[Disney] Pirati dei Caraibi: La Maledizione del Forziere Fantasma

Dallo spazio profondo fin sul fondo dei mari passando per paesi meravigliosi, l'immaginazione non conosce confini.
  • Un film che non annoia e riesce per tutta la sua durata a coinvolgere e divertire.
    Il filone avventuroso disneyano qui trova nuova forzae vigore anche grazie alla rielaborazione di elementi classici rivisitati per potere essere amalgamati con la vicenda di Jack Sparrow.
    Diversi sono i richiami ai film disney dello stesso genere. "20.000 leghe sotto i mari" non è semplicemente citato in ua rivisitazione della sequenza di capitano Nemo all'organo, poichè il mostro marino che perseguita il capitano Jack è un naturale evoluzione del calamaro gigante che attacca il Nautilus cerando di abbatterlo. Efficace è il modo in cui le sembianze di Davis Jones richiamano in qualche modo quelle del temibile e devastante Kraken.
    Tutta la scena dei cannibali in qualche modo riesce a recuperare le atmsofere esilaranti di un film prodotto da disney negli anni sessanta diventato giustamente un classico, "Swiss family robinson". In particolare la sequenza delle gabbie riesce ad essere ancora più comica grazie alla geniale trovata musicale della colonna sonora.
    Un terzo legame con l'universo disneyano è rappresentato dalla parodia marinaresca della storia che ha ispirato l'attrazione "The haunted mansion", ovvero quella di una casa stregata maledetta a causa delle sofferenze provocate ad una donna in abito da sposa che nel giorno del matrimonio viene priovata del futuro marito.
    Nella versione francese dell'attrazione, "The Phantom Manor" nel cimitero antistante il tetro maniero c'è una tomba accostandosi alla quale è possibile ascoltare il battito della defunta sposa. Anche questa idea è rintracciabile nel film, anche se in questo caso l'analogia è più una curiosità che una vera e propria citazione.
    La psicologia dei protagonisti è in qualche modo approfondita in modo da sottolinerae con maggiore insistenza il carattere subdolo e spesso infido del mondo piratesco. Il film in questa maniera acquista maggiore credibilità e diventa meno scontato permettendo all'intreccio di intraprendere direzioni inaspettate.
    La musica di Hans Zimmer riesce come al solito ad essere perfettamente integrata con il ritmo e l'azione; il tema di Jack Sparrow riconoscibile nella scena della sua prima apparizione è convincente. Tuttavia nelle scene d'azione spesso la sua musica sembra essere una ripetizione di quello che aveva fatto per "Il Gladiatore", pur rimanendo efficace. Ai pieni orchestrali si alternano momenti basati su semplici, armonicamente vuoti, pedali tonali con alternanza di ottave eseguiti dagli archi credo combinati con sintetizzatori.
    Il film non vuole essere autoconclusivo, ed è bene che lo spettatore ne sia a conoscenza, poichè prepara ad un terzo capitolo conclusivo che ha tutte le carte in regola per essere in grande stile...e chissà se anche nel terzo capitolo il simpatico cane della prigione farà di nuovo capolino sugli schermi.
  • hector ha scritto: Nella versione francese dell'attrazione, "The Phantom Manor" nel cimitero antistante il tetro maniero c'è una tomba accostandosi alla quale è possibile ascoltare il battito della defunta sposa. Anche questa idea è rintracciabile nel film, anche se in questo caso l'analogia è più una curiosità che una vera e propria citazione.
    In realtà nell'edizione originale del film, il marinaio che racconta la storia della sposa morta che cerca il suo sposo, ripete le medesime parole che si sentono nell'attrazione.
  • film estremamente lungo (ci deve essere qualche legge non scritta che obbliga Hollywood a sfornare, di questi tempi, film da oltre due ore, anche quando non è assolutamente necessario) e noioso

    regia fantasma, soggetto assolutamente privo di idee, dialoghi ridondanti, personaggi (escluso Jack) piatti e privi di un qualche spessore e personalità...

    escludendo Depp ed il suo Jack Sparrow in grado di strappare qualche sorriso, il resto è una vero e proprio funerale

    dal mio punto di vista soldi buttati
  • Noioso no.
    Però ha il grosso difetto di essere poco chiaro.
    Da un lato per i grossi riferimenti all'episodio precedente - che la maggior parte delle persone ha visto una volta, un paio d'anni fa, come me, dall'altro per scarse spiegazioni.
    Mio padre non è il primo scemo che capita, ma ho dovuto spiegargli alcune cose strada facendo, per esempio che l'Olandese Volante fosse una nave :elio: e certe volte non ho proprio saputo spiegargliele (vedi le regole del gioco a dadi!)
    Quindi figurati cos'hanno capito i bambini...
    A presto,
    Michele
  • ma non è un film per bambini. E' PG13.
    blah blah blah
  • Vallo a dire ai genitori! I 2/3 della sala erano sotto i 13 anni...
    A presto,
    Michele
  • La filosofia di un Pirati dei Caraibi: La Maledizione del Forziere Fantasma è quella di una grande giostra. Questo a prescindere dalle origini di un film che si propone come parte centrale di una trilogia ispirata a un attrazione di Disneyland. E l'anima ludica, che sebbene nascosta dietro un alone di epicità, già aveva caratterizzato lo spirito del primo film prorompe anche qua in quello che più di ogni altro potrebbe essere considerato il film d'intrattenimento per eccellenza. Esiste tanta bella aria fritta sul "ritrovare il bambino che c'è in noi", che non senza retorica viene puntualmente applicata al mondo Disney, ma Pirati dei Caraibi, divertente e scanzonato e allo stesso tempo assai più cupo ed epico del predecessore, ridesta la fase eroica dello spettatore sopita dall'età infantile, meglio di qualsiasi altro film rivolto a un preciso target. Si ride, si scherza, e ci si spaventa non poco in alcune fra le scene più ricche dal punto di vista degli effetti speciali. Insomma, uno spettacolo potente che raccoglie provvisoriamente il testimone dei classici Disney, al momento interrotti, per tenere alto il marchio il tempo necessario per la ripresa. Non a caso è proprio a questo film che la casa madre ha deciso di affidare il lancio del nuovo logo dello studio, assai più spettacolare ed epico di prima. Sense of Wonder come se piovesse quindi, per un sequel - perchè di questo si tratta malgrado il pasticciaccio brutto dei titolatori italiani - che sembra avere l'intenzione di surclassare il predecessore.
    Ma ce la fa? Sì e No. Perchè se da un lato vi è una maggior varietà di situazioni, che aumenta esponenzialmente la carne al fuoco e il respiro della saga, dall'altro si avverte la mancanza di quell'equilibrio di sceneggiatura quasi cristallino de La Maledizione della Prima Luna. Lo stile narrativo è più sudicio, con dei passaggi, specialmente all'inizio, un po' troppo veloci che tendono a confondere. Un esempio è la scena con l'isola dei cannibali in cui all'improvviso ci ritroviamo davanti un Jack prigioniero e abbiamo come l'impressione di aver perso qualche passaggio. Ma sono bazzecole che scompaiono del tutto man mano che si procede con la narrazione e ci si ritrova faccia a faccia con una meravigliosa ciurma di uomini pesce. Non su tutto si fa luce alla fine, visto che il film termina con un cliffhanger (tralaltro uno dei migliori della storia del cinema) e apre così una bilogia che sarà conclusa solo l'anno prossimo con At World's End, il terzo e ultimo capitolo. La Maledizione della Prima Luna era invece un film autonclusivo, più coi piedi per terra. Certo è che benchè non ci fosse un finale aperto, su molti elementi era stato glissato, tipo la sorte del padre di Will Turner o su come Jack Sparrow entrò in possesso della perla nera. Sono questi i fili conduttori che vengono ripresi nel sequel e in un certo qual modo ne giustificano l'esistenza come secondo capitolo di una trilogia e non come il primo di bilogia. Certo ci sono gli elementi nuovi, dal sapore leggendario come Davy Jones, in origine spirito maligno del mare, il Kraken, calamaro mosturoso, o l'Olandese Volante, nave fantasma realmente esistita. Tutti elementi che vengono così fusi in modo nuovo per scoprire che una dimensione fantasy è rintracciabilissima anche aldifuori dell'ambito medievale.
    Ritorna più o meno tutto il cast del primo film, che vede protagonista il "triangolo" formato da Will Turner, Elizabeth Swann e Jack Sparrow. E anche in questo, il lungometraggio si dimostra un elevamento a potenza del predecessore, visto che la coppia ha un ruolo assai più attivo e Jack Sparrow porta qui all'estremo le caratteristiche carismatiche/umoristiche/canagliesche che avevano fatto impazzire il mondo tre anni fa. E non è un'impresa da poco riuscire a creare un personaggio che la gente ami e chiami Jack Sparrow anzichè Johnny Depp. Significa che è stato creato un nuovo mito.
    La colonna sonora si mantiene sullo stile epico del primo film e ne ripropone più volte il tema principale, mentre invece è assente lo storico ritornello Yo-Oh, A Pirate's Life for Me che apriva il primo film. Anche questa pellicola come l'altra nasconde al termine dei titoli di coda una scena, solo che mentre la precedente era piuttosto inquietante e aveva implicazioni con la trama dei film successivi, qui ci si limita a una semplice gag. Ma pazienza, dopo un'esperienza cinematografica come questa e un colpo di scena finale assolutamente stordente direi che ogni lamentela dovrebbe essere superflua. E adesso vediamo cosa ci riserveranno i confini del mondo...
    Ultima modifica di Valerio il mercoledì 06 giugno 2007, 11:31, modificato 1 volta in totale.
  • Non ho ancora avuto [tempo/voglia] di recensire, intanto accontentatevi di qualche news sul futuro della serie...
    Intanto, pare confermato che "At World's End" sarà soltanto il capitolo finale della prima trilogia, e che seguiranno altri episodi. Chi sperava che Pirati dei Caraibi fosse una serie ben pianificata, con un inizio e una fine, è rimasto sicuramente deluso. Chi invece, come me, vede Pirati come una serie di puro divertimento, che non deve necessariamente avere una trama strutturata e definita, quanto delle "linee guida" sulle quali sviluppare di volta in volta una nuova "avventura", ha accolto questa conferma con soddisfazione.
    In un primo momento, tuttavia, si rumoreggiava che la Disney avrebbe tagliato fuori dal cast Orlando Bloom per incentrarsi sui due personaggi più popolari, e, in qualche modo, commerciali, con buona pace di chi si identificava con Will Turner e per l'ambiguo finale di "Dead Man's Chest" aveva presagito il peggio.
    Questa la fonte: http://www.fantasymagazine.it/notizie/6512/
    Il rumour, però, si è sparso così in fretta e ha causato tante polemiche da costringere i PR Disney a diffondere un comunicato ufficiale, nel quale si afferma che la notizia è completamente infondata. Partigiani di Will, tirate un sospiro di sollievo.
    Fonte: http://www.zap2it.com/movies/news/zap-o ... ?track=rss
    Oannes, the Fish-Man!
    The one who taught mankind wisdom.
  • L'ho visto di recente, e devo dire che mi è piaciuto di piu rispetto all' ultima volta (dove ricordo, sono rimasto un po deluso dal finale), l'isola dei cannibali è la mia parte preferità, se escludiamo la presentazione di Davy Jones e la sua ciurma, tre leggende marinare in un unico film.
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