Sono d'accordo con tutti voi.
------------------------------------SPOILER a iosa & gogò---------------------------------
Inizio fiabesco, da romanzo di formazione. "Oooh,
Navigator nell'MCU", penso.
La colonna sonora è quella della "nostra" infanzia. Anche se io con la musica ho un rapporto strano - la musica mi cerca costantemente, ma io non gliedo dò - mi sento sempre parte del gruppo "Marty McFly addicted".
Purtroppo non riconosco Lucrezia Donati pelata e passo tutto il film a chiedermi dove diavolo sia.
Pazienza. Mi piace un sacco il personaggio di Quill, il terrestre perso nello spazio, ché nessuno sa che è lì. Nemmeno quei tromboni degli Avengers. Mi dà il senso della vastità del cosmo MCU.
Poi arriva anche il sense of wonder giocherellone alla Indy, con la scena di Quill cresciuto nel tempio alienzteco. Che bello! "Chissà quali meraviglie vedrò, in questo film!", penso, alternato a "Vai di cross-over con le Gemme, bello!".
E con sorpresa scopro che Pratt mi è simpatico. "Fiuu, ora posso guardare
Jurassic World, almeno c'è uno che conosco".
Dopodichè arrivano il dramma delle sorelle adottive, l'onnipresente Zoe Saldana (non a caso verde come il prezzemolo) e Amy pelata, e la caciarata di Rocket e Groot, le ovvie star del film. Il tutto in location starwarsiane.
All'inizio Rocket è un procione cartoon, come Gorilla Grodd in
Flash. Mi sento in imbarazzo: 28 anni, a casa da solo, invece di fare cose da uomini sto guardando un procione e un albero dal successo planetario. Ma devo dire che la scena d'azione in cui i primi quattro Guardiani fanno conoscenza mi piace e pian piano mi abituo all'ennesimo personaggio che il grande Iansante riesce a rendere figo. In seguito anche la CGI migliora e qua e là riesco a vedere alcune delle espressioni tipiche di Cooper (le stesse di tutti i film che interpreta: la faccia trasecolante alla Ziche, la faccia rabbiosa/sclerata, ecc.).
La trama, però, va a ramengo. La lunga sequenza del carcere mi annoia. E' pure vero che è sera e che le 22:40 sono l'ora del mio abbiocco quotidiano. So che se rimango sveglio poi reggo fino alla mattina dopo, dunque mi impongo di resistere. La festa del paese e i fuochi d'artificio accorrono in mio soccorso.
Nonostante la mia buona volontà, Drax non mi piace molto, un po' perché è stupido, un po' perché è un uomo seminudo. Ma le gag di Groot mi fanno ridere. E allora resisto.
E qui mi accorgo di una cosa importante. Di una novità, per quanto mi riguarda. In questo film le gag mi fanno ridere.
Non so se il motivo sia che il regista è specializzato in comicità e dunque è bravo lui, o perché il tutto mi sembra una minchiata simpatica. Comunque sorrido o sghignazzo più volte.
Anche su alcune battute di Rocket.
Di contro, perdo quasi del tutto il filo della trama.
Soltanto alla fine realizzo che non c'è nessuna trama.
E quindi quel filo chissà cos'era. Beh, almeno non era ricciolino.
Unico sprazzo di mitologia e fascino, il Collezionista.
La sua base è in un Celestiale morto. "'Azzo", dico, "ora si fa sul serio".
Ma nel teschio del Celestiale ci sono una miniera.
E una bisca.
Il procione e quello mezzo nudo si ubriacano.
I mostriciattoli chihuahua vengono mangiati dal mostriciattolo iguana.
Per fortuna arriva una gioppina rosa in tutù "con la scopa nel culo", evidente rimando al dialogo fra Gamora e Quill, a portarmi verso cose più serie.
Ed ecco il Collezionista. Lo aspettavo dai credits di
Thor: The dark world, assieme alle Gemme e alla mitologia stellare.
Mi viene offerto uno spieghino di due minuti sulla lavagnetta virtuale, e ho l'impressione che non interessi a nessuno. Non ai personaggi, non agli autori, non al pubblico.
Non c'è nemmeno un cameo degli Avengers nelle immagini passate in rassegna. Il pubblico generalista che ingolfa i cinema avrà capito qualcosa? Avrà tratto godimento dall'ampliarsi della macrotrama?
Provo a consolarmi con la caccia alle citazioni nella collezione del Collezionista, ma vedo soltanto un asgardiano, che probabilmente me lo sono sognato, e la cagnetta Laika, che scopro su Wikipedia non essere Laika ma Cosmo. L'ignoranza si aggiunge allo sconforto.
Arriva Ronan, il quale, purtroppo per lui, mi sembra Logan di
Veronica Mars in ogni inquadratura in cui appare. Mi sembra sempre cattivo, sì, ma come un bullo brianzolo, non come un Sith blu che vuole fregare anche Thanos.
La collezione del Collezionista va in frantumo e non se ne conoscono le conseguenze (tipo le creature imprigionate: scappano o no?).
Seguono altri quaranti minuti di cui ho un ricordo confuso. Ci sono il "mentore" di Quill, di cui non mi importa nulla, c'è un altro cameo della Close, e c'è una lunga sparatoria starwarsiana che seguo alternando momenti di euforia (quando penso al prossimo dicembre) ad altri di appannamento visivo (quando mi concentro sulla visione).
Arriva, così, il momento del grande sacrificio, che tanto poi si sa che resuscita. O meglio, lo so perché sono un fan di Swamp Thing e immagino che questo sia uguale.
Riecco allora Logan: è incazzatissimo con Veronica perché se la vuole portare in macchina ma lei fa la smorfiosa minacciandolo di restare a casa con suo padre a mangiare gli spaghetti sul divano.
La gag di Quill che canta e balla è imbarazzante ma mi fa ridere un sacco. La risata è in parte isterica e in parte vera.
I protagonisti si danno la mano e i Guardiani della Galassia sorgono.
La scena non ha senso, ma la successiva rivelazione sulla reale natura di Quill prova a metterci una pezza.
Nel finale, anche la Close giustifica la sua presenza prendendo in custodia la Gemma.
Scopriamo pure che la famiglia di Reilly ha la pelle rosa. La ha anche lui, del resto.
A cosa ci serva sapere questo rimane un mistero.
Le scene post credits sono due gag. La prima vabbè; la seconda chiude il cerchio dei film anni '80 cui GotG vuole rendere omaggio.
Cosa pensare, dunque?
La mia idea è: vari elementi buoni, qualcuno più che buono, in un film eccessivamente introduttivo e sfilacciato, tirato a tutti i costi per durare 2 ore.
Ma mi piace pensare che quei due film citati all'inizio e alla fine racchiudano lo spirito con cui questo film dev'essere assimilato.
Allora mi viene in mente
questo pezzo, che ben si presta ad essere incluso nella colonna sonora anni '80 e che sembra proprio una recensione del film:
L'hai mai vista una frittata
saltar nella padella
volteggiare nel cielo
a volo di farfalla
ti sembra un gioco di alta acrobazia
e invece è solo la fantasia