[Disney/MCU #14] Dottor Strange

Dove c'è così tanta meraviglia che la sola carta non bastava più!
  • La magia non è alterazione della materia?
    Immagine
    Ottimo lavoro.
  • Si però nel film mettono subito chiaro che la magia di Asgard sia scienza avanzatissima...

    Insomma un po distante dal fumetto
  • Don Homer ha scritto:Si però nel film mettono subito chiaro che la magia di Asgard sia scienza avanzatissima...

    Insomma un po distante dal fumetto
    E chi ti dice che non giustificheranno i poteri di Strange con supercazzole su quanti e altra roba? Del resto ce l'hai presente la terza legge di Clarke, no? "Qualunque tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia". Anche in Doctor Who ci sono fior di civiltà che praticamente usano magia spacciata per tecnologia, su. Ciò detto, non me ne fregherebbe nulla se mi dessero uno Strange coi controcosi; e finora pare il film forse piú interessante della Marvel da questo punto di vista.
  • Sì lo so ma resta il fatto che Thor e gli Asgardiani nei film la magia non la usino mai. ... Loki che nei fumetti e un mago potentissimo al pari di Strange nei film si limita a creare qualche illusione.

    Persino Jane se ne esce con termini scientifici quando per lei quelle cose dovrebbero essere incomprensibili.

    Strange in questo senso dovrebbe trattare un argomento nuovo per i film Marvel.
  • SDCC '16 - Il trailer di Doctor Strange
    http://www.lospaziobianco.it/184555-sdc ... r-strange/
  • Doctor Strange - La Trasformazione in Doctor Strange (pod dal film)
    http://www.lospaziobianco.it/188943-doc ... -dal-film/
  • Doctor Strange - Da domani nelle sale italiane in oltre 600 copie
    http://www.lospaziobianco.it/189767-doc ... 600-copie/
  • Visto ieri. Metto tutto sotto spoiler:


    Punti postivi:
    -Il cast è perfettamente adatto. Cuttenbartch è un ottimo Strange, Wong molto buono, avevo delle riserve sull'Antico e Mordo e sono state smentite. Che Kaecillius sia poco approfondito non mi ha scocciato, dopotutto il cattivo non è lui è Dormammu
    -Effetti speciali ottimi.
    - I generale il film scorre bene e non ha particolari brutture

    Cose che non mi hanno convinto:
    -In alcune scene Strange parlava come Stark.
    -La magia è stata un po limitata, insomma farà sei cose al massimo
    -Alla fine nonostante tutto non è stato un film particolarmente memorabile, si fa guardare e via.
    -Le battutine sono abbastanza invasive e poco c'entravano con lo stile serioso del film.

    Insomma sono abbastanza soddisfatto.
  • Io mi sono abbastanza annoiato.
    E' vero,anch'io ho sentito il doppiaggio con un effetto 'inscatolato', come quando Stark parla da dentro l'armatura. Leggo in giro che non dovrebbe essere un problema di proiezione, ma di missaggio finale della pellicola.
    Il lato che più mi ha colpito è la mirabolante fantasia da trip acido, ma le scene con le scenografie mobili devono molto (tutto!) a Christopher Nolan e ad Inception/Interstellar.
    Poi, vabbe', vederlo al cinema ha il suo perché, visivamente. Ma aspetterei il mercoledì coi 2 euro, più non ne spenderei (per fortuna io avevo un buono :elio: ).
  • Non parlavo di doppiaggio.

    Ma proprio di battute e modo di fare....
  • Oh.

    Il discorso doppiaggio comunque è venuto fuori pure sulla pagina FB del "mondo dei doppiatori".
  • Doctor Strange domina anche i social media
    http://www.lospaziobianco.it/190080-doc ... ial-media/
  • Doctor Strange, mago supremo del Box Office USA
    http://www.lospaziobianco.it/190314-doc ... ffice-usa/
  • Immagine

    Doctor Strange è un gran bel film, c'è poco da fare.
    Chi punta il dito sui film Marvel giudicandoli privi di spessore o velocemente dimenticabili, credo che ormai dovrebbe ricredersi perché, a parte il fatto che in un universo cinematografico condiviso come quello portato avanti dalla Casa delle Idee sul grande schermo c’è solo interesse a far rimanere in mente quanto accade nei vari tasselli, in quest’ultima pellicola i momenti epici e visivamente memorabili non mancano di certo.
    Trovo significativo e intelligente che i film Marvel non si fossilizzino su trame esclusivamente e spiccatamente supereroistiche, riservate ai film con i personaggi ormai consolidati o negli eventi corali tipo Civil War, ma realizzino storie che non temono di andare a toccare altri generi narrativi: in Ant-Man c’erano influenze da spy-story e action puro, e in Doctor Strange entra in campo la magia, o meglio l’esoterico e il sovrannaturale.

    Come accennavo poco sopra, visivamente il film è uno spettacolo puro. La possibilità di distorcere il piano delle dimensioni, con le scene celebri fin dai trailer della città che si richiude su se stessa, crea delle immagini eccezionali e coinvolgenti, che hanno sicuramente un debito con Inception di Christopher Nolan ma che si sviluppano comunque in maniera autonoma da quel pesante riferimento.
    Inoltre gli scorci delle innumerevoli altre dimensioni sono sempre affascinanti, compresa la dimensione specchio, dove avvengono diverse scene e che, nella sua semplicità di rappresentazione, risulta adeguata.
    Sempre per quanto riguarda estetica ed effetti speciali, è necessario ricordare anche la sequenza in cui Strange viene proiettato mentalmente attraverso la conoscenza delle infinite dimensioni esistenti, da capogiro e che probabilmente sarebbe stata esaltata da una visione in 3D, che sembra quasi un trip da droga pesante.

    La trama non rappresenta nulla di nuovo, ma viene gestita bene e scivola via in maniera convincente. Gli sceneggiatori sanno il fatto loro e riescono così a imbastire in modo robusto una storia piuttosto semplice, vale a dire l’egocentrico sociopatico di turno che incrocia la sua strada con grandi e tremende verità e, nonostante le iniziali ritrosie, decide di spendersi per una causa più grande di lui sviluppando nuove capacità.
    È una formula che non stanca mai, se raccontata bene, e questo è sicuramente uno di quei casi.

    Una buona metà dell’efficacia della pellicola è comunque da attribuire a Benedict Cumberbatch, che interpreta molto bene il personaggio del dottore scontroso. Ecco, confido che con la visibilità ulteriore che l’attore conoscerà ora possa ottenere anche parti diverse, perché per quanto la parte del sociopatico gli riesca bene (da Sherlock in avanti), non vorrei ne rimanesse imprigionato, visto che ha interpretato anche ruoli diversi dimostrando sempre la sua abilità nel destreggiarsi in ambiti diversi.
    In ogni caso, qui porta a casa il risultato in maniera egregia, tanto nella prima parte quanto nella seconda, quando con ritrosia prima e maggior convinzione poi abbraccia la possibilità che gli viene offerta.
    Gli sguardi, la postura, le movenze… tutto serve alla caratterizzazione di un protagonista molto valido e incisivo, che a volte rischia di sovrapporsi come figura al Tony Stark di Robert Downey Jr. ma che in realtà possiede diverse differenze con il personaggio, che l’attore riesce a evidenziare.

    Trovo infine che tutta la mitologia delle dimensioni, del santuari che proteggono la Terra, di Dormammu che vorrebbe portare il nostro pianeta nelle sua dimensione oscura ecc. sia interessante e ben raccontata, lasciandomi la voglia di saperne di più.
    Mi spiace che il villain di turno, al soldo di Dormammu, abbia invece poco spessore: capisco che alla fine sia poco più di uno sgherro, ma rimane il fatto che gli scontri avvengono direttamente con lui, e non possiede la caratura necessaria per sostenere il ruolo di minaccia. Anche esteticamente convince poco.
    Dormammu, di contro, è sicuramente più valido, ed emerge ancora di più grazie allo scontro geniale che Strange ingaggia con lui verso la fine.
    Mi spiace infine che un’attrice molto valida (e bella) come Rachel McAdams sia stata relegata a un ruolo tutto sommato minore: avrebbe forse potuto essere valorizzata di più, ma confido che in prossimi film si possa in qualche modo rimediare.

    Ottime le scene nei credits, infine: la prima riesce ad adempiere sia al ruolo di scenetta divertente sia a quella di “sguardo al futuro”, tra [spoiler]la birra di Thor e la possibilità ormai quasi certa della presenza di Strange nel film del Dio del Tuono dell’anno prossimo[/spoiler], la seconda è invece più cupa e ci indica chi sarà il prossimo nemico che dovrà affrontare Strange, idea interessante, intelligente e mostrata bene.

    Oh, non so se si è capito, ma a me ‘sto film è piaciuto davvero molto, nel suo essere un Marvel senza sembrarlo, nella sua visionarietà e nella sua mitologia. Il Cinematic Universe è più vivo che mai :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Sono d'accordo con Bramo, anche se ho delle riserve maggiori sulla trama, abbastanza tirata via come personaggi secondari, soprattutto per Mordo e villain.

    Per il resyo, molyo valido: http://www.tempi.it/blog/cinefumetto-dr ... Co6JvrhDb0
  • Doctor Strange è un film da vedere al cinema tanto è spettacolare. La fluidità degli scenari, il passare da un luogo all'altro, ingannando lo spettatore lascia senza fiato.

    La storia si mantiene su canoni classici: la formazione dell'eroe, che passa da un'ordinaria vita di successo alla disperazione per un evento traumatico, fino alla risalita e all'accettazione del suo destino e conseguente rinascita.

    Bravi tutti gli attori: Benedict Cumberbatch, per come lo rappresenta le varie fasi dell'evoluzione di Strange, un personaggio pieno di sé, e per lo straniamento di cui fa partecipe lo spettatore, nel ritrovarsi in dimensioni neppure immaginate; Tilda Swinton, con una recitazione minimale, fatta tutta di sguardi e impercettibili movimenti delle labbra, rende subito carismatico e simpatico l'Antico; un po' sacrificata la brava Rachel McAdams, peccato perché ho visto parecchia alchimia nelle poche scene insieme a Cumberbatch, una storia d'amore né forzata né fuori luogo.

    Dati gli incassi ci sarà un sicuro seguito, ma sicuramente lo vedremo prima...
  • Uno dei migliori, eh.

    Non mi ha tolto quel leggero senso di plastichetta o di manicaretto precotto che mi dà ogni buon Marvel dalla notte dei tempi, ma ce lo si gode comunque.

    Il problema di questi Marvel è che si appoggiano a mitologie veramente molto convenzionali e ormai vecchiotte, e data la loro fonte è anche comprensibile.
  • Ah ma non avevo commentato.
    Don Homer ha scritto:Cose che non mi hanno convinto:
    -In alcune scene Strange parlava come Stark.
    Sì.
    Don Homer ha scritto:-La magia è stata un po limitata, insomma farà sei cose al massimo
    Vabbè, è agli inizi. (sì, ok, lo chiamano "maestro" alla fine, ma insomma)
    E poi che cose fa? Cose che gli altri non fanno.
    brigo ha scritto:Leggo in giro che non dovrebbe essere un problema di proiezione, ma di missaggio finale della pellicola.
    Ormai non ne imbroccano più uno, sotto questo aspetto.
    In realtà questo film non mi è sembrato particolarmente malmesso.
    parolealvento ha scritto:Tilda Swinton, con una recitazione minimale, fatta tutta di sguardi e impercettibili movimenti delle labbra, rende subito carismatico e simpatico l'Antico;
    Sì.
    Bramo ha scritto:Mi spiace infine che un’attrice molto valida (e bella) come Rachel McAdams sia stata relegata a un ruolo tutto sommato minore: avrebbe forse potuto essere valorizzata di più, ma confido che in prossimi film si possa in qualche modo rimediare.
    parolealvento ha scritto:un po' sacrificata la brava Rachel McAdams, peccato perché ho visto parecchia alchimia nelle poche scene insieme a Cumberbatch, una storia d'amore né forzata né fuori luogo.
    Sì.
    Deliziosa anche quando non fa niente.
    Troppo simile al personaggio della Dawson in Daredevil, forse (medica carina e tanto paziente).

    Ho apprezzato che per l'introduzione si siano presi tutto il tempo necessario, più di mezzo film praticamente.
    Questo gli si è però ritorto contro, dato che il difettone che ammoscia il film è l'assenza di un villain all'altezza (e ce ne sono ben due) e di una trama che vada oltre "malvagione che viene dalla dimensione parallela".

    Nunreggheppiù il "tuttologo sbruffone per forza" (salvo eccezioni necessarie alla trama). Per fortuna
    Don Homer ha scritto:Cuttenbartch
    è ipnotico e riesce a non stancare, e il suo personaggio si evolve (o così sembra).

    Non mi ha mai stimolato il fumetto originale (stranamente, essendo uno dei tanti ispiratori di Martin Mystère). Ciò nonostante ho notato subito lo stravolgimento dell'Occhio e l'assenza della parte mistica della magia.

    Vogliono far credere che le cose dette in macchina prima dello schianto non siano riferimenti di continuity, ma mi sembrano troppo dettagliati per non esserlo.

    Dicevo di Dormammu che dormemmah. Almeno potevano evitare di farlo uguale a Thanos. O forse è un indizio su Infinity War?

    Inoltre io seguo tutto l'MCU e ho già visto la Dimensione Nera. E ho visto gente qualunque accedervi come niente :P. Il ché non ha certo aiutato a prendere sul serio questo sfigato.

    Il tema di Giacchino a un certo punto è quello dei nuovi Star Trek.

    Disney ha dato a Mikkelsen un ruolo stupidino per non inflazionarselo, ma a me è sembrato inflazionato lo stesso.

    Sì, insomma, vabbè, alla fine boh. Mi è piaciuto di più Ant-Man, mi sa.

    Ad esempio: Wong. Avessi otto anni, capirei... eppure io ho otto anni. Non capisco.

    Evviva Thor!
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    Ottimo lavoro.
  • Non riesco a capire se mi sia piaciuto o meno, mi ha lasciato un gran numero di emozioni contrastanti, forse anche perchè non l'ho visto in un momento tanto spensierato, ma non riesco a togliermi dalla testa alcune considerazioni.

    Allora. Di buono ce n'è un bel po'. Ho apprezzato tutta la prima parte, concentrata su Strange, la personalità arrogante, la disperazione post-incidente, la ricerca, l'incontro con il misticismo e il trip dimensionale. Soprattutto quest'ultimo. Si delinea in questa parte un arco del personaggio chiaro e intrigante.
    La scelta della resa delle infinte realtà che convivono con la nostra è ottima.
    La parte centrale, però la trovo alquanto carente di un qualcosa, un guizzo, un'intuizione. Se la velocità nell'apprendimento è spiegabile in-universe, non manca a livello ex-universe, di poter provocare uno scollamento dello spettatore, perchè non riesce a mio parere a trasmettere in modo completo la base dell'insegnamento misterico. Ovvero, la realtà culturale che dà respiro alle fondamenta mistiche.
    Ciò è riscontrabile nell'uso proposto della magia, che, a parte le piacevoli e claustrofobiche, nella loro affermazione della minuscola presenza dell'uomo su un disegno così grande (tema spesso ripetuto e che regala una lodevole sensazione di disagio), rivoluzioni urbanistiche a la Inception, si riduce ad una evocazione di armi e combattimento, una cosa di cui anche un qualsiasi Iron Fist sarebbe in grado. Una visione quindi delle infinite possibilità magiche che si castra leggermente, a parte ripeto le rappresentazioni urbanistiche e astrali.
    In pratica una magia che raramente compie il suo scopo di mettere in contatto con un diverso piano dell'esistenza.
    Passando all'arco del protagonista, nella sezione centrale subisce un rallentamento, poichè una maturazione è praticamente assente, mancando seri ostacoli sul suo cammino. Gli unici presenti sono quelli che un semplice studente riscontra, che non riescono a fiaccarlo a dovere, ma che soprattutto non definiscono il carattere, che in pratica non subisce una evoluzione.
    Questa evoluzione è gettata assieme a tanto materiale, unicamente nell'escalation finale, che nel suo interessante svolgimento (la morte dell'Antico ed in generale la sua figura, come la rivelazione a poco a poco dell'indole di Mordo sono trattati con perizia e buon mano, complimenti per questo) risulta però portarsi dietro il problema del possibile (non necessario, ma possibile) scollamento che lo spettatore può aver provato a metà film, senza riacciuffarlo, ma continuando per la propria strada. Una strada comunque non male. Il finale, poi molto buono, non eccezionale, ma bello l'espediente alla Ulisse contro Polifemo, finalmente un cinecomic dove la sorte non è definita da chi picchia di più, ma grazie ad un sottile inganno [anche quello concorre alla sensazione claustrofobica della pellicola, che in alcuni punti sa come colpire basso il pubblico attento (colpo basso in senso assolutamente positivo)].
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