Marvel: I Fantastici Quattro
Inviato: martedì 12 giugno 2007, 22:43
Fantastic Four è stato il primo fumetto MARVEL ad essere realizzato da Stan Lee e anche il primo film MARVEL dell'era moderna ad essere realizzato per il cinema.
Non sto parlando di quello che abbiamo visto tutti noi, ma di un film realizzato a basso budget nel 1994. La storia ricalcava fedelmente quella del fumetto, iniziando con Reed e Victor all'università, passando poi al presente con il viaggio sulla navicella spaziale che da' ai 4 i superpoteri, e poi proseguendo con uno scontro tra il quartetto di supereroi e The Jeweler (un personaggio identico all'Uomo Talpa), per concludersi poi nel palazzo di Destino, dove dopo aver sconfitto un esercito di Doom-bot, anche Destino viene sconfitto; ciliegina sulla torta l'happy ending con il matrimonio tra Reed e Susan. Il film non aveva alcun obiettivo di reinventare i personaggi o la storia, come hanno i film moderni tratti dai comics, ma aveva dalla sua una fedeltà assoluta al fumetto; vista la scarsa realizzazione tecnica, però il film non venne mai rilasciato, se non nel sottobosco dei fan.
21 anni dopo, dopo l'ondata di supereroi arrivata sul grande schermo con X-Men, Spider-Man, Hulk e compagnia bella, anche il fantastico quartetto potè godere di un lungometraggio ad alto budget, come ogni blockbuster degno di questo nome.
Gli appassionati del fumetto storsero il naso fin da subito, appena si scoprì il nome del regista: Tim Story, che fino a quel momento aveva diretto solo Barbershop, una commediola apprezzata negli USA. Ma anche Fantastic Four sarebbe stata una commediola? Come se questo non bastasse, tra i produttori figura Chris Columbus, responsabile di diversi film per famiglie... Il pericolo di una pellicola "leggera" c'era, e infatti così fu. Ma è necessariamente un male?
La fedeltà al fumetto non c'è. O meglio, la fedeltà alla storia non c'è.
Niente viaggio su una navicella spaziale, ma i raggi cosmici investono Susan, Reed, Ben e Johnny su una base spaziale. E, scandalo!, sulla navicella c'è pure Victor Von Doom, che acquisisce i suoi poteri dai medesimi raggi cosmici. Poi si torna sulla Terra e lì i quattro prenderanno coscienza dei loro poteri, della fama che ne deriverà, e poi combatteranno Destino. Punto.
Questa la storia. O meglio, la non-storia. O meglio ancora, una micro storia che può essere paragonata alle brevi storie autoconclusive di Stan Lee (che in questo film ha un cameo come Willie Lumpkin), nelle quali in poche pagine venivano presentati protagonista, nemesi, e c'era anche lo scontro.
Questo avviene per un semplice motivo: Fantastic Four è l'UNICO film MARVEL a poter essere definito un film solo sulle origini.
L'elemento centrale del primo Spider-Man era lo scontro con Goblin, Daredevil parlava di come Matt Murdock ha ottenuto i suoi poteri per circa 3 minuti (ad essere larghi) mentre X-Men di sicuro non parlava delle origini dei mutanti.
La sfortuna di Fantastici 4 è di non portare nulla di nuovo, arrivando nel bel mezzo del trend di film supereroistici al cinema. Lo scontro tra bene e male è già stato affrontato da X-Men, la confusione che nasce durante la scoperta dei nuovi poteri era già presente in Spider-Man, mentre la famiglia di supereroi era già stata presa in considerazione da Gli Incredibili. E così F4 si ritrova a dover riproporre elementi già visti altrove.
Ma lo fa in modo completamente nuovo, ovvero con un tono più leggero di tutti i suoi predecessori, con dei toni che sono stati definiti "da commedia".
Ma è davvero così?
O forse sono stati gli altri film ad essere stati troppo "seri"?
D'altronde anche personaggi come Spider-Man sono stati trattati unicamente sotto l'aspetto epico, mentre le prime storie di Stan Lee sono sempre state abbastanza leggere, mentre i toni più pomposi si confanno alle storie più attuali. Quindi verrebbe da dire che F4 riesce a restituire alle storie da supereroi quella spensieratezza che li caratterizzava agli inizi, dato che erano rivolti ad un pubblico più giovane di quello odierno.
Ma i battibecchi tra Ben e Johnny ci sono sempre stati, e allora perchè disprezzarli se occupano buona parte del film? Forse il più grande difetto del film è di non avere una trama particolarmente sviluppata, concentrandosi più sui personagi. Ma in questo modo i protagonisti sono stati sviluppati meglio che in qualunque altro primo film.
La Cosa è perfetta: l'utilizzo di un costume (bellissimo) ha i suoi benefici, e la recitazione dell'attore traspaiono molto più che se fosse stato realizzato in computer graphic (vedi Hulk), in particolare la maschera riesce a restituire tutte le espressioni facciali. Micheal Chiklis è sempre stato un grande fan dei Fantastici 4 fin da bambino, in particolare della Cosa, e ha personalmente richiesto e insistito per poter rivestire i panni rocciosi di Ben Grimm, e questo amore e conoscenza del personaggio traspare nella profondità che riesce a dare al personaggio, che avrebbe potuto benissimo essere reso solo come un bestione spaccatutto.
Johnny Storm è a mio parere il personaggio trasposto meglio, addirittura migliore della sua versione cartacea. Johnny è un adolescente entusiasta, e la carica d'energia che sprigiona con il suo essere playboy, coi suoi sfottò nei confronti di Ben, e nelle sue acrobazie a bordo di motociclette, snowboard e motocross lo rendono un personaggio affascinante che nonostante la sua caratterizzazione forte non sfocia nella macchietta.
Reed Richard è forse il personaggio meno complesso da rendere dal punto di vista recitativo, ma quello più pericoloso dal punto di vista degli effetti speciali, assieme alla Cosa. Infatti sarebbe stato facilissimo far apparire ridicolo un uomo di gomma, rendendo i suoi allungamenti troppo "cartooneschi", ma la resa è più che buona.
Susan Storm è... bè, è Jessica Alba. E non mi sentirete mai dire nulla su di lei che non sia una spassionata adulazione. Bella, bellissima, perfetta nel ruolo della "mammina" dei Fantastici 4, nonostante gli iniziali dubbi dei fan per le origini sudamericani della fanciulla che poco si adattano al personaggio. Ma subito sono stati obbligati a ritirare tutto,a fronte anche di una recitazione buona: basti guardare l'incontro tra Reed e Susan, quando in una sola inquadratura con uno scambio di sguardi viene spiegato perfettamente cosa si nasconde nel loro passato.
L?unico personaggio che forse difetta nella trasposizione è Destino. Se nulla si può dire sulla recitazione dell'attore nei panni di Victor (anche lui fan dei F4 fin da bambino), un attore assolutamente folle, che però in questo ruolo riesce a trasmettere uno status alto alla perfezione, gli stessi elogi però non si possono indirizzare agli sceneggiatori, che hanno trasformato in un villain spara-scintille un personaggio ben più affascinante. Peccato, perchè le premesse c'erano, soprattutto vista la scelta iniziale di mostrare un Destino innamorato di Susan, come Leo Ortolani aveva ipotizzato nella sua conclusione dei Fantastici Quattro, ovvero il motivo per cui Victor odiava spassionatamente Reed.
E ora, con i protagonisti caratterizzati così bene, a mio parere sono state gettate le basi per ottimi sequel, che potranno concentrarsi sullo sviluppo di una trama più complessa, come sembra proprio avverrà nel sequel in uscita tra qualche giorno, che dovrebbe contenere anche una buona dose di epicità sotto forma di surfista argentato.