l'immaginazione non conosce confini.
  • La videorecensione di Banks non ho (ancora) avuto modo di vederla, ma se è lo stesso che ha affermato come la CGI di Frozen non sia ai livelli pixariani tenderei a prendere i suoi giudizi con le molle.
  • Quello è l'unico errore che posso obiettivamente imputargli nella recensione di Frozen. L'unico grosso almeno. Ma l'avevo già scritto sul Paper.
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    (Genesis, Afterglow)
  • Sì ok, ma non lo trovo un errore veniale, come potrebbe essere rimanere dubbiosi riguardo ad alcuni passaggi di sceneggiatura. La forza di Frozen e della CGI WDAS sta tutta nel manifesto artistico su cui è basata, e non riuscire a comprenderlo mina il suo giudizio alle fondamenta, per quanto ci si possa documentare.
  • Sono d'accordo, ma ha anche detto che il comparto tecnico del film è a livelli d'eccellenza. Non ha detto che fa schifo in confronto alla Pixar (e lì ci sarebbe stato da legnarlo). Inoltre è un accenno di mezzo minuto su mezz'ora di recensione. Ritengo molto ma molto più gravi le sparate di certa gentaglia secondo cui Rapunzel e Ralph sono la stessa cosa di Chiken Little e I Robinson solo perché tutti in CGI. Almeno lui ha dimostrato chiaramente di distinguere bene la fase di crisi pre-2009 dalla rinascita successiva.
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  • Certo, c'è sempre chi ne dice peggio. Tuttavia ormai dire che il comparto tecnico di un film d'animazione è a livelli d'eccellenza chi impressiona più? Ha senso come affermazione? Non vuol dire nulla. I mezzi con cui l'animazione CGI viene realizzata sono sempre considerevoli, ormai a fare la differenza è la scelta artistica con cui si sceglie di impiegarli.

    Vuoi un esempio? Una delle cose che più mi fanno prudere le mani quando leggo in giro recensioni su un film d'animazione Disney è la gente che si stupisce della qualità tecnica dicendo (riferendosi tanto all'animazione quanto agli sfondi e ai modelli dei personaggi) che siamo a "livelli di realismo incredibili, sembra tutto vero!". Ed è esattamente l'effetto opposto che i WDAS cercano di ottenere.

    Quindi secondo me c'è bisogno di recensioni che davvero puntino il dito e sottolineino quello che è veramente il tratto distintivo dell'animazione Disney di questi anni.
  • Ma vedi, qua si tocca un discorso più ampio: il vero male del Web è che ha permesso a qualunque minorato di poter dire la propria anche nell'assoluta ignoranza di ciò che si sta trattando, e pure di ricevere file di seguaci adoranti che condividono le medesime scempiaggini. Gente che non sa assolutamente nulla di ciò che va a descrivere, che parla per partito preso, che fruisce di prodotti per pregiudizio, o addirittura apposta per stroncarli ("Sia mai che mi dicano che questo non l'ho visto o quello non l'ho letto! Guardo e leggo così posso smerdare liberamente anche se non ci capisco una sega."). In Italia in generale poi ancor peggio. Non ci meritiamo alcuna libertà d'espressione, con tutta la disinformazione che si sparge in giro, e su qualunque cosa.

    Ripeto, vero ciò che dici sullo scivolone di victorlaszlo88 riguardo la CGI. Fastidioso. Ho anche detto che è l'errore GROSSO che ha fatto. Però, capiamoci, ha dimostrato di essere davvero, per tutto il resto, una mosca bianca. Si vede che si è documentato, che sa come sono andate le cose (nella rece di Mr. Banks ha proprio amesso di aver cercato in fonti bibliografiche). Non mi sento di crocifiggerlo affatto. Cioè, ce ne fossero, come lui.

    Invece, la media che si vede in giro è quella di gentaglia che vomita idiozie per il solo gusto di criticare. Che verrebbe da chiedere se gli stessi sarebbero capaci di fare di meglio. Ma si sa, qui siamo tutti allenatori di calcio, siamo tutti politici, e ovviamente siamo tutti registi di film...

    Che tristezza.
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  • Don Homer ha scritto:Comunque MrCheaddy di nerdsrevenge lo va a vedere oggi, quindi entro domani ci sarà il parere di Nerdsrevenge. :D
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    Lorenzo Breda
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  • Don Homer ha scritto:
    Recensione di victorslazo88, uno youteber esperto nel cinema.
    Riguardo alla questione diritti, Disney non possedeva davvero i diritti per realizzare Mary Poppins; infatti ad un certo punto, di fronte alla incertezza di produrre il film, si assicurò quelli di una storia simile, "Pomi d'ottone e manici di scopa", per far si che il lavoro degli Sherman non fosse vano e potesse essere riciclato.

    Riguardo al debutto di "Mary Poppins", la Travers non venne invitata ma si recò ugualmente alla prima statunitense. Scrisse a Disney dicendo che sarebbe stata a Hollywood e che sarebbe stata sicura che Disney avrebbe fatto in modo di farle avere l'invito. Alcune foto mostrate durante i titoli di coda sono tratte proprio da quella serata.

    Alcune cose non accadute realmente sono le seguenti:
    - L'autrice non fu catturata da nessuna canzone del film, compresa "Let's Go Fly A Kite". Unica eccezione forse può essere rappresentata da "Feed The Birds". Lei sosteneva che le canzoni degli Sherman erano confusionarie e non necessarie e che sarebbe stato preferibile inserire brani tradizionali dell'epoca in cui il film è ambientato quali "Greensleeves" (usata in "Candleshoe" (Una ragazza, un maggiordomo, una lady) e "Ta-ra-ra-Boom-De-Ay" (usata in "The Aristocats").
    - Disney non si recò a Londra per inseguire la Travers, anche se la incontrò negli anni 50, quando le trattative per ottenere i diritti non avevano ancora condotto a nessun positivo esito.

    La fonte è il libro "The vault of Walt, vol.2" (Jim Korkis).
  • Visto ora il video. Sarebbe assai opportuno si documentasse, perché ne spara parecchie.
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  • Saving Mr. Banks è la storia - esaustiva ma non integrale - del rapporto tra P.L. Travers ed il film Mary Poppins; una storia che forzatamente passa dalla sua infanzia in parte felice in parte traumatica, dalle sue ispirazioni per il libro, per arrivare alle fatidiche due settimane hollywoodiane e culminare nella premiere mondiale del film.
    La sceneggiatura, come si accennava, non copre la totalità degli eventi, tagliando in particolare gli strascichi post-premiere, tra cui la famosa risposta gelida di Walt su eventuali modifiche al film - “Pamela, the ship has sailed” -, la battaglia sull’editing, il rifiuto di concedere diritti per sequel e musical. Insperatamente, ciò non inficia per nulla il film: infatti, ciò che non è mostrato viene comunque fatto intuire al pubblico attento, il quale è in grado di cogliere nelle reazioni della Travers ([spoiler]le lacrime e la risposta a Walt[/spoiler]) tutte le sfumature di un complicato futuro. D’altronde, Saving Mr. Banks non è un documentario e come tale ha il diritto di infiocchettare una sorta di lieto fine. Inoltre, le testimonianze storiche della Travers non sono del tutto coerenti e lasciano adito a diverse interpretazioni: sono più che provati l’avversione assoluta verso le scene animate e il grande apprezzamento per la rappresentazione del signor Banks, ma non è certo come questi giudizi si amalgamino nella valutazione complessiva dell’opera, visto che in alcune occasioni l’autrice dichiarò totale disgusto ed in altre una pacifica accettazione. Tutto sommato, la scelta di non mostrare ciò che accadde dopo sembra la più sensata, proponendo così il finale più vicino alla realtà: quello aperto.
    Una parte notevole della pellicola è dedicata ai flash-back, i quali hanno un minutaggio ed una frequenza ben superiore a quanto mi aspettassi, pure un tantino eccessiva. Ciò, unito al fatto che il film inizia e finisce sui flash-back, ne fa capire l’importanza che sceneggiatrice e regista attribuiscono loro, anche con coraggio (trovatemi un altro film Disney dove compaiono tutti insieme [spoiler]un ubriacone, un primo piano di cadavere con occhi aperti ed un tentativo di suicidio, robe dinanzi a cui la sigaretta di Walt impallidisce[/spoiler]). Il rapporto padre-madre-figlia è ben esposto, con scene semplici, evocative e senza troppi dialoghi.
    Fanno da contralto le scene anni ’60, molto più frenetiche e parlate. Qui troviamo una straordinaria Emma Thompson, vero punto di forza del film: la sua è una prestazione da urlo, nella quale si vede tutta la meticolosa preparazione del personaggio tramite studio di video e audio d’epoca, con cui possiamo addirittura fare il confronto nei credits! Non vedo l’ora di godermela in lingua originale. Purtroppo brucia ancora di più la mancata nomination agli Oscar in favore delle meno meritevoli Streep e Bullock.
    E Walt Disney? Inutile negarlo, questo non è un film su di lui. Tom Hanks lo ritrae ottimamente e ne tratteggia le caratteristiche principali, mantenendo però un ruolo da non protagonista che assume intensità solo nella scena di Londra. Se proprio si vuole trovare un motivo di critica, direi che Walt appare troppo distaccato dalla produzione di Mary Poppins, non venendoci mostrato in ruoli attivi di partecipazione alla realizzazione del film. Forse sbaglio, ma credevo avesse una presenza più frequente agli story meeting. Un poco di rammarico anche per non aver visto Roy.
    Nulla da eccepire alle altre interpretazioni, dove risaltano Richard Sherman, Don Da Gradi e Ralph.
    Musiche raffinate e ispirate a quelle di Mary Poppins ma non solo: appropriata la marcetta che ricalca Heigh-Ho.
    Da non perdere!
  • Bellissimo film. L'ho visto nei giorni scorsi e davvero è da non perdere. Nel finale c'è un misto di nostalgia e commozione che ti conquista.
  • Finalmente ho modo e tempo per parlare di questo film, che ho visto sabato scorso.
    E merita davvero che ci spenda sopra qualche parola, considerando quanto l’abbia apprezzato!
    Saving Mr. Banks è una pellicola davvero sorprendente. La Disney ha attirato me e tutti i nerdoni miei pari con l’esca di un film con Walt Disney come protagonista e con il making of di Mary Poppins come trama, per regalare a tutti gli spettatori una pellicola in cui la vera protagonista è una donna segnata da un duro passato e dall’amore viscerale per la propria opera, che per lei ha avuto anche il compito di esorcizzare i demoni del proprio passato, e in cui l’importanza della trama non sta tanto nel vedere le traversie nella realizzazione del film a scrittura mista del 1964 da parte di Walt e del suo staff, quanto la parabola di una donna che nonostante l’avversione per ciò che il mondo di fantasia imbastito da Disney rappresenta riesce alla fine a comprenderlo e a trarne un piccolo, ancorché momentaneo, giovamento.
    Partire dalla storia vera di come fu complesso per Walt ottenere da Pamela Travers i diritti di Mary Poppins è un colpo di genio non da poco, sia per il forte richiamo che la cosa può avere su appassionati e non, sia perché ovviamente aumenta di spessore alla trama, ispirandosi a fatti realmente accaduti. Confesso che non ho fatto il maniaco, andando a confrontare ogni singolo fatto visto nel film con la realtà storica dei fatti, nonostante i molti ed interessanti approfondimenti che la Rete ha offerto e che anche in questo topic sono stati segnalati. Della vicenda conoscevo le cose essenziali come bagaglio personale e quello che mi è comunque capitato di leggere in giro in questi giorni, e tanto mi basta comunque per vedere che nel realizzare l’opera ci si è documentati con lo spirito migliore. Concordo con Valerio sull’onestà del film, soprattutto per quanto riguarda la visione su Walt, quella più rischiosa se vogliamo e quella che ha comunque scontentato quelli che si sarebbero scontentati in ogni caso perché haters e basta. Mi è parsa invece una versione molto equilibrata, che ci mostra un imprenditore che cerca di superare un problema produttivo e lo fa con il Disney-touch, cioè cercando di capire chi ha di fronte per farne emergere il lato più sensibile. Un imprenditore comunque che affronta il proprio lavoro con allegria e semplicità, nonostante tutto, in ossequio in fondo a quelli che sono i suoi prodotti. Walt si è poi rivelato non essere il centro del film, ma solo il co-protagonista di lusso, quindi non c’era bisogno di dire o fare altro col personaggio. L’interpretazione di Tom Hanks è ottima, comunque, ci restituisce un Walt molto bello da vedere e interpretare, tanto quando è gaio, tanto quanto è nervoso.
    Il centro del film ad ogni modo è la Travers, e Emma Thompson è stata meravigliosa, davvero. Non so quanto sia fedele alla vera scrittrice, ma ad un certo punto anche chissenefrega. Perché d’accordo che ci si ispira ad una storia vera, ma come dicevo è solo lo spunto per raccontare il percorso di una donna che deve fare i conti col suo passato, e la Thompson riesce perfettamente a portare su schermo questa donna preda delle sue manie, della sua puntigliosità e del suo orgoglio. Averla dotata di un sarcasmo pungente, cinicamente divertente e perfettamente contrapposto alla leggerezza gioviale di Walt, è una mossa ottima.

    Per quanto riguarda la narrazione, risulta vincente l’idea di alternare flashback a racconto in tempo reale, rendendo entrambi i piani interessanti e funzionali l’uno all’altro.
    Molto buono anche il resto del cast, menzione per l’insospettabilmente importante Paul Giamatti, e bella la colonna sonora.
    Una finezza molto riuscita quella di mettere nei titoli di coda uno spezzone delle vere registrazioni durante i brainstorming.
    Bello, bello, bello. Ho già uno dei miei due voti per IMS2014 cinematografico ;)
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  • Vento dall'est...
    Quando ero più piccola guardavo Mary Poppins in VHS e poi, appena finiva, riavvolgevo il nastro e lo riguardavo daccapo.
    Questo può dare una vaga idea di quanto io ami quel film e quei personaggi e di conseguenza una vaga idea dell'emozione che ho provato in sala!
    Beh, che dire, come al solito arrivo dopo un bel po' e concordo con molte delle vostre parole. L'espediente del racconto di un making of, che ci porta a conoscere due personaggi, due personalità anzi opposte e distanti è particolarmente affascinante. L'atmosfera della sala prove è qualcosa di esilarante ed interessante -un sacco di "ante"- (come quel pezzo di registrazione sui titoli di coda), lo zio Walt è meraviglioso, pur essendo "poco presente" nella realizzazione, ma la vera star è lei, Pamela Travers/Emma Thompson! Sapevo che l'avrei amata ed è stato così, insopportabilmente adorabile, inglesissima e interpretata alla perfezione. Come si è detto in questi giorni un film DIsney sulla realizzazione di un film Disney, con Walt Disney: cosa vogliamo di più? XD
    Un po' di curiosità per la vera storia me l'ha messa, ma il bello del film non sta nell'andare a cercare il pelo nell'uovo, quanto nell'amore che viene trasmesso per le proprie creazioni e per il proprio mestiere da un lato, per la propria storia dall'altro. I flashback sono gestiti abbastanza bene, ma forse sono un po' troppi? Non so. (lol noto che Beast ha scritto lo stesso, quindi forse è vero)

    p.s. Amo gli Sherman!
    p.p.s Chissà com'è Banks nei libri su Mary Poppins...
  • Daria ha scritto:p.p.s Chissà com'è Banks nei libri su Mary Poppins...
    Cercherò di scoprirlo presto.
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  • ahah ha fatto venire curiosità anche a te eh?!
  • :P
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  • E' uscita la recensione di nerdsrevenge comunque eh. Stranamente positiva. :D
  • LBreda ha scritto:
    Daria ha scritto:p.p.s Chissà com'è Banks nei libri su Mary Poppins...
    Cercherò di scoprirlo presto.

    Il primo commento che ho trovato sulla pagina linkata da LBreda:
    da grande fan del film "Mary Poppins" della walt disney non potevo non leggere anche libro...devo dire che mi ha un pò deluso...per carità carino...le avventure di mary poppins della disney sono in parte inventate e in parte ispirate...ma è stato propio il personaggio a deludermi...nel film lei è sempre sorridente...i bimbi l'adorano...mentre nel libro è un pò scontrosa...sempre arrabbiata...insomma...è meglio Julie Andrews!!!nonostante questo però...è un libro che consiglio di leggere...perchè è sempre bello leggere i libri e poi confrontarli con i film!!!
    il secondo:
    Scordatevi il capolavoro della Disney. Qui praticamente NULLA è uguale, anzi da fastidio leggere certi punti. I personaggi praticamente sono solamente tre e degli altri non si dice praticamente nulla. Il film ha una morale, il libro no. Non compratelo (se chiaramente avete visto il film)!!!
    Non è che la Travers avesse ragione, dopotutto? :asd:
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Visto. Non mi sono sciolto in un mare di lacrime come credevo, dai commenti letti, ma è un gran bel film.
    Non ho mai conosciuto né Disney né la Travers, ma mi sembra che entrambi i due -personaggi- siano stati rappresentati in modo ambivalente, ognuno con i suoi pregi e difetti. Da questo punto di vista il fatto che Walt non si veda fumare è quasi una gag, come gli oggetti che coprono il volto di un personaggio che non si deve vedere, o i rumori che coprono un nome o una frase che non si deve sentire in una serie, a mo' di tormentone: ogni volta che compare i suoi colpi di tosse nervosi lo precedono, quando ha un sigaro in mano lo si vede esattamente nell'atto di buttarlo via dietro l'angolo della parete, o quando lo spegne nel portacenere c'è un bicchierone a coprirlo. La cosa non viene omessa, ma si gioca in modo meta-cinematografico col suo "non volere che gli altri lo vedano fumare", cosa riportata esplicitamente.
    E non starei a gridare al miracolo per la metamorfosi di Hanks, dai: è Tom Hanks coi baffetti e i capelli modellati, ma da qui a dire che si è trasfigurato in Walt ce ne passa. Ci sono esempi di biopic con un'attinenza ancora più impressionante, qui han fatto un lavoro nella media per gli standard attuale.
    Ah, vorrei porre l'accento su Paul Giamatti, a mio parere non abbastanza lodato: a mio parere è lui il cuore del film, quel comprimario non invadente che riesce a fare davvero la differenza ed è attraverso lui che la protagonista riesce davvero a farsi amare, in tanti piccoli momenti "invisibili".
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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