[Disney/MCU #3] Iron Man 2
Inviato: sabato 08 maggio 2010, 19:27
Iron Man 2 è tutto quanto di buono c'era nel primo film elevato al quadrato, con i difetti strutturali risolti del tutto.
Punto.
La recensione potrebbe finire qui.
Vabbè, approfondiamo un po' di più, giusto per soddisfare la mia logorrea.
Il primo film ha fatto il suo dovere introducendo in modo accattivante uno dei grandi personaggi Marvel a mio parere abbastanza fiappo su carta. Invece, vuoi l'azzeccata attualizzazione del messaggio anti-bellico, vuoi la fantastica interpretazione di Robert Downey Jr., il risultato è stato uno dei film di supereroi più freschi e divertenti mai girati.
Il difetto principale, cosa piuttosto assurda per il genere, era una componente action poco riuscita suddivisa in poche brevi scene esaltanti nel corso del film e una rocambolesca zuffa finale contro un villain valido per la trama aziendale ma meno interessante come avversario da combattere.
In Iron Man 2 i villain com'è ormai tradizione aumentano dal capitolo precedente: tocca a Whisplash e Justin Hammer, con quest'ultimo che ingaggia il primo per creare un esercito di armature simil-Iron Man.
Se Tony Stark è uno sbruffone che si pavoneggia per i suoi successi sfruttandoli per ottenere donne e privilegi, Hammer è un perdente stilizzato: cerca di fare tutto quello che va il vincente Tony, sia nel modo di condurre l'azienda che nel modo di proporsi al pubblico e alle donne, ma ottenendo risultati piuttosto imbarazzanti. Si tratta probabilmente dell'interpretazione più stilizzata che Rockwell abbia mai fatto nella sua carriera, ma tutto sommato a me è piaciuto, sembra quasi che voglia rispondere a Downey Jr. con le stesse armi.
L'unico modo che rimane ad Hammer per combattere alla pari con le Stark Industries, non avendo la stessa abilità, è trovare qualcuno che sia allo stesso livello: il prescelto e Wishplash, interpretato da un Mickey Rourke in parte con l'accento russo e tanto risentimento in corpo, che si presenta durante un attacco nel bel mezzo del Gran Premio di F1 Montecarlo.
Su Tony Stark nulla da dire, fantastico fin dall'inizio con la sua superbia per essere riuscito a "privatizzare la pace nel mondo", poi protagonista di diverse sequenze divertenti, il cui merito va però condiviso con una sceneggiatura davvero efficace. L'unica che non convince del tutto apparendo un po' esagerata è la sbronza di Tony, anche se è evidente l'intento di mostrare la dipendenza e l'abuso della propria armatura (con rimandi alla storia "Il demone nella bottiglia") facendo molti meno danni di quanto aveva fatto la sequenza con Peter Parker "cool" in Spider-Man 3; ad eccedere è l'introduzione in quel contesto di War Machine, con Rhodey che cerca di far ragionare il suo amico a suon di cazzotti, forse un tentativo di introdurre un eroe-spalla in un modo diverso dal solito "arrivo della cavalleria" sul più bello. Tra l'altro Rhodey è l'unico elemento che definirei un vero e proprio difetto di questo Iron Man 2: Don Cheadle è qui decisamente fuori forma, forse non trovandosi a suo agio in un ruolo non drammatico, così si sentepurtroppo la mancanza del divertente Terrence Howard che nel primo film aveva fornito una performance davvero ispirata, ma abbandonato in corsa per bizze contrattuali.
La Paltrow continua a fare benissimo il suo lavoro di Pepper Potts, che qui addirittura diventa il boss delle Stark Industries in una vicenda che mi sembra non sia mai avvenuta nei fumetti ma che funziona alla grande.
Un grande lavoro è stato fatto per le scene d'azione, come si vede già al GP di Montecarlo: la sequenza in sè non ha dei picchi di eccellenza ma è già superiore a una qualunque scena action del primo film, ma il merito maggiore è quello di essere riusciti a introdurre in modo credibile nel film l'armatura Iron Man in valigetta, una cosa così kitsch che non sembrava possibile all'interno della versione live-action. Il climax vero e proprio però si raggiunge nel finale con uno scontro in massa tra Iron Man e i droni delle Hammer Industries, lotta che si conclude in un affascinante giardino zen dove Tony può combattere al fianco di Rhodey annientando prima un bel po' di robottoni (ovazione per il raggio laser che affetta tutti in stile Goemon, con tanto di petali di ciliegio attorno e meta-battuta ammiccamento sul fatto che sia "un super-colpo così super da poter essere usato solo una volta nella vita") e poi anche il Mega-Wishplash costretto a soccombere contro l'incrocio di onde energetiche.
Buona parte del film viene spesa ad installare un macrocosmo Marvel che sarà sfruttato nei prossimi film e che cita i film passati (si intravede in un TG il combattimento con Hulk, che nella continuity filmica si svolge quindi in contemporanea a Iron Man 2); per il nerd Marvel che sa cosa significhi tutto ciò è una goduria senza precedenti, ma credo che anche per lo spettatore casuale ci sia la percezione di un grande piano che sta per prendere forma.
Il Nick Fury intravisto dopo i titoli di coda del primo Iron Man ha qui un ruolo più consistente, impegnato a convincere Tony Stark a collaborare col suo progetto complice la scoperta che Howard Stark era tra i fondatori dello S.H.I.E.L.D. (trovata interessante!). L'ombra di Fury ha il suo peso, grazie a un Samuel Jackson che riesce a rappresentarne l'importanza, tra una chiacchierata al tavolo di un fast food (Pulp Fiction?) e battute di dubbio gusto ("Ti tengo d'occhio"). Come spalla Fury ha qui la Vedova Nera, una Scarlett Johansson che si è forzatamente cercato di inserire anche nella trama principale di Iron Man 2 assegnandola come segretaria di Pepper Potts, ruolo di cui si sarebbe benissimo potuto fare a meno; il megli di sè lo dà nella sequenza d'azione in cui si introduce nella sede delle Hammer Industries, supportata da un Favreau/Happy che riesce a fornire una chiusa comica divertente.
Oltre all'intervento della S.H.I.E.L.D. in pompa magna non mancano gli inside-jokes per i fan Marvel, come il martello di Thor che arriva dopo i titoli di coda o un fumetto di Capitan America che si intravede nella valigetta fornita a Tony Stark per documentarsi; la genialata del film è però la scena dello scudo di Capitan America, spassosa, soprattutto considerando quello scudo vedo/non vedo del primo Iron Man che aveva tanto fatto discutere i nerd. Praticamente questa scena è l'equivalente Marvel di Robert Downey Jr. che brucia la bandiera USA, ma è dannatamente divertente anche per i fan Marvel (standi ovation da parte del sottoscritto); dopo un'uscita simile però non so quanto sarà credibile nel film dei Vendicatori un Tony Stark che prenderà ordini da Cap.
Direi che Iron Man 2 sta a Iron Man così come Il Cavaliere Oscuro sta a The Dark Knight: prende tutti i pregi del primo capitolo e li ripropone con una trama più ricca, più azione e villain più carismatici.
In più prepara in modo piuttosto consistente il terreno per i prossimi film Marvel e il grande film-evento sui Vendicatori, creando forse una delle più grandi emozioni cinematografiche per nerd.
Ora però, oltre ad aspettare il grande cross-over cinematografico (di certo qualcosa senza precedenti sul grande schermo) bisogna anche incrociare le dita e sperare che il terzo capitolo di Iron Man non rovini la trilogia, com'è già avvenuto con Superman, Spiderman e gli X-Men. Insomma, il 2 si conferma il numero più fortunato per le saghe supereroistiche, ora cerchiamo di creare un'eccezione per quanto riguarda il 3.