Re: [Disney/MCU #9] Captain America: The Winter Soldier
Inviato: lunedì 08 settembre 2014, 17:39
Il secondo film dedicato al Capitano (non questo capitano, e neppure questo, ma questo 
) io in verità ero andato al cinema, a vederlo, quando uscì alcuni mesi fa.
Scelsi però una giornata sbagliata per farlo: ero evidentemente stanco per qualche motivo, e il risultato fu che quella sera in sala faticavo a concentrarmi, colto da palpebra calante e sonnolenza diffusa. Il risultato, in un film che - al di là di quello che possono dire gli haters dei cinecomics - ha una trama piuttosto ricca di svolte e situazioni da vedere con la mente sveglia, è che io di Captain America - The Winter Soldier ci avevo capito veramente poco e niente.
Ora ho finalmente avuto la possibilità di rivederlo in condizione decisamente più ottimali, così da poter finalmente scrivere due righe sul nono film dei Marvel Cinematic Universe.
E devo dire che si tratta di un film veramente buono, robusto e interessante. Come ha detto qualcuno nei commenti precedenti, mischia in modo armonico il genere supereroistico con quello spionistico/action, così da poter alternare le scene di combattimento con una trama intricata in cui occorre capire cosa sta succedendo allo S.H.I.E.L.D.
L'intrigo spionistico in realtà si districa in maniera piuttosto lineare, e a parte un colpo di scena in particolare non è difficile capire chi sono i cattivi che cospirano all'interno dello S.H.I.E.L.D. stesso. Ma questo non è necessariamente un male, visto che in questo caso sta a significare che la sceneggiatura è ben realizzata e fila piuttosto liscia.
I protagonisti a tutti gli effetti sono Capitan America e la Vedova Nera, che insieme indagano e scoprono il terribile segreto che si annida nell'agenzia per cui lavorano. Fin dalla nascita dello S.H.I.E.L.D. si è annidato al suo interno un cancro che si credeva definitivamente abbattuto, quell'[spoiler]Hydra[/spoiler] che invece è ormai tanto forte da rovesciare lo S.H.I.E.L.D. e attentare alla libertà delle persone.
La trama, oltre ad essere interessante di per sé (ed io sono sensibile alle storie a base di complottoni), è importantissima per la continuity generale della Marvel cinematografica, e a cascata anche televisiva visto che l'agenzia di security capitanata da Nick Fury è il fulcro di Agents of S.H.I.E.L.D. (fin dal titolo stesso).
Ma considerando comunque che lo S.H.I.E.L.D. è stato alle spalle dei Vendicatori durante l'attacco alieno di New York, è facile capire come in Age of Ultron le conseguenze di questo stravolgimento dell'agenzia verranno analizzate.
Bello, mi piace avere una continuity che non ha paura di portare cambiamenti di status quo anche sostanziali.
La lunghezza comunque è eccessiva, e anche da sveglio ho trovato che in alcuni punti si poteva sveltire l'azione e procedere più spediti, visto che alleggerire il film anche solo di una ventina di minuti avrebbe giovato.
Anche perché le scene d'azione mi hanno ammazzato: immagino che in un film di supereroi i combattimenti siano il sale della storia, ancor più che nei fumetti dove l'azione è statica, ma ho trovato che ne sono stati troppi e troppo lunghi, un problema riscontrato anche in Man of Steel della Distinta Concorrenza. All'inizio mi trovo anche coinvolto e sto lì a vedere le "coreografie", dopo un po' mi rompo però. Fa eccezione la scena dell'ascensore, che per la sua peculiarità rimane impressa ed è coinvolgente.
Chris Evans fa un salto di qualità a mio parere, e rispetto al primo Captain America risulta qui più credibile, trasmettendo in modo sensato le sensazioni di una persona fuori dal tempo che deve adeguarsi al mondo post-2000. La prima pellicola dedicata al Capitano era caruccia, ma più per il gusto retrò che per motivi validi, infatti era forse il film della Fase 1 che meno mi era piaciuto. Portare il Capitano nell'America odierna gli ha invece inaspettatamente fatto bene.
Scarlett a me è sempre piaciuta nei panni della Romanoff, e qui mi pare si attesti sulla buona media già vista. Robert Redford è la guest star di lusso, che non ti aspetti in una produzione del genere ma che inevitabilmente trasuda carisma e classe recitativa anche nel ruolo non proprio centrale (ma nemmeno marginale come potevo pensare all'inizio) che gli è stato assegnato.
Per quanto riguarda il Soldato d'Inverno... be', la sua storia in realtà è tutta da scoprire, e anche se ora come ora non ricordo le news che il buon Carlo segnala periodicamente sullo Spazio Bianco, credo proprio che il ruolo del'ex migliore amico di Steve Rogers potrà essere approfondito nel terzo film sul Capitano. L'ultima scena prima dei titoli di coda, perlomeno, lo fa pensare. Certamente qui non fa molto, ma è una figura interessante di per sé e mi pare resa bene nella recitazione dell'attore.
Falcon non ha un grandissimo risalto, ma serviva una spalla maschile del protagonista e lui è adeguato al ruolo, un po' come Rhodey per Tony Stark in Iron Man 2
Insomma, un punto cardine nella mitologia Marvel cinematografica, che lo rende il film più importante di questa Fase 2. Oltre a ciò, una pellicola solida e una spy-story in salsa action, troppo action in alcuni punti ma che comunque tiene bene il focus sulle certezze dei protagonisti che crollano e su cambiamenti che non si potevano immaginare.
) io in verità ero andato al cinema, a vederlo, quando uscì alcuni mesi fa.Scelsi però una giornata sbagliata per farlo: ero evidentemente stanco per qualche motivo, e il risultato fu che quella sera in sala faticavo a concentrarmi, colto da palpebra calante e sonnolenza diffusa. Il risultato, in un film che - al di là di quello che possono dire gli haters dei cinecomics - ha una trama piuttosto ricca di svolte e situazioni da vedere con la mente sveglia, è che io di Captain America - The Winter Soldier ci avevo capito veramente poco e niente.
Ora ho finalmente avuto la possibilità di rivederlo in condizione decisamente più ottimali, così da poter finalmente scrivere due righe sul nono film dei Marvel Cinematic Universe.
E devo dire che si tratta di un film veramente buono, robusto e interessante. Come ha detto qualcuno nei commenti precedenti, mischia in modo armonico il genere supereroistico con quello spionistico/action, così da poter alternare le scene di combattimento con una trama intricata in cui occorre capire cosa sta succedendo allo S.H.I.E.L.D.
L'intrigo spionistico in realtà si districa in maniera piuttosto lineare, e a parte un colpo di scena in particolare non è difficile capire chi sono i cattivi che cospirano all'interno dello S.H.I.E.L.D. stesso. Ma questo non è necessariamente un male, visto che in questo caso sta a significare che la sceneggiatura è ben realizzata e fila piuttosto liscia.
I protagonisti a tutti gli effetti sono Capitan America e la Vedova Nera, che insieme indagano e scoprono il terribile segreto che si annida nell'agenzia per cui lavorano. Fin dalla nascita dello S.H.I.E.L.D. si è annidato al suo interno un cancro che si credeva definitivamente abbattuto, quell'[spoiler]Hydra[/spoiler] che invece è ormai tanto forte da rovesciare lo S.H.I.E.L.D. e attentare alla libertà delle persone.
La trama, oltre ad essere interessante di per sé (ed io sono sensibile alle storie a base di complottoni), è importantissima per la continuity generale della Marvel cinematografica, e a cascata anche televisiva visto che l'agenzia di security capitanata da Nick Fury è il fulcro di Agents of S.H.I.E.L.D. (fin dal titolo stesso).
Ma considerando comunque che lo S.H.I.E.L.D. è stato alle spalle dei Vendicatori durante l'attacco alieno di New York, è facile capire come in Age of Ultron le conseguenze di questo stravolgimento dell'agenzia verranno analizzate.
Bello, mi piace avere una continuity che non ha paura di portare cambiamenti di status quo anche sostanziali.
La lunghezza comunque è eccessiva, e anche da sveglio ho trovato che in alcuni punti si poteva sveltire l'azione e procedere più spediti, visto che alleggerire il film anche solo di una ventina di minuti avrebbe giovato.
Anche perché le scene d'azione mi hanno ammazzato: immagino che in un film di supereroi i combattimenti siano il sale della storia, ancor più che nei fumetti dove l'azione è statica, ma ho trovato che ne sono stati troppi e troppo lunghi, un problema riscontrato anche in Man of Steel della Distinta Concorrenza. All'inizio mi trovo anche coinvolto e sto lì a vedere le "coreografie", dopo un po' mi rompo però. Fa eccezione la scena dell'ascensore, che per la sua peculiarità rimane impressa ed è coinvolgente.
Chris Evans fa un salto di qualità a mio parere, e rispetto al primo Captain America risulta qui più credibile, trasmettendo in modo sensato le sensazioni di una persona fuori dal tempo che deve adeguarsi al mondo post-2000. La prima pellicola dedicata al Capitano era caruccia, ma più per il gusto retrò che per motivi validi, infatti era forse il film della Fase 1 che meno mi era piaciuto. Portare il Capitano nell'America odierna gli ha invece inaspettatamente fatto bene.
Scarlett a me è sempre piaciuta nei panni della Romanoff, e qui mi pare si attesti sulla buona media già vista. Robert Redford è la guest star di lusso, che non ti aspetti in una produzione del genere ma che inevitabilmente trasuda carisma e classe recitativa anche nel ruolo non proprio centrale (ma nemmeno marginale come potevo pensare all'inizio) che gli è stato assegnato.
Per quanto riguarda il Soldato d'Inverno... be', la sua storia in realtà è tutta da scoprire, e anche se ora come ora non ricordo le news che il buon Carlo segnala periodicamente sullo Spazio Bianco, credo proprio che il ruolo del'ex migliore amico di Steve Rogers potrà essere approfondito nel terzo film sul Capitano. L'ultima scena prima dei titoli di coda, perlomeno, lo fa pensare. Certamente qui non fa molto, ma è una figura interessante di per sé e mi pare resa bene nella recitazione dell'attore.
Falcon non ha un grandissimo risalto, ma serviva una spalla maschile del protagonista e lui è adeguato al ruolo, un po' come Rhodey per Tony Stark in Iron Man 2
Insomma, un punto cardine nella mitologia Marvel cinematografica, che lo rende il film più importante di questa Fase 2. Oltre a ciò, una pellicola solida e una spy-story in salsa action, troppo action in alcuni punti ma che comunque tiene bene il focus sulle certezze dei protagonisti che crollano e su cambiamenti che non si potevano immaginare.
