Re: [Disney] Saving Mr. Banks
Inviato: giovedì 07 novembre 2013, 13:06
E' qui la primissima clip, in cui si vede l'entrata in scena di Walt.
A chi lo diciDaria ha scritto:Che bello *_* Non vedo l'ora di vederlo! Questo commento mi ha messo troppo entusiasmo!
Se per te è stato tanto comico mi dispiace. Per quel che riguarda me, la caratura della figura di Walt Disney, l'uomo che ha fatto dell'abilità di muovere i disegni un'Arte di prim'ordine, reinventando in toto il concetto d'intrattenimento, non è inferiore a quella che potrebbero avere papi, politici e altre figure blasonate. Il valore di un uomo non è sempre determinato dal suo titolo.chipko ha scritto:Sorvolando su toni entusiastici e in alcuni casi fuori luogo e persino ridicoli quando decantano la difficoltà di impersonare Walt Disney quando hanno fatto film su Gesù Cristo, sulla Madonna, sui papi, su capi di stato (Kennedy, Thatcher, Mandela, Gandhi) icone di ben più elevato calibro, soprattutto se si pensa che dai primi due discende il senso che oggi viene dato alla parola "icona". Il troppo stroppia, bastava dire che Tom è stato fenomenale e che si aveva studiato molto per calarsi nel personaggio, cosa vera e giusta da dire in una recensione, senza però strafare ottenendo così un risultato quasi comico nel lettore.
Passando alla presunta conversione della Travers...tu alla prima di quel film c'eri per poter valutare quanto ci sia di falso in quella sequenza? Il buonumore della Travers è storicamente accertato, visto che pare si fosse ripresa dall'esaurimento nervoso, si fosse riabilitata economicamente grazie ai diritti e stesse pure scrivendo dei sequel al romanzo. Le grasse risate da parte di Walt non me le ricordo, sinceramente, la scena anticipa chiaramente quelle che saranno in futuro le posizioni della Travers sul film, e Walt lì per lì, rimane interdetto. Si è scelto di non ignorare "il futuro" ma di presentarlo sottoforma di gag, per rendere il tutto narrativamente accettabile, suggerendo che per quanto la Travers abbia avuto da ridire, il film l'abbia toccata veramente.Senza contare che nel finale c'è poco da interpretare, quando la Travers risponde a tono a Walt lui se la ride, segno che non ha assolutamente preso sul serio il rimbrotto, basta vedere come reagiva diversamente a tutti gli altri rimproveri lungo tutto il film. Il cambio della Travers a fine film non credo sia questione di interpretazioni è abbastanza autoevidente e negarlo non è certo segno di onestà intellettuale.
Ti sei accorto che il titoletto era una citazione, almeno? Detto questo, certo che se ti attacchi ad una battuta di mezzo secondo per valutare l'onestà di un film che parla di ben altro, significa che forse la malafede è più tua che di chi ha scritto il film. Quella della sigaretta è parsa una scena inutile anche a me, se lo vuoi sapere, ma come tu stesso dici se davvero avessero voluto dare un'immagine edulcorata di lui sarebbe bastato tagliarla, invece hanno preferito "incasinarsi". Quanto alle idee sul fumo che aveva Walt negli anni 60, non mi risulta che di fonti per poter affermare che quella affermazione sia così improbabile ce ne siano, dopotutto. Dovrei rivedere il film per inquadrare meglio il contesto e la sua effettiva improbabilità, ma sinceramente...importa? Ti pare sul serio agiografico un film in cui Walt viene mostrato per l'ingenuo bambinone testardone che difatto era? Le scene in cui viene messo sotto una luce ridicola e inconsapevole non sono poche, una su tutte quella in cui la Travers lo elenca tra gli handicappati celebri. E il film non manca di mostrarci pure il suo lato meno simpatico, quando sceglie di non invitare la Travers alla prima del film. Il tutto senza dimenticare di mostrare per bene anche i suoi pregi, come nella struggente sequenza della confessione a tu per tu, in cui emerge il Walt più caldo, arguto e di buon senso. Quindi sì, lo ribadisco: film onesto.Sorvolando su questo, la parte che più fa sorridere è la sezione "Intellettualmente Onesto Sotto Ogni Aspetto" cosa palesemente non vera e smentibile in maniera oggettiva. Basta la scena della sigaretta, dove si vede Walt nasconderla e dire "Non voglio che qualcuno mi veda non è mia intenzione incoraggiare i bambini ad abitudini dannose", cosa in contrasto con il fatto che nel 55 fece aprire una tabaccheria in Disneyland’s Main Street che fu chiusa solo nel 1991 (quando la nozione dei danni provocati dal fumo iniziano davvero ad essere di pubblico dominio). Anche se alcune fonti confermano che effettivamente non fumasse in presenza di bambini, non ha assolutamente senso che si nascondesse nel suo stesso studio (nessun bambino sarebbe potuto entrare senza preavviso nel suo studio). Stratagemma per aggirare la restrizione imposta dalla Disney stessa di non mostrare la sigaretta? ( e già questa proibizione la dice lunga sul fatto che è assolutamente falso che ogni aspetto sia intellettualmente onesto). Ammesso e non concesso, ma allora perché non abolire del tutto la scena? Per essere più realistici e aderenti nella vita di Walt o solo per mettere in una luce positiva quello che oggi viene visto come difetto? Anche perché nel 6° classico Disney Pippo fuma eccome.
Proprio per questo ho citato i papi, non tanto per il titolo, ma perché sono a tutti gli effetti figure mediatiche, Giovanni Paolo II era un volto noto fino agli estremi confini della terra, anche dove era assente la Tv, e certamente è stato un papa che ha fatto della Tv il suo mezzo. Stessa cosa potrei dire di Diana (anche se il Film cinematografico è stato uno schifo e giustamente un flop). Siamo in un'era dove il trucco può fare miracoli per questo non avrei dato una particolare enfasi, oggi me l'aspetto la somiglianza con il personaggio in questione, qualunque sia il suo aspetto. È un po' come se in una recensione di un Bd si sottolineasse che il video è in Hd cosa su cui ha senso soffermarsi solo se sono i primi Bd in commercio, non certo oggi perché il dato, anche se presente, è dato giustamente per scontato.Valerio ha scritto: Se per te è stato tanto comico mi dispiace. Per quel che riguarda me, la caratura della figura di Walt Disney, l'uomo che ha fatto dell'abilità di muovere i disegni un'Arte di prim'ordine, reinventando in toto il concetto d'intrattenimento, non è inferiore a quella che potrebbero avere papi, politici e altre figure blasonate. Il valore di un uomo non è sempre determinato dal suo titolo.
Ma sorvolando su questa questione, ciò che ho scritto sulla rece, se avessi avuto l'accortezza di leggerla meglio, è una cosa ancora diversa, e cioé che interpretare Walt era arduo. E non perché fosse Gesù Cristo redivivo, ma perché è apparso in video più volte, e ha fatto di sé stesso un personaggio. Le sue apparizioni pubbliche sono roba frequente e relativamente recente, la sua faccia la si impara a conoscere sin dall'infanzia, la si ha ben presente, e ci è quindi voluta parecchia arte da parte di Tom Hanks per riuscire a sovrapporsi percettivamente a Walt. Specie considerando che pure Hanks è un volto noto, e questo rende l'inganno ancora più difficile da mantenere. E invece la sospensione d'incredulità durante la visione non fa brutti scherzi. E' un risultato che si ottiene con molta Arte, e fidati che è arduo conseguirlo.
Valerio ha scritto: Le grasse risate da parte di Walt non me le ricordo, sinceramente, la scena anticipa chiaramente quelle che saranno in futuro le posizioni della Travers sul film, e Walt lì per lì, rimane interdetto. Si è scelto di non ignorare "il futuro" ma di presentarlo sottoforma di gag, per rendere il tutto narrativamente accettabile, suggerendo che per quanto la Travers abbia avuto da ridire, il film l'abbia toccata veramente.
Proviamo a ribaltare la questione. Viene mostrato nel film un qualche difetto di Walt? Anche piccolo o trascurabile? No neanche uno, nemmeno per sbaglio, persino il fumo viene usato per metterlo in buona luce. Le critiche vengono esclusivamente dal punto di vista di una donna che, al di là di come si interpreta il finale (e che mostra, a mio giudizio, il suo cambio di opinione), dice ad uno zoppo che non è sorpresa che gli abbiano sparato, che ha da ridire sulle abbreviazioni di un copione (N per number, EST per esterior ecc), che non ha la minima cortesia, che getta le pere fuori dalla finestra (anche se l'atto viene giustificato poteva buttarle nel cestino, e poi il fatto non è storicamente accertato), che offende il facchino dell'hotel, che butta fuori la tipa che porta il cibo, ecc, ecc, ecc. Ora è chiaro che per quanto la Travers risulti comica in certe sue uscite e risulti un personaggio assolutamente simpatico viene costruita in modo tale che lo spettatore diffidi delle sue esternazioni e dei suoi giudizi, visti all'inizio come puro pretesto e alla fine come spiegazione di una reazione dovuta alla sua infanzia, ma di fatto sempre un punto di vista non attendibile, dovuto ad una maschera. Se in un film non si riesce a trovare neanche il più piccolo difetto su di un uomo (gentile, cortese, espansivo, alla mano, attento alla salute degli altri, paziente come un santo, tenace, padre modello che fa di tutto per esaudire una promessa fatta a sua figlia e chi più ne ha ne metta), nemmeno la più insignificante critica come lo definiresti? Siccome le vite dei santi (presentati come specchio di perfezione) si chiamano agiografie e che qui Walt è presentato come un santo io direi che il film è agiografico a tutti gli effetti. C'è da dire che però non è di cattivo gusto, non c'è un senso di piaggeria nel film, è un'agiografia ben narrata e non stucchevole. È molto più stucchevole dire che non è un'agiografia. Ma inizio a rendermi conto che non l'hai fatto apposta. Probabilmente alcune cose non le hai notate o viste. Io cerco sempre (è un difetto da letterato) di vedere i punti di vista dei personaggi e capire come l'autore e lo scrittore li fa parlare e se questi sono sullo stesso piano oppure no.Valerio ha scritto: Ti sei accorto che il titoletto era una citazione, almeno? Detto questo, certo che se ti attacchi ad una battuta di mezzo secondo per valutare l'onestà di un film che parla di ben altro, significa che forse la malafede è più tua che di chi ha scritto il film. Quella della sigaretta è parsa una scena inutile anche a me, se lo vuoi sapere, ma come tu stesso dici se davvero avessero voluto dare un'immagine edulcorata di lui sarebbe bastato tagliarla, invece hanno preferito "incasinarsi". Quanto alle idee sul fumo che aveva Walt negli anni 60, non mi risulta che di fonti per poter affermare che quella affermazione sia così improbabile ce ne siano, dopotutto. Dovrei rivedere il film per inquadrare meglio il contesto e la sua effettiva improbabilità, ma sinceramente...importa? Ti pare sul serio agiografico un film in cui Walt viene mostrato per l'ingenuo bambinone testardone che difatto era? Le scene in cui viene messo sotto una luce ridicola e inconsapevole non sono poche, una su tutte quella in cui la Travers lo elenca tra gli handicappati celebri. E il film non manca di mostrarci pure il suo lato meno simpatico, quando sceglie di non invitare la Travers alla prima del film. Il tutto senza dimenticare di mostrare per bene anche i suoi pregi, come nella struggente sequenza della confessione a tu per tu, in cui emerge il Walt più caldo, arguto e di buon senso. Quindi sì, lo ribadisco: film onesto.
Da Mary Poppins. Praticamente Perfetta Sotto Ogni Aspetto, ricordi?chipko ha scritto: PS No non mi ero accorto che il titoletto era una citazione. Da chi?
Non ci ero proprio arrivatoZangief ha scritto:Da Mary Poppins. Praticamente Perfetta Sotto Ogni Aspetto, ricordi?chipko ha scritto: PS No non mi ero accorto che il titoletto era una citazione. Da chi?
Vai tranqui, flammare è bellissimo.chipko ha scritto:Intanto volevo scusarmi per certi miei toni sopra le righe, mi sono accorto dopo che per voler essere la mia una critica costruttiva erano fuori luogo.
Proprio per questo ho citato i papi, non tanto per il titolo, ma perché sono a tutti gli effetti figure mediatiche, Giovanni Paolo II era un volto noto fino agli estremi confini della terra, anche dove era assente la Tv, e certamente è stato un papa che ha fatto della Tv il suo mezzo. Stessa cosa potrei dire di Diana (anche se il Film cinematografico è stato uno schifo e giustamente un flop). Siamo in un'era dove il trucco può fare miracoli per questo non avrei dato una particolare enfasi, oggi me l'aspetto la somiglianza con il personaggio in questione, qualunque sia il suo aspetto. È un po' come se in una recensione di un Bd si sottolineasse che il video è in Hd cosa su cui ha senso soffermarsi solo se sono i primi Bd in commercio, non certo oggi perché il dato, anche se presente, è dato giustamente per scontato.
E io te la ribalto di nuovo.Proviamo a ribaltare la questione. Viene mostrato nel film un qualche difetto di Walt? Anche piccolo o trascurabile? No neanche uno, nemmeno per sbaglio
Il problema è che da quel che leggo, tu i difetti a Walt ce li volevi trovare per forza, col lanternino, e anche quando non necessari alla narrazione. Il film tu l'hai fruito non con curiosità ma con l'attesa della defaillance, la voglia di coglierlo in fallo e il desiderio che ti venisse dimostrato qualcosa. E non penso che sia stato intellettualmente onesto da parte tua, considerando che stavi guardando un film Disney che ha avuto lo stomaco di riabilitare la figura di una donna che Disney cercò di boicottarlo in ogni modo.Se in un film non si riesce a trovare neanche il più piccolo difetto su di un uomo
PS No non mi ero accorto che il titoletto era una citazione. Da chi?
Beh, non mi stupirebbe affatto una palese educolorazione della figura di Disney, visto che la casa, sfortunatamente, ha un'immagine da difendere (parliamo pur sempre di una multinazionale, anche alquanto potente). Questo è in effetti uno dei miei grandi timori, insieme con il rispetto per la storia e della figura della Travers.chipko ha scritto:Viene mostrato nel film un qualche difetto di Walt? Anche piccolo o trascurabile? No neanche uno, nemmeno per sbaglio, persino il fumo viene usato per metterlo in buona luce.
E qui in me nasce il terrore. Il film, si presuppone, ponga lo spettatore nei panni della Travers, quindi dovrebbe quantomeno farci stare dalla sua parte avendo in Walt una sorta di "antagonista". Se però quanto afferma chipko corrisponde alla verità, si rischia che l'atteggiamento della scrittrice di Mary Poppins la metta sotto una luce da "incontentabile stronza" (coma la chiamavano alcuni animatori), e che la spinta vera dello spettatore non sia quella di vederla soddisfatta, ma di vederla cedere i diritti e basta.chipko ha scritto:Ora è chiaro che per quanto la Travers risulti comica in certe sue uscite e risulti un personaggio assolutamente simpatico viene costruita in modo tale che lo spettatore diffidi delle sue esternazioni e dei suoi giudizi, visti all'inizio come pure pretesto e alla fine come spiegazione di una reazione dovuta alla sua infanzia, ma di fatto sempre un punto di vista non attendibile, dovuto ad una maschera. Se in un film non si riesce a trovare neanche il più piccolo difetto su di un uomo (gentile, cortese, espansivo, alla mano, attento alla salute degli altri, paziente come un santo, tenace, padre modello che fa di tutto per esaudire una promessa fatta a sua figlia e chi più ne ha ne metta), nemmeno la più insignificante critica come lo definiresti?
In realtà per me è stato un bellissimo film e mi verrebbe paradossalmente da dire "fino a quando ho letto la tua recensione" che quasi ha rischiato di farmi cambiare idea sul film che per fortuna ho visto prima. Io non ho niente da obbiettare al film e se avessi dovuto farne un critica sarebbe stata sicuramente positiva. Ma se leggo che il film è un capolavoro che è perfetto che non ha sbavature e che le critiche di agiografia sono infondate e inesistenti mi trovo quasi "costretto" a entrare in modalità "ipercritica on" o ad avere, se non avessi visto il film, aspettative molto molto alte. Io per natura tendo a dubitare di chi tende a esaltare troppo una cosa a meno che questo non sia oggettivamente un gigante. Mi viene un po' in mente la Vanoni quando bacchettava la povera Lorena Bianchetti . Insomma se una cosa è buona è buona, se funziona funziona. Io probabilmente non avrei mai parlato di agiografia, ma se uno mi scrive che le accuse di agiografia sono infondate è inevitabile che allora rianalizzo il film e vedo che alla fine il punto di vista vincente è sicuramente quello di Walt e che è stato messo oggettivamente nella luce migliore possibile, tuttavia senza strafare e senza cattivo gusto. Anche qui è stato il troppo zelo da una parte che voleva bianco o nero a spingermi dall'altra parte.Valerio ha scritto:Il problema è che da quel che leggo, tu i difetti a Walt ce li volevi trovare per forza, col lanternino, e anche quando non necessari alla narrazione. Il film tu l'hai fruito non con curiosità ma con l'attesa della defaillance, la voglia di coglierlo in fallo e il desiderio che ti venisse dimostrato qualcosa. E non penso che sia stato intellettualmente onesto da parte tua, considerando che stavi guardando un film Disney che ha avuto lo stomaco di riabilitare la figura di una donna che Disney cercò di boicottarlo in ogni modo.
Ma infatti è una cosa che non capisco, non so perché su Walt si sia scatenata una così diversa opinione nel pubblico americano. Io stesso infatti non capisco il senso di santificarlo o demonizzarlo ad ogni costo. Direi che il talento artistico parli da sé, quando alla vita privata lascio alle Marie de Filippi entrare nel merito perché è mia convinta opinione che il privato debba rimanere nel privato e che non stia a me giudicare la vita privata di un uomo ma solo quella pubblica.Valerio ha scritto: Walt fu un indiscutibile Genio, e pure un buon uomo. Capisco che il desiderio generale sia quello di demolirlo per smentire questa cosa, dimostrare che non era granché, né artisticamente, né umanamente. Ma non si scappa, perché pur leggendo la sua biografia più dettagliata queste cose saltano fuori, e aspettarsi di sentir dire il contrario da un film che celebra una delle sue più grandi opere di genio raccontando una storia specifica, è una cosa che non ha senso alcuno.