Visto ieri sera. Da uno dei posti più sfigati mai provati in una sala cinematografica, ma tutto sommato questo non ha inficiato la mia visione del florilegio di cose che c'erano da vedere sullo schermo, peraltro aiutate dal 3D (che, però, come spesso mi accade mi è parso abbastanza inutilino).
Apprezzato, molto. Io non faccio parte della folta schiera di hater di
Iron Man 2, che per quanto riconosca essere inferiore al primo film, ritengo sia più che vedibile, ma sicuramente questo terzo capitolo punta molto più in alto, probabilmente anche per via della maggior consapevolezza sulle possibilità di scrittura di prodotti simili ottenuta dopo
The Avengers lo scorso anno.
Iron Man 3 riesce infatti ad essere un film ottimo sia preso a se stante, sia considerandolo la terza parte di una trilogia dedicata al supereroe, sia come primo passo della Fase 2 del Marvel Cinematic Universe, diretta derivazione degli eventi del crossover cinematografico del 2012. In quest'ultimo caso è riuscitissima la descrizione di Tony Stark come una persona che sta vivendo [spoiler]uno shock post-traumatico[/spoiler] ma che cerca di nasconderlo perché è troppo figo per queste cose
Scherzi a parte, Robert Downey Jr. rimane uno dei pregi principali della pellicola, e vederlo rendere il personaggio di Tony Stark in maniera più vulnerabile e meno sicuro di sé, pienamente cosciente dell'immensità di quanto avvenuto a New York, è positivo e rende più tridimensionale il protagonista, senza bisogno di occhialini.
Come film autonomo e contemporaneamente terzo tassello della trilogia (che a questo punto mi auguro davvero non abbia ulteriori capitoli) riesce ad essere epico, fantasmagorico e con una buona dose di dramma. Piccolo inciso: alcune recensioni pubblicate in Rete negli scorsi giorni, anche con firme autorevoli, sottolineavano come il film puntasse molto più sul divertimento di quanto invece non facessero pensare i trailer. Ora, io mi trovo completamente spaesato dal momento che io di divertimento ne ho visto ben poco: certo, ci sono non poche scene in cui il carattere del protagonista si esterna anche in trollate con le armature, ci sono le immancabili battutine di Stark, stavolta condite con lo stile di Shane Black, e certamente a proposito di Black perfino un profano come me di action e buddy-movie ha riconosciuto influenze dirette da quel modo di fare cinema. Ma nonostante questo non mi sento di definire questa pellicola una action-comedy, o un film dove la parte divertente/goliardica sia preponderante. Perché tra attacco e distruzione della villa di Stark, la scena dell'aereo (entrambe viste parzialmente nei trailer), Stark [spoiler]con gli attacchi di panic[/spoiler]o, Stark in mezzo al paesino innevato in versione detective, in solitaria o con il ragazzino (e quelle sono alcune delle scene migliori del film) e gli ultimi 20 minuti mi sono sembrati con molta azione, un po' di dramma e con tante belle esplosioni. Certo, lo stile è quello che si diceva poco sopra, ma io non sono mai riuscito ad intenderlo come qualcosa di divertente. Poi dipende dall'accezione che si dà al termine, ovvio.
Sono certamente d'accordo che non siamo a livelli di cupezza pari a quelli che Nolan ha toccato nella sua trilogia su Batman, ci mancherebbe, la solarità Marvel si ritrova intatta in
Iron Man 3, ma il dramma interiore c'è, e ha il suo spazio e la sua importanza, e questo rende la pellicola molto meno divertente e solare di quanto invece non fosse
The Avengers, dove sì riconosco uno stile decisamente scanzonato.
I cattivi del film sono interessanti: sulle prime [spoiler]la rivelazione sul Mandarino[/spoiler] mi ha lasciato perplesso, ma riflettendoci col senno di poi è una trollata decisamente azzeccata e semplifica le cose a livello di trama. Aldrich Killian funziona [spoiler]come nemesi, all'inizio potrebbe sembrare che si discosti poco dal Justin Hammer del secondo film ma più si procede più il villain acquista una sua precisa identità e spessore, così come tutto l'intrigo ordito.[/spoiler]
Spassosissimo Favreau che torna nei panni di Happy, mentre invece Rebecca Hall appare assai sacrificata.
Il finale è assolutamente encomiabile, il motivo per cui sarei ben contento che non ci fosse un quarto film dedicato ad Iron Man, facendo tornare il personaggio solo in
The Avengers 2 o al limite facendogli fare qualche comparsata negli altri film. È una conclusione inaspettata e altrettanto apprezzata.
Ottimi anche i credits, perfetti per l'atmosfera del film, mentre resto invece "meh" per la scena post-titoli di coda, che per quanto in qualche modo [spoiler]crei sempre sinergia col resto del progetto Cinematic, preferisce farlo in maniera disimpegnata/burlesca (qui sì!) invece che con una scena maggiormente significativa, come finora era sempre stato. Peccato, perché vista l'analogia con il primo
Iron Man, un accenno a quale sarà il cuore della Fase 2 lì ci sarebbe stato proprio bene. Pazienza, questo non inficia[/spoiler] un film davvero notevole capace di intrattenere, gasare abbestia e capire le molteplici forme in cui si può ormai incarnare il genere supereroistico al cinema.
PS: vedere il logo Marvel Studios accompagnato da
Blue (Da Ba Dee) degli Eiffel 65 come colonna sonora è, soprattutto per noi italiani che avevamo 12-16 anni negli anni '90, una trollata, un WTF e un moto d'orgoglio nello stesso tempo tutti grossi come una casa!