Eddy ha scritto:Questo è in effetti uno dei miei grandi timori, insieme con il rispetto per la storia e della figura della Travers.
E qui in me nasce il terrore. Il film, si presuppone, ponga lo spettatore nei panni della Travers, quindi dovrebbe quantomeno farci stare dalla sua parte avendo in Walt una sorta di "antagonista".
Se però quanto afferma chipko corrisponde alla verità, si rischia che l'atteggiamento della scrittrice di Mary Poppins la metta sotto una luce da "incontentabile stronza" (coma la chiamavano alcuni animatori), e che la spinta vera dello spettatore non sia quella di vederla soddisfatta, ma di vederla cedere i diritti e basta.
Vuoi sapere come io, spettatore che dei romanzi di Mary freganiente e che ha nel cuore Walt, ho recepito la Travers? Me la volevo sposare. E ha pure la sua età. Questo dovrebbe dire tutto.
Perché qui si è veramente lavorato di fino, per renderla simpatica, altroché. Ogni suo eccesso da stronza viene edulcorato in modo buffo, in modo che non urti, ogni suo comportamento strano stimola curiosità e ogni rivelazione avuta nei flashback non fa che produrre empatia e comprensione. Certo, il suo percorso di crescita come personaggio la porterà ad imparare a farsene una ragione e rompere meno le palle, perché Mary Poppins dovrà essere realizzato alla fine, e non da un cretino qualsiasi ma da Walt. Ma lungo tutta la durata del film lo spettatore è tutt'uno con questo personaggio.
Su Walt non è stato fatto un quarto del lavoro di esaltazione e approfondimento fatto sulla Travers. I suoi meriti vengono dati per scontati, e una volta avuto il suo momento di gloria, con quel colloquio a due in cui la convincerà, la sua figura torna ad appiattirsi e a somigliare a quella di un ingenuone.
Anzi, l'unica sbavatura narrativa, se vogliamo si ha proprio quando il film cerca di essere il più possibile corretto storicamente. Walt infatti non invita la Travers alla prima, una mossa un po' opportunista, fatta per non avere problemi con i media, e questo ci viene fatto vedere...immediatamente dopo il famoso colloquio risolutivo in cui la convince a cedergli i diritti. Certo, c'è un bel salto temporale, ma di certo è una cosa che stona, che si sarebbe potuta glissare, raccontare diversamente, e invece è stata messa in scena per amor del vero, anche a scapito del corretto fluire emotivo a cui il film aveva portato lo spettatore fino a quel punto. E anche qui io ci ho visto onestà.
Il film dovrebbe avere un finale amaro secondo me, uno dove sentiamo che le cose non sono andate per il verso giusto. Perché se mi poni nell'ottica della Travers, so che assisterò (in teoria) ad un fallimento.
Il film è soprattutto sulla Travers, perché è lei che va scoperta e "riabilitata", non Walt, men che meno Mary Poppins. Ma rimane il film sul making of di un capolavoro, la cui esistenza è cosa buona e giusta, e che quindi non va presa con amarezza, tutt'altro. E di questo ce ne ricordiamo nel finale. Eppure...io la sensazione di amarezza un po' l'ho avuta. Quella battuta sferzante, il mancato invito e tutti quei piccoli disagi suggeriscono che la divergenza creativa non viene del tutto sanata e questo dispiace.
In realtà per me è stato un bellissimo film e mi verrebbe paradossalmente da dire "fino a quando ho letto la tua recensione" che quasi ha rischiato di farmi cambiare idea sul film che per fortuna ho visto prima.
Ma se leggo che il film è un capolavoro che è perfetto che non ha sbavature e che le critiche di agiografia sono infondate e inesistenti mi trovo quasi "costretto" a entrare in modalità "ipercritica on"
Io probabilmente non avrei mai parlato di agiografia, ma se uno mi scrive che le accuse di agiografia sono infondate è inevitabile che allora rianalizzo il film e vedo che alla fine il punto di vista vincente è sicuramente quello di Walt e che è stato messo oggettivamente nella luce migliore possibile, tuttavia senza strafare e senza cattivo gusto.
Quindi fammi capire. Se reputi bello un film bello, poi se ne vedi uno entusiasta, tu squalifichi il film?
Se un film non ti sembra agiografico, e arriva uno a dire che difatto non è agiografico, questo significa che per te lo diventa?
Guarda che tra l'avere stima di Walt e del suo operato ed essere agiografici ci passa un po' di differenza. E proprio perché, come tu stesso dici, hanno evitato la piaggeria, non hanno voluto strafare e non sono caduti nell'esaltazione e nel cattivo gusto, direi che l'accusa di agiografia cade da sola.